15 Giugno 2010

Il Comune di Udine “ritira” i cani, ma alza le tariffe

Riviste al rialzo le tariffe per il “ritiro” dei cani. Decidere di non voler più tenere con sé il proprio amico a quattro zampe e darlo in affidamento al Comune di Udine da oggi costerà di più. Proprio per disincentivare questa pratica, peraltro poco utilizzata dai cittadini udinesi, la giunta comunale ha deciso di aumentare le tariffe per il ritiro di cani di proprietà.

Visto che i costi per nutrire i cani, e in alcuni casi anche curarli, sono sensibilmente aumentati nel tempo, i cittadini che affideranno il proprio animale al Comune dovranno pagare una tariffa forfetaria che corrisponde indicativamente a quattro mesi di mantenimento (precedentemente i mesi erano tre).

“Prendersi cura di un animale – commenta l’assessore alla Qualità della città, Lorenzo Croattini – regala molte gioie, ma comporta anche molti impegni. Bisogna pensarci bene – avverte – prima di prendere un cane, senza farsi prendere dall’entusiasmo momentaneo di fronte a un cucciolo. Con questa decisione – prosegue Croattini – vogliamo quindi rendere più responsabili i cittadini e, dall’altro, evitare che gli animali finiscano in canile”.

L’importo da versare in caso di consegna al Comune sarà di 4,80 euro per 120 giorni (576 euro) per i cani di grossa taglia o ritenuti impegnativi e di 3,68 euro, sempre per 120 giorni (441,60), per tutte le altre razze. Non verrà chiesto alcun onere, invece, ai cittadini seguiti dai Servizi sociali, così come a quelli in difficoltà economiche. In questi casi, infatti, gli uffici comunali, sentiti gli operatori competenti, stileranno una relazione a supporto della richiesta di ritiro.
“Per fortuna – chiarisce ancora Croattini – non sono molti i casi in cui i cittadini decidono di consegnare il loro cane al Comune e quando questo accade è perché ci sono effettivamente delle situazioni ingestibili per i proprietari. Allo stesso tempo – continua – non sono nemmeno molti i cani che vengono abbandonati. In città, infatti, non assistiamo – conclude – al classico fenomeno dell’abbandono estivo, ma i circa 80 casi di abbandono l’anno, sono distribuiti nell’arco di tutti e dodici i mesi”.

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