19 Maggio 2010

Aumenti legittimi della tassa sui rifiuti: il Tar dà ragione al Comune di Trieste

Il Comune di Trieste ha vinto i ricorsi al Tar, contro l’annullamento, disposto dal Presidente della Repubblica, dell’aumento della tassa rifiuti e contro un successivo ricorso di cittadini sullo stesso tema.

Il Tar del Friuli Venezia Giulia, con sentenza depositata ieri, ha infatti stabilito la fondatezza del ricorso del Comune, contestualmente annullando il D.P.R. del 23.6.2009, eccependone in particolare un vizio procedurale. Sarebbe tra l’altro questa la prima sentenza in assoluto con cui un TAR dispone l’annullamento di un Decreto Presidenziale.

La vicenda riguarda – in sintesi – la contestazione da parte di alcuni gruppi di cittadini (seguiti però più tardi da circa 6.000 richieste di rimborso) degli aumenti della Tarsu deliberati dal Comune di Trieste nel gennaio 2007 (+27,3%), nonché della prosecuzione dell’applicazione di questa Tassa che, a loro avviso, avrebbe dovuto venir già sostituita dalla nuova Tia (tariffa di igiene ambientale). Il ricorso di questi cittadini, nella forma di Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, veniva accolto dopo che il Consiglio di Stato aveva espresso una posizione loro favorevole, nonostante il parere contrario del Ministero dell’Ambiente.

A quel punto, il Comune (7.8.2009), sicuro della legittimità del proprio comportamento e mentre si riservava di impugnare il D.P.R., rinnovava “ora per allora” la delibera impugnata, confermandola nel suo contenuto precedente (cioè l’aumento della Tarsu relativo agli anni 2007 e 2008), sebbene motivandolo più profondamente, come anche il D.P.R. richiedeva.

Anche contro questa nuova delibera un gruppo di cittadini proponeva un nuovo ricorso, stavolta al Tar.

In data 28 aprile, alla Prima Sezione del Tar, sono stati discussi entrambi i ricorsi. Quindi, come detto in data di ieri 17 maggio, sono state depositate entrambe le sentenze, annullando – come già precisato – il Decreto Presidenziale “per vizi di forma o di procedimento” (unica possibilità, tra l’altro, per poter impugnare un DPR); e di seguito anche respingendo il ricorso al Tar contro la nuova Delibera comunale (quella di “rinnovazione” dell’agosto 2009), ritenendola il TAR pienamente legittima.

In sostanza – hanno detto oggi il sindaco Roberto Dipiazza e l’assessore alle Finanze Giovanni Battista Ravidà nel corso di una conferenza stampa tenuta nel pomeriggio – è stata dimostrata la piena fondatezza delle scelte operate dal Comune, e soprattutto – ha sottolineato in particolare il sindaco – che “mai il Comune ha inteso togliere nulla di non dovuto dalle tasche dei cittadini”.

Infatti – ha precisato Ravidà –, come riconosciuto anche dal Tar, l’aumento della Tarsu deciso nel 2007, anche per adeguare tariffe ferme dal 2004, non è servito ad altro – esattamente come previsto dalle vigenti leggi – che per coprire esclusivamente i crescenti costi dei servizi di igiene ambientale. “Anche per questo ci siamo opposti – ha concluso Ravidà -, per comunque affermare un principio di giustizia e la piena moralità delle nostre scelte”.

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8 commenti a Aumenti legittimi della tassa sui rifiuti: il Tar dà ragione al Comune di Trieste

  1. matteo ha detto:

    il prossimo anno si ricorderanno alle urne

  2. Sara Matijacic ha detto:

    della serie continueremo a pagar cifre assurde per le tasse delle scovaze ….

