11 Maggio 2010

Triesteuropea presenta il progetto “Made in Trieste”

[Articolo a pagamento. Investitore: Triesteuropea]

Una zona economica speciale con una tassazione attraente per l’insediamento di realtà produttive. Triesteuropea lancia il secondo punto del suo programma per le elezioni amministrative del 2011: il “Made in Trieste”.

Si tratta di un progetto di sviluppo complessivo che parte dall’appoggio al Comitato Trieste città metropolitana per arrivare ad una “special economic zone” come Shenzen ed in parte Singapore con delle “urban development corporations zone” come i Docklands di Londra. Questo progetto insieme ad una tassazione attraente (una flat tax intorno al 20 % per le aziende) risolverebbe i problemi dell’area, a partire dalla concorrenza slovena, al problema delle bonifiche, allo sviluppo del porto, alle aree inquinate etc.

Il progetto verrà presentato mercoledì 12 maggio alle 10.30 al Caffè Tommaseo. “Si tratta di un’iniziativa – spiega Alessandro Claut – che porterebbe nelle casse dello Stato italiano intorno ai 15 miliardi di euro di entrate perchè, tra l’altro, questa zona economica speciale triestina creerebbe altre microaree in Regione, e altre zone del genere nel resto d’Italia, frenando le delocalizzazioni degli imprenditori non solo triestini che sarebbero attratti dalle agevolazioni triestine e regionali e lancerebbero quindi il “made in Trieste”. Questa è una proposta reale e fattibile per una Trieste europea e non chiusa e isolata come vuole la nostra classe dirigente”.

Vedi il blog di Triesteuropea.

[ARTICOLO A PAGAMENTO, INVESTITORE: TRIESTEUROPEA]

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89 commenti a Triesteuropea presenta il progetto “Made in Trieste”

  1. Barbara Belluzzo ha detto:

    A Claut devono piacere molto le cifre a quattro e più zeri.

  2. luisa ha detto:

    meglio uno che pensa in grande piuttosto che una che non pensa a nulla se non vivere di rendita grazie a Beppe Grillo. Il vero problema è se lo lasceranno lavorare in santa pace o sarà stritolato dal sistema mafioso triestino come è successo a me. Ecco perchè lavoro fuori Trieste. Mi pare di capire che i 15 miliardi di euro per lo Stato italiano devono venir fuori dal made in Trieste. Vorrei essere presente domani ma per fortuna sono una di quelle triestine che è scappata in tempo. Avanti Claut, coraggio

  3. brio zona (blog) ha detto:

    Bel, pecà che resterà a livel de ciacola.

  4. michele ha detto:

    Qualcuno per favore mi riassume in poche parole cos’è Trieste Europea?

  5. Barbara Belluzzo ha detto:

    luisa,
    non sai che piacere vedere che pur non pensando a nulla son diventata famosa ;-).
    cmcq domani io conto di esserci. se vuoi ti farò un sunto.

  6. livio ha detto:

    Interessante vedere che c’è ancora qualcuno che ha delle idee su questa disastrata città . Da quello che ho capito ( rispondo al commento 4) sono un gruppo che non si è riconosciuto nell’anima più dura e battagliera degli ex Amici della Terra e hanno deciso di fare una lista civica. Il background è di quelli tosti perchè noi tutti qui a Borgo San Sergio dobbiamo ringraziare gli Amici della Terra se hanno bloccato alcuni ripetitori di cellulari senza senso. Poi ho letto su Il tuono tutto quello che avevano scoperto nel corso degli anni per cui fa piacere che siano ritornati a fare qualcosa. Certo che sono tra i pochi a conoscere i retroscena oscuri di questa città. Speriamo bene ma anch’io sono scettico sulla possibilità che li lascino lavorare. Questa città deve avere il coraggio di superare i vari parchi del mare etc

  7. enrico maria milic ha detto:

    @ luisa

    trovo inaccettabili gli insulti anonimi.
    trovo ancora più senza senso che rappresentanti o sostenitori di piccole comunità del territorio come le vostre (e come moltre altre) si disprezzino reciprocamente e non collaborino. così non si va da nessuna parte, per come capisco io le cose.

  8. Alessandro Claut ha detto:

    Buongiorno a tutte e tutti. Rispondo a quelli che hanno scritto su Bora, e anche sulla nostra mail triesteuropea@yahoo.it
    Molti mi chiedono perchè faccio le conferenze stampa la mattina e non a ore più umane. La risposta è che ho un minimo di certezza che venga qualche mass media solo intorno a quell’ora, e pazienza se sono solo a parlare. Ma nei prossimi giorni faremo qualcosa anche il pomeriggio. Altri dimostrano un grande scetticismo nel nostro progetto ancora prima di conoscerlo. Visto che non sono un politicante sarò molto chiaro, e vi dico che il progetto che illustrerò domani può diventare il nuovo Parco del Mare o Progetto Unicredit, e riempire le pagine dei giornali per i prossimi anni come occasione sprecata, o può essere la soluzione dei problemi di questa città. Dipende tutto da voi lettori e cittadini triestini. O muovete il sederino e iniziate ad impegnarvi o continuerete a sfogare le vostre frustazioni sul computer per i prossimi anni. Questo gli altri politici non ve lo dicono, io si. Un messaggio a Luisa: grazie per il calore dimostrato, e grazie anche per la bellissima mail che hai mandato a triesteuropea. Ho capito le tue frustrazioni ma la Belluzzo come quelli di Grillo , sono dei nostri, sono giovani seri, poi magari sceglieremo delle strade diverse , bisogna vedere. Ma quello che fa piacere a me e al resto di Triesteuropea è che sono giovani onesti , quindi qualsiasi casacca abbiano , ben vengano giovani che vogliono mettere la faccia in qualcosa di concreto. Con questa sviolinata finale mi auguro che tutti i grillini partecipino alla conferenza domani ( eheheh)

  9. Lupo ha detto:

    Raga… io son bloccato a Chioggia dal lavoro.
    Mi aspetto un bel report, magaari anche battagliato poi nei post.. ma la cosa è interessante.
    @ Alessandro: La mia nn è una casacca, ma una Camicia Nera. Se sei per il fare, come posso ma vedrò di sostenerti!
    Nobis!
    Lupo

  10. Triestin - No se pol ha detto:

    Si tratta di un progetto di sviluppo complessivo che parte dall’appoggio al Comitato Trieste città metropolitana per arrivare ad una “special economic zone” come Shenzen ed in parte Singapore con delle “urban development corporations zone” come i Docklands di Londra.
    No capiso cosa che centri la città metropolitana che no se pol far con questa iniziativa… Ricordo che rimani irrisolta la question del porto libero e TLT de Trieste con tutte le sue normative, e che se un domani se dovessi tirar fora dal cassetto altro che Principato de Monaco o Singapore….
    Meno mal che ghe xe la Belluzzo che la vedi tre ore lontan quali che xe le strade future per el sviluppo de questa città

  11. Aldo Flego ha detto:

    @10 triestin no se pol…..

    dai, forza,…se pol, se pol, basta voler….
    Ecco, questo è l’approccio giusto al problema.
    Per la Città Metropolitana della Venezia Giulia è stata già predisposta la proposta di legge regionale, e conseguentemente il Comitato organizzerà la raccolta delle firme di presentazione. Tutto in linea con la normativa esistente, dalla Costituzione in avanti, senza sogni, con molta concretezza, per riorganizzare, semplificare e rafforzare governo e autonomia locale. E’ il primo passo, poi può venire il resto….
    Chi crede nella forza e nell’unità di Trieste e del suo territorio, farà una scelta, si impegnerà e sosterrà, anche a livello politico. Chi vuol continuare a dire “no se pol” sarà libero di farlo, e ne sarà responsabile…
    Forza Trieste….

  12. Triestin - No se pol ha detto:

    La normativa della Città metropolitana xe una scatola svoda de contenuti e impossible da realizzar per primo, la seconda xe che i comuni minori no ghe interessa de sottostar al comun de Trieste… ( picio xe bel e controllabile ). Mi son per el se pol se esisti normative che lo prevedi, comunque no se risolvi la question, perchè chi comanda in region xe sempre i furlani… O se chiedi l’autonomia de Trento – Bolzano o se torna al PLT-TLT che xe ancora in vita, basta che comincè a studiarve i accordi del passato e capirè che gavemo la possibilità de aver una vera provincia autonoma e libera….. http://www.portoliberotrieste.org

  13. jacum ha detto:

    “risolverebbe i problemi dell’area, a partire dalla concorrenza slovena”

    triesteuropea se te intendi che la concorrenza slovena sia de Luka Koper mi te digo che scomparirà quando il Porto Libero di Trieste verrà attuato. e non ci manca molto.

    Il PROBLEMA di TRIESTE è solo l’italia.

    no xe cazi che tenij quando si parla di free zone free tax zone o special economic zone, perchè l’italia non lo permetterà MAI! non daranno mai l’autorizzazione.
    ma neanche se tutti i triestini in zenocio sui ceci implori la madre patria italia…

    Bisogna solo attuare quello che per legge c’è già e no inventarse cazade!

    La Belluzzo, la Luisa el Claut ecc. in fondo vol lo stesso obiettivo: far rinaser Trieste e non gaver l’angoscia e el magon co se varda la Nostra Trieste ndar in malora per pochi mafioxeti locai e politicanti taliani.

    La FVG è già a statuto speciale e addirittura la lega vol cavar anche questo.

    L’unica giurisdizione e legislazione applicabile a Trieste per salvarla e salvare Noi Triestini, si chiama PLT e TLT.

    Sveja MULI e MULE de Trieste! no perdemose in monade parfavor.
    gavemo tuto basta attuar el TLT.

    Claut, mi i quindexe miliardi de neuro nelle casse dell’italia NO GHE LI DAGHERO’ MAI!

    I BORI prodotti a Trieste DEVI RIMANER a Trieste. gavemo za da!!

    MI DIGO BASTA!!

  14. ThaVampire ha detto:

    certo che se le idee de Claut & C. che no xè mal se le atuasi per far come disi Jacum tegnirseli noi per gestirseli…secondo mi saria la quadratura del cercio… anca per mi el TLT (non destra o sinistra ma TRIESTE e TRIESTINI) xè quel che sogno, l’unico apunto per Jacum o gavemo za da…i se ga za ciolto… xè diverso… anni fa per radio una signora gaveva dito una roba che ricorderò sempre…”l’italia a trieste ghe ga cavà le cadene dell’austria…pecà le iera de oro!”

  15. marcus ha detto:

    x NO SE POL

    “al PLT-TLT che xe ancora in vita, basta che comincè a studiarve i accordi del passato e capirè che gavemo la possibilità de aver una vera provincia autonoma e libera….. http://www.portoliberotrieste.org

    El PLT e TLT no xe province ma 2 Stati sovvrani e per de più internazionali. Se se vol uscir de sto tranel del NO SE POL per il Porto e per Trieste no resta altro che applicar la legge e no modificar o inventarse niente poiché ogni invenzion o modifica ne rigetta sempre de novo nel NO SE POL.

    Il ComitatoPLT sta aggiornando in italiano tutta la documentazion giuridica riguardante il PLT e TLT per render la cittadinanza triestina edotta sul unica via che porta, speremo ancora sto anno, dopo 56 anni al definitivo SE POL.
    Voio anche ricordarVi che per attuar questi 2 Stati ghe vol molta disciplina e cooperazion de tutti i cittadini triestini di qualsiasi etnia o color politico che essi siano, e qua consiglio de legger lo STATUTO del TLT (www.portoliberotrieste.org bottone in alto) poiché se ve ritrovè in questa costituzion allora riusciremo finalmente ad autodeterminarsi come popolo e di conseguenza poter crear lavoro e benessere per noi e i nostri fioi.

  16. jacum ha detto:

    tha Vampire,
    te ga perfetamente razon! te vedi son sta monon a sconfonderme. i ne ga ciolto tuto, e anca pel cul!

    parole sante dite de sta siora. cadene de oro!
    mentre deso semo una colonia dei taliani che i ne tien al pal incadenadi con un cadenaz ruzinì.

    e Noi Triestini come mone ancora a spetar e creder che l’italia ne farà questo ne darà quel’altro… semo prorpio mone!

    quel mona son anca mi! ma sto mona de triestin se gà in acorto che le robe no sufia come che le dovesi! e son convinto e ve digo che solo attuando cosa che xe scrito ZA poderemo salvarse dall’oblio e dala mseria che sta italia ne propina de ani anorum.

    el Porto Libero de Trieste xe la soluzion.
    el Nostro Porto col el suo statuto colle sue patenti e coi suoi diriti internazionali!

    ma gavemo anca i fondai de venti metri!!!!

    ma cosa volè de più!

    xe tuto zà fato, za pronto. basta ndar all’ONU, perchè semo un protetorado delle Nazioni Unide, e dirghe: semo i Triestini Originali volemo governar el Nostro Porto come da legge vigente.

