7 Giugno 2010

Referendum sull’arbitrato: a favore il 51,5% degli sloveni

Il 51,5% degli sloveni è favorevoli all’arbitrato sui confini con la Croazia.
A esprimersi in occasione del referendum è stato il 61% degli aventi diritto. I dati ufficiali hanno confermato il risultato già previsto nella serata di ieri: la soluzione della diatriba sui confini tra Croazia e Slovenia sarà affidata a degli arbitri che avranno il compito di trovare un accordo per i due Paesi sul confine marittimo nell’Adriatico.

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56 commenti a Referendum sull’arbitrato: a favore il 51,5% degli sloveni

  1. ng ha detto:

    quando arriva luigi veneziano a chiedere se e’ stato pubblicato qualche libro a favore del referendum, per dimostrare che la slovenia sa’ fare i conti col proprio nazionalismo?

  2. Luigi (veneziano) ha detto:

    Sa – voce del verbo sapere, modo indicativo, tempo presente, terza persona singolare – si scrive senza apostrofo.

    L.

  3. Luigi (veneziano) ha detto:

    Riassumendo le posizioni:

    La Croazia all’inizio non voleva l’arbitrato internazionale, ma voleva andare di fronte ad una corte di giustizia. Questo perché il diritto internazionale dà maggiormente ragione alla Croazia che alla Slovenia, ed entrambi lo sanno.

    La Slovenia, per lo stesso motivo, non voleva andare di fronte ad un giudice, ma chiedeva di affidarsi ad un arbitrato.

    La Croazia però vuole entrare nell’UE, e quindi la Slovenia – avendo una potente arma di ricatto – l’ha esercitata: veto all’ingresso della Croazia nell’UE fino a quando non sarà stata risolta la questione confinaria.

    Dopo una serie di titic-titoc si è arrivati a questo compromesso: la Croazia accetta l’arbitrato internazionale, ed in cambio la Slovenia accetta l’ingresso della Croazia nell’UE anche prima di aver risolto la questione confinaria.

    Siccome però anche l’arbitrato potrebbe essere pericoloso, alcuni politici sloveni hanno la grande pensata di farlo precedere da un referendum.

    Un politico europeo lo aveva presentato così: se vince il no, vuol dire che la Slovenia piomba nel XIX secolo, se vince il sì, allora siamo al XXI secolo.

    Alla fine, per una manciata di voti ha vinto il XXI secolo.

    Adesso però viene il bello, giacché – tanto per dirne una – non si è nemmeno ancora deciso come si dovrà comporre questa commissione arbitrale.

    Sicuramente ci saranno degli esperti nominati dai due contendenti, che altrettanto sicuramente daranno totalmente ragione alla propria parte.

    Poi ci saranno degli esperti nominati da qualcun altro (l’UE?), in accordo però con i due contendenti. Questi di fatto saranno quelli che faranno pendere la bilancia da una o dall’altra parte.

    E già su questo mi aspetto discussioni a non finire, con gli sherpa sloveni e croati a scandagliare la storia dei candidati per capire se questi potrebbero pendere più da una parte o più da un’altra.

    Cosa poi a mio modo di vedere completamente sbagliata nell’approccio, i politici sloveni e quelli croati si sono spesso appellati direttamente al popolo, e quindi le relative opinioni pubbliche sono estreamemente sensibilizzate: sembra quasi che da una questione del genere debba dipendere la sorte della Patria (con la P maiuscola).

    In una situazione del genere, sarebbe stato meglio fare come Italia e Jugoslavia per Osimo: trattative segrete, e notizia solo a firma avvenuta.

    Ad ogni modo, per fortuna almeno il primo scoglio è superato.

    Luigi (veneziano)

  4. Carolus ha detto:

    Sottoporre a referendum la richiesta di far parte della Ue agli sloveni è ridicolo e ipocrita.
    Perchè non si chiede ai padroni di casa (agli europei) se vogliono la Slovenia?
    Il risultato sarebbe certamente NO!

  5. Luigi (veneziano) ha detto:

    Chiedo scusa, ho fatto un errore, che però non inficia il complesso del discorso.

    L’errore è il seguente: la procedura per la scelta della commissione arbitrale è già stata definita.

