25 Maggio 2010

Rigassificatore: i misteri della comunicazione

Il mistero più fitto di tutta la vicenda rigassificatore, in fin dei conti, rimane la strategia comunicativa di Gas Natural e dei fautori politici del progetto.
Ben poco- se non proprio nulla- sta venendo fatto per allontanare l’impressione che l’impianto di Zaule sia un progetto blindato, imposto solo ed esclusivamente grazie al favore dell’élite politica. Quasi come se i sostenitori del rigassificatore fossero i primi a sapere che conta solo persuadere le persone giuste, e non avessero nessuna remora a manifestarlo in modo così sfacciato. Una sorta di lezione di educazione civica, capace di convincere anche i sognatori più ostinati.

E’difficile spiegare, altrimenti, l’insistenza con cui il fronte del sì si sta sottraendo a una discussione aperta e trasparente. L’ultimo invito a un confronto pubblico caduto nel vuoto è giunto una settimana fa, da parte della Uil Vigili del Fuoco Fvg. Lo stesso sindacato che, a febbraio, è entrato in stato d’agitazione, per le ragioni ribadite nella conferenza stampa di ieri: “A causa […] dell’inadeguatezza dei criteri procedurali di prevenzione, della scarsità dei mezzi e risorse in dotazione, dell’esiguità del personale e dell’inidoneità delle norme regolamentari del CNVVF, non è possibile, a tutt’oggi, riscontrare le condizioni minime necessarie per […] operare con le prescritte garanzie di sicurezza.”

Non proprio bruscolini, insomma: un sindacato di categoria- per di più la Uil, non esattamente un covo di bolscevichi- dichiara che il progetto contribuirebbe a esporre la città a rischi non affrontabili adeguatamente.
E tutto tace, tutto continua a scorrere come se nulla fosse, lasciando che una denuncia così pesante caschi nel vuoto. I casi sono due, verrebbe da pensare: o non sanno cosa rispondere- politica in testa, evidentemente-, o sono così arroganti da non preoccuparsi nemmeno dell’insicurezza che il loro silenzio è capace d’instillare.

E’ per questo che le affermazioni della Prestigiacomo sembrano venire da un altro pianeta. Finché delle questioni così basilari resteranno inevase, insistere per ottenere delle risposte non può apparire ozioso né ostruzionista.

Perché il vero punto di tutta la questione è uno e uno soltanto. Da un lato abbiamo delle denunce specifiche e approfondite, che entrano nei dettagli del progetto presentato da Gas Natural, sollevando interrogativi come minimo inquietanti. E dall’altro- anziché avere a che fare con un fronte del sì disposto a confrontarsi sul merito delle questioni- dobbiamo misurarci con un atteggiamento ambiguo alimentato dai nostri stessi politici, con una sorta di cortina fumogena costruita intorno a slogan triti e ritriti. Non ne possiamo più di sentire che Lubiana sta invadendo la nostra sovranità, né che la filiera del freddo (?) gioverà all’economia cittadina. Non sarebbe male, invece, capire perché alcuni degli interrogativi cardine sollevati dal Tavolo Tecnico Rigassificatori restano inevasi.

Perché- per dire- nessuno ha accettato un confronto pubblico in cui smentire che i depositi di gas, nel progetto, sarebbero presentati una volta a destra e un’altra a sinistra? O, chessò, per negare che nello studio sulla manovrabilità delle gasiere si sottostima la potenza della bora? E soprattutto, ai fini della comunicazione: com’è possibile che un’azienda- di fronte a un investimento da mezzo miliardo di euro- lasci passare un’immagine così rabberciata del progetto?

Risposte del genere non vanno evase, ma soddisfatte. Sempre che ci sia un reale interesse a convincere la popolazione. Se lo si considera inutile, invece, va benissimo così. Addirittura Cosolini- non proprio uno strenuo oppositore dell’impianto- ha recentemente motivato il proprio no alla costruzione del rigassificatore con la scarsa propensione al dialogo dimostrata dall’azienda catalana. Che si tratti di un motivo sincero o strumentale, la sua presa di posizione denuncia una realtà difficilmente negabile. E le Comunali si giocano anche qui.

