(Link a pagamento: Sito ufficiale di Trieste Europea)
“Con questo trend di sviluppo demografico, entro 10-15 anni avremo almeno 50.000 abitanti in meno”. E’ l’allarme lanciato da TriesteEuropea. Si è svolta stamattina alle 10.30 infatti al Caffè San Marco la conferenza stampa di presentazione del terzo punto del programma di TriestEuropea: un Piano Regolatore per una Trieste europea.
L’incontro si è aperto con una presentazione di Alessandro Claut, che ha voluto subito puntualizzare come «il secondo punto di TriestEuropea, una ‘special economic zone’ per la città, è un’ipotesi plausibile se non altro per le prese di posizione favorevoli di Berlusconi e Tremonti sulla creazione di no-tax area in giro per l’Italia. Se avessimo una classe dirigente seria, Trieste sarebbe in pole per l’assegnazione di queste areee; invece è palese che questi politici non vogliono lo sviluppo della città. Con questo trend di sviluppo demografico, entro 10-15 anni avremo almeno 50.000 abitanti in meno, e probabilmente nel giro di qualche anno perderemo alcune facoltà universitarie come Economia e Commercio ed Ingegneria. Per essere competitiva Trieste deve avere almeno 300-350.000 abitanti. Questo obiettivo si può raggiungere con un piano di marketing che renda appetibile la nostra città: le potenzialità ci sono, ma non si sfruttano certamente organizzando convegni sul futuro di Trieste – è la stoccata di Claut –. Concludo chiedendo non solo all’opposizione, ma anche a quelle forze della maggioranza che nutrono perplessità nei confronti di questo Piano Regolatore, a bocciare il piano in Consiglio e costruire assieme un piano alternativo».
La parola passa all’architetto Lorenzo Verbanaz, un altro dei fondatori di TriestEuropea, che sottolinea come energia e mobilità urbana siano temi poco sviluppati in questo PRG. «Eppure – sottolinea – sono punti cardine delle politiche europee, e proprio tramite progetti-pilota con fondi europei si potrebbe chiudere il centro alle auto, sviluppare il car-sharing con auto elettriche e creare infrastrutture che portino le persone a Trieste, non semplicemente che la attraversino. Sono d’accordo col preservare il territorio, però è cosa diversa dal rendere una città demograficamente morta, una grande casa di riposo in riva al mare, che è appunto la proiezione di questo PRG. In definitiva – conclude l’architetto – manca una visione globale dello sviluppo della città».
La conclusione della conferenza stampa è riservata ad un’ultima battuta di Claut, che fa notare come la città non abbia un piano di sviluppo a lungo termine «perché i tre grandi manovratori della pianificazione urbanistica triestina, ovvero Cervesi, Riccesi e Cividin, la pensano in modo diverso e contraddittorio».
(Link a pagamento: Sito ufficiale di Trieste Europea)
Lorenzo Verbanaz, un altro dei fondatori di Trieste….
un padre fondatore…:)
Ops, correggo subito 😉
finalmente uno che dice le cose come stanno. Ma come si fa a bypassare questi poteri forti? Perchè quelli di Triesteuropea hanno centrato il problema, se continuerà il declino demografico Trieste perderà tutto quello che ha e non potremo pensare di essere competitivi con Koper quindi diventeremo un quartiere dormitorio di Lubiana e Koper. Bravi continuate così avrete il mio voto per quello che può contare
una roba xe dir e una roba xe far.
mi personalmente render Trieste una zona IPER SUPER MEGA SPECIALE sottostando alla legislazione italiana me gá de ridicolo. e come conseguenza de questo destino che insistemo a perseguir semo, saremo e rimaremo la citá del NO SE POL.
con un porto internazional che va ruzine una feriera che ne copa pianpianin un rigasifigador soto le culate e la miseria che imperversa.
Come avevo già fatto notare in altra discussione, nessuno s’è mai espresso a favore di zone “no-tax area”. Esistono invece le cosiddette “zone economiche speciali”, i cui presupposti però non esistono per Trieste.
Francamente, io veramente non capisco se questi di Trieste Europea – e Claut se non ricordo male aveva perfino partecipato alla discussione qui dentro! – ci siano o ci facciano.
E’ facilissimo prendere l’applauso su questi temi. Adesso vi faccio un esempio:
1. Trieste nuovo polo d’attrazione per l’economia centroeuropea.
2. La provincia di Trieste diviene tutta quanta “zona economica speciale del centroeuropa”, dove non esistono tasse di nessun tipo (modello Montecarlo).
3. Incentivi economici a chi installa la propria sede in questo territorio, qualora si tratti di terziario avanzato, centri studi e/o installazioni industriali ad alto o altissimo valore agigunto non impattanti sul territorio.
4. Porto Franco esteso a tutto il territorio provinciale.
3. La città di Trieste diviene il terminale di TAV e Corridoio 5, con un grosso centro di smistamento logistico connesso con treni superveloci, a fianco dell’areoporto di Ronchi.
4. Lo stesso aeroporto diviene hub di primo livello per le zone di: FVG, Slovenia, Croazia del nord, Carinzia, Ungheria-est, raddoppiandone la grandezza e le piste. Una zona dell’aeroporto diviene porto franco aeroportuale. Un’altra zona invece è dedicata completamente ai voli low-cost.
5. Cittadella universitaria, connessa a tutti i grossi centri studi internazionali. Una sorta di “porto franco” dell’insegnamento, con grandissimi nomi chiamati a portare il loro scibile a Trieste.
6. Porto Vecchio trasformato in grosso centro turistico/relax con piscine, viali alberati, parchi a tema e via andare.
7. Politica demografica. Regole speciali per l’immigrazione, con forti incentivi per laureati ad alta specializzazione, i quali potranno trasferirsi in città e nelle zone limitrofe con la famiglia senza particolari restrizioni.
8. Servizi sociali aperti a tutti, con scuole particolari plurilingue fin dalle elementari. Le prossime generazioni triestine saranno tutte quante formate da perfetti poliglotti.
9. ………
10. ……..
Ognuno è invitato a compilare i punti seguenti, dando libero sfogo ai propri desideri di “città ideale”. Prego astenersi promesse tipo http://www.youtube.com/watch?v=7Ol4WKLmUlc&feature=related . Qui voliamo alto.
Luigi (veneziano)
la zona tax area free esiste ed è dettata in osimo, l’attuazione provocherebbe una miriade di ditte
cmq il prg elimina i terreni dei privati per fare banne2, padriciano2, illaggio del fanciullo
vedremo se avranno il copraggio di votarlo ora in comune, prevedo che il prox anno non ci sara nessuna lega o udc o pdl in comune
@ matteo
Mi dispiace ma sbagli: il trattato di Osimo (per meglio dire: l’accordo di collaborazione economica allegato al trattato, con i suoi annessi e connessi) non prevedeva una “area tax free” (o “no tax area”), ma una “zona franca industriale” mista italo-jugoslava.
Tutt’altra cosa rispetto alla cosiddetta “zona franca integrale” per l’istituzione della quale anni fa vennero raccolte le firme a Trieste.
In particolare, la “zona franca industriale” di Osimo prevedeva l’estensione a quest’area interstatale del Carso del regime delle merci del Punto Franco di Trieste, che ovviamente già esiste a Trieste (per cui non si dovrebbe istituire nulla di nuovo: già c’è!).
Tutt’altra cosa però è una zona “tax free”, nella quale le imposte sui redditi d’impresa sono in pratica inesistenti.
L.
zona franca è soggetta a tasse? si godono privilegi tributari liberi e si pagano meno tasse e quasi nulla
mica per quello che è stata eliminata, è stata eliminata perche non interessava mantenerla al italia
ma che sia esistita già o che sia da fare ex novo chi se ne frega? se può portare dei benfici alla nostra città ben venga è ovvio che a un qualsiasi altro non triestino può far montar la carogna ma (vedi sopra)chi se ne frega? io devo pensare alla mia città no a quella di venezia… chissà se esiste un blog per i problemi veneziani in cui andare a dare opinioni e vedere come reagiscono se per caso vengono a rispondere ma tu chi sei? cosa vuoi non sei mica di qua!
@ matteo
Chiedo ancora scusa, ma evidentemente non sai che la zona franca non prevede l’esclusione dal pagamento delle imposte sui redditi, bensì unicamente l’esclusione del pagamento di altre tasse ed imposte, quali i dazi doganali.
Oltre a ciò, evidentemente non sai che la zona franca del Carso venne eliminata perché la città di Trieste insorse in modo feroce contro la sua istituzione. Da ciò il Melone, eccetera eccetera.
All’Italia non rimase altro da fare che prendere atto della situazione, e di comune accordo con la Jugoslavia rinunciare.
Di passata, dirò anche che le trattative italo-jugoslave per la zona franca del Carso s’erano parzialmente arenate sull’inquadramento contrattuale dei lavoratori di detta zona franca. Gli jugoslavi infatti volevano inserirli in un contesto quale quello dell’autogestione socialista, totalmente incompatibile con le leggi di mercato comunemente adottate in occidente.
Prova ne sia il fatto che allo sfascio della Federativa contribuì anche la sua struttura industriale, pesantemente non competitiva nei confronti dei partner occidentali a lei vicini e di fatto inutilizzabile. La Jugoslavia per quasi trent’anni visse al di sopra delle proprie possibilità, utilizzando i soldi che i paesi occidentali le passavano purché continuasse a fare da cuscinetto verso il Patto di Varsavia.
L.
@ The Vampire
Si dà il caso che io produca il mio reddito per una consistente aliquota proprio a Trieste. Il che comunque non vuol dire nulla, nel senso che credo che bora.la sia aperta al contributo di tutti.
A meno che tu non voglia rinchiuderti in un bel ghetto. Un ghetto per vampiri: pensa che bellezza!
L.
…a proposito: ti segnalo che l’Unione Europea VIETA la creazione di zone franche esentasse permanenti, permettendo la creazione di zone franche di tipo temporaneo laddove ve ne siano i presupposti (per esempio: aree disagiate), e mantenendo comunque in vigore le eventuali zone franche esistenti già da tempo, quali per esempio la vallata di Livigno e il Porto Franco di Trieste.
Illudere una città pensando che basti schioccare le dita per raggiungere la ricchezza per tutti, è una cosa riprovevole.
L.
chiedo ancora scusa ma forse non sai che la zona franca gode di privilegi non solo dazi ma anche altre virtu di commercio tipo senza sdoganamento e ridognamento della merce
chiedo ancora scusa ma la zona franca del carso non è mai stata eliminata da nessun tratto ed è ancora in vigore
@ matteo 13
Quelli di cui parli sono i “dazi doganali”. Ma ciò che paga di tasse e imposte un’azienda non è solo questo: le imposte sui REDDITI dell’azienda non vengono ridotte nel punto franco di TS.
@ matteo 14
La zona franca del Carso non è mai stata eliminata ed è ancora in vigore? Eccone un altro a caccia di farfalle…
L.
chiedo ancora scusa ma le imposte e le tasse vengono ridotte e ci sono agevolazioni fiscali e altro
esempio la zona franca di taranto
Cosa significa insediare la propria attivita’ nella ZFT
Esonero dal pagamento delle Imposte sui redditi (IRES ed IRPEF) sino ad un massimo di € 100.000,00 aumentati di € 5.000,00 per ogni lavoratore assunto a partire dal 01 gennaio 2009:
– Totale per i primi 5 anni di attività;
– sgravio del 60% dal 6° all’10° anno
– sgravio del 40% per il 11° e 12° anno
– sgravio del 20% per il 13° e 14° anno
Esonero dal pagamento dell’IRAP sul un valore massimo della produzione pari ad € 300.000,00 per ciascuno dei primi 5 anni di attività.
Esonero dal pagamento dell’ICI dal 2008 al 2012 per gli immobili posseduti dall’azienda nella ZFU
Esonero dal pagamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente (il 30% dei quali con residenza nella ZFU):
– Totale per i primi 5 anni di attività
– sgravio del 60% dal 6° al 10° anno
– sgravio del 40% per il 11° e 12° anno
– sgravio del 20% per il 13° e 14° anno
http://www.zonafrancataranto.it/
chiedo ancora scusa ma dove ce qualche pezzo di carta di osimo che sancisce la fine della zona franca del carso?
@ matteo
Chiedo scusa anch’io, ma quella di cui parli tu è una “zona franca urbana”, ch’è cosa TOTALMENTE DIVERSA dalla “zona franca integrale” di cui si parla a Trieste.
Come forse non sai, queste zone sono sorte sul presupposto che si tratti di aree economiche disagiate. Oltre a ciò, la durata dei benefici fiscali è limitata nel tempo, così come specificato dal comma 562 dell’articolo 2 della Legge Finanziaria del 2008, che ha istituito le “zone franche urbane”.
Oltre a ciò, forse non sai nemmeno che questi benefici fiscali rientrano – come dice la legge – “nei limiti delle risorse del Fondo di cui al comma 340 a tal fine vincolate”.
In pratica lo Stato ha previsto un fondo di sostegno: finito quello, finiti gli incentivi.
A quanto ammonta questo fondo di sostegno?
Cinquanta milioni di Euro nel 2008, e altri 50 nel 2009!
Adesso dimmi tu se 50 milioni di Euro da utilizzarsi IN TUTTA ITALIA sono ciò che farà fare il colpo di reni a Trieste.
Ammesso e non concesso che poi Trieste venga inserita fra le Zone Franche Urbane!
L.
Chi si cela dietro lo pseudonimo Luigi (Veneziano)?
Italiano
Rivelare l’identita’ degli interlocutori sarebbe una violazione della legge.
Comunque se rovisti bene…
@ Italiano
Non è il mio pseudonimo: mi chiamo Luigi e sono veneziano.
Clicca sul mio nick, e scoprirai che sono uno dei pochissimi (a memoria ricordo solo Martino/Chinaski) che qua dentro si presenta con nome e cognome.
Tanto per conferma: tu chi sei? Come ti chiami?
L.
non mi interessano le polemiche, mi interessa se il prg verra votato e perche?
allora avranno coraggio i nostri politici nel votare no? contro il prg? scommetto di no, la lega votera si e lo stesso l’udc e il pdl, poi in propaganda elettorale piangeranno come vitelli il mea culpa, intanto avremmo un piano con tar geologi (annulla la delibera senza bando pubblico), un ristretto vas (secondo wwf), super new town (villaggio del fanciullo, banne2, padriciano2, parcheggio opicina) e senza che uno possa farsi la casa su un terreno che aveva edificabile
bella pensata dei nostri politici, sia destra che sinistra, questa volta voto solo per me, a che serve votare? a nulla, tanto non si ha nulla