26 Maggio 2010

La dinamica dell’incidente in cui hanno perso la vita Paolo Radin, Cristina Mattiassi e la loro figlia

Prime ricostruzioni di quanto è accaduto ieri lungo la statale Adriatica, dove ha perso la vita in un incidente stradale una famiglia di Trieste (qui l’articolo).
Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Alfonsine, una macchina guidata da un giovane di 25 anni avrebbe tentato di sorpassare la Honda Jazz guidata da Paolo Radin e un’altra vettura con a bordo una coppia di amici.
In direzione opposta stava però giungendo una Nissan Primera, guidata da un quarantenne che accompagnava il figlio di otto anni a Ravenna.
Quando il giovane si sarebbe reso conto di non poter completare il sorpasso si sarebbe inserito fra le autovetture delle due famiglie. A quel punto Radin si sarebbe spostato sulla destra nel tentativo di evitare la macchina, ma dopo aver sfiorato il ciglio della strada sarebbe finito al centro della carreggiata urtando la Nissan. Dopo varie carambole, la vettura ha terminato la sua corsa in un fossato senza dare scampo agli occupanti.

Tag: , , .

17 commenti a La dinamica dell’incidente in cui hanno perso la vita Paolo Radin, Cristina Mattiassi e la loro figlia

  1. Diego ha detto:

    mi credo che el grande esame che manca nel dar la patente sia quel psicologico. la gente nervosa, fora coi copi, che sorpassa alla cdc la patente dovessi vederla solo col binocolo. purtropo invece sti sorpassi xe al’ordine del giorno, in onor del grande dirito universale de gaver la patente.

  2. effebi ha detto:

    quello che è diventato assolutamente “disumano” è che “sacrifici umani” come questi siano ormani divenuti “accettabili”.

    stiamo accettando che il trasportarsi con la macchina da un posto all’altro (in famiglia o da soli) comporti rischi di mortalità assurdi.

    credo che non accetteremmo mai di morire per ascoltare della musica, per lavarci i denti o per prendere un ascensore.

    il mezzo meccanico (l’automobile), il contesto (la strada) e l’utente (noi) dovrebbero essere oggetto di ripensamento da parte della solita (latente) politica.

    purtroppo anche noi siamo qui a parlarne solo perchè sfiorati dalla tragedia accaduta.

    quanti sono i morti all’anno sulle strade ?

  3. Ciano ha detto:

    @2

    Magari investindo de piu’ in ferrovia e meno in terze quarte o quinte corsie?
    Magari includendo nei costi delle automobili anche il costo sociale ed ambientale del trasporto su gomma?
    Magari ripensando al sistema dei trasporti inveze de continuar a incentivar la FIAT e Co?
    Magari, magari…

  4. cagoia ha detto:

    ma quando mai in sto paese l’interesse sociale ga prevalso su quel economico dei soliti?

  5. Massimo ha detto:

    Ciao Paolo,
    mancherai come amico e come collega.

  6. Luciana ha detto:

    Quando si comincerà a punire seriamente chi sbaglia? Questo ragazzo di 25 anni che ha provocato l’incidente da qui a breve riavrà la patente e la macchina e magari sarà anche recidivo nel guidare da padrone della strada. Non dico togliergli la patente a vita ma quasi.

  7. effebi ha detto:

    dime in qual altro paese no

  8. dultan ha detto:

    effebi: dar l’esempio mai (come paese intendo), no?

  9. nico ha detto:

    Ancora non ci posso e voglio-soprattutto!-credere…..Paolo era un amico, oltre che un collega e non e’ giusto sia andata cosi’, per colpa di chi si mette alla guida senza essere tutto a posto……..e’ tempo che qualcuno si dia una mossa e ponga fine a questo scempio!!!

  10. velvet ha detto:

    sì è pazzesco pensare a una famiglia distrutta per colpa di un deficiente… io andavo a scuola con cristina e non la vedevo da moltissimi anni, ma non ci posso pensare che lei non ci sia più….

  11. arlon ha detto:

    Purtroppo, i incidenti come questo xe nel ordine dele robe co’ se incentiva el trasporto in auto (inveze dei mezzi publici).

    La soluzion xe una e solo una: far in modo che la gente usi trasporti el più possibile sicuri, per esempio su rotaia.
    L’auto devi eser doprada solo in mancanza de alternative o in zone veramente rurali, no ogni volta che se pol.

  12. RUBEN ha detto:

    Ciao Paolino, un ultimo abbraccio affettuoso… Riposa in pace!

  13. Giuseppina ha detto:

    Elisa era in asilo ocn mio figlio…. 🙁

  14. alessandro ha detto:

    purtroppo è successo anche questa volta ,ed a dei miei cari amici,aproffitto di questa infelice e sfortunata occasione per esprimere dei miei pareri personali:non mi vergogno a dirlo ma se sarebbe accaduto a mio figlio di morire in questo modo,a chi avrebbe provocato l’incidente non avrebbe scampo,lo cercherei in capo al mondo,spero che tu che ai provocato questa tragedia di non aver pace per l’eternita’,scusate tutto questo sfogo ma per colpa di uno dei tanti defficenti che esistono ormai alla guida ci vanno in mezzo sempre persone innocenti,se sarebbe per me ti farei ingoiare la patente e ti darei la pena di morte!!!!!in italia le leggi sono ancora poco severe per queste bestie bisognerebbe modificarle uguali per tutti è soprattutto per la spece animale ciamata avvocati che con i soldi si prendono la liberta’di cambiare e perdonare tutti la legge lo permette bisognerebbe finirla!!!!!!

  15. arlon ha detto:

    purtroppo zigando “pena di morte!” no se risolvi niente; anche se magari sul momento a tanti ghe vien istintivo de farlo.

    Xe de pensar ale cause, e agir su quele.

  16. Roberta ha detto:

    Ciao Cristina, è passato più di un mese e il dolore che provo è ancora lancinante. Ti conoscevo da due anni ma per me sei stata la prima amica che ho conosciuta in questa città, l’amica che mi ha aiutato nei momenti difficili, l’amica che si confidava con me nei momenti no.
    E adesso posso solo piangere davanti ad una foto, mentre sorridi accanto alla tua bambina e a tuo marito. Pensavo che ad un certo punto le lacrime sarebbero finite.. e invece ce ne sono ancora tante, e continueranno ad esserci.
    Ho bisogno di raccontarti gli sviluppi della mia vita come facevo prima, e tu non ci sei più. Ho bisogno di passare le pause pranzo con te e sentirti raccontare gli sviluppi della tua vita, e non succederà più.
    Non lo accetto, non posso accettarlo ma lo dovrò fare anche se non so come.
    Intanto ciao Cristina, un abbraccio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *