21 Maggio 2010

Imballaggi a rendere nei supermercati: si può fare

Ridurre gli imballaggi e, dove sono indispensabili, promuovere un sistema di “reso” di cartoni, lattine, plastica in collaborazione con i commercianti e soprattutto la grande distribuzione.
La Provincia di Gorizia spinge sulla raccolta differenziata e mette a punto, nel nuovo Piano provinciale dei rifiuti, una serie di azioni che permetteranno di aumentare la frazione riciclabile nell’Isontino.

Di qualche settimana fa il servizio di Bora.La sulla produzione abnorme di “scovaze” dopo aver disimballato la spesa fatta al supermercato. Il tema fa parte di quelli affrontati dalla Provincia di Gorizia nel “Programma provinciale di attuazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani”. L’ente prevede infatti che si giunga a sottoscrivere degli accordi volontari con gli operatori economici per: favorire l’immissione sul mercato di prodotti caratterizzati da una minor presenza di imballaggi, favorire l’utilizzo di imballaggi composti da materiali riutilizzabili o riciclabili, promuovere la riduzione degli imballaggi superflui e la sostituzione con imballaggi a rendere e ancora pensare a circuiti di “reverse logistic” ossia di ritorno al produttore dei residui ed imballaggi della merce venduta al consumatore.

Le azioni da mettere in campo riguardano anche il recupero dei prodotti freschi invenduti, ma soprattutto il tentativo di ridurre la plastica in circolazione. E il primo intervento riguarda la promozione del consumo dell’acqua proveniente da acquedotto pubblico. Senza contare che la Provincia suggerisce anche di utilizzare piatti, bicchieri e posate non monouso nelle mense e in occasione di feste pubbliche, fieri, congressi.

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3 commenti a Imballaggi a rendere nei supermercati: si può fare

  1. Barbara Belluzzo ha detto:

    Assessore Rovis, da leggere e studiare a memoria.

  2. milost ha detto:

    Stoviglie no monouso ad una sagra, ad una fiera? Che schifo, con che garanzie di igiene? Perchè invece non fare anche la raccolta della plastica, quella che non è imballaggio voglio dire? Non si chiede te la vengano a prendere a casa, ma che ci siano dei posti, raggiungibili, dove portarla.

  3. arlon ha detto:

    Punto fondamental: i vuoti. Tuto el centro/nord Europa li usa, tra l’altro risparmiando, perchè in Italia no – e nianche in Slovenia, a parte casi rari?

    Me ricordo co’ iero picio e in Yugoslavia te ghe portavi indrio le botiglie de Ràdenska. Se gavemo involudo un pochetin, qua nel litoral, su sti argomenti?

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