14 Maggio 2010

Gorizia festeggia il centenario della morte di Carlo Michelstaedter

Un uomo e uno “spirito” del Novecento, scomparso tuttavia proprio agli albori del secolo scorso, nel 1910: Carlo Michelstaedter, poeta-filosofo nato a Gorizia nel 1887, fu profondo “lettore” e interprete dei fermenti spirituali mitteleuropei che si andavano già consumando a cavallo fra i due secoli. Così, già nei primi anni del Novecento, Michelstaedter firmava “La persuasione e la rettorica”, la sua tesi di laurea apparsa postuma nel 1913, prezioso crocevia per una riflessione radicale sul nostro tempo. Un colpo di rivoltella, e un suicidio che per molti versi schiudeva la sua natura “filosofica”, posero fine alla giovane vita dell’artista, appena ventitreenne.

Proprio nel centenario della scomparsa di Carlo Michelstaedter, la sua città si apre a una moltitudine di iniziative, e già un primo e importante ciclo di eventi, promosso dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Gorizia, prenderà il via i prossimi giorni, sia con il cartellone di incontri curato dall’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei, che con gli appuntamenti di scena nell’ambito della VI edizione del festival internazionale èStoria (Gorizia, 21 /23 maggio), che dedica uno specifico omaggio alla vita e all’arte di Carlo Michelstaedter.

I percorsi goriziani legati a Carlo Michelstaedter prenderanno avvio domani, sabato 15 maggio, alle 20.45, nella Sala del Centro Culturale Incontro (via Veniero 1, Gorizia – San Rocco, ingresso libero), con l’incontro “Io guardo all’orizzonte”, organizzato dall’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei in collaborazione con il Centro Culturale Incontro. Un Viaggio poetico tra le pagine di Carlo Michelstaedter a cura di Tiziana Bagattella, voce recitante, per le musiche di Andrea Massaria. Interverrà lo studioso Paolo Magris. Restituire voce a Carlo Michelstaedter, entro una corretta cornice biografica, è l’obiettivo portante della serata, per leggere e capire il vertiginoso “essere coscienza” dell’artista, qui-e-ora, distante anni luce dalla nostra civiltà della rettorica, dall’epoca della chiacchiera culturale, dal trionfo della parola vacua nei talk show.

Si prosegue, mercoledì 26 maggio nell’Auditorium “Biagio Marin” del Liceo Classico “Dante Alighieri” (viale XX Settembre, 11 – Gorizia), con la conferenza “Ritratto di Carlo Michelstaeder. Conversazione con Sergio Campailla”, dedicata agli studenti delle Scuole Superiori Isontine. Lunedì 7 giugno, alle 18.00 nella Sala del Consiglio Provinciale di Gorizia (Corso Italia, 55), l’incontro pubblico con lo studioso e critico d’arte Sergio Tavano, sul tema “Toulouse Lautrec – Michelstaedter – Kubin”. Sabato 18 settembre il dibattito organizzato in collaborazione con l’ADIF (Associazione Docenti Italiani di Filosofia), dedicato a “Pensiero ed esistenza”, con interventi di Anceto Molinaro (“Mondo e trascendenza in Carlo Michelstaedter”) e Michele Schiff (“Filosofia e poesia in Carlo Michelstaedter”). Penultimo incontro mercoledì 29 settembre, con la conferenza che vedrà protagonista il critico, musicologo e saggista Quirino Principe, in “Musica dal naufragio”. Infine il 18 e 19 novembre 2010, nell’ambito della Festa della cultura, appuntamento su “Il Volo di Carlo Michelstaedter, Sciamano D’occidente”, in collaborazione con l’Associazione Ex Border di Gorizia

E simultaneamente la Provincia sostiene le iniziative proposte, sempre a celebrazione del centenario di Carlo Michelstaedter, dal festival internazionale èStoria di Gorizia: a cominciare da èStoriabus, l’affascinante iniziativa proposta in collaborazione con APT Gorizia e LEG – Libreria Editrice Goriziana, per viaggiare nel tempo e nella storia attraverso suggestivi percorsi di turismo culturale. Venerdì 21 maggio, con partenza alle 14 dai Giardini Pubblici, èStoriabus propone “Gorizia e un filosofo: i luoghi di Carlo Michelstaedter”, per ripercorrere i luoghi che hanno visto il dipanarsi della vita ricca, breve e sofferta del poeta: attraverso la guida di Fabrizio Meroi (goriziano, docente di Storia della Filosofia nell’Università di Trento) verrà sottolineato il nesso preciso tra vita e opere del giovane studioso, cogliendo il significato profondo che gli ambienti cittadini ebbero per gli sviluppi interni del suo pensiero. Un itinerario che coglie elementi biografici non solo per un uomo ma anche per una città, anch’essa protagonista di una fase tragicamente convulsa del primo Novecento mitteleuropeo. In collaborazione con la Provincia di Gorizia.

Altrettanto imperdibile l’incontro che il festival èStoria propone nella giornata conclusiva, domenica 23 maggio (ore 16, Tenda Apih), protagonista lo scrittore e regista Giorgio Pressburger, certamente uno dei massimi studiosi dell’artista goriziano: “Michelstaedter. Cent’anni dopo” è il titolo della conversazione che Pressburger condurrà con il giornalista e critico Antonio Gnoli, per ripercorrere la vita e il successo – postumo, purtroppo – del poeta e filosofo, le cui opere hanno da tempo valicato i confini italiani, portando onore ovunque alla figura dell’intellettuale. Info: www.estoria.it tel 0481.539210, eventi@leg.it.


LA BIOGRAFIA
Quei ventitré anni di una vita geniale 1887: Carlo Michelstaedter nasce a Gorizia, ultimo figlio di una famiglia della borghesia ebraica. 1897-1905: frequenta lo Staatsgymnasium di Gorizia. 1905: si iscrive prima all’ Università di Vienna, poi all’ Istituto di Studi Superiori di Firenze. 1907: si innamora della compagna di studi Jolanda De Blasi. 1909: muore suicida a New York il fratello Gino. Carlo sostiene l’ ultimo esame del corso di laurea e rientra a Gorizia. 1910: Dipinge «E sotto avverso ciel – luce più chiara» come regalo per la madre. In ottobre termina le Appendici critiche che completano la tesi di laurea, «La persuasione e la rettorica». 17 ottobre 1910: si uccide con un colpo di rivoltella.

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2 commenti a Gorizia festeggia il centenario della morte di Carlo Michelstaedter

  1. bonalama ha detto:

    più che festeggia era meglio scrivere “celebra”

  2. mavfc ha detto:

    Dai commenti sparsi su articoli insulsi, si intravede quanta gente goriziana sia veramente rimasta a gorizia. Quasi nessuno direi, quai pochi non scrivono nemmeno più, tanto vale il Gattopardo

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