  17. Triestin - No se pol ha detto:

    Vedo che se ga impizà sta discussion con le ultime discussioni penso che Claut ghe convegni modificar el suo progetto e che diventi Trieste dei triestini…..

  18. Lupo ha detto:

    @ 17:
    Sottoscrivo in pien!

  19. enrico maria milic ha detto:

    sotto questo articolo vedo un po’ troppo spam e ripetersi di commenti di un gruppo (quelli del tlt) esclusivamente finalizzati a pubblicizzarsi. vi prego di moderarvi perchè d’ora in poi inizierò a cancellarli e, se necessario, a bandirvi dal sito

  20. marcus ha detto:

    @ enrico 19
    “ripetersi di commenti di un gruppo (quelli del tlt) esclusivamente finalizzati a pubblicizzarsi”

    Allora il “gruppo (quelli del TLT)” non è una coalizion politica che vuole pubblicizzarsi, ma una realtà giuridica registrata nell’Organizzazione delle Nazioni Unite come rappresentanza legale del popolo “triestino originario” (vedi Statuto, art.6 e Strumento, art. 21.2.).
    Questo gruppo non ha alcun color politico in quanto invita solamente la cittadinanza triestina e quella delle Nazioni Unite (United Nation Nationals) ad osservare la legge vigente per questa nazione che si trova definita nello STATUTO PERMANENTE del TLT e nello STRUMENTO per il PLT.
    Detto questo il ComitatoPLT invita principalmente i politici locali di iniziare a sviluppare questo Statuto e Strumento e non ci pare che abbiamo bisogno di ulteriori progetti, che si basano su Statuti ancora da inventare che sono più o meno fantasiosi e non compatibili con le 2 costituzioni che sono la legge costituente della nazione internazionale di Trieste.

    Faccio anche notare che l’UE e l’Italia stessa non può cambiare questa realtà giuridica nemmeno tra un millione di anni e a dimostrazione di questo fatto basta vedere come che è ridotto il porto di Trieste.
    Perché che si è creata questa situazione risiede nel fatto che il TLT doveva essere la nazione che ospita i popoli di tutte le nazioni in armonia e pace, e questo è stato impedito nel 1954 dal subentrare definitivo della cosidetta Guerra Fredda (finita nel 1989).
    Per il PLT invece la situazione è differente in quanto è un territorio fisico che appartiene a tutte le nazioni che fanno parte dell’ONU ininterottamente sin dal 1947.

    Per i signori che sostengono il progetto Trieste Europa oppure Cittametropolitana ecc., questo significa che gli utili che produce il PLT non vano all’Italia, UE oppure TLT ma all’ONU. Invece la gestione del PLT è sin dal 1947 ovvero sin dalla sua registrazione come Stato di proprieta di tutti gli Stati del mondo è affidata ai cittadini triestini originari che compongono la presidenza della Commissione Internazionale che vigila sull’applicazione della legge vigente ovvero lo STRUMENTO.

    Riassumendo ogni progetto per sviluppare il Porto di Trieste può essere presentato all’ComitatoPLT che in nome del suo presidente lo sottopone alla Commissione Internazionale (per ora a 17 ministri degli Esteri di altre tanti Stati) per ratificarlo. Una volta ratificato un progetto, il finanziamento per lo stesso può considerarsi il più sicuro nel mondo intero in quanto garantito da tutte le nazioni.

    Il lavoro di preparazione per poter finalmente sviluppare il nostro porto, dando la preferenza acconsentita per legge per i posti di lavoro ai nostri concittadini triestini e gli appalti alle nostre imprese triestine è molto complesso e perciò sarebbe un ottima idea di non perdere tempo in progetti non realizzabili ma di mettersi seriamente al lavoro per sviluppare questo porto come previsto senza inventarsi niente di nuovo, allora sì che si è fatto qualcosa per la propria cittadinanza e nondimeno dimostrando ai popoli del mondo che a Trieste SE POL.

  21. Alessandro Claut ha detto:

    Nel 1991 andai a New York per la prima volta e visitai il Palazzo di Vetro dell’Onu. Con mio grande sbigottimento notai che c’era una sede del Territorio Libero Triestino. Viste le mie conoscenze riuscii ad entrare negli uffici e vidi che usavano quell’ufficio come sede per carta igenica, scope, mocio vileda insomma era un ripostiglio per gli uffici vicini della Cecoslovacchia e dell’Urss se ricordo bene. Mi arrabbiai e tornato a Trieste iniziai a parlare di Tlt e conobbi tutti questi pittoreschi personaggi tipicamente triestini che parlavano di Trieste caput mundi, dell’Onu etc. Ad un certo punto feci un errore madornale, cioè quello di telefonare all’Onu e di chiedere cosa dovevo fare per attivare le procedure per la rinascita del Tlt. Mi ricordo ancora ora della risata del funzionario che mi disse semplicemente che i triestini dovevano fare una richiesta all’Onu ma essendo una città italiana doveva fare un referendum. Se la maggioranza dei triestini chiedeva di uscire dall’Italia, dovevano organizzare un comitato che chiedeva di aderire all’Onu, ovviamente senza nessuna speranza che venisse accettata Quando gli dissi del Trattato di Parigi lui mi rispose che negli ultimi 50 anni non vi era mai stato nessuno che avesse fatto espressa richiesta e questo aveva un motivo ben preciso. Gli stati che avevano firmato il Trattato di Parigi e la costituzione del Territorio Libero di Trieste erano gli stessi che avevano riconosciuto Israele. Se si andava a toccare quel Trattato con la richiesta dell’ipotetico Tlt all’Onu sarebbe saltata Israele, visto che le cose sono collegate. Ecco perchè nessuno ha mai voluto prendere in considerazione l’ipotesi del Tlt e del Porto Libero di Trieste ma tutti furono daccordo di valorizzare e sviluppare i punti franchi e le zone franche del Porto di Trieste. Cari amici del Comitato Plt se volete far scoppiare una nuova guerra mondiale per la pace dei popoli e la sovranità della gente triestina, fate pure visto che ci sono almeno un centinaio di paesi aderenti all’Onu che non vedono l’ora di far sparire Israele. Noi siamo molto più modesti e preferiamo continuare per una strada più percorribile anche quella molto scomoda, cioè valorizzare le specificità della nostra area (zona franca punti franchi) e sulla base di questo realizzare una città al servizio del Porto. E tutto questo nel giro di un paio di anni e non 60 . La classe dirigente triestina ha il terrore che questo possa accadere, domandatevi perchè la nuova linea dei turchi ha fatto espressa richiesta di usufruire dei punti franchi e si è scatenato il finimondo. Ho il massimo rispetto per tutti coloro che vogliono una autonomia di Trieste ma io e tseuropea andiamo avanti su cose concrete e possibili e non utopie.

  22. Alessandro Claut ha detto:

    Ah si , United Nations non United Nations Nationals. Almenoche il Tlt non faccia parte di questa nuova fantomatica organizzazione , in tal caso mi rimangerei quanto scritto sopra .

  23. arlon ha detto:

    @Claut: grazie per questo commento che spiega per ben le robe.. e per la notizia dela sede del TLT, che effetivamente xe tosta.

    “Se si andava a toccare quel Trattato con la richiesta dell’ipotetico Tlt all’Onu sarebbe saltata Israele, visto che le cose sono collegate.”

    Qua son curioso. Come mai “collegate”?
    Qualchidun ghe ne savessi de più?

    Cmq, veramente interessante
    (e in linea de massima la vision de Claut me par sensada.)

  24. marcus ha detto:

    @Claut 21
    mi dispiace ma le tue affermazioni non sono coerenti e nemmeno veritiere, altresì i politici che si spacciano per cosidetti triestini a maggioranza non hanno le caratteristiche del Triestino Originario (Statuto art. 6) e questo fa sì che non vogliono parlare del TLT o PLT o addiritura raccontano balle mostruose.

    Sotto rispondo ad alcune delle tue affermazioni:

    “Con mio grande sbigottimento notai che c’era una sede del Territorio Libero Triestino” non si chiama Triestino ma Trieste ed è normale che una nazione registrata all’ONU abbi una sede nel Palazzo di Vetro, quello che invece non è normale, è che non ci sia il rappresentante di questo stato.

    “iniziai a parlare di Tlt e conobbi tutti questi pittoreschi personaggi tipicamente triestini che parlavano di Trieste caput mundi, dell’Onu” che i triestini son più pittoreschi che per esempio i furlani non ce dubbio considerando anche che un terzo della popolazione per far spazio ai immigrati di oltre Timavo ha dovuto emigrare.

    “Ad un certo punto feci un errore madornale, cioè quello di telefonare all’Onu e di chiedere cosa dovevo fare per attivare le procedure per la rinascita del Tlt” ma con chi hai parlato?

    “Mi ricordo ancora ora della risata del funzionario che mi disse semplicemente che i triestini dovevano fare una richiesta all’Onu ma essendo una città italiana doveva fare un referendum.” sei sicuro che hai parlato con un funzionario e non con l’uscere poiché prima parlavi della sede del TLT all’ONU per tanto ti contradici quando parli di Trieste come città italiana. Il referendum a parere mio non è possibile in quanto bisognerebbe prima censire la popolazione triestina originaria e in tal caso il referendum dovrebbe essere per far parte del Italia e non per uscire dal Italia in quanto Trieste e occupata (militarmente) dall’Italia perché se no, non ci sarebbe la sede del TLT all’ONU.

    “Se la maggioranza dei triestini chiedeva di uscire dall’Italia, dovevano organizzare un comitato che chiedeva di aderire all’Onu, ovviamente senza nessuna speranza che venisse accettata” L’ONU ha già accettato e registrato il TLT, PLT e lo Strumento del regime provvisorio perciò senz’altro hai parlato con un adetto alla pulizia.

    “Quando gli dissi del Trattato di Parigi lui mi rispose che negli ultimi 50 anni non vi era mai stato nessuno che avesse fatto espressa richiesta e questo aveva un motivo ben preciso.” Se questa fantastica telefonata l’avevi fatta nel 1991 il Trattato di Parigi senz’altro non poteva esistere 50 anni prima in quanto è stato firmato il 10.02.1947 ma come detto probabilmente hai parlato con un adetto del centralino del ONU ma neanche perché persino loro sanno che l’ONU e stata creata nel 1945.

    “Gli stati che avevano firmato il Trattato di Parigi e la costituzione del Territorio Libero di Trieste erano gli stessi che avevano riconosciuto Israele.” e allora?

    “Se si andava a toccare quel Trattato con la richiesta dell’ipotetico Tlt all’Onu sarebbe saltata Israele, visto che le cose sono collegate.” allora, noi abbiamo esposto il Trattato di Pace con l’Italia firmato a Parigi il 10.02.1947 sul sito http://www.portoliberotrieste.org e la dentro non si trova traccia dello Stato di Israele anche perchè Israele non era una colonia italiana fascista e prefascista.

    “Se si andava a toccare quel Trattato con la richiesta dell’ipotetico Tlt all’Onu sarebbe saltata Israele, visto che le cose sono collegate.” Molto interessante che Israele salta perché Trieste scoreggia.

    “Ecco perchè nessuno ha mai voluto prendere in considerazione l’ipotesi del Tlt e del Porto Libero di Trieste ma tutti furono daccordo di valorizzare e sviluppare i punti franchi e le zone franche del Porto di Trieste.” Infatti si vede che gli italiani hanno moltissimo valorizzato i punti Franchi del porto ed a questo proposito abbiamo anche pubblicato sul sito qualche foto a dimostrazione della enorme valorizzazione del porto di Trieste operata dal Italia. N’demo dei!

    “Cari amici del Comitato Plt se volete far scoppiare una nuova guerra mondiale per la pace dei popoli e la sovranità della gente triestina, fate pure visto che ci sono almeno un centinaio di paesi aderenti all’Onu che non vedono l’ora di far sparire Israele.” Grazie della soffiata in quanto noi del ComitatoPLT non ci siamo resi conto che a causa dell’attivazione della nostra patria nascerà un altra guerra mondiale e sparisce addiritura lo Stato d’Israele.

    “Noi siamo molto più modesti e preferiamo continuare per una strada più percorribile anche quella molto scomoda, cioè valorizzare le specificità della nostra area (zona franca punti franchi) e sulla base di questo realizzare una città al servizio del Porto. E tutto questo nel giro di un paio di anni e non 60 .” Tanti auguri nell’impresa modesta.

    “La classe dirigente triestina ha il terrore che questo possa accadere, domandatevi perchè..” Non credo proprio che siano terrorizzati dal vostro progetto poiché non è diverso di quelli che hanno presentato anche loro da 56 anni da queste parti.

    “Ho il massimo rispetto per tutti coloro che vogliono una autonomia di Trieste ma io e tseuropea andiamo avanti su cose concrete e possibili e non utopie.” Le cose concrete e possibili italiane le abbiamo viste anche in questo post e per questo il ComitatoPLT ha deciso di andare avanti con le cose utopiche triestine.
    Il ComitatoPLT vi fa gli auguri e consiglia di provare a fare la Cittametropolitana per esempio in Friul in quanto quì la realtà giuridica non è un opinione.

  25. mary ha detto:

    Caro Claut, non sei credibile, questo tuo racconto è fantasioso dalla A alla Z.

  26. marcus ha detto:

    Mi ero dimenticato, ma per chi che si vuole dichiarare all’ONU come nazione indipendente non occorre telefonare ma basta seguire l’iter
    descritto nel link http://www.un.org/geninfo/faq/factsheets/memberstate.pdf

  27. Luigi (veneziano) ha detto:

    Lasciando perdere lo spam dei novelli TLTisti, vorrei fare delle osservazioni e capire meglio da Alessandro alcune cose:

    1. Che io sappia, non esistono “special economic zone” in Europa. E le “urban development corporations zone” tutto sono tranne che zone nelle quali è possibile una tassazione speciale. In pratica, queste ultime sono delle particolari forme di enti territoriali con ampi poteri decisionali, che esercitano in esclusiva senza possibilità di intervento di altri enti (come per esempio i comuni o lo stato). In pratica, sarebbe come la creazione di una sorta di “comune di Trieste” interno al “comune di Trieste”.

    2. In Europa esistono invece le “zone franche”: in alcuni casi (come per esempio Livigno o il Porto Franco di Trieste) esse non hanno limiti di tempo, mentre in altri casi sono zone geografiche disagiate nelle quali per un periodo di tempo limitato è possibile prevedere delle particolari agevolazioni fiscali alle imprese per permettere l’insediamento di nuove attività produttive. Stiamo parlando in genere di piccole imprese.

    3. In Italia queste “zone franche a tempo” hanno una grandezza infracomunale. Non esistono “zone franche” che comprendano un intero territorio comunale.

    4. In Italia dette “zone franche” sono 22, quasi tutte sorte in aree disagiate come Lamezia Terme, Catania, Gela, Matera, Napoli, Torre Annunziata eccetera. Le zone franche in regioni del nord non esistono. Le zone franche in regioni del centro sono a Velletri e Sora in Lazio, Massa e Carrara in Toscana e Ventimiglia in Liguria.

    5. Se ho ben capito, la proposta è quella di estendere la zona franca che vale per il porto a tutto il comune di Trieste. In questa zona franca esisterebbe un ridotto regime fiscale, per permettere di impiantare nuove imprese eccetera eccetera.

    Adesso vengo alle domande.

    1. In base a quale considerazioni di tipo generale si dovrebbe concedere ad una città che già gode di esenzioni fiscali per il porto e per l’acquisto di benzina agevolata il diritto di pagare meno tasse rispetto al resto del territorio nazionale? Per meglio dire: perché Trieste sì e – per esempio – La Spezia no?

    2. Si afferma che questo progetto porterebbe addirittura quindici miliardi di Euro alle casse dello stato. Quindici miliardi di Euro! Uno resta tramortito da questa cifra e subito pensa: “Dove devo firmare?”. Ma riflettiamoci un attimo: quindici miliardi di Euro in più di tasse? Con l’aliquota al 20% prevista dall’articolo, vuol dire che il “PIL” della sola Trieste aumenterebbe di ben 75 miliardi di Euro all’anno! In pratica, è come pensare che Trieste aumenterebbe il proprio PIL di una somma superiore del 50% al PIL dell’intera Slovenia! Di grazia, come si pensa di fare della sola Trieste una potenza economica grande il doppio della Slovenia?

    3. Ma i proponenti probabilmente non guardavano solo a Trieste: essi infatti hanno pensato che la creazione di questa “zona franca” per Trieste come per incanto farebbe creare nuove “zone franche” nel resto della regione FVG e pure nel resto d’Italia. In pratica, si pensa di creare in tutta Italia una miriade di zone franche di questo tipo. Pensa la baraonda! Non è più facile a questo punto pensare di abbattere le tasse per le imprese ad un “flat” del 20% in tutta Italia? A questo punto mi viene però da chiedere: se fosse così, chi è che tirerebbe fuori i 15 miliardi di Euro di tasse in più? Il mago Zurlì?

    Detta in parole povere: mi sembrano delle cifre buttate giù a casaccio, per dare lustro ad un’idea che non fa i conti con la realtà economica, politica e legislativa italiana ed europea.

    Luigi (veneziano)

  28. alpino ha detto:

    mamma mia che pesantezza sti post..vado a leggerme la la rollata di panna e fragole di Bibliotopa

  29. jacum ha detto:

    grazie gigi el venezian,
    ignora la realtà di Trieste, ignora le leggi, ignora lo stato economico di Trieste dei primi del ‘900, ignora il Porto Libero di Trieste, ignora la situazione italiana e cosa è economicamente l’italia per gli italiani oggi.
    bravo continua così.

    se un giorno passando da queste parti, trieste intendo, ti fermassero e invece di chiederti la carta di identità ti chiedessero il passaporto allora avrai capito, spero, che dovrai iniziare a studiare una nuova situazione economica unica al mondo.

    alcune risposte alle tue domande io le avevo già date al Claut, e si riassumono nella impossibilità di avere zone a tassazione speciale nella regione friuli – venezia giulia anche se è a statuto speciale.
    il free port è ben identificato e confermato da trattati internazionali e vive da ben 20 anni.
    questi punti e zone non possono essere spostate a piacimento come una si sveglia la mattina! oltre tutto la legislazione europea nel free port non conta perchè vige una legislazione internazionale.

    estendere poi il regime di free port a tutta la città di trieste oggi è irrealizzabile e poi ce o hanno già dimostrato gli Asburgo con la FreiStadt e il FreiHafen:
    “Il 18 marzo del 1719 in un nuovo diploma imperiale, che oltre a fornire nuove assicurazioni sul futuro sviluppo del commercio e delle manifatture dell’Austria Interiore dichiara <>….”

    Vi anticipo che ci sarà una grandiosa festa organizzata dal Governatore del TLT per l’anniversario del 18 marzo 2019!!!

  30. jacum ha detto:

    alpin, te ga ragion xe discorsi importanti, vado anca mi a veder la rolada de pana e fragole.

  31. jacum ha detto:

    scusate sono 290 gli anni e no 20….

  32. marcus ha detto:

    @ Luigi
    grazie per il spam dei PLTisti insomma no te va zo che i triestini se riciol la loro nazion che ga occupà l’Italia e la Jugoslavia ancora 56 anni.

    Tuttavia ottima la risposta
    “2. Si afferma che questo progetto porterebbe addirittura quindici miliardi di Euro alle casse dello stato. Quindici miliardi di Euro! Uno resta tramortito da questa cifra e subito pensa: “Dove devo firmare?”. Ma riflettiamoci un attimo: quindici miliardi di Euro in più di tasse? Con l’aliquota al 20% prevista dall’articolo, vuol dire che il “PIL” della sola Trieste aumenterebbe di ben 75 miliardi di Euro all’anno! In pratica, è come pensare che Trieste aumenterebbe il proprio PIL di una somma superiore del 50% al PIL dell’intera Slovenia! Di grazia, come si pensa di fare della sola Trieste una potenza economica grande il doppio della Slovenia?”

  33. Luigi (veneziano) ha detto:

    Se un giorno dovessi passare da quelle parti e mi chiedessero il passaporto, allora penserei che Trieste è fuori dall’Unione Europea e pure dagli accordi sul passaggio delle frontiere che vigono fra molti paesi e l’UE. Per esempio: io posso andare in Egitto con la sola carta d’identità.

    In pratica, Trieste farebbe parte di quella schiera di stati che stanno in altri continenti e che non hanno accordi di libero transito con l’UE.

    Non c’è che dire: tu e i tuoi quattro amici avete proprio delle grandi idee sul futuro della città.

    A proposito: mi prenoti un posto in prima fila per le grandi feste del 18 marzo 2019?

    L.

  34. jacum ha detto:

    internazinale è diverso da europeo.

    cionondimeno si può aderire anche parzialmente a shenghen, come hanno fatto altre nazioni.

  35. jacum ha detto:

    anche il porto di venezia aveva ricevuto lo status di freihafen…chissà chi l’ha dato e chissà chi l’ha revocato.

  36. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ jacum

    Tu confondi gli accordi di “Schengen” (che sarebbe “Shenghen”?) con gli accordi relativi ai documenti che servono per andare all’estero.

    Oltre a ciò, evidentemente non sai che a Venezia esiste ancora la “zona franca”.

    Dimmi la verità: tu di queste cose non capisci nulla: semplicemente ti stai divertendo un po’ col computer della tua cameretta, vero?

    L.

  37. jacum ha detto:

    ciau gigi,
    io mi riferivo alla freihafen di qualche tempo fa…
    ma tu confronti una micro zona franca di 20mila metri quadrati (DECRETO 6 aprile 1999
    Attivazione del punto franco di Venezia)
    con la visione di un freihafen su modello triestino. ma se va bene a te.

    su shengen: Abolizione dei controlli sistematici delle persone alle frontiere interne dello spazio Schengen.

    mah… mi pare che lo stesso commento acido potrei rivolgerlo a te caro amico.

  38. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ jacum
    Non è in base a Schengen che io per andare in Croazia (che non fa parte dell’UE) non è necessario che tiri fuori il passaporto.

    Il punto franco a Venezia c’è dal 1948, e l’area di 20.000 metri quadrati è solo quella indicata nel decreto da te indicato, che però afferma: “Detta area e’ ricompresa nella piu’ ampia area del punto franco di Venezia, quale risulta delimitata dal decreto interministeriale in data 18 febbraio 1993, indicato nelle premesse”.

    E’ evidente che tu proprio non conosci le materie di cui parli…

    L.

  39. Triestin - No se pol ha detto:

    22 Claut : Ah si , United Nations non United Nations Nationals. Almenoche il Tlt non faccia parte di questa nuova fantomatica organizzazione in tal caso mi rimangerei quanto scritto sopra.
    Te rispondo : Annex XVII B) Judgments ….the present Treaty in any procceding in wich the United Nations national was unable to make…
    adesso cosa fa el Cluat, che proprio no me interessa più risponder su questo post..

  40. jacum ha detto:

    Luigi el venezian,
    Maestro del girar la frittata, consigliere del Gran Consiglio della Serenissima, Professore di Tuttologia, Presidente di Venezia Futura, Cvaliere del Mishiot ecc..

    quando e se dovrai entrare nel TLT la carta di identitá italiana potrebbe forse non essere valida per il tuo riconoscimento.
    ti suona meglio cosí?

    poi, ti consigli di andarti a leggere almeno cosa sono le leggi di schengen, e quindi i trattati ecc ecc.
    e non far troppa reclam sun puntino franco del porto di venezia 🙂

    ciau

  41. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ jacum
    Qui non si tratta di girare frittate: tu parli di cose che non conosci, e ti ho beccato con dito, mano e braccio nella marmellata.

    That’s all.

    L.