La Camera di Commercio cittadina adesso ha un’occasione d’oro per alimentare un dibattito perlomeno indiretto. Il Tavolo Tecnico Rigassificatori le ha infatti chiesto la possibilità di illustrare il suo punto di vista sul progetto, dopo che l’organismo diretto da Paoletti ha favorito due incontri a porte chiuse fra Gas Natural e i commercianti triestini.

E così, alla fin fine, si torna sempre al nocciolo della questione. A prescindere da dispute e tecnicismi che un ignorante come me può solo osservare con stupore distante, qui non si sta più parlando soltanto della costruzione di un rigassificatore, ma di un intero sistema di gestione del potere. I silenzi contro cui si stanno infrangendo alcuni interrogativi basilari paiono esser fatti apposta ribadire il peso reale dell’opinione pubblica in processi decisionali così delicati. Forse c’è di che ringraziare per la salutare botta in testa.

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17 commenti a Rigassificatore: i misteri della comunicazione

  1. effebi ha detto:

    l’economia e la politica cittadina (destra sinistra centro) da sempre divise su tutto hanno purtoppo trovato un denominatore comune su cui si sono finalmente (sic !) trovate daccordo:

    IL RIGASSIFICATORE NEL “STAGNACO” DI ZAULE

    come e perchè è avvenuto questo miracolo ?
    “ogni omo ga el suo prezo” mi diceva mio nonno…

    ma non parlerei di “potere”… questi il potere non ce l’hanno, hanno solo una buona “tasca”

    da questa “massa di persone” ne tiriamo fuori solo un paio che sul RIGASSIFICATORE NEL “STAGNACO” DI ZAULE hanno espresso (qualche) perplessità.

    forse più che accanirsi CONTRO chi è favorevole al RIGASSIFICATORE NEL “STAGNACO” DI ZAULE sarebbe il caso di dar fiato e supporto a chi sembra essere contrario (a prescindere dalla sua collocazione politica)

    incoraggiandoli (forse) si riuscirà a formare un movimento d’opinione IMPORTANTE (che oggi non esiste)

  2. effebi ha detto:

    quindi:
    Igor Kocijančič, Lino Santoro, Oscar Garcia Murga, Adriano Bevilacqua, Cosolini, Bandelli…

    facciamo una lista ? proponiamo lòro di unirsi su un progetto ?

    la lista per trieste riuscì nella sua impresa proprio percè seppe unire forze disomogenee (quello che sta dando successo al fronte del pro-rigassificatore)

    chissà se riusciremo a capirlo che per evitare la CATASTROFE DEL RIGASSIFICATORE DEL STAGNACO DI ZAULE c’è bisogno di compere uno sforzo TITANICO (quello di riunire TUTTI i NO)

    Chi va avanti per conto proprio è COMPLICE e, continuando a fare il gioco del SI, fa solo propria e sterile passerella.

  3. matteo ha detto:

    cosa pretendi se hanno secretato il piano regolatore

  4. effebi ha detto:

    quindi parliamo di foibe ?

  5. matteo ha detto:

    non centrano le foibe, una cosa importante come il piano regolatore viene secretata, questa cosa incide direttamente sui cittadini proprietari di terreni e cittadini che vedono modificata la loro zona abitativa

    questa cosa della secretazione mi ha fatto pensare che siamo l’ultima ruota del carro e non contiamo nulla

  6. effebi ha detto:

    ecco, continua a lamentarte pur…

  7. Richi ha detto:

    Ma la sovranita’ popolare e’ finita giu’ per lo scarico? A me par proprio che i cittadini non siano entusiasti e con buone ragioni.
    Quelle tecnico-ambientali, in primis, che gente ben piu’ competente di me ha spiegato.