    Gli arbitri saranno cinque: tre scelti in accordo dalle due parti, uno nominato dalla Slovenia e uno nominato dalla Croazia.

    Vedremo.

    Luigi (veneziano)

  6. ng ha detto:

    grazie fido, tieni il biscottino. mi raccomando, la prossima volta anche le maiuscole.

    devono esserci un sacco di riassunti luigivenezianoirredentstyle in questo blog:)

    la questione in realta’ e’ molto semplice; si tratta del contatto diretto alle acque internazionali, il tutto ovviamente funzionale al porto di capodistria+il diritto ad esercitare una politica sul adriatico, qualunque essa sia. del resto se non sbaglio spagna e UK sono in braccio di ferro per gibilterra…

  7. Luigi (veneziano) ha detto:

    “la questione in realtà è molto semplice”… ipse dixit.

    L.

  8. Igor ha detto:

    Cmq sia non è giusto vietare l’ingresso di uno stato nell’EU per motivi “bilaterali”.

    I.

  9. Macia ha detto:

    NG, Luigi non ha mai fatto, né in questo post né altrove, alcuno sfogo pseudoirredentista, ma ha sempre cercato di affrontare i problemi documentandosi. Piuttosto che affrontarli da cafone rabbioso come stai facendo tu.

  10. nick ha detto:

    perchè invece nn se la ciapa in quel posto tutte e due tornandone tutta l’istria? che bel saria, cussì da ridimensionar koper dalle sue mire imperialistiche su trieste e tornar a sventolar l’alabarda e el capretto sulle finestre delle nostre case! sognar xe bel, viver col rimorso inveze no!!!

  11. Srečko ha detto:

    nick

    Te se le fa e te se le disi

  12. francesca ha detto:

    @ng

    l’addetto all’irredentismo sono io….voglio il copyright….perbacco

  13. alpino ha detto:

    ma qua siamo tutti irredenti o fascisti o regnicoli cara Francesca, tu io Luigi, Effebi Euroscettico..basta dire qualcosa di critico o di poco gradito contro gli Imperi di Slovenia e Croazia e ti becchi merxa a secchi, cest la vie..

    @NG approccio completamente sbagliato uno a zero per il veneziano e palla al centro

  14. ng ha detto:

    @igor

    sara’, ma giusto e ingiusto diventano categorie relative quando ci sono giochetti geopolitici, anche se lillipuziani.

    živjo fra’! il copyright e’ tutto tuo non preoccuparti! come va lo sterzo? approposito, ieri non hai ben spiegato le ragioni per la vostra nuova strategia di togliere il pesante e minacioso fiato irredento dal collo della povera francia.

    pozdrav!

  15. ng ha detto:

    uh minaccioso(e chi lo sente):)

  16. ng ha detto:

    alpino, l’approccio lo adeguo quando serve. non mi interessa comunicare a tutti i costi.

  17. piero vis'ciada ha detto:

    ng… no go miga capido:
    “la questione in realta’ e’ molto semplice…. il diritto ad esercitare una politica sul adriatico, qualunque essa sia”

    (sempre se te ga voia de comunicar…)

  18. Eros ha detto:

    @alpino, il problema è che tu, Luigi, Piero, FrancescO, ecc. ecc. siete sempre, costantemente, contro Slovenia e Croazia. Di default siete antislavi. Cercate il pelo nell’uovo, dalla vignetta all’articolo sul criminale di guerra, per attaccare sloveni e croati, dimenticando il marcio invece che c’è in Italia.

  19. piero vis'ciada ha detto:

    – qualchidun devi far questo sporco lavor…
    🙂

    ti eros a cossa te se dedichi ?

  20. piero vis'ciada ha detto:

    – ah e za che te son, dimme in sto post cossa che go dito de antislavo (de defol) andando in zerca del pel nel ovo…

  21. Eros ha detto:

    quindi la tua attività sul web è limitata a questo post?

