8 Giugno 2010

Seppie e calamaretti addio, richieste misure per integrare la perdita di reddito del settore

“L’applicazione del regolamento comunitario sulla pesca n.1967/2006 rischia di mettere in ginocchio un settore già particolarmente colpito dalla crisi in essere con ripercussioni pericolose sia sull’attività ittica nel Golfo di Trieste che sui consumatori finali”.

Lo ha affermato il consigliere regionale del Pdl Alessia Rosolen al termine di un incontro in Consiglio regionale al quale hanno preso parte anche l’assessore Claudio Violino, il presidente regionale dell’Agci Agrital Guido Doz e il rappresentante della segreteria Ugl Gabriele Bonetti. Il regolamento comunitario (scattato il primo giugno) fissa la distanza limite dalla costa per la pesca a strascico e l’ampiezza delle maglie delle reti in dimensioni molto maggiori rispetto a quelle attualmente in dotazione dai pescatori del Friuli Venezia Giulia.

“Il settore della pesca – precisa Rosolen – conta in regione un migliaio di addetti e 500 pescherecci tra Trieste, Grado e Marano Lagunare. Attualmente si sta ancora attendendo la deroga al regolamento che il Governo nazionale ha ricevuto da Bruxelles per la pesca a strascico nelle acque delle regioni Sicilia, Liguria e
Friuli Venezia Giulia”.

“L’incontro – aggiunge il consigliere del Pdl – è servito non solo per approfondire le modalità di intervento dell’Esecutivo regionale sul Governo nazionale in merito all’applicazione del regolamento comunitario, ma anche per prendere in considerazione le misure che bisognerà adottare per integrare la perdita di reddito degli operatori rispetto alla situazione di crisi che inevitabilmente colpirà il settore a seguito dell’applicazione del regolamento. Sarà prioritario attivare i passaggi necessari per attingere nel più breve tempo possibile ai Fondi europei necessari per l’adeguamento degli strumenti necessari alla pesca secondo le nuove regole. Particolare attenzione dovrà infine essere riservata al controllo dell’attività di pesca in Slovenia e Croazia, che al momento non applicano la nuova normativa europea alterando, di fatto, il principio di leale concorrenza”.

“I pescatori di Trieste si sono impegnati ad individuare un percorso comune assieme ai colleghi di Marano e Grado rispetto alla linea da adottare nei confronti del ministero e dell’Unione europea, mentre l’assessore Violino si è impegnato a garantire il tempestivo intervento presso gli uffici competenti per l’individuazione di quelle misure che possano integrare la perdita di reddito della categoria”.

“L’integrazione del reddito, il reperimento dei Fondi europei per l’adeguamento degli strumenti e il controllo sull’applicazione del regolamento da parte di Slovenia e Croazia – conclude Rosolen – devono trovare pronta risposta da parte del Governo nazionale per fronteggiare la situazione di grave crisi sociale che già dallo scorso anno ha iniziato a manifestarsi in maniera pesante nel comparto. Tali misure permetteranno di tutelare anche le fasce più deboli dei consumatori finali attraverso la calmierazione dei prezzi al banco vendita”.

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