    Ma anche perche’ vi e’ un’ovvia e naturale diffidenza.
    Il mitico porto e’ da piu’ di cinquant’anni che e’ chiuso e nessuno pare sia stato in grado di rimetterlo in pista di un minimo. La zona industriale ha ormai piu’ concessionari di automobili che fabbriche. A Muggia dopo aver combinato il fallimento destinato di Porto San Rocco hanno ben pensato di rovinare la collina di Montedoro, gia’ che c’erano, col FreeTime Noghere, non proprio un esempio di megabuisness in forte ascesa. La lista di richiesta delle case ATER e’ lunga come poche e gli appartamenti rimangono sfitti ma si costruiscono comunque nuovi condomini (e non e’ che siamo esattemente in aumento demografico).
    Hanno spergiurato che la Ferriera chiudeva, ma quel che invece ha chiuso nel ’66 sono stati solo i cantieri San Marco che hanno lasciato mezza citta’ senza lavoro (vi fu pure una rivolta cittadina su cui piombo’ il silenzio mediatico locale e nazionale piu’ totale).

    Ora, puo’ esservi una naturale diffidenza verso una classe dirigente che contro la speculazione edilizia e non solo, pare non si sia…..diciamo battuta con tutte le proprie forze? A me pare che a Trieste dello sviluppo cittadino se ne fottano tutti, l’importante e’ fare mega-appalti qua e la’. Si puo’ avere quindi una lieve diffidenza verso questa struttura (il Rigassificatore) dato che pare offra piu’ magagne che certezze?

  8. matteo ha detto:

    e su quale politico o politica si puo dare affidamento? nessuno

    il stare a scrivere cosa qui su bora.la è gia una cosa, si informa la gente e e si scambiano idee

  9. DaVeTheWaVe ha detto:

    avete visto l’inserto di gasnatural sul piccoglio di oggi? AGGHIACCIANTE!

  10. Triestin - No se pol ha detto:

    Rispondo al secondo punto dove se fa dei nomi..
    forsi saria de toglier per el momento Cosolini..
    che al sit-in no ga aderì, quindi xe ancora sospette le sue dichiarazioni de contrarietà.
    Per quanto riguarda l’inserto de Gas Natural no go parole… ” La scelta de Trieste per una grande tragedia ” penso girando cusì uno dei titoli se riassumi tutte quattro le pagine.

  11. Barbara Belluzzo ha detto:

    chi ha partecipato al secondo dei due incontri di gasnatural con gli imprenditori riferisce che alla domanda “perchè non promuovete un incontro informativo con la cittadinanza” il portavoce abbia risposto che questo sarà fatto una volta che l’iter burocratico si potrà dire compiuto (infatti sembra che la società sia attualmente alle prese con la preparazione della documentazione da presentare alla conferenza di servizi locale che la regione dovrà convocare). della serie: prima noi progettiamo, prepariamo le carte e ci arrufianiamo chi conta, poi vi informiamo.
    forse ci considerano cittadini non pensanti (italioti a tutti gli effetti), forse pensano che non conosciamo i principi della democrazia partecipativa. forse si sbagliano anche nell’approcio, non solo nelle valutazioni tecniche ed ambientali.

  12. ciccio beppe ha detto:

    Mi ripeto anche di qua.
    A mio avviso non dovreste parlare di questo ma di: auto GPL/metano, piani cottura ad induzione e caldaie/stufe elettriche, impianti a pompa di calore.
    Regards.

  13. arlon ha detto:

    te sfuggi che el gas i lo vol no per le stufette, ma per produr energia. La stessa che te usasi coi stupendi piani a induzion 🙁

  14. Triestin - No se pol ha detto:

    E intanto che se ciacola un’altra notizia che de sicuro farà la felicità de Gas Natural…
    LA CHIUSURA IMMEDIATA DELL’OGS.

  15. giorgio dp ha detto:

    certe localizzazioni degli impianti vengono pensate anche in base alla attitudine o no dei cittadini di contestare le cose o accttare supinamente.

  16. matteo ha detto:

    come ho detto secretazione, non contiamo nulla

  17. Fabio ha detto:

    Sottoscrivo il commento #2 di effebi

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