  22. ng ha detto:

    eh, cari miei amici dissimulatori, luigivenezianopieroyounameitstyle, cio’ che vi tradisce, cio’ che indica il vostro profondo trauma in elaborazione, e il vostro tono stizzito, spazientito nei commenti. cari miei, liberate il vostro id e date libero sfogo ai sentimenti , magari sarete bannati due volte, ma vivrete meglio e, come francesca, sarete anche simpatici. forse.

    piero, mi va di scrivere, ma non di comunicare;)

  23. enrico maria milic ha detto:

    su bora.la
    i commenti devono essere pertinenti all’articolo, se no si viene bannati

  24. piero vis'ciada ha detto:

    – 23 ma fame el favor… !

    🙂

  25. asem ha detto:

    Leggendo i giornali sloveni e i forum si nota che oggi la Slovenia è un paese profondamente diviso, politici che insultano invece che parlare, giornalisti che scrivono direttamente dalle segreterie dei partiti.
    Tutto è poi condito dal fatto che non si capisce chi mente e chi no. Sul confine poi è prevalsa la tesi , da entrambi gli schieramenti, che solo se votate noi (des o sin non cambia) la Slovenia avrà quello che nessuno in realtà gli può dare (il mare aperto). Perciò è meglio che ci sia la sinistra (anche se post-comunista, il che è forse ancora meglio data la giovane età della democrazia slovena) al potere, perchè così sbattere contro la dura realtà sarà meno violento.

  26. Antonio ha detto:

    Son contento che comunque andrà a finir, almeno sta storia la finirà! No ne posso più de tute ste beghe de confin che gavemo! Questo no xe viver! Godemose la vita e pensemo al futuro.

  27. asem ha detto:

    A esprimersi in occasione del referendum è stato il 61% degli aventi diritto.

    Non è vero, se ho letto bene erano in 41% .

  28. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ asem

    Leggo sempre con attenzione i tuoi messaggi, e ti ringrazio per condividerli con noi.

    Posso sapere tu come la pensi?

    Mi spiego: la mia sensazione è che per motivi di politica interna s’è caricata troppo questa storia del confine nel golfo di Pirano.

    Come se poi – visto dalla parte slovena – avere lo sbocco diretto nelle acque internazionali del mare Adriatico fosse una cosa assolutamente fondamentale.

    Sai chi mi è venuto in mente (e già sento lo stigma di irredentista antislavo sulla mia testa, appioppatomi dai soliti noti)? Mi è venuto in mente Mussolini e la dichiarazione di guerra: “noi vogliamo spezzare le catene di ordine territoriale e militare che ci soffocano nel nostro mare, poiché un popolo di quarantacinque milioni di anime non è veramente libero se non ha libero l’accesso all’oceano”.

    Pensa te come manipolava le teste il pelatone: gli italiani dovevano sentirsi preoccupati perché non avevano libero accesso all’oceano!

    Ma anche vista da parte croata, la cosa è grottesca: come se su qualche centinaio di metri quadrati a terra e su qualche chilometro quadrato di mare ci sia lo spartiacque fra la vittoria e l’ignominia.

    Oltre a ciò, io dico che aver trattato la questione in questo modo è stato estremamente pericoloso e disdicevole, perché sbattere tutto nelle prime pagine dei giornali vuol dire mettersi con le spalle al muro.

    Non essendo ancora riusciti a trovare una formula che soddisfi entrambe le parti (questi qui hanno fatto venire una crisi isterica anche ai negoziatori dell’UE…), io temo che il massimo risultato possibile sia una soluzione che scontenti tutti e due i contendenti.

    Perché se da tutto ciò ne venisse fuori un vincitore e uno sconfitto… apriti cielo!!!

    Un paio di settimane fa ne ho parlato in Slovenia con alcuni amici della minoranza italiana, che sono mediamente incazzati sia col loro governo che con il governo croato, anche perché – essi dicono – fra istriani si sarebbero già messi d’accordo da tempo.

    Questo è comunque un altro regalo della mancata integrazione politica dell’Europa, perché se fossimo una vera federazione sovrana, queste cose sarebbero “questioni interne”, molto più facilmente gestibili.

    Che ne dici?

    Luigi (veneziano)

  29. Triestin - No se pol ha detto:

    Da quel che go leto in giro me par che adesso i se affidi alla commission e che i governi se ciami fora da qualsiasi interpretazion e conclusion i arrivi…cusì anche per el rigassificador i ga ciapà tempo e Pacor risponderà la prossima settimana se dialogar o denunciar l’Italia…penso che i ga za calà le braghe e fa el scambio sul P.R.P de Koper

  30. effebi ha detto:

    per la slovenia è stato come nascondere la polvere sotto il tappeto.