  42. Alessandro Claut ha detto:

    Devo dire che mi piace questo dibattito , perchè vi è condensato tutto lo scibile tipicamente triestino ma ci sono anche argomentazioni serie come quelle di luigi il veneziano. Cercherò di fare ulteriore chiarezza con la massima educazione e per ogni argomento userò un post
    Prima di tutto voglio rispondere ad Arlon: lo Stato di Israele è stato riconosciuto dagli stessi stati del Trattato di Parigi. Visto che preferisco continuare a vivere e divertirmi in questa città dove ci sono questi personaggi pittoreschi che parlano di Triestino Originario ( io sono tagliato fuori perchè sono nato a Trieste ma sono di origini friulane e istriane per cui è già pronto il taglione per me), ti dico che chi parla di questi argomenti di solito fa una brutta fine. (De Herriquez) Però ti metto sulla strada giusta, diciamo che nel corso di questi ultimi decenni sono cambiati gli equilibri politici mondiali e sono nati e morti tanti stati come l’urss ad esempio. Quindi chi aveva tre voti una volta adesso ne ha uno e quell’uno è nato in maniera alquanto difforme dalle regole di entrata dell’Onu. Insomma l’Urss insieme alla Bielorussia e Ucraina avevano votato per il riconoscimento di Israele e il trattato di Parigi. Dopo il crollo dell’urss all’Onu c’è stata la sostituzione con la Russia ma se andiamo a vedere come è avvenuta direi che è stato in maniera difforme dalla legge istitutiva dell’Onu. Quindi…………. capisci che Triesteuropea non ha voglia di fare queste battaglie dove non si sa dove si va a finire. Altro che scoreggia come dicono i vari ultraautonomisti , questa è una scarica diarroica con spruzzi a 360 gradi ( A proposito buon appetito a tutti eheh). Per quanto riguarda la fantasiosità del racconto dalla A alla Z mi dispiace dover dire che è tutto vero purtroppo. Ma quando sono tornato nel 1997 quello sgabuzzino non era più sede del Tlt, mi sto ancora domandando il perchè. La risposta che mi do è che a tutti conveniva chiudere la vicenda del Tlt nella maniera più indolore altrimenti veniva fuori un putiferio mondiale. Certo che dare del fantasioso a me e dei realisti quelli che parlano di Triestini Originari è come minimo fazioso , ma mi fa piacere che sia così perchè almeno non riceverò più attacchi per aver fatto pubblicità su un sito ultracomunista come Bora.la ,queste sono le accuse rivoltemi , ma si sa che si dice così quando c’è qualcuno che da voce a tutti ed è indipendente e realmente autonomo. Arrivederci al prossimo post

  43. Alessandro Claut ha detto:

    Ora rispondo a Marcus ,che mi risulti essere un cittadino svizzero per cui sentirmi dire da lui che bisogna censire i triestini originari mi fa sorridere. Il funzionario di cui parlavo era il segretario di De Cuellar allora segretario generale dell’Onu, e poi ho conosciuto anche Boutrous Ghali e Kofi Anan. Onde evitare che dico cose fantasiose ti ripeto che li ho conosciuti ma non sono un loro amico, semplicemente riesco a parlare con loro quando voglio perchè aderisco ad una associazione dei diritti umani riconosciuta veramente dall’Onu ( http://www.fidh.org) quindi quando parlo dell’Onu so quello che dico. Ora spero che abbiate tutti capito che non ho parlato con un centralinista, ma con gente che conta. Visto che continuate cari amici miei a parlare di cose che non riuscite a capire , e tra l’altro giunge notizia che nel 2018 festeggerete con il governatore, vorrei chiedervi chi è sto governatore, chi l’ha votato e come è stato nominato se non è stato censito il triestino originario come dite voi stessi. Insomma ha ragione chi dice che vi divertite a scrivere sul computer certe cose non rendendovi conto che sputtanate anche le cose giuste che dite. Avete ragione quando dico negli ultimi cinquantanni , era per riassumere ma voi svizzeri siete precisi noi triestini non originari invece non lo siamo. Allora voglio essere molto chiaro, avete ragione quando dite che non è stato attuato il Trattato di Parigi ( punto 7 se ricordo bene) ma siete ridicoli quando parlate del resto. Ve ne rendete conto o no? Ragazzi siamo in Italia dal 1954 , sono passati 56 anni , ops scusate , 55 anni e 8 mesi , ops scusate 55 anni 7 mesi quasi 8. Tralascio le puttanate successive che scrivete.Mi basta ricordare che parlate di Triestino originario, non ancora censito, e che avete un governatore in un territorio italiano. A proposito lo sapete che mi disse il funzionario quando risposi che avrei fatto il referendum per uscire dall’Italia nel 1991 e anche nel 1997? Guardi che se per disgrazia doveste vincere l’Italia chiederebbe il risarcimento danni ai triestini per tutti i soldi pubblici che vi hanno dato nel corso di questi decenni di occupazione. Io risposi che eravamo noi a chiedere il risarcimento danni all’Italia, ma all’epoca ero ventenne, e credevo nelle utopie, ora sono quarantenne e sono uno concreto. Però vi rendete conto cosa succederebbe ? E poi sono gli stati a chiedere l’ammissione all’Onu , Trieste non è uno stato ancora e mai lo sarà. Ora passo a rispondere alle cose serie che ha detto Luigi il Veneziano. Al prossimo Post.

  44. Alessandro Claut ha detto:

    ma il prossimo post merita una risposta seria per cui risponderò durante il week end sperando che l’Inter vinca lo scudetto e che nel frattempo non sia diventato un cittadino straniero nella mia trieste. Arrivederci e buon pranzo e buon week end a tutti

  45. Richi ha detto:

    @ Alessandro

    Mi sembra tu sia preparato e attento sui temi di cui parli, tuttavia ci sono alcune cose che mi lasciano perplesso, specialmente nell’ultima parte, ad esempio questa frase che ti ha detto il funzionario ONU:

    “Guardi che se per disgrazia doveste vincere l’Italia chiederebbe il risarcimento danni ai triestini per tutti i soldi pubblici che vi hanno dato nel corso di questi decenni di occupazione”

    A parte il fatto che mi sembra strano come i funzionari ONU siano cosi’ preparati sulla questione TLT dato che a quanto dici l’ufficio del TLT e’ uno sgabuzzino per gli utensili degli “scovazzini”, ma se conosci la vicenda -e direi che la conosci- saprai che i soldi pubblici dati dall’Italia a Trieste sono una bufala enorme oltreche’ uno dei luoghi comuni piu’ abusati dalla propaganda irredento-patriottarda e gli esempi in proposito non mancano:

    Il 9 marzo del 1948 e’ stato firmato l’accordo finanziario tra il GMA e l’Italia dove si parlava delle somme date alla Zona A dal governo di Roma, specificando che si trattava bene di prestiti e non di soldi a fondo perduto, come insisteva certa propaganda, all’epoca e oggi.
    Il TLT si tratteneva le tasse sul territorio, certo, ma aveva il diritto di incassare tutte le tasse e le dogane dei suoi cittadini dato che lo stabiliva il Trattato di Pace con l’Italia. La verita’ e’ che il governo di Roma doveva dimostrare il piu’ possibile di come Trieste fosse incapace di amministrarsi da sola (cosa che non mi sembra sia mai accaduta prima del 1918, dove Trieste, sia pure sotto l’Austria Felix, godeva comunque di una buona autonomia), quindi con un dito Roma dava e poi con dieci prendeva.
    Veniamo al porto ad esempio, il punto saliente per eccellenza.

    L’Italia ha fatto costruire sotto il TLT nel porto di Trieste ottime navi, dato che
    era in termini di soldi piu’ che conveniente (un terzo del loro valore veniva dato dal fondo ERP della Zona A a un tasso d’interesse bassissimo). Costruite le navi, l’Italia semplicemente le ripappava indietro e le portava a Genova, Venezia e Napoli. Roba che succedeva gia’ dal 1919, quando la nostra compagnia di navigazione venne rinominata Lloyd Triestino e la prima nave che venne costruita si chiamo’ indovina un po’ come? Genova. Inutile dire per quale misteriosa citta’ veniva inviata, levando a Trieste una linea con l’Australia. La verita’ e’ che l’Italia si serviva dell’ottima fama che aveva la nostra compagnia di navigazione, spostando pero’ tutte le navi, gli uffici e i traffici in altri porti, risparmiando sul costo di produzione e non lasciando manco le briciole a Trieste.

    Analoga cosa accadeva con le industrie, dato che grazie al gia’ citato accordo del 1948, l’Italia aveva l’ultima parola sulle importazioni ed esportazioni del TLT, cosi’ come sugli interventi di sviluppo degli angloamericani. Il governo italiano riusci’ a boicottare varie industrie triestine che grazie a investimenti esteri avrebbero portato ottime risorse in citta’. I casi piu’ famosi sono la Compagnia americana dei tabacchi che avrebbe potuto dare lavoro a 3000 persone, la fabbrica di montaggio Studebacker che avrebbe dato lavoro a 400 operai, la fabbrica di fiammiferi Sole, la Lucky delle scarpe e molte altre iniziative stroncate ancor prima di nascere, in particolare la TAC (Trieste Airways Company).
    Mentre Trieste era obbligata a comprare quasi esclusivamente in Italia prodotti che in altri paesi le sarebbero costati parecchio di meno, il tutto a vantaggio delle finanze romane che -non ultimo, va ricordato- controllavano tramite l’IRI una grandissima fetta del capitalismo Triestino.

    Quel che ho scritto ovviamente non me lo sono inventato io, ma lo si puo’ apprendere su diversi testi che trattano l’argomento.
    E’ chiaro che i tempi oggi sono molto diversi anche se -paradossalmente- il clima e’ lo stesso (contrapposizione di confine, nazionalismi ottusi, balle sparate da chi guadagna in questa situazione) e pensare di ripristinare un TLT originale con zona A e zona B suona a molti come un’utopia fuori tempo, ma all’epoca il TLT sarebbe stata la fortuna di Trieste, che dopo le sciagure del 1918, almeno nel 1954 avrebbe potuto salvarsi in corner. Cosi’ non e’ stato, ma evitiamo di parlare di una Trieste mantenuta dall’Italia.
    Anche perche’ il risultato di oggi e’ visibile sotto gli occhi di tutti, con 1/4 della popolazione che vive di impieghi statali, con uffici pubblici di enti e fondazioni dove piazzare raccomandati e amici di amici, ma un porto nemmeno decente e tanti giovani disoccupati che fanno a gomitate per entrare nelle uniche due industrie che qualcuno ancora assumono.
    Certo, Trieste non e’ sul baratro della miseria piu’ nera e angosciante, per carita’: ma il sistema di falsa ricchezza che vi e’ stato creato non durera’ in eterno e allora lo sventolio di tricolori servira’ a ben poco…..

  46. jacum ha detto:

    @ jacum
    @ luigi,
    “Qui non si tratta di girare frittate: tu parli di cose che non conosci, e ti ho beccato con dito, mano e braccio nella marmellata.
    That’s all.
    L.”

    te ga ragion ti picio.

    e deso vado a magnarme un do krafen cola marmelata 🙂

  47. jacum ha detto:

    @ Claut,

    grazie per i tuoi commenti sono stati veramente istruttivi.
    ci sono alcuni punti dove non mi trovi d’accordo e in alcuni altri dove dimostri di non aver ben compreso nè il Trattato di Pace con l’Italia nè il Memorandum of Understanding del 1954.

    L’anniversario del 18 marzo 2019 sarà un evento, e sia tu che Gigi (con propusnica) avrete un posto.

    mandi

  48. marcus ha detto:

    @Claut

    Comunque caro Claut anche tu hai il diritto di essere un cittadino Triestino Originario in quanto sei nato nel territorio del TLT dopo il 10.06.1940, salvo che non voi rinnunciare a questa nazionalità.

    http://www.portoliberotrieste.org
    Vedi Allegato VI, art 6 del Trattato di Pace con l’Italia
    “1. Cittadini italiani che erano domiciliati il 10 giugno 1940 nel area compresa nei confini del Territorio Libero, e i loro figli nati dopo questa data, saranno cittadini originari del Territorio Libero con tutti i diritti civili e politici. Dopo essere diventati cittadini del Territorio Libero perderanno la loro cittadinanza italiana.”

    Commento ComitatoPLT:
    sono considerati come cittadini originari del Territorio Libero anche coloro che sono nati dopo questa data nei confini del territorio (vedi articolo 4 e la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” del 10 dicembre 1948)

    2.Il governo del Territorio Libero potrà comunque provvedere che le persone indicate nel paragrafo 1 con l’età superiore di diciotto anni (o persone sposate sia sotto o sopra quest’ età) la quale lingua consuetudinaria è l’italiano queste hanno il diritto di scegliere la cittadinanza italiana entro 6 mesi dal entrare in vigore della Costituzione sotto le condizioni di aver rinunciato. Qualsiasi persona che ha scelto così, sarà considerata, di aver riacquistato la cittadinanza italiana. La scelta del marito non influisce sulla scelta della moglie. La scelta del padre, o se il padre non e vivo, da parte della madre, non influisce che comunque saranno automaticamente inclusi tutti i figli non sposati inferiori all’età di 18 anni.

