25 Maggio 2010

Lettera a Sgarbi e alla Soprintendenza: salvate la chiesa di Lucinico

Il parroco annuncia “una ristrutturazione del presbiterio” della chiesa di Lucinico dedicata a San Giorgio. Un gruppo di fedeli, allarmati dalla notizia, scrive a Vittorio Sgarbi, alla Soprintendenza ai beni architettonici, alla Procura della Repubblica e all’ufficio Arte sacra dell’Arcidiocesi per salvare le opere dello scultore Giovanni Battista Novelli che potrebbero farne le spese.

Riportiamo alcuni passi della lettera.
Sarebbe stata “pubblicamente annunciata, per parte del parroco, una ristrutturazione del presbiterio della relativa chiesa arcipretale che prevederebbe la rimozione delle balaustre marmoree ed altri possibili interventi a danno dell’attuale conformazione architettonica: un’operazione che, fra l’altro, neppure apparirebbe necessitata da esigenze liturgiche”.

“Tali balaustre corrispondono alla fattispecie di bene culturale tutelata dal vigente ordinamento (…) in quanto presentano un’età ben superiore ai cinquant’anni, costituendo una significativa opera in marmo del defunto scultore gradiscano Giovanni Battista Novelli (…). Rimane ancora da rimarcarsi come i manufatti in oggetto costituiscano, altresì, un elemento architettonico inscindibile dall’impianto fondamentale della chiesa a basilica cui accedono; un edificio, questo, il quale, a sua volta, proprio in ragione del suo stato di conservazione, costituisce nella zona un esempio, pressochè singolare, di complesso architettonico concepito in conformità dei canoni stilistici propri dello spirito di rinnovamento di quella nota scuola dell’arte sacra sviluppatasi nei primi decenni del secolo scorso”.

E i fedeli, che allegano ampia documentazione dell’importante curriculum del Novelli, chiedono alla Soprintendenza e al noto critico dell’arte di intervenire tutelando le opere ed evitando la loro possibile distruzione.

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6 commenti a Lettera a Sgarbi e alla Soprintendenza: salvate la chiesa di Lucinico

  1. adriano ha detto:

    Salvateci da Sgarbi!

  2. Imerio ha detto:

    Era ora che, finalmente, si denunciassero pubblicamente gli scempi che si consumano nelle chiese della diocesi, sotto il vergognoso pretesto degli adeguamenti liturgici!

  3. Uno qualunque ha detto:

    Verissimo quanto scrivi, caro Imerio, anche perché l’ipocrisia di quegli apostoli della carità viene smascherata: la chiesa dev’essere povera, il culto semplice ed altre simili baggianate, però i tre architetti che si scomodano non dirmi che vengono a lavorare gratis… chissà quanto saranno venuti a costare i progetti di fattibilità che, tra l’altro, vengono pagati anche se l’opera alla fine non va in porto! E’ ora che la gente si svegli e cominci a ragionare con la propria testa. Spero solo che questa storia serva a salvaguardare altri gioielli artistici da ogni infausto e futuro adeguamento!

  4. Euroscettico ha detto:

    CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA CAPRA….. ihihihihi 😉

  5. Imerio ha detto:

    Hai perfettamente ragione Uno Qualunque, tanto poi il conto degli architetti lo devono pagare quei poveri fedeli che non avevano manco per il capo di distruggersi la loro chiesa; naturalmente, la parcella verrà loro occultata sotto la voce generica “necessità della parrocchia” o simili … il fariseismo di un certo clero, talvolta, riesce davvero a raggiungere livelli inimmaginabili!

  6. Pietro Mosetti ha detto:

    Poco fa ho chiesto alla redazione del Messaggero di pubblicare una mia letterina in cui mi meraviglio che il parroco di Lucinico sembra misconoscere l’alto simbolismo dei gradini a suo dire “colpevoli” di separare l’altare dal popolo; e mi meraviglia pure il fatto che se è vero che egli non intende stravolgere il presbiterio come mai ha tirato in ballo tre architetti … per spostare una sedia, forse?

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