  3. sarmata ha detto:

    Il comune di trieste, già con la giunta Illy e con l’appoggio della triplice sindacale, firmò un contratto di affidamento della storica Nettezza Urbana. Acegas prese in carico il tutto, rilevando mezzi, officine, locali ed ambienti di lavoro e personale volontario (hanno potuto così ritirare il TFR precluso agli altri dipendenti comunali e beccarsi sei mesi di stipendio in omaggio, più la possibilità di inquadramenti superiori nella nuova azienda…una scelta veramente dettata dal cuore).
    I soliti cornacchioni dissero che ciò avrebbe portato ad un peggioramento dei servizi e ad un aumento di tariffe (stessa cosa fu detta sulla privatizzazione dei trasporti funebri e dei cimiteri).
    Sulla qualità del servizio, lascio valutare ai cittadini vedenti.
    Le tariffe sono sotto gli occhi di tutti.
    Il seguente cambio di colore della giunta non ha prodotto differenze del quadretto.
    Acegas è una grande azienda ed i politici di turno sanno che conviene conviverci.
    Il cittadino può così gioire delle meraviglie della privatizzazione, che offre servizi migliori a prezzo popolare. Nello spirito di una S.P.A che, si sa, guarda al benessere altrui e non al proprio.
    Grazie a tutti, azienda, comune e sindacati.

  4. cagoia ha detto:

    @1
    te ghe speri veramente?

  5. matteo ha detto:

    si, specialmente dopo el piano regolator

  6. Dario Predonzan ha detto:

    I politici sanno che conviene convivere con ACEGAS-APS? A me pare abbiano capito subito che conviene perchè la controllano loro: chi detiene le quote di maggioranza della società, se non i Comuni di Trieste e Padova? E chi nomina, quindi, la dirigenza? O come si pensa che altrimenti una biologa marina, nota anche come dott. Marina Monassi, avrebbe potuto diventare direttore generale? Per tacere del cda, accuratamente lottizzato tra i partiti al potere. Ognuno, compresi i leghisti, ha il suo uomo al posto giusto…

  7. giorgio ha detto:

    alcune riflessioni:
    acegas spa gestisce una serie di servizi per conto del comune di trieste. Come ogni impresa privata tende al massimo utile con il minimo sforzo. L’esecuzione di un lavoro o la prestazione di un servizio per la pubblica amministrazione da parte di un privato è il frutto di una gara d’appalto tra diversi concorrenti.
    Acegas gestisce gli impianti termici di alcune amministrazioni a cui vende anche il gas metano: risparmierà combustibile o cercherà di venderne di più?

  8. sarmata ha detto:

    Attenzione: non c’è stata mai nessuna gara d’appalto per scegliere l’affidamento ad Acegas.
    Questo è un nodo serio, che nessuno ha sciolto.
    Si tratta di una posizione di monopolio. Inoltre, Acegas sta utilizzando altre società (Italspurghi, Crismani, credo Pertot e Calcina, più alcune cooperative sociali).
    L’impianto di incenerimento, inoltre, risulta gestito senza alcun controllo da parte del comune.
    Ora partirà la raccolta differenziata, ma fino ad oggi chi ha verificato quanto e cosa si bruciava all’inceneritore?
    Non si può accettare che il controllato sia il controllore di se stesso.
    NOn venitemi a dire che il comune ha provveduto a questo, in quanto controllore della attività data in gestione.
    Il comune ha controllato altre fasi del ciclo rifiuti ma non quello che avviene nell’inceneritore.
    Ed i politici si guardano bene dall’essere curiosi o dal pretendere dati seri e controverificati.
    Questa è l’Italia e questa è Trieste.
    Ultima chicca:
    a BOlzano, dove la differenziata è già cosa acquisita da anni, il tutto è super trasparente e a fine anno ci sono riduzioni di tariffa ai cittadini in base a quanto ottenuto dalla differenziata.
    Vi dirò di più: ho letto più volte su segnalazioni del piccolo richieste di chiarimenti in tal senso. Bene, MAI che il comune abbia risposto.
    Buonanotte, belpaese.

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