    “Il leader dell’opposizione Janez Janša ha subito chiarito che il suo partito non voterà la ratifica dell’Accordo d’adesione della Croazia all’Unione europea se prima non sarà stata definita la frontiera. Attualmente in parlamento senza il sostegno dei democratici o di tutte le altre forze politiche d’opposizione, non vi è la necessaria maggioranza di due terzi per approvare il documento. Probabilmente se ne riparlerà nella prossima legislatura, dove stando agli attuali sondaggi d’opinione proprio Janša avrebbe buone possibilità di tornare ad occupare la poltrona di primo ministro.”

    e…”Janša ha persino ricordato quella che sarebbe stata una “occasione perduta”. Quando, nell’ottobre del 1991, i militari jugoslavi si ritirarono dalla Slovenia, lasciarono una stazione radar a Salvore. Janša, in qualità di ministro della Difesa, propose di mandare lì i suoi uomini. Inutile, comunque, speculare oggi su quanto ciò avrebbe aiutato la causa del riconoscimento internazionale della Slovenia e su quale sarebbe stata la reazione di Zagabria, che era nel bel mezzo del conflitto con i serbi. Janša fu fermato dall’allora presidenza della Repubblica.”

    voglio ricordare che jansa non è un fuori di testa isolato…. qui “in zona” ha l’appoggio del sindaco di capodistria Popovic e di una figura molto apprezzata come quella dello scrittore Boris Pahor.

    mi sa che la storia “de sior intento” è destinata a continuare (altro che TLT….)

  31. Luigi (veneziano) ha detto:

    Io non sono così pessimista, a patto che le diplomazie di Croazia e Slovenia lavorino in rigorosa riservatezza, così come la commissione.

    Se invece andranno alla spettacolarizzazione della contesa, con appelli pubblici alla difesa del Sacro Suolo Patrio… allora non se ne uscirà fuori.

    L.

  32. effebi ha detto:

    Rakovac non è così ottimista, anzi:

    “…Janša el poderia conquistar Salvore, magari mandando i talibani propri come turisti e al D Day, co’le televisioni internassionali in diretta, ocupar i alberghi de Salvore e Umago e Cittanova con turisti italiani e tedeschi come ostaggi, con i striscioni TUDI TUKAJ JE SLOVENIJA. D’altronde, addirittura un certo patriota ha presentato la prova che la Slovenia si estende fino al Quieto, visto che il paesino di Lubiania sarebbe stato creato da immigrati da Lubiana, il che non a escludere; come neppure la tesi che Lubiana sia nata da immigrati provenienti da Lubiania! Le cose, ovviamente, sono diverse; sia Lubiana sia Lubiania traggono origine dalla parola LJUBAV (l’amore); un termine che qui è ora minacciato.
    Scherzo qui senza freni, perché LA VERGOGNA SUL DRAGOGNA continua, e le vittime dirette siamo noi, gente di quest’area, oltre un milione e mezzo di Croati, Sloveni e Italiani di frontiera, e il veleno che i potentati locali capodistriani tentano di spargere nel Dragogna e nel mare Adriatico avvelena già l’intero territorio; qui è nato un nuovo razzismo frontaliero, come nel peggiore periodo dell’intera storia adriatica, 1918-1945”

    “..il veleno che i potentati locali capodistriani tentano di spargere nel Dragogna e nel mare Adriatico avvelena già l’intero territorio”

    ORPO !!!

    m’è venuta in mente una intervista “poco simpatica” di uno di capodistria…

  33. jacum ha detto:

    tra i due litiganti….il terzo gode 🙂

  34. Luigi (veneziano) ha detto:

    Rakovac non è un politico, e comunque c’è sempre la volgare questione della “grana”.

    Slovenia e Croazia necessitano degli aiuti comunitari, e se i “grandi” dell’UE (principalmente la Germania) richiamassero all’ordine i due paesi, essi dovrebbero adeguarsi.

