4 Giugno 2010

Festival della Pace dal 17 al 20 giugno a Udine

Dal 17 al 20 giugno tra San Francesco, piazza Duomo, Università, Visionario e Musei la seconda edizione del Festival della Pace a Udine.

Una manifestazione che raccolga, in modo unitario, la fitta rete di soggetti impegnati a promuovere concretamente una politica della pace. Un’opportunità per discutere, grazie ai contributi dei tanti ospiti invitati, sulle tematiche della pace, della cooperazione internazionale e sul rifiuto di ogni forma di guerra o violenza. Un’occasione di scambio, di dialogo e conoscenza reciproca. Il tutto condito da spettacoli, mostre, proiezioni e concerti.
Tutto è pronto per la seconda edizione del “Festival della Pace” la rassegna promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Udine e organizzata dal Teatro Club Udine, col sostegno di Amga e Città Fiera, in collaborazione con “Il Tavolo della Pace” e un nutrito pool di enti e associazioni del territorio (dal Cevi al Centro Calducci, dalla Caritas alla Fidapa, da Vicino lontano al Cec fino all’Ucai, new entry dell’edizione 2010), che dal 17 al 20 giugno, all’interno di UdinEstate, raccoglierà nel centro cittadino i soggetti da sempre impegnati nel campo della solidarietà, della cooperazione, dell’immigrazione e dell’integrazione.

Novità di quest’anno, oltre al periodo di svolgimento, anticipato da agosto a giugno, saranno anche alcune tappe di avvicinamento, con incontri, concerti e una mostra fotografica. Direttore artistico dell’edizione 2010 sarà il politologo tedesco Ekkehart Krippendorff, mentre ad Angela Felice spetterà il coordinamento generale della kermesse. “Le guerre – commenta il sindaco di Udine, Furio Honsell – sono sempre scaturite da chi non ha voluto ragionare realmente fino in fondo. Accettare di capire le ragioni degli altri rappresenta dunque un primato di civiltà rispetto alla risposta della violenza e della guerra. Il festival di Udine vuole diventare un appuntamento stabile e non un’iniziativa estemporanea, uno di quegli eventi che possa caratterizzare il capoluogo friulano”.

Dopo il successo dell’anno scorso, il capoluogo friulano diventerà quindi ancora un laboratorio di idee attraverso il confronto e la discussione della pace nelle sue diverse declinazioni. Integrazione, solidarietà e cooperazione, ambiente, non violenza si accompagneranno, nelle diverse giornate, ai temi legati alla pace. “Udine – precisa l’assessore comunale con delega all’Educazione alla Pace, Luigi Reitani – ha una lunga storia che l’ha resa nota come capitale della guerra e per posizione geografica è stata vissuta come roccaforte e non come città del dialogo. Da un po’ di anni, invece, il capoluogo friulano è percepito in maniera diversa, come città della tolleranza, del dialogo e ha la possibilità di qualificarsi come centro aperto alla pace, che non significa soltanto assenza di conflitto armato, ma apertura al dialogo”.

Aspettando il festival
Due i motivi che percorrono le tante iniziative che, organizzate da diverse associazioni, preludono al festival vero e proprio e ne preparano il programma. Innanzitutto l’attenzione ai tanti gruppi, spesso volontari, che operano sul territorio per far fronte alle tensioni interetniche, che travagliano anche il Friuli, e per rispondervi con la logica dell’accoglienza e della convivenza pacifica tra diversità. Uteriore motivo di attenzione è dato poi dalla delegittimazione della cultura militare e dal disvelamento della sua presenza, anche invisibile o non immediatamente percepita, come nei tanti segni che percorrono l’urbanistica delle città europee e, al di là del controllo consapevole dei loro abitanti, trasmettono striscianti messaggi ideologico-propagandistici. Alla ricerca di queste tracce, disseminate anche a Udine, sotto la guida di Cesare Genuzio, fotografo friulano dalla vasta esperienza anche didattica, alcuni giovani fotografi friulani perlustreranno la città e ne scopriranno inediti angoli visuali, da fissare in immagini e poi da consegnare anche all’occhio e alla sensibilità di altri. Di questo lavoro, infatti, darà conto una piccola mostra, con l’esposizione degli scatti realizzati dai giovani udinesi, aspiranti fotografi di pace.
Sabato 5 giugno alle 18 in largo Ospedale Vecchio, si parte con l’inaugurazione della mostra “Facciamo crescere il rispetto”, un allestimento itinerante curata dalla sezione udinese dell’associazione Fidapa con il sostegno di Regione, Provincia, Comune di Tolmezzo, Comunità montana della Carnia, Cciaa di Udine e Banca popolare di Cividale. Il 16 giugno, alle 18 in sala Ajace, poi, è in programma la conferenza “Guerra e pace nel pensiero di Borberto Bobbio”. Al tavolo dei relatori, a sei annda dalla scomparsa di quella che è stata un’altissima coscineza critica della contemporaneità, siederanno Fulvio Salimbeni, Nicola Gasbarro e Gianpaolo Carbonetto.

Il Festival della Pace: 17-20 giugno – il programma

Giovedì 17 giugno
Protagonista della giornata inaugurale della manifestazione, la cui apertura ufficiale è prevista alle 20.30 al Visionario con gli interventi e i saluti del sindaco di Udine, Furio Honsell, dell’assessore Reitani e del direttore artistico Krippendorff, sarà l’inaugurazione (alle 17.30 presso la Galleria fotografica Tina Modotti)della mostra “Udine città d’armi”, l’esposizione di giovani fotografi friulani che, guidati da Cesare Genuzio, hanno perlustrato per più giorni il territorio urbano di Udine alla ricerca delle tracce lasciate dagli eventi bellici dell’800 e del ‘900, con le loro conseguenze sulla militarizzazione, anche successiva, del territorio.
Spazio poi al grande schermo (alle 19 al Visionario), con la proiezione di “Standing Army”, un’avvincente inchiesta, firmata da Thomas Fazi e Enrico Parenti, sulla ragnatela di basi militari che gli Stati Uniti hanno tessuto in tutto il pianeta durante gli ultimi sessant’anni. Ancora cinema, alle 21 sempre nella sala di via Asquini, di “Son of Babylon” di Mohamed Al-Daradji, proiezione in prima nazionale e vincitore come miglior film sulla pace alla Berlinale 2010.