    3. Il Territorio Libero può obbligare coloro che hanno vantaggio nel opzione di andare in Italia che esse trasferiscano la loro residenza entro un anno dalla data nella quale la scelta e stata fatta.

    4. Le condizioni per l’acquisizione della cittadinanza da persone non qualificate come cittadini originari può essere determinata dall’ Assemblea Costituente del Territorio Libero ed inserito nella Costituzione. Tali condizioni dovranno comunque escludere l’acquisizione della cittadinanza di membri dell’ ex Polizia Fascista (OVRA) che non e stata ancora esonorata dalle autorità competenti, incluso l’ Autorità Militare Alleata che era responsabile per l’amministrazione del area.

    Commento ComitatoPLT:
    Oggi è naturale pensare che una volta attuato il Territorio Libero i cittadini originari, avventi diritto al voto, che formano l’Assemblea Popolare ovvero Parlamento (Art. 12) promulgheranno una legge per l’acquisizione della cittadinanza triestina ai cittadini non aventi diritto, vedi paragrafo 1. La possibilità di avere la doppia cittadinanza sarà definita tramite accordi con i rispettivi Stati interessati.”

    Insomma, oggigiorno sono aventi diritto alla cittadinanza del TLT quasi tutti i cittadini che risiedono sul territorio del TLT (zona A e B) più tutti coloro che sono discendenti di Triestini Originari che vivono in altre nazioni.

    Vedi, io sono nato in Svizzera e sono discendente di un Triestino Originario, qui ti poi immaginare facilmente che il popolo Triestino è multietnico e non è affatto un popolo piccolo.

    Per quanto relazioni comuni tra Israele e TLT non vedo nessun riferimento a Trattati di Parigi (di quale data non si sà) perciò per cortesia rimaniamo nel concreto:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Israele

  49. marcus ha detto:

    @ Richy 45
    complimenti un ottima analisi sui vantaggi che ci ha portato l’Italia

  50. Alessandro Claut ha detto:

    Per Richi
    non parlavo dei soldi che l’Italia ha dato a Trieste allora, condivido quasi tutto di quello che hai scritto. Il discorso è che questo funzionario cercava di fare una specie di ricatto dicendo che l’Italia dal 54 al 91 ( ora 2010) aveva dato parecchi soldi a Trieste proprio per mantenere il capitalismo triestino fatto con i soldi degli altri. Ma il nocciolo della questione è che si creerebbero delle situazioni incasinate senza ritorno non solo a livello nazionale ma internazionale. Solo su una cosa caro richi non ci siamo capiti, io e in generale quelli di Triesteuropa non siamo dei nazionalisti irridenti se no non ci chiamavamo Triesteuropea. E in fondo noi vogliamo adattare le specificità triestine che le abbiamo avute anche grazie al Trattato di Parigi , ma lo vogliamo fare tenendo conto dei giorni odierni cioè del 2010 e non del 1954 con i triestini originari.

  51. Alessandro Claut ha detto:

    Allora adesso rispondo a Luigi il Veneziano che ha posto delle domande molto serie sulla base di alcune considerazioni sballate per il fatto che non sono riuscito a spiegare dettagliatamente il discorso dei 15 miliardi di euro.
    Nella prima domanda Luigi mi chiede perchè Trieste dovrebbe avere queste agevolazioni e La Spezia no. Ti anticipo che entro il 2010 un gruppo di politici bipartisan chiederà al Governo di fare in Italia una serie di zone economiche speciali. Quindi la nostra proposta è partita dal fatto che non vogliamo che succeda come al solito , cioè che nel resto d’Italia abbiano certe agevolazioni e noi no per colpa nostra e non degli italiani. In Europa ci sono alcune zone speciali ( ad es in Polonia ci sono alcune aree il cui nome è impronunciabile ma guarda su wikipedia). Ora passiamo al discorso dei 15 miliardi di Euro per Trieste e le conseguenze indirette per il FVG. Tranne Marisa ( a proposito che fine ha fatto?) siamo tutti daccordo penso sul fatto che il Porto di Trieste è disastrato. Ebbene come ho già avuto modo di spiegare più volte questo porto allo sbando “produce” 3 miliardi di euro di diritti doganali. Sono soldi che vanno allo Stato Italiano e poi il 6 % dovrebbe tornare a Trieste ma si fermano in Regione. Stiamo parlando attualmente di 180 milioni di euro e nessuno di destra e sinistra fa una protesta per chiederli. Siamo solo noi che poniamo questo problema. Ora nel nostro progetto una Trieste città metropolitana con deleghe sui piani regolatori per gli ex comuni dell’area che diventerebbero circoscrizioni può diventare un centro economico di livello europeo perchè i soldi dei diritti doganali non passerebbero allo Stato ma alla città metropolitana. Insomma un po’ come Rotterdam o meglio ancora come Amburgo e i i porti anseatici che hanno una loro speciale autonomia. Quindi tutto questo all’interno delle leggi europee e italiane, senza fare proposte sparando cifre ma dopo un’attenta analisi dei benefici per Ts . E’ altrettanto evidente che nella nostra idea Trieste avrà bisogno di un retroterra industriale come quello friulano e isontino oltreche sloveno e quindi pensiamo a delle microaree di rigenerazione imprenditoriale sull’esempio dei Docklands di Londra. In più visto che sei veneziano ti anticipo che la prossima settimana mi incontro con una delegazione di imprenditori veneti interessati a questo nostro progetto perchè cosi risparmierebbero non delocalizzando in Romania. Quindi la cifra dei 15 miliardi non è da inquadrarla in un contesto di tasse , ma di diritti doganali. A puro titolo esemplificativo ti dico che i nuovi imprenditori turchi che sono arrivati a fare concorrenza a Samer hanno chiesto e ottenuto l’attivazione delle agevolazioni dei punti franchi ed è nata una baraonda fenomenale. Guardacaso sono i triestini a fare sta baraonda mica lo stato italiano che anzi ha cercato di agevolare questi imprenditori. Ma prova a pensare a tutte le compagnie di navigazione che nel corso degli anni hanno cercato di investire a Trieste e portare i traffici delle commodities per avere le agevolazioni fiscali come ad es. pagare sei mesi dopo le tasse varie. Prova a pensare anche a cosa significa dal punto di vista occupazionale la movimentazione della merce, i magazzini pieni e soprattutto le aziende che investirebbero nella zona franca e punti franchi per le agevolazioni. Tutto questo comporterebbe un aumento di almeno 5 volte la somma dei diritti doganali , ecco che arriviamo ai 15 miliardi di Euro per lo stato italiano , mentre a Trieste spetterebbe il 6 % cioè intorno ai 900 milioni di euro, quindi il Pil del FVG verrebbe come minimo raddoppiato nel giro di pochissimi anni. Caro Luigi tu hai pienamente ragione quando parli di una baraonda che verrebbe fuori con tutte le zone speciali italiane e che sarebbe più facile fare una flat tax del 20 % a livello nazionale. Ma ti dimentichi che 3/4 dei politici italiani non vogliono toccare le tasse e far emergere l’economia sommersa del paese altrimenti nessuno pagherebbe più a loro le campagne elettorali e le case al Colosseo visto che la criminalità organizzata non potrebbe contare sul bengodi dell’economia “nera”. Ma come dicevo prima vi è una volontà bipartisan di salvare questo paese alla deriva, e noi di Triesteuropea siamo una specie di laboratorio politico sotto questo aspetto. Concludendo spero di essere stato chiaro, ma vi invito a leggere anche i post sul blog http://www.triesteuropea.ilcannocchiale.it così capite anche le cose che su un sito di informazione come bora.la non possiamo scrivere per questioni di spazio. Sui motivi per cui nessuno investe nel Porto di Trieste ho già spiegato in un mio precedente post sul blog perchè nessuno lo fa. Se l’Italia volesse distruggere Trieste non avrebbe fatto una presentazione in pompa magna del Progetto unicredit. Poi si può essere favorevoli o contrari ( noi siamo abbastanza scettici) ma non si può dire che ci stiano lasciando soli. Ho il terrore di cosa sarebbe Trieste con i triestini originari e spero che i Maya abbiano ragione così finisce il mondo nel 2012 se no ci tocca sopportare il Governatore di Trieste formato da triestini originari capitanati da uno svizzero, nel 2019. E questo è veramente troppo.

  52. jacum ha detto:

    scusa Claut, ma xe originals citizens of the Free Territory (of Trieste) with full civil and polical rights.

    e non “triestini originari”.

    mandi

  53. marcus ha detto:

    @Claut
    “Ho il terrore di cosa sarebbe Trieste con i triestini originari e spero che i Maya abbiano ragione così finisce il mondo nel 2012 se no ci tocca sopportare il Governatore di Trieste formato da triestini originari capitanati da uno svizzero, nel 2019. E questo è veramente troppo.”
    Perché?? Visto che la Svizzera è uno Stato multietnico come lo Stato di Trieste e visto che un terzo degli Triestini Originari possono fungere tranquillamente come Governatore che non può essere ne cittadino italiano ne cittadino jugoslavo, ne cittadino del TLT (vedi Statuto TLT, art. 11.1.)!!

    Comunque abbiamo preso atto che tu sei un Triestino Originario che opta per l’articolo 6.2. e 6.3. ovvero quelli che preferiscono di fare le valige.

    Poi scrivi “E in fondo noi vogliamo adattare le specificità triestine che le abbiamo avute anche grazie al Trattato di Parigi, ma lo vogliamo fare tenendo conto dei giorni odierni cioè del 2010 e non del 1954 con i triestini originari.”

    Visto che parli da un chilometro di thread di questo Trattato di Parigi ti vogliamo ricordare che nel 1954 e stato firmata la Lettera d’Intento di Londra, ma probabilmente questi sono dettagli di SPECIFICITA’ TRIESTINE.

    Comunque bisogna anche saper chiudere e lo facciamo come che abbiamo iniziato, il progetto Trieste Europa NO SE POL far perché la legge non lo permette.
    Inoltre NO INTERESSA vedi post 25 “Caro Claut, non sei credibile, questo tuo racconto è fantasioso dalla A alla Z.”

  54. Alessandro Claut ha detto:

    onestamente non ho capito nulla di questi ultimi post. E’ ovvio che stavo facendo una battuta sui triestini originari. Comunque vedremo chi avrà ragione. Sta di fatto che tutti quelli che leggono i post di questi novelli esponenti dell’armata Onu si fanno delle grasse risate. Eppure se non fossero così fanatici si potrebbero fare dei ragionamenti seri tenendo conto delle loro ragioni. Vado a soffrire per la mia Inter , non ho più voglia di discutere con questa gente, mi piace solo con luigi il veneziano e le persone che vogliono avere chiarimenti o darmi suggerimenti. Se per il punto nr 2 del nostro programma c’è stato questo casino figuratevi la prossima settimana quando lanceremo il terzo punto del programma

  55. jacum ha detto:

    come volevasi dimostrare, un furlan che no ghe frega niente dei triestini e che scolta solo un venezian!

    comunque Claut va a soffrir per la tua INTER mentre NOI TRIESTINI SOFFRIMO PER LA NOSTRA TRIESTE!!

    ma va in m..

  56. Richi ha detto:

    @ Alessandro Claut

    Non penso affatto che voi di TriesteEuropea siate dei nazionalisti ottusi, per carita’!
    Il problema e’ -riassumendolo e generalizzandolo il piu’ possibile- questo: Trieste ha interessi economici, oggi come sessant’anni fa che spesso e volentieri si SCONTRANO con quelli italiani. E certamente non a nostro favore.

    Negarlo, minimizzarlo, fingere di ignorarlo e deridere chi lo sostiene e’ quello che hanno fatto gli sciacalli che si sono ingrassati per generazioni sulle potenzialita’ -soffocate- della nostra citta’.

    Premetto, sono un cinico anch’io, ma il tuo discorso in stile “A vent’anni ci credevo, a quaranta ho capito-come-va-il mondo” mi ricorda tanto alcuni miei ex conoscenti che a sedici anni erano in piazza con la kefiah a urlare (piu’ per rimorchiare che per convinzione, mi sa) e adesso si ritrovano la cravatta intonata al calzino e la tessera di Forza Italia nel portafogli piu’ che pieno.

