di Claudia Sfetez
Beh, signori, sì.
Null’altro da aggiungere.
Ed è del tutto inutile che vi guardiate l’un l’altro con sorriso sornione, magari pure strizzando un occhio, per sospirare assieme la conclusione che “la donna è complicata”. Ragazzi, è vero!
Una delle frasi che una donna si sente dire più spesso nell’arco della sua vita (oltre a “tieni” – quando il suo bambino piccolo inizia a piangere e “sai dirmi che ora è?” – domanda miracolosamente sopravvissuta perfino all’era dei cellulari) è “beato chi vi capisce!”.
Ecco, vi do ragione. Le donne sono incomprensibili, misteriose, complicate, ingarbugliate. La natura ce lo conferma: per far maturare un semplice ovulo la donna ha bisogno di ventotto giorni di intricati eventi ormonali nascosti nella sua pancia; l’uomo, quando ne ha bisogno, produce – e tutto alla luce del sole.
Che ci volete fare, le donne non si accontentano dell’1+1=2, perché sono intimamente convinte che, presi in considerazione vari fattori, la somma potrebbe portare anche a 3. O perfino a 4. O magari a infinito. E non è affatto detto che il percorso da A a C, passi per B, o non soltanto.
E sono d’accordo con voi anche nel dire che tutto ciò può essere parecchio fastidioso, o perlomeno pesante da sopportare. Ma – ve l’assicuro! – è sicuramente anche molto prezioso.
Il punto è che una linea retta (quella che consente all’uomo di passare rapidamente dal punto A al punto B, o di raggiungere con grande efficienza un risultato come può essere quel 2 di cui sopra) è molto più semplice del cerchio, che invece caratterizza la donna nel suo intimo. La ciclicità la domina, la plasma, la contraddistingue. Ci entra in contatto ogni mese con il ciclo mestruale, in tutte le fasi della sua vita con le onde della sua sessualità, la attraversa nella sua totale pienezza con l’esperienza della maternità, torna a rinascere – più bella, più potente e più saggia – come una fenice con la menopausa. Cerchio è ciò che si ripete, ciò che ha uno sguardo ampio sulla vita e sul mondo, perché la ciclicità crea conoscenza. In ognuno dei passaggi fondamentali, delle “evoluzioni” che ho citato poc’anzi, vi sono gli stessi ormoni femminili, in dosaggi diversi. Sapete cosa significa? La donna, in ogni ciclo, trova le risorse per affrontare quello successivo!
Ma, attenzione, non solo – come ci suggerisce la saggezza popolare, “chiusa una porta, si apre un portone”: alla fine di ogni ciclo si apre un altro, che dà alla donna la possibilità di rinnovarsi.
Insomma, vogliate perdonarci questo piccolo concentrato di macchinosità che siamo; piuttosto, proteggete la nostra innocenza e integrità, beneficiate del nutrimento che vi diamo, sostenete il nostro potere, onorate la nostra saggezza.
E non ve ne pentirete.
Da giovedì 27 maggio l’associazione Maia organizza 5 incontri per donne sulle donne. Maggiori informazioni si possono trovare nella locandina qui sotto.
Manca l’incontro sul concepimento, sempre più difficoltoso, dovuto all’età avanzata in cui si decide di avere un figlio.
Un incontro in cui si spiega alle donne che se dopo 6 mesi di tentativi non si resta incinte, non è colpa dello stress, ed il gine che lo afferma andrebbe mandato a quel paese.
Quando leggo tutto questo fiorire di convegni sulla donna non posso fare a meno di ricordare le cospicue sovvenzioni che elargisce la Provincia ad iniziative del genere.
Ciacole no fa fritole, ma porta sghei!
grazie.
Non volevo essere la prima solita disfattista.
queste lezioni andrebbero fatte gratis nelle scuole, semmai, con contenuti esclusivemente scientifici. (E non rivolte a isteriche in cerca de conferme che paga 60€).
Per Julius… Nel caso specifico, non se tratta de nissuna sovvenzion da parte della Provincia, figurite, quei i se li tien per lori. ma de uno studio sugli Archetipi femminili, studiado non da oggi, ma da secoli, che ga portado giovamento alla stessa persona che tegnerà l’incontro. non xe “magia”.
Son d’accordissimo sullo sfruttamento che normalmente se fa in “nome della donna”, ma non gavessi sostenudo un’iniziativa del genere se non savessi con chi se gaverà a che far.
Te consiglio de guardar el sito de riferimento e i articoli che te pol trovar in giro per la rete riguardanti gli “archetipi femminili”. Per quanto riguarda i 60€, no stemo gnanche discuter, xe un tariffario nazionale sotto el quale qualsiasi ostetrica che tien un qualsiasi corso non pol scender per ogni partecipante.
e per quanto riguarda l’incontro “per el concepimento”, guarda sempre el sito e te capirà che non se tratta de un “ginecologo” che te disi che “XE COLPA TUA”, ma esattamente l’opposto.
Se, DOPO esserve informadi riguardo el corso, i contenuti, la persona che lo tegnerà etc. gaverè ancora dubbi basadi su cose concrete, poderè pur sparar a zero.
Prima de allora xe bel prima far domande e cercar de capir, semo triestini ma gavemo la possibilità de evolverse un’attimin dal solito pensier del “No se pol, tanto xe tutto una cazzada, no servi a niente”
1) I soldi. OK, posso farlo gratis. Dopotutto è solo il mio lavoro. Però, di coseguenza, non può percepire il suo stipendio nemmeno l’avvocato, l’operaio, l’impiegato, il medico, il ferroviere… Giusto? Credo che il lavoro salariato sia un concetto ormai assodato nelle società civili, non sprecherò altre parole in merito.
2) Potete dire a me, al mio lavoro e alla mia associazione ciò che volete, giusto e legittimo diritto. Ma non permettetevi mai più di offendere le donne che voi non conoscete. L’offesa, si sa, è frutto della rabbia. Non credo che la rabbia in questione sia nei confronti di queste donne che si sono prese l’offesa, ma di qualcuno o qualcos’altro.
3) Il preconcepimento viene affrontato come tema in uno degli incontri, ma non è l’argomento centrale di questo piccolo corso.
2)->si: nei confronti di chi le sfrutta
Da Wikipedia:
“SFRUTTARE: utilizzare qualcosa per ricavarne frutto, e
(per estensione) utilizzare pienamente una cosa approfittando di tutte le opportunità che offre”
Se la mettiamo così, ti do ragione: cerco di far venir fuori dalle donne e dalle coppie con cui lavoro il meglio e ciò che può esser utile per loro, e per farlo mi baso sulle loro risorse.
Giusto!