“E’ inammissibile che gli evasori siano rigorosamente protetti da un segreto impenetrabile”. Il consigliere regionale di Rifondazione comunista chiede che i nomi degli evasori scovati dalla Guardi di finanza vengano resi pubblici.
Ecco la sua posizione.
“Nelle dichiarazioni dei redditi presentate l’anno scorso dai cittadini dell’Isontino e riferite all’anno precedente, si conferma che anche nella nostra provincia, come nel resto della regione e del Paese, sono i lavoratori dipendenti e i pensionati a garantire la quasi totalità del gettito. Si può valutare, con un semplice rapporto tra cifra complessivamente evasa e numero di abitanti, perciò con grande difetto, che l’evasione fiscale nell’Isontino non è inferiore ai 650 milioni di euro all’anno.
Ora, siccome il lavoro dipendente e i pensionati sono tassati fino al centesimo ed gli artigiani ed i piccoli commercianti evadono in rapporto alle loro entrate, cioè in quantità contenuta, è evidente che il grosso dell’evasione è opera della media- grande impresa, del grande commercio, delle banche e delle assicurazioni. Del resto è di questi giorni la notizia della scoperta di un’evasione complessiva di più di 9 milioni di euro tra Iva, imposte sui redditi ed Irap, da parte di tre imprenditori dei settori edile e meccanico dell’Isontino.
E’ inammissibile inoltre che gli evasori siano rigorosamente protetti da un segreto impenetrabile. Sarebbe opportuno invece che i residenti in provincia di Gorizia pescati con i loro conti nei “paradisi fiscali”, o negli elenchi resi noti dalla banca inglese Hsbc di Ginevra, oppure ancora che hanno beneficiato del cosiddetto “scudo fiscale”, fossero resi noti. Questo non per curiosità morbosa, ma perché la pubblicità costituirebbe un deterrente formidabile.
L’evasione fiscale è da sempre uno dei reati più odiosi perché sottrae risorse alla collettività e fa gravare il peso dei servizi sociali, di cui tutti usufruiscono (sanità, scuola, assistenza, trasporti, servizi, ecc.) sui redditi fissi, cioè sui meno abbienti. La crisi economica accentua la gravità di questa prassi immorale rendendola non più sopportabile. Anche a livello locale si può fare molto: ad esempio coinvolgendo da subito i nostri Comuni, che meglio conoscono il tenore di vita dei propri cittadini, nella verifica delle dichiarazioni, così come Comuni e Provincia di Gorizia dovrebbero richiedere a tutti coloro che fanno domanda di contributi pubblici, la presentazione di una dichiarazione dell’Ufficio provinciale delle Entrate, che attesti la regolarità della situazione fiscale”.
Concordo, se deve essere esposto al pubblico ludibrio il nome di un protestato (per fare un esempio) a maggior ragione deve esserlo quello di chi ti fa pagare le tasse anche per lui; così magari puoi ringraziarlo personalmente quando lo incontri per strada.
giusto!!!
rendemo pubblici i redditi de tuti e demoghe un premio a chi segnala i evasori.
e dopo che conosco i loro nomi?
li isolo socialmente, evadere è una vergogna!
sai quanto gliene frega a loro di essere isolati.
concordo pienamente.
ci vorrebbe la gogna in piazza.
o la cura “pece e piume”.
ma dai! C’è il rischio che appena si sa che sono delinquenti, la gente li vota e diventano presidenti del consiglio o vanno in parlamento.
@8 Hai perfettamente ragione….
Io invece farei pubblicare i dati completi di nome cognome telefono fotografia e assenze dal lavoro di tutti i dipendenti pubblici.
allora ti verrebbero fuori nomi e fotografie di dirigenti e super dirigenti.
se non fosse così, probabilmente lo avrebbero già fatto
@10: per quello basta una semplice domandina ai sensi della 241/90.
Chi invece quando compri casa, aspetta che il notaio compiacente si volti per ritirare la mazzetta in nero, dovrebbe essere svergognato in pubblico.
è da anni che si parla, più spesso dalla bocca di politici, di rendere pubblico ciò che “inquina” il paese, specialmente le truffe, i raggiri, in particolare quelli che colpiscono la salute pubblica. Ma puntualmente vengono coperti, come scandali, perchè così conviene agli amministratori di turno. ad esempio, quando si scoprono truffe alimentari, quasi mai si viene a sapere il nome della ditta, tranne che qualche giornalista non riesca a pubblicare qualche trafiletto. Secondo me, tutto ciò che è contrario alla salute ed ad buon uso della democrazia andrebbe pubblicato, compresi i nomi degli evasori fiscali (sia ditte che persone). sarà poi il cittadino onesto che si regolerà come crede.