    Se tu hai una volonta’ -e non vedo perche’ dovrei dubitarne- di migliorare Trieste ma parti scartando a priori quelli che ti sembrano dei “pittoreschi rincoglioniti”, a questo punto la tua Trieste difficilmente la migliori e te lo dico come uno che non guarda ne te ne il tuo progetto con sospetto, anzi.

  57. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Alessandro Claut

    Ti ringrazio per il tuo intervento e cerco rapidamente di risponderti. Ti chiedo scusa in anticipo se in alcuni passaggi sarò estremamente ruvido, ma io con i numeri ci lavoro e non amo confrontarmi con questioni economico/finanziare basate su premesse troppo clamorosamente sballate.

    1. In Polonia esistono delle zone economiche speciali di durata limitata nel tempo, ammesse dall’UE nel 1997 in vista dell’entrata della Polonia nella stessa UE. Tali zone concluderanno la loro parentesi di specificità nel 2020. Questo perché l’UE ammette questa tipologia di agevolazioni sulla base di due premesse:

    a. Si deve trattare di zone economicamente depresse.
    b. Il provvidimento deve essere temporaneo.

    Sono ammesse altre pochissime eccezioni – come per esempio la zona franca di Trieste – unicamente sulla base di situazioni pregresse.

    Visto che Trieste non è zona depressa non vale la premessa a.. Oltre a ciò, anche ammettendo che valga la premessa a. – sulla base di considerazioni extraeconomiche, che farebbero andare in bestia altre località sia in Italia che all’estero (pensa come potrebbe essere contenta Capodistria se Trieste le portasse via tutto il traffico…) – dovresti prevedere una data limite. Cosa che invece tu non consideri nemmeno.

    2. I politici bipartisan di cui parli tu non hanno intenzione di chiedere l’istituzione di zone economiche speciali, ma di estendere una norma che GIA’ ESISTE ad altre zone d’Italia. Si tratta della norma che prevede l’istituzione di una serie di zone franche infracomunali. Il fatto è che a Trieste questa zona franca… già esiste!!! Quindi tutto ciò non può avere alcuna applicazione a Trieste.

    3. Tu hai scritto che l’Italia (le casse dello stato italiano) ricaverebbe un vantaggio fiscale di 15 miliardi di Euro. Adesso affermi che questo vantaggio fiscale in realtà è da ritenersi come vantaggio derivante dai diritti doganali. E quantifichi questa somma addirittura moltiplicando per CINQUE il totale dei diritti doganali portati a casa da Trieste. In pratica, mi stai dicendo che il porto moltiplicherebbe per CINQUE il proprio traffico, visto che non credo proprio tu pensi di intercettare clienti con un aumento dei dazi. PER CINQUE!!! E perché non per VENTI o per QUARANTA? Scusami per la franchezza, ma mi paiono numeri to-tal-men-te campati in aria, e mi spiego con un esempio.

    Venezia fu Freihafen (porto franco) sotto l’Austria, in un doppio periodo, intervallato dalla rivolta del 1848-1849. Il secondo periodo fu dal 1850 fino al 1866. Come ben si sa, dopo la seconda guerra d’indipendenza (1859) nacque il Regno d’Italia, che inglobò al proprio interno la Lombardia. Il Veneto rimase all’interno dell’Impero AU per altri sei anni. Ebbene: nonostante ci fosse il porto franco, questi sei anni furono i peggiori dell’intera storia del porto di Venezia degli ultimi duecento anni. Perché tutto ciò? Perché il Regno d’Italia in quei sei anni spostò tutto il traffico di merci lombarde (anche allora la Lombardia era la regione più sviluppata della penisola) verso Genova, che non era porto franco! E siccome Venezia lavorava in massima parte con la Lombardia, fu crisi nerissima. Morale della favola: un porto franco non serve automaticamente ad aumentare il traffico. E se tu istituisci Trieste come ZES (Zona Economica Speciale) non è automatico che tu aumenti di cinque volte (CINQUE VOLTE!!!) il traffico delle merci altoadriatiche, nemmeno se porti via TUTTO IL TRAFFICO a TUTTI I PORTI DELL’ADRIATICO.

    4. Non contento di aver sparato altissimo con la storia di cui al punto precedente, ti allarghi al punto di prevedere il raddoppio (IL RADDOPPIO!!!) del PIL del FVG “nel giro di pochissimi anni”. Scusami ancora per la franchezza, ma tu hai un MINIMO d’idea delle cose che stai dicendo? L’Europa spera di crescere del 2% medio per i prossimi cinque anni, e tu ipotizzi per il FVG una crescita circa TRIPLA nello stesso periodo?!? Ma credi di vivere nel mondo delle fiabe?!? Visto che ci sei, perché non prometti anche due milioni di posti di lavoro?

    5. Tu affermi che il porto di Trieste dovrebbe avere il diritto di tenere per sé questi benedetti 180 milioni di Euro. In pratica, mi stai dicendo che ogni città che abbia un porto potrebbe pretendere la stessa identica cosa, perché in base a quale criterio Trieste dovrebbe avere questo privilegio, e Napoli no? Ma facciamo un passo avanti: perché le città che hanno un aeroporto non potrebbero pretendere di tenersi i diritti doganali aeroportuali? E perché le città che hanno dei punti di smistamento doganali per le poste italiane (come Milano, per esempio, che smista per tutta l’Italia del nord) non dovrebbero avere il diritto di tenere per sé quei diritti doganali? A questo punto, una città che non ha nulla di tutto ciò ma che puta caso ha un’autostrada che passa nel suo territorio comunale, potrebbe istituire una bella dogana in mezzo. E chi ha un ponte lo stesso. Avanti di questo passo, verso un nuovo medioevo…

    6. La prossima settimana ti incontri con degli industriali veneti interessati al progetto. Siccome io conosco molto bene la mentalità dell’industriale veneto, ti preannuncio subito che cosa vogliono questi qui: la possibilità di costruire stabilimenti nuovi di zecca a poco prezzo, con i lavori di urbanizzazione pagati dalle amministrazioni locali, sfruttando per almeno una decina d’anni un costo di manodopera per la produzione pari almeno ad un quinto (se non inferiore) a quanto si paga in Italia. Se tu pensi di poter garantire loro questa cosa, accomodati pure. Dopo però dovrai convincere i lavoratori triestini a portare a casa 2/300 Euro al mese.

    Continuo a rimanere estremamente perplesso, ma visto che ci sono mi permetto di ricordarti che negli ultimi due mesi il porto di Venezia ha organizzato un roadshow a Vienna, Monaco e Milano, presentandosi come porto “naturale” per il mondo tedesco del sud e per la Lombardia. Mi dicono che stanno bollendo in pentola delle cose molto grosse.

    Qua puoi vedere le foto: http://www.port.venice.it/pdv/Foto.do?metodo=elenco_foto&fonte=APV&anno=2010

    Luigi (veneziano)

  58. Luigi (veneziano) ha detto:

    Correzione al punto 4. Tu prevedi per il FVG un aumento del PIL di oltre SEI VOLTE superiore all’aumento medio del PIL europeo.

    In pratica, sarebbe molto superiore all’aumento del PIL di tutti gli altri paesi del mondo, nessuno escluso (nemmeno la Cina).

    L.

  59. kaiser franz ha detto:

    Caro Claut, da quel che gò leto e a prescinder de quel che se proponi, me sembra de capir che in pratica se sta svilupando l’enesimo partito politico, fondà solo per poder ‘ndar a scaldar la carega e magnar sora el popolo per l’enesima volta. Ma no saria forsi ora de unirse un poco tuti in un movimento super partes dove, visto che se gà zà dele basi legislative, una volta per tute riveremo a far ripartir el nostro porto e la nostra zità? E pò BASTA regalarghe soldi a sta Italia che da quando che la ne gà invaso no la gà fato altro che dani… Vedemo de gestir i nostri soldi per lo svilupo del nostro teritorio e no per lo svilupo dele tasche dei politici ‘tagliani…

    A Gigi el venezian volevo dirghe che forsi, anzi sicuramente, no el sa un bel niente dela storia, del popolo, del cuor dei triestini e el faria meio a tegnirse per lu tuti quei bei numeri e quele bele parole de italiota perfeto e che el cominci a pansar ala sua Venezia, inveze che a Trieste, che tra un poco la a forza de sprofondar la ‘ndaremo a visitar soto acqua…

  60. Alessandro Claut ha detto:

    rispondo solo a luigi il veneziano perchè mi sono rotto le scatole di sentire tutti lamentarsi dell’Italia quando se dobbiamo fare una percentuale direi 70 % è colpa dei triestini e 30 % italiana.
    Anche il nostro progetto prevede una data limite ma per essere onesti non siamo ancora in grado di dare una data corretta xkè tutto partirebbe dal momento in cui avremmo una zona economica speciale. Anch’io sono uomo che lavora con i numeri ma sono un esperto di business development nei mercati esteri per cui sono abituato a pensare agire anche quando le cose sembrano impossibili poi diventano possibili. Se si va dietro ai numeri si da la tripla A alla Lehman Brothers, se si va dietro ad un’idea o ad un progetto si riesce a muovere il mondo. Tu quindi ragioni come quelli che hanno dato la tripla A , cioè guardi solo i numeri e sembri un po triestino, perchè parti da un no preconcetto. Quando parlo di quintuplicare i diritti doganali è ovvio che parlo di un obiettivo ma siccome sembra che parli arabo e nessuno vuole capire che si tratta di un progetto di massima e di ampio respiro ho anche detto più volte che noi partiamo dall’appoggio alla città metropolitana. Inoltre noi siamo una Regione a statuto speciale e abbiamo diverse peculiarità con una maggiore autonomia finanziaria come sai. Il discorso dei 15 miliardi di euro di diritti doganali è semplicemente riassumibile in un esempio che ho già esposto nel primo punto del nostro programma. Tutta l’attività produttiva del Centro Europa ha maggiori vantaggi di tempo nell’arrivare nel Porto di Trieste che nei porti del nord europa. Se a Trieste avessimo una classe dirigente decente farebbe come fa il Porto di Venezia cioè farebbe un road show in giro per il Centro Europa, noi triestini abbiamo chiuso le sedi di rappresentanza in quei paesi perchè venivano troppe persone a chiedere informazioni sulle agevolazioni del porto di Trieste. Hai capito la mentalità? Ora ti faccio un altro esempio così anche tu potrai avere un’idea generale e capire che come obiettivo la cifra di 15 miliardi di diritti doganali non è una scemenza. Pensa alla Cina e all’India, al middle east etc etc e pensa che da anni stanno cercando degli interlocutori triestini con cui parlare di sviluppo di zone franche. Allora ti sembra una cifra campata in aria o realizzabile entro qualche anno? Accidenti mi sembrate tutti tipicamente italioti triestinizzati, cioè gente che appena uno ha un’idea dice no a priori e la distrugge a parole. L’idea di Triesteuropea è talmente chiara limpida e concreta che a Trieste sta terrorizzando certi ambienti ( ecco perchè il Piccolo non la pubblica ) Partiamo dalla città metropolitana e poi in base alla forza contrattuale chiediamo la zona economica speciale. E’ l’unico modo per dare una forma nuova , efficiente e anche interessante alla zona franca e varie altre peculiarità che abbiamo a Trieste. Il fatto è che tutti sono convinti di essere furbi . Io non affermo che abbiamo diritto di avere 180 milioni di euro e arrivare a 900. E’ negli accordi sulla zona Franca , noi dobbiamo avere quei soldi, Burlando ha chiesto lo stesso per Genova e altri stanno cercando di avere le stesse prerogative triestine. Spiegatemi perchè le vostre teste marcie vi fanno scatenare contro di me e nessuno si domanda dove sono quei soldi. E’ parte di accordi internazionali che noi abbiamo diritto a quel benedetto 6 % dei diritti doganali. Non vivo nel mondo delle fiabe e il nostro progetto prevede la creazione di 10 mila posti di lavoro. Saremo gli unici che si presenteranno alle elezioni con un programma chiaro, dei punti realizzabili. A proposito ho già avuto un incontro telefonico con questi imprenditori ho letto il tuo post e mi hanno detto che quelli che chiedono quelle cose non sono imprenditori ma degli aguzzini. Loro vogliono solo pagare il giusto e risparmiare sulle tasse. Per quanto riguarda gli esempi sciocchi che fai solo per provocare sui centri di smistamento doganali evito un commento, dico solo che i diritti doganali sono altra cosa, e se non l’hai capita guardati su qualche enciclopedia o su wikipedia. Se non hai capito cosa sono i diritti doganali allora è ovvio che non capisci neanche il progetto e spari cazzate solo per il gusto di dire no. Ma come si fa a fare l’esempio dell’autostrada? Oddio. Se l’autostrada si trovasse in territorio estero con il confine italiano è ovvio che potrebbe chiedere una tassa , poi chiamala come vuoi. Se non avete capito che il territorio della zona franca è estero cioè franco e che per entrare nel territorio europeo ed italiano devono pagare una certa somma che si chiama diritto doganale allora pensa ai tuoi numeri e continua a dare la tripla a alla Lehman Brothers. Ecco perchè l’economia italiana è a remengo perchè tutti guardano i numeri e non hanno il coraggio di premiare le idee .

  61. Alessandro Claut ha detto:

    A proposito a chi ha detto pensa alla tua Inter noi pensiamo alla nostra povera Trieste vorrei dire intanto Grande Inter , siamo campioni. Poi vorrei anche dire che se la Triestina rischia di andare in Serie C e dobbiamo ringraziare un imprenditore friulano che sgancia i soldi perchè se aspettassimo i soldi dal porto libero di trieste o dall’onu saremmo in serie z. Visto che siete tutti ruvidi con me lo sono anch’io con voi

  62. Triestin - No se pol ha detto:

    Te son proprio un monello come i fioi….con le braghette curte… no se pol e no volevo risponder più ma adesso lasa star i furlani che xe meio…gavemo anche un sindaco de Aiello e anche lui con la pallacanestro…

  63. Dag ha detto:

    @12

    Magari in Regione comandassero veramente i friulani: il capoluogo sarebbe già spostato da tempo al centro del territorio regionale, non in periferia come è ora.
    E se comandassero i friulani anche a Trieste, questi si darebbero da fare, non aspetterebbero – come qua leggo – l’ennesimo trattamento preferenziale calato dall’alto per fare ripartire l’economia cittadina, ma si darebbero da fare loro stessi!

  64. Triestin - No se pol ha detto:

    62 manca ancora poco per el spostamento…
    quei che comanda da noi xe pilotai da altri…
    Rispetto el popolo furlan che xe coeso e fa i propri interessi, mentre chi comanda nella venezia giulia no fa altro che distrugger quel poco che resta… a cominciar dal porto

  65. marisa ha detto:

    Commento 63

    “Rispetto el popolo furlan che xe coeso e fa i propri interessi”

    Che strano, in Friuli è molto diffusa l’idea che i friulani siano individualisti e poco coesi e che i politici friulani siano uno più “addormentato” dell’altro; mentre Trieste è un monoblocco che difende sempre i propri interessi con i politici triestini sempre coesi e super campanilisti prontissimi a spendersi per gli interessi di questa città….

    Chi avrà ragione?

  66. arlon ha detto:

    nisun dei due, a ocio 😀

  67. Triestin - No se pol ha detto:

    65 guarda anche in funzion nazionale cosa che i combina i rappresentanti locali per TS…
    Piattaforma logistica ? I vol ficcarne el rigassificador e a pochi km una centrale nucleare a Monfalcon… de sicuro queste iniziative no le fa vizin a Udin o Tolmezzo, ma i le fa proprio con l’assenso dei politici locali… chi tutela chi… la salute (ferriera)…

  68. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Alessandro Claut

    Ascolta, ciccio: tu prometti di moltiplicare il traffico del porto di Trieste per cinque e di raddoppiare il PIL del Friuli Venezia Giulia per due.

    Queste sono balle stratosferiche, e Lehman Brother e triple A non c’entrano nulla.

    L.

  69. Luigi (veneziano) ha detto:

    …dimenticavo: gli industriali veneti di cui parli sono un evidente parto della tua immaginazione.

    Oltre tremila sono già andati in Romania, e nessuno dalle mie parti li considera aguzzini.

    Idem con patate in Cina.

    Concludo ricordando che fra il 6 e il 12 giugno il porto di Venezia parteciperà ad un roadshow in Cina, organizzato dal Centro Estero Veneto su incarico del Comitato Expo Venezia.

    L’obiettivo è quello di stringere accordi con le regioni di Shanghai e di Qingdao, per favorire sviluppi nell’import-export.

    Il costo del viaggio per gli imprenditori privati è a carico loro: 2.174 Euro più IVA.

    Io in Cina sono stato nel 2006, e ti do un consiglio: fa’ un giretto da quelle parti assieme ai miei corregionali. Sentirai con le tue orecchie come la pensano. Altro che balle.

    Luigi (veneziano)

  70. Alessandro Claut ha detto:

    Caro Luigi il veneziano,

    io in Cina ci vado una volta all’anno e questo discorso spocchioso lo devi fare agli altri non a me . Aggiungo che sto per aprire degli uffici in Cina oltre che in altre parti. Ti do ragione su Venezia , infatti sta agendo in maniera corretta, ma alla fine tutti chiedono agevolazioni che solo il Porto di Trieste nell’Alto Adriatico può dare. Già che fai lo spocchioso e dai lezioni a gente senza conoscerla ti chiedo gentilmente di evitare di fare la Marisa del Veneto. Anche perchè io ci lavoro con molti veneti e tutti mi dicono che se potessero non delocalizzare lo farebbero volentieri. Comunque mi dispiace polemizzare con te, Luigi, ma anche tu ti lasci abbindolare dai comunicati stampa dell’Autorità Portuale di Venezia. Luka Koper ha già chiuso un accordo con i cinesi e gli indiani e i tedeschi e noi stiamo quì a fare la guerra tra i poveri. Solo che Venezia non potrà mai essere un porto commerciale competitivo con i porti europei noi se avessimo una classe dirigente seria invece si. Aggiungo che i prossimi giorni sono a Budapest dove per l’ennesima volta mi chiederanno di Trieste non di Venezia . Invece di attaccare me attacca quelli che hanno distrutto questa Regione , stanno distruggendo il Veneto, ma probabilmente ti danno da mangiare e da vivere. Ti invito a Shenzen in ottobre , vieni anche tu con me e vedrai come ai cinesi non gliene frega una mazza del Porto di Venezia ma delle zone franche del Porto di Trieste. Sul raddoppio del pil del FVG e l’aumento di cinque volte dei diritti doganali del porto di trieste ho già spiegato più volte cosa intendo, lo hanno capito tutti tranne chi non lo vuole capire o difende interessi di parte oscura. Ma ripeto basterebbe che il 35-40% delle macchine prodotte in centro europa transitassero a Trieste invece che Rotterdam etc; basterebbe che il Porto di Trieste creasse delle relazioni decenti con i paesi produttori di commodities per far transitare la merce nei magazzini extradoganali di Trieste; basterebbe che nessun triestino mettesse i bastoni tra le ruote a Gavio, che gli imperatori del Porto non bloccassero lo sviluppo e ci sarebbe la cifra di 15 miliardi di euro di diritti doganali. Ripeto il problema è triestino non di altri . Sono i triestini che bloccano. Auguri per Venezia 2020 ma anche li vi beccherete la fregatura.

  71. Dag ha detto:

    @67
    Mi sembra ovvio che non facciano centrali nucleari a Udine o, tantomeno a Tolmezzo: sorgono infatti su zone sismiche!

  72. marisa ha detto:

    …in compenso il Friuli pare destinato a diventare la piattaforma logistica a favore di tutti meno che del Friuli: leggi elettrodotti aerei commerciali eco-mostri, una TAV devastante che al Friuli non serve, autostrade utili solo agli industriali del veneto, ecc…

    E dovremmo ospitare anche il rigassificatore di Trieste? Almeno quello tenetevelo!

  73. gianna17 ha detto:

    Salve , ho 17 anni e il prossimo anno voterò per la prima volta. Non capisco le vostre critiche contro il progetto di Triesteuropea. Io noto che gli unici per il momento che parlano di programmi e progetti sono i grillini e Triesteuropea. Sono indecisa se votare per gli uni o gli altri visto che il centro sinistra non mi appassiona e il centro destra è formato da gente molto grezza. Credo che i vostri sfoghi siano malsani per la discussione politica che era nata su questo sito. Francamente non mi appassiona il porto libero di Trieste, il Friuli parassatitato dai soldi pubblici , cosi come i sloveni che tutelano un teatro che fa acqua da tutte le parti. Quello che non capisco è perchè i grillini e Triesteuropea non possano unire le loro forze, così come non capisco perchè tutti vi accannite su un progetto che è sicuramente affascinante e ambizioso ma almeno mi da un’idea di visione della città e non è un rigassificatore o un parco del mare Mio papà lavora in porto, prende 350 euro in una cooperativa, poi fa lavoretti in nero, io probabilmente non andrò all’Università perchè non abbiamo i soldi e dovrò andare a lavorare. Mia mamma è babysitter e fa altri lavoretti. Lasciate che Claut spieghi i suoi progetti e vediamo che succederà con sta triesteuropea. Piuttosto vorrei sapere che cosa farà triesteuropea sul sociale e sui problemi di questo genere. Ho visto sul loro sito che hanno messo tra i problemi di Trieste anche l’alcoolismo. Ho anche scritto loro una mail e spero che mi rispondano. Siamo in tanti a scuola che discutiamo cosa fare il prossimo anno. Lasciatemi capire se Triesteuropea o i grillini valgono il mio voto. Quindi meno personalismi alla Luigi il Veneziano , e meno localismi come quasi tutti quelli che scrivono

  74. alpino ha detto:

    gli industriali friulani non usano le autostrade marisa? non lo sapevo che le sedie manzanesi venissero elitrasportate o dematerializzate mediante raggio fotonico..
    Domanda Gavio è quella del Gruppo Gavio la cui onorabilità è più che discussa?

  75. marisa ha detto:

    Alpino…..l’autostrada Cadore-Carnia la stanno richiedendo gli industriali veneti!

    E gli eco mostri – elettrodotti aerei – nella bassa friulana e in Carnia sono solo pura speculazione commerciali e non servono al Friuli.

    Idem la TAV nella Bassa friulana….che non fermerà neppure in Friuli!

  76. jacum ha detto:

    Gentile Claut,
    al mio commento:
    “come volevasi dimostrare, un furlan che no ghe frega niente dei triestini e che scolta solo un venezian!
    comunque Claut va a soffrir per la tua INTER mentre NOI TRIESTINI SOFFRIMO PER LA NOSTRA TRIESTE!!
    ma va in m..”

    tu hai risposto:
    ” 61Alessandro Claut17 maggio 2010, 21:36
    A proposito a chi ha detto pensa alla tua Inter noi pensiamo alla nostra povera Trieste vorrei dire intanto Grande Inter , siamo campioni. Poi vorrei anche dire che se la Triestina rischia di andare in Serie C e dobbiamo ringraziare un imprenditore friulano che sgancia i soldi perchè se aspettassimo i soldi dal porto libero di trieste o dall’onu saremmo in serie z. Visto che siete tutti ruvidi con me lo sono anch’io con voi

    Ma come te ga podù sconforderte, ma come te se ga permeso!
    mi parlavo e parlo de TRIESTE no del’UNIONE!!
    mi parlo dei triestini no dei giogadori de balon!
    a mi me sta a cuor le sorti de Trieste e dei Triestini LAVORATORI, dela SALUTE PUBBLICA, dei fioj e dei veci, dei nostri concitadini tuti, che xe multietnici e plurilingue… e ti te se sconfondi e te ciol pel cul i triestini…

    el tuo ” se gavesimo una classe dirigente…” eccetera eccetera me dà el volta stomigo!
    e te spiego perchè. me par che mona no te son, ma un poco gnampolo si. come te pol rivar ad otener dal 70% dei triestini NO SE POL un bic de se pol?
    e come te poderà mai otener da quel 30% de taliani che no ciava un binbin de Trieste?

    come te riverà a otener una zona speciale in una regione speciale a statuto autonomo?
    ma cosa gavemo de tanto speciale i te chiederà?

    e poi come te vol confrontarte col venezan, el tutologo, el sotutomi, il cavaliere dei numeri e dele %, il ignore dell’economia veneta, cioè mondiale!!?!!?
    se te vol far prexa a Trieste te devi COMUNICAR coi triestini in primo logo.

    te fazo in a mente che l’unica strada possibile la xe zà stada segnada. sta strada xe quela de atuar per dirito internazionale el Porto Libero di Trieste e de conseguenza direta el suo Territorio.

  77. jacum ha detto:

    alla amica Marisa, che la sa come che la penso, ghe confermo che de noi la gaverà tuto el nosto apogio per la sua regione FRIUL.