    A maggior ragione nel momento in cui la Croazia fosse in dirittura d’arrivo per l’ingresso nell’Unione.

    Del resto, è accaduto lo stesso per l’ingresso della Slovenia: Clinton telefonò al governo italiano, e l’Italia tolse il veto.

    L.

  35. istro ha detto:

    Oggi mi va di fare “elmagodeumago”….e ipotizzo….
    Tra vent’anni, i tempi sono questi, ma sinceramente spero anche dieci, nessuno si ricorderà più di queste ciacole, Slovenia, Croazia, Italia, il golfo di Trieste, e la baia di Salvore, l’Europa, Schengen,Tito, i “fassisti”, Janša e Pahor, i tako dalje….
    Tutto si scioglierà come neve al sole, tutto sarà come le grandi lobbies politico-economiche internazionali imporranno…non serve discutere.
    Da bravo ISTRO, ma anche triestino, non mi resta che la speranza che Trieste non soccomba, ma si tiri su le maniche e si apra a questi spazi vicini, che – dev’essere così – sono la sua linfa naturale. Demo, dei….(o anche, per par condicio e rima, gremo naprej…).

  36. piero vis'ciada ha detto:

    – Ah, caro Istro, mi credo che el mondo xe mato e i omini xe mati ancora de più e che quindi far previsioni xe dificile oltrechè inutile…

    Ma son sicuro che questa xe anche la convinzion dei “nostri vicini” e che dunque per questo i vol meter in credenza più che i pol (“no se sa mai, un doman…intanto xe ciapado…”)

    e, purtopo fin desso, se ga dimostrà che …i ga ragion lori.

    cussì non solo i ne ga becà tuto, ma deso i ne beca anche i bori per meter a posto.
    e noi, lole, no solo ghe li demo, ma continuemo anche a sentirse dir de tuto…

    ben bon… maestro Muti… taca banda…paghemo noi anche el prosimo festin in piaza unità…

    chi gaveria mai dito che la perfida italia gveria organizado merenda per croati e sloveni in piaza unità de trieste co la speranza che, co un bicer de tropo, no i se daghi legnade tra de lori…. 🙂

    VIVA L’ITALIA ! (ma pochi capissi…)

  37. Davide ha detto:

    Solo 2 precisazioni e 1 commento.

    @carolus: la Slovenia e’ gia’ nella UE da parecchio…

    @asem: lo sbocco in mare aperto la Slovenia ce l’ha gia’ ora…

    @istro: grande realismo, speranza e sprono! 🙂 Complimenti sinceri

  38. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Davide

    Se fosse vero che la Slovenia ha già uno sbocco in mare aperto, il 90% del problema sarebbe già risolto. E’ proprio questa una delle questioni sul tappeto, anche perché – come forse sai – l’accordo Drnovšek-Račan del 20 luglio 2001 non è stato ratificato dal parlamento croato, e quindi non è entrato in vigore.

    Gli sloveni hanno ironizzato su qeusta mancata ratifica, dimenticandosi però che lo stesso accadde anche a loro: l’Italia e la Slovenia – rappresentati dai ministri degli esteri Martino e Peterle – avevano firmato un accordo che prevedeva una sorta di diritto di prelazione per l’acquisto delle loro vecchie case da parte degli esuli.

    Appena Peterle tornò a Lubiana, venne accusato di ogni nefandezza, come fosse un traditore della patria che aveva calato le braghe di fronte agli italiani. E l’accordo – già firmato – fu stracciato.

    Luigi (veneziano)

  39. istro ha detto:

    @37 piero…
    ssai me ga piasso quel…Maestro Muti, taca banda…:-)
    Vorrei un’Italia (viva!) più furba e meno mona, che sappia trarre anche da un veliki concert in Piazza Grande lo spunto per ridare a Trieste il suo ruolo storico di riferimento nell’area, un’Italia che sappia dire ai triestini, agli sloveni e ai croati: muli, fantje, dečki, basta con le storiche cazzate, Trieste riprende se stessa e a Trieste si costruiscono le nuove regole, per stare insieme. Ovviamente senza, com’è usuale nello spirito italico, calare le consuete braghe…. Dipende molto da noi stessi.