Venerdì 18 giugno
La seconda giornata del Festival si arricchisce dei numerosi contributi offerti durante le conferenze in programma. Alle 10 a palazzo Antonini, Manuela Fabbro curerà il seminario “Il lessico della pace”. Alle 18.30, invece, nell’ex chiesa di San Francesco, il sociologo e docente dell’ateneo genovese, Salvatore Palidda, parlerà di “Migrazioni fra passato e presente: l’aspirazione all’emancipazione e ai diritti fondamentali di tutti gli esseri umani”.
Non mancherà il cinema con la proiezione (alle 15.30) sempre in San Francesco di “L’imperatore Atlantide ovvero il rifiuto della morte”, film documentario di Herbert Gantschacher e Erich Heyduck per documentare l’opera musicale che il musicista ebreo Viktor Ullman compose nel campo di concentramento di Theresienstadt, tra il 1943 e il 1944, prima di finire ad Auschwitz.
Un’originale guida con un “Virgilio” d’eccezione, inoltre, alle 17.30 in piazza Libertà, da dove Luigi Reitani partirà per un viaggio alla scoperta selezionata delle opere conservate nei Civici Musei e che si sono confrontate con i soggetti della pace e della guerra e ne hanno offerto una personale trasfigurazione.
Gran festa in musica, a conclusione della giornata, con una vera e propria non-stop in piazza Duomo a partire dalle 21.30. Ad alternarsi sul palco, per una serata condotta da Claudio Moretti e organizzata da Teatro Club, Associazione musicisti Tre Venezie e Palio studentesco, saranno artisti e gruppi giovaniili, disponibili anche a motivare le ragioni della loro scelta di aver messo la musica contemporanea al servizio della pace.

Sabato 19 giugno
Giornata di “dialoghi” quella di sabato, quando in San Francesco si parlerà di “filosofia e lavoro” (alle 9.30) con la filosofa Gloria Germani e l’artigiano Claudio Pozzi, moderati da Francesco Pistolato e di “tra mondo del volontariato e diritto” (alle 11) con gli interventi di Bruna Brambilla, presidente Auser Milano, Dian Schefold giurista dell’università di Brema, entrambi moderati da Peter Kammerer.
Alle 15 alla Feltrinelli, invece, Fulvio Salimbeni guiderà l’incontro “Leggere e rappresentare la guerra e la pace, il contributo della letteratura, dell’arte, della musica e del cinema”. A seguire l’incontro dibattito con Silvia Zanlorenzi e Carlo Tombola.
Alle 17, di nuovo in San Francesco, stavolta per ascoltare, curato dal Conservatorio udinese, l’incontro in musica di Elisabetta Torselli, guida alla scoperta di Haydn e della sua Opera n.2 “Quinten Quartett” eseguito dal Quartetto Stradivarius. La formazione sarà impegnata anche alle 21.30, nella stessa suggestiva location, in un programma che spazierà da Mozart e Haydn a Shostakovic. Alle 18.30, infine, ancora in San Francesco, Roberto Calabretto terrà la conferenza “L’appello umanistico e pacifico della musica – La Sinfonia n.9 di Beethoven: guida all’ascolto”.

Domenica 20 giugno
Ancora dialoghi, confronti e dibattiti nella giornata conclusiva. Alle 9.30 in San Francesco, Ekkehart Krippendorff terrà le fila, insieme con un rappresentante del mondo militare e un medico, del “dialogo tra mondo militare e medicina”, mentre alle 11 il giornalista Gianpaolo Carbonetto guiderà l’incontro su “scienze cognitive e impegno civile” al quale parteciperanno lo scienziato Ugo Morelli e don Pierluigi di Piazza. Alle 16 a palazzo Morpurgo, poi, Graziella Galvani, accompagnata al flauto da Marco Pellizzoni, leggerà “Novella” di Goethe.
Tempo di bilancio del Festival (alle 18 in San Francesco) con una tavola rotonda alla quale parteciperanno tutti i protagonisti della quattro giorni udinese all’insegna della pace, prima della conclusione vera e propria con il concerto degli Zuf de Zur alle 21.30 in piazza Duomo. Un trascinante invito al dialogo tra le culture all’insegna di quella contaminazione linguistica e musicale, che caratterizza le aree di confine ed è la cifra inconfondibile dei Zuf de Zur, al crocevia tra le culture italiana, slovena e austriaca.

Durante tutta la durata del Festival della Pace, infine, in piazza Matteotti saranno presenti 13 stand, cucine etniche e banchetti delle organizzazioni che fanno parte del Tavolo della Pace e di Terre Lontane-Mondi Vicini. Nella Chiesa di San Francesco, inoltre, sarà allestita la mostra “United States of Peace-sotto un’unica bandiera”, trenta bandiere della pace ripensate dai ragazzi delle Officine Creative coordinati dal Laboratorio-centro solidarietà giovani Micesio onlus e dall’Agenzia Giovani del Comune di Udine.

Tutti gli incontri, i concerti, gli ingressi alle mostre e le proiezioni sono gratuiti. Per informazioni: PuntoInforma (via Savorgnana, 12 – 0432 414717/718) e Teatro Club Udine (0432 507953).

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