    F – VG sarà solo un bruto ricordo.
    i Triestini no xe giuliani.

  78. Triestin - No se pol ha detto:

    71 Dag ) 27 Settembre 2007 – Una centrale nucleare per l’ alto Friuli
    Gli esperti in materia stanno vagliando la proposta del “gruppo socialisti 2005”, di costruire una centrale nucleare tra il Bujese e l’ Osovano, che servirebbe a soddisfare
    l’ ingente richiesta di energia delle industrie pesanti della zona.
    Altra proposta riguarda Lignano utilizando el Tagliamento ….

  79. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Alessandro Claut

    Senti ciccio, insinuare che ci sia qualcuno che addirittura mi paga per scrivere qui dentro è solo l’ultima delle tue balle stratosferiche, alle quale ti aggrappi pur di continuare a dare aria elle gengive.

    Ho chiesto un po’ in giro all’Associazione degli Industriali di Venezia e di Treviso: nessuno ti conosce.

    Per cui ti prego: risparmia le tue fantasmagoriche storielle per altre platee.

    Grazie.

    Luigi (veneziano)

  80. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Alessandro Claut

    Senti ciccio, insinuare che ci sia qualcuno che addirittura mi paga per scrivere qui dentro è solo l’ultima delle tue balle stratosferiche, per di più diffamatorie.

    Ho chiesto un po’ in giro all’Associazione degli Industriali di Venezia e di Treviso: nessuno ti conosce.

    Per cui ti prego: risparmia le tue fantasmagoriche storielle per altre platee, che credano anche ai raddoppi del PIL regionale grazie ad uno schiocco delle dita.

    Grazie.

    Luigi (veneziano)

  81. Alessandro Claut ha detto:

    Caro ciccio veneziano, e chi ti ha detto che lavoro con associazioni di industriali? Io lavoro con alcuni imprenditori veneti, ma soprattutto all’estero perchè purtroppo gente come te c’è dappertutto. E non ho bisogno di darti referenze perchè non so chi tu sia realmente visto che non ti firmi con nome e cognome. Il fatto che tu chieda in giro mi conferma l’idea che sei molta fuffa. Tra l’altro oggi ti sto scrivendo proprio dal Porto di Venezia quindi fai tu, magari potremmo berci un caffè insieme o pranzare. Ops scusa sono a Marghera e ceno con un ex Sindaco di Venezia ( non faccio nomi e cognomi).Il fatto che mi fa girare le bartuele è che abbiamo parecchie cose in comune se togli la tua saccenza. Già ti ho perdonato le scemenze che hai scritto un po’ di volte non so su quale post dove davi i numeri a caso . Molto presto sul sito internet http://www.triesteuropea.org ci sarà il curriculum di alcuni esponenti del nostro movimento, di te sappiamo solo che un minimo di cultura finanziaria ce l’hai e che lavori nel campo finanziario. Probabilmente sei uno di quelli che lavorando per le banche venete sta bloccando lo sviluppo dell’economia veneta. Oppure potresti essere un promotore finanziario o broker quindi sei uno di quelli che ha rifilato e rifila ancora adesso patacche alla Lehman Brothers. A proposito di raddoppio del Pil del FVG visto che sei culo e camicia con tutti mi spieghi perchè nella mia regione hanno tutti capito quello che intendevo, e solo tu non capisci? O sei mona e non lo credo affatto, anzi ti reputo molto intelligente o lo fai per il gusto di sputtanare il progetto di Triesteuropea. Ripeto per l’ennesima volta quello che ho detto in conferenza stampa di presentazione e che fa testo. “Noi auspichiamo con il nostro progetto di portare nelle casse della città metropolitana nei prossimi anni fino ad una somma di 900 milioni di euro che ad occhio e croce permetterebbe di raddoppiare il Pil del FVG tramite anche micoaree di rigenerazione imprenditoriale nelle zone più disagiate della Regione prendendo spunto da un esempio di successo come i Docklands di Londra. Per quintuplicare i diritti doganali del Porto di Trieste basterebbe che le grandi società di shipping mondiale potessero investire serenamente da noi senza che mettano una bomba nell’ascensore come hanno fatto nel 99 con l’ECT. Ricordiamo che l’Ect nel 98-99 voleva fare le stesse cose che vogliamo noi. Speriamo di non trovarci una bomba sotto casa” Allora se sei un bravo matematico saprai fare due + due. Se noi vogliamo le stesse cose dell’Ect in quel periodo, secondo te siamo dei miserabili ballisti o abbiamo con noi gente che capisce di economia e di mercati e di traffici commerciali?

    Per Jacum
    è ovvio che scherzavo sull’inter e sull’unione anche noi pensiamo alla gente triestina .

    Per alpino
    Si si tratta di Gavio con l’onorabilità discussa solo che quello è morto mentre l’azienda va avanti. Nel resto del mondo non si fanno quelle domande e neanche qui a Trieste se è vero che hanno tutti i permessi per operare

    per gianna 17
    grazie per la mail commovente che ci hai mandato. E’ per gente come te e tante altre persone che ci hanno scritto in questi giorni che andiamo avanti. Non guardare alle discussioni animate tra me luigi il veneziano e gli altri, vai avanti per la tua strada e fai le cose che ti ho detto di fare per avere quelle borse di studio etc. E tanti auguri a te e a chi si trova nelle tue stesse condizioni. Se voti per i grillini e non per noi va bene lo stesso , solo informati e datti da fare perchè stiamo lavorando entrambi per voi

  82. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ alessandro

    Andare a cena con un ex sindaco di Venezia non è un grandissimo sforzo, soprattuto se questo è Costa.

    Continuare invece a insinuare che io sia questo o quello, ipotizzando che io partecipi al “blocco dello sviluppo dell’economia veneta” (!!) o addirittura che io abbia “rifilato o rifili ancora adesso patacche” (roba da querela) è l’ennesimo tuo riuscitissimo tentativo di nascondere dietro ad una cortina di idiozie le maxiballe che hai sparato anche qui dentro.

    Perché ipotizzare il raddoppio del PIL del FVG in pochissimi anni, in soldoni significa parlare di un aumento di circa 35 miliardi di Euro.

    Spalmandolo su sette anni (sarà questa a casa tua la traduzione di “pochissimi”?), significa un aumento di circa l’11% annuo. Non serve essere Pitagora: basta prendere in mano la calcolatrice del cellulare e fare due conti della serva.

    In pratica, tu stai raccontando in giro che con un paio di misure di politica economica il FVG ha la possibilità di diventare di gran lunga la prima economia mondiale (mondiale!!!) in termini di sviluppo, in un fantasmagorico ciclo della durata di sette anni.

    Chiunque ha un minimo di dimestichezza con i numeri dell’economia capisce immediatamente che questa è una balla megagalattica.

    Ti è chiaro questo concetto elementare o no?

    L.

  83. Alessandro Claut ha detto:

    Ma lo sai che hai ragione Luigi il Veneziano? ora ho capito dove c’è l’incomprensione e lo ammetto che è colpa mia . Rileggendo i nostri post ho capito dove ho sbagliato nel spiegare il progetto . Visto che non trovo le parole giuste lo spiego in parole povere così spero di essere chiaro. Il bilancio della Regione FVG mi risulta sia di un miliardo di euro. Il raddoppio del bilancio del FVG può avvenire entro qualche anno con la ormai famosa somma di 900 milioni di euro che arriverebbe dal quintuplicare i diritti doganali del Porto Franco di Trieste, agevolazioni che abbiamo dalla beneamata Maria Teresa e certificati per sempre dal Trattato di Parigi. L’incazzatura mi ha fatto dimenticare di spiegare questo che in effetti è un dato che non avevo spiegato. A questo progetto ci credo, e noi di Triesteuropea lo portiamo avanti con grande forza. Per quanto riguarda il Pil del FVG avverrebbe un cospicuo aumento grazie alle aree di rigenerazione imprenditoriale ma quello fa parte del programma elettorale dopo il 2011 per le regionali. Quindi hai ragione tu sui dati del pil ma i veri leader quando sbagliano o come nel mio caso non sanno spiegarsi bene lo ammettono e modestamente io sono un Grande e Caro Leader ( ragazzi è una battuta non mi fate i processi anche su questo). Per quanto riguarda le querele , queste minacce mafiosette non le prendo in considerazione. Quando ero Presidente degli Amici della Terra avevo minacce molto più pesanti e anche sono successi fatti ancora più pesanti contro di me. Quindi sai che paura. Comunque caro mio anonimo veneziano finalmente ho capito l’inghippo e spero che finalmente ci siamo chiariti. Non mi nominare Costa per piacere che non è il commensale in questione.

  84. Alessandro Claut ha detto:

    a proposito sono proprio contento che ve la siete presa in quel posto con Venezia 2020 . Così finalmente capirete che non contate nulla e l’unica possibilità di rinascere e contare è la creazione della Regione Triveneto. Li dove si collabora seriamente si hanno risultati eccellenti basta guardare il progetto sonora presentato a Portorose.

  85. Richi ha detto:

    @ Alessandro

    Beh, che se la pigliassero in quel posto per Venezia 2020 era scontato: a Venezia non puoi manco aprire una fabbrica. E con la scusa che a Venezia non si puo’ per evidenti motivi urbanistici, si finisce sempre a Mestre e dintorni. Quindi figurati ospitare un evento di quel genere. Io dico che e’ stato un contentino furbesco per i Veneti in tempi di leghismo avanzante, ma si sapeva gia’ da subito come andava a finire.

    Comunque ho dato un’occhiata al tuo sito e devo dire che l’impressione che ho avuto e’ stata positiva. Non sono d’accordo al 100% con le tue idee, cosi’ come con quelle dei Grillini (ad esempio) ma stai tranquillo che se devo appoggiare qualcuno, mani pulite e facce nuove sono i requisiti essenziali (oltreche’ ovviamente il programma). E voi mi sembrate abbastanza sulla buona strada, per ora.

  86. Luigi (veneziano) ha detto:

    Quindi hai scritto “PIL del FVG”, ma intendevi “bilancio della regione”.

    Mi sorge il sospetto che tu non conosca bene la differenza fra PIL e bilancio, comunque sia lasciamo perdere. Forse però sarebbe bene che tu modifichi il testo che appare all’interno del tuo blog (laddove parli di PIL), onde evitare che altri leggano “PIL” e pensino che tu effettivamente stia parlando del “PIL”.

    Ad ogni modo, sarebbe anche improprio in termini di contabilità pubblica parlare di “raddoppio del bilancio”, giacché tu intendi probabilmente dire “raddoppio delle entrate”. Non è facile capire cosa hai in testa, ma credo che tu confonda un concetto privatistico (il “fatturato”) con un concetto di contabilità pubblica.

    Andiamo infine a verificare se effettivamente hai riportato un dato coerente o no.

    La realtà – purtroppo – è che tu non conosci nemmeno per sentito dire il bilancio della regione FVG, giacché tu ritieni sia di “un miliardo di Euro”, mentre in realtà il totale delle sole entrate del bilancio regionale è pari a 12,8 miliardi di Euro (dati 2009).

    Hai sbagliato “solo” di dodici volte, e a questo punto mi viene da chiederti: ma all’interno del tuo movimento c’è qualcuno che se ne intenda almeno un minimo di conti pubblici, tasse, bilanci e quant’altro?

    Luigi (veneziano)

  87. Alessandro Claut ha detto:

    caro anonimo veneziano, mi auguro che tu sia così pignolo anche sul lavoro e non solo con un gruppo di persone di buona volontà che cercano di cambiare questa città. Prenderò per buoni i tuoi consigli, anche se a me risulta che la legge finanziaria del FVG anno 2010 preveda come entrate fiscali 7 miliardi di euro . A me è stato detto che un miliardo di euro sono derivanti da attività produttive e che ci sarebbe il raddoppio di queste cifra. Vedi non ti arrabbiare se penso certe cose su di te. Vorrei tanto che tu ti concentrassi nello stesso modo sulle boiate che dicono tutti i politici , che tu fossi libero di essere puntiglioso anche su altre cose e non su un progetto come quello di Triesteuropea. Inizia a spulciare anche i roadshow del Porto di Venezia, o altre cose che riguardano il tuo Veneto. Ad esempio visto che chiedi alle associazioni industriali di Treviso e Venezia di me, inizia a guardare i bilanci , i fatturati delle aziende aderenti a quelle associazioni. Sono sicuro che baderai bene a non farlo perchè avrai i