  40. ufo ha detto:

    @gigi: Zerto che ghe vol coragio a cior in giro i confinanti per no gaver ratificado dei acordi – e far finta de niente riguardo al Memorandum de Londra del 1954, anca lui ratificado solo da una parte (i fessi) e dall’altra no (i furbetti del quartierino).

    @istro: mi inveze della furbizia taliana gavessi le scatole piene, visto tute le volte che ad eser onesto le go ciapade per la schiena. Saria tanto chieder una volta tanto un Italia almeno un poco onesta?

  41. Eros ha detto:

    @istro, per fare quello dici tu, bisognerebbe trasformare il 10 febbraio in una Giornata della Riconciliazione, mentre oggi è la giornata dell’irredentismo, del neofascismo, del neorepubblichinismo, del revisionismo, del nazionalismo revanscista, ecc. ecc.

  42. asem ha detto:

    @Luigi (veneziano),

    a dire il vero, non ho ancora le idee ben chiare, so solo che la Slovenia è sempre più violentemente divisa al suo interno e che il governo attuale vuole non solo sconfiggere gli “avversari” ma soprattutto umiliarli. Perciò più che referendum sui confini era un referendum politico (pro o contro il trio rosso al potere) . Le due estreme si sono radicalizzate e alla fine quasi pareggiate. 21% per il rosso Pahor (che ha un nucleo più obbediente , soprattutto a Lubiana e ovviamente in Istria, per ovvie motivazioni storiche, che qua non spiegherò) e il 19% per il (????) Janša. Per fortuna sono rimasti a casa il 58% degli aventi diritto al voto, per un referendum che solo nei Balcani può essere pensato, usato e alla fine anche effettuato.
    Quello che mi preoccupa e soprattutto il silenzio dei moderati Europei (qua penso soprattutto alla EPP, che non ha una strategia comune, ma molte strategie dipende da nazione a nazione) mentre i socialisti europei (Swoboda in primis ma anche, il sempre più patetico, ex-convinto comunista ceco Fule (non capisco cosa ci azzecca con EU, sinceramente, come è possibile che un tale personaggio sia diventato commissario europeo).
    Sembra che non si capisca ancora i Balcani. E pertanto ci farà ancora male il fatto che ci si un integrazione così poco gestita (leggendo i giornali sloveni si ha quasi l’impressione che Tito dovrebbe essere un giorno , quando l’EU sarà essenzialmente socialista – ora è ovviamente clero-fascista (questo concetto è ripetuto spessissimo) proclamato uno dei padri fondatoti…..il che è per me RIDICOLO.
    Pertanto concludendo, (non ho molto tempo) la cosa buona è che 58% non è andata a votare, la cosa pessima è che la Slovenia (parafrasando un utente di boara.la) è un piccolo paese, con polici ancora più piccoli, giornalisti ancora più effimeri (non c’è uno, dico uno, che riesca a scriver e dire, che quello che all’estero tutti sanno, è cioè che la Slovenia non ha o non avrà mai il diritto al mare aperto come dicono i loro politici (confine territoriale con le acque internazionali).
    Scusami, mi sono dilungato troppo.
    Saluti

  43. asem ha detto:

    @38 Davide, lo sbocco c’è ll’aveva e c’avrà , ma è un altra storia. Anche la Russia può passare i dardanelli però questo non vuol dire che i Dardaneli sono suoi……

  44. asem ha detto:

    alpino, sono del tio stresso avviso. Dei tre ex-comunisti soltanto Napolitano è veramente cambiato, è più moderato , non ci crede più……(sentire poi il figlio del boia di Goli otok, e il “presidente di seconda classa” – come vie chiamato in Slovenia, sarà un verà felicità……)

  45. asem ha detto:

    alpino, mi scuso , ma non trovo più il tuo post.

  46. asem ha detto:

    Luigi anora questa chicca sul referendum (di mesic, patetico, da bravo politico balcanico socialista-nazionalista)

    http://dnevnik.hr/vijesti/hrvatska/mesic-meni-se-taj-jansa-ne-cini-bas-uravnotezenim.html

  47. Eros ha detto:

    il più “balcanico” di tutti è stato Napolitano nel 2007…

  48. Srečko ha detto:

    asem

    Dai, almeno una volta, togliti gli occhiali rossi. Vedrai un mondo pieno di colori, a volte addirittura bello!

  49. Srečko ha detto:

    Luigi

    Il lupo perde il pelo, non il vizio!

    Perche’ non citi anche qualche accordo, non paraffato, ma firmato dall’Italia e mai rispettato?

  50. Eros ha detto:

    Srecko, parli a me?
    Ma li leggi i miei messaggi sulle tasse? Ti sembro un “rosso”?

  51. alpino ha detto:

    @Eros 18
    io non sono antislavo di default ci mancherebbe, se c’è qualcosa in Slovenia o Croazia che non funziona lo critico come se accadesse in Italia, non mi piace un certo revisionismo storico, non sono assolutamente filoslavo caratteristica questa, posseduta da taluni qui dentro ne tantomeno nutro timori reverenziali nei confronti di tutto quello che è sloveno o croato. fine OT

  52. francesca ha detto:

    Eros

    Dimentichi che Napolitano fu un guffino nel 1942 ed era già un’autorevole commentatore del giornale fascista IX Maggio…..non sai che cosa vuol dire guffino? eh eh eh. Aveva 17 anni soltanto, ma con la vecchiaia riaffiorano i ricordi di gioventù.

  53. Eros ha detto:

    Se c’è qualcosa che non funziona né in Slovenia, né in Croazia, né in Italia non va criticata a senso unico

  54. Srečko ha detto:

    Eros

    Non mi riferivo a te, ma a Luigi in un post ed Asem nell’altro.

    Ciao

  55. effebi ha detto:

    11.06.2010 (da voce del popolo)
    Penso male, dunque penso bene
    Dopo l’esito del referendum sloveno di domenica scorsa sull’accordo di arbitrato con la Croazia, non si può che auspicare che si sia finalmente aperto un nuovo capitolo, dai toni più pacifici, nelle relazioni fra i due Paesi. Ma, soprattutto, che l’isteria collettiva nazional-patriottarda e la propaganda guerrafondaia venga finalmente superata. Permettetemi, però, più di qualche dubbio. Lo scarto uscito dalle urne, tra i sostenitori dell’accordo e i contrari, è troppo esiguo affinché l’opposizione abbassi i toni su un argomento che ha sempre portato voti ai partiti, a destra e a sinistra; e il sessanta per cento di astenuti, composto da qualunquisti e offesi dalla politica, ma anche da sostenitori dei vari schieramenti politici, si presta a svariate interpretazioni, offrendo un fertile pascolo per i partiti che in pratica hanno già aperto la caccia al voto per le amministrative e le politiche. Di conseguenza prevedo che il folclore politico sloveno, imbevuto di Blud und Boden, sangue e terra, e strane alleanze di interesse, proseguirà più o meno inalterato, se non addirittura rafforzato, viste le dichiarazioni a “caldo” del leader del maggiore partito di opposizione, Janez Janša, ma soprattutto dei numerosi think-thank nazionali, composto da
    ……intellettuali, filosofi e scrittori, anche di frontiera……,
    che coagulano sia il pensiero di destra che quello di sinistra, alimentando attese e ipotesi di confronto tra i popoli, improponibili nell’anno di grazia duemiladieci, soprattutto in Istria….

    ————————————-

    La questione dei rapporti con la Croazia, comunque, continua ad infiammare l’opinione pubblica slovena. Lo testimonia più di ogni altra cosa l’intervento di quello che oggi è considerato uno dei maggiori intellettuali sloveni. Lo scrittore triestino Boris Pahor – che sarebbe candidato al Nobel per la letteratura – ha precisato che per ragioni storiche “tutto il comune di Pirano, con parte di Salvore”, dovrebbe “appartenere alla Slovenia”. Pahor ha anche espresso il timore che Lubiana non terrà sufficientemente in considerazione il parere degli storici e della società civile. Poi ha concluso dicendo che “se la gente del Litorale non saprà difendere la propria sovranità questa non le verrà regalata da nessuno, nemmeno dall’arbitrato”.

    —————————————-

    Boris…Blud und Boden !?
    …perchè bora.la ce lo presenta sempre come un angelo vittma di mille cospirazioni ?

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