30 Maggio 2010

Da OGS a CNR: un cambiamento che determinerebbe perdita di efficienza e di operatività

commento di Paola Del Negro dell’OGS, già pubblicato dal blog Oggiscienza.

La mobilitazione in OGS è completa e coinvolge tutto l’Istituto, dal Presidente al Direttore generale, dal personale scientifico a quello tecnico amministrativo. Tutti sono disorientati dalla manovra finanziaria. Non si capisce come mai gli accorpamenti avvengano nel momento in cui il processo di riordino in atto, che dovrebbe concludersi in agosto, sta ridefinendo le mission e gli statuti di tutti gli enti nazionali di ricerca proprio al fine di razionalizzare le risorse e migliorare l’efficienza e la produttività.

In assoluto non siamo contrari alle riforme ma ci preoccupano le modalità di una manovra che non sembra essere guidata dalla strategia di riordino poichè si sovrappone ad essa e la vanifica nei fatti. La struttura del CNR è complessa, mastodontica, e, come è di moda dire, romanocentrica. OGS è caratterizzato da una struttura fluida, il presidente è in sede, è raggiungibile sempre. L’amministrazione centrale è vicina ai dipartimenti e lavora con loro, in sinergia. Il legame storico con il territorio è molto forte sia per quanto concerne la previsione dei terremoti, il rischio sismico, le frane, ma anche per tutte le problematiche legate al mare. E tutto questo senza tralasciare l’internazionalità, l’interesse per le aree polari, i rapporti con la slovenia e la croazia. Far confluire tutto questo in una grande struttura, senza un’organizzazione precisa, una strategia concordata, può diluire il tutto facendo perdere consistenza a queste eccellenze regionali. Ma non si parla di decentramento? Perchè non pensare ad un accorpamente su scale ridotte, ad esempio locali? Ma tutte le strategie possono essere valide se supportate da una discussione, un’idea che non sia meramente economica.

Ma detto questo, quanto si risparmierebbe? OGS è un ente virtuoso, lo stato finanzia prevalentemente il personale di ruolo mentre le altre spese sono supportate dalle commesse. E il costo del personale di ruolo non diminuisce con i trasferimenti da un ente all’altro, non è comprimibile. Di certo ci sarebbe una perdita di efficienza e di operatività che potrebbe compromettere l’aquisizione di commesse esterne e, di conseguenza, anche la possibilità di offrire occupazione a giovani laureati e non. Per la Regione Friuli Venezia Giulia rappresenterebbe poi una considerevole perdita di prestigio.

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2 commenti a Da OGS a CNR: un cambiamento che determinerebbe perdita di efficienza e di operatività

  1. Aldo Flego ha detto:

    Avvio i commenti, invitando tutti gli amici di bora.la a sostenere OGS, che fa parte di noi.

    L’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS di Trieste è un ente pubblico di ricerca, punta di eccellenza nella campo della geofisica, sismologia, oceanografia, geologia e biologia marina, con ricadute in campo ambientale e nella ricerca delle risorse energetiche.
    E’ operativo sul territorio dal 1958 e vanta un’esperienza di lunga data che trova le sue radici storiche già a partire dalla seconda metà del 1700.
    ASSEMBLEA PERMANENTE OGS
    http://cral.inogs.it/

    e firmiamo l’appello
    http://spreadsheets0.google.com/viewform?formkey=dGdOdGVJSGU2d1h5cnlLUjlTTTlHQmc6MQ&theme=0AX42CRMsmRFbUy0yYjJjOTUxMC02ZTFiLTRmMGEtYTY4MS04NTQ3NjAzNmYyYzE&ifq;

  2. bonalama ha detto:

    grazie per il link e solidarietà a tutto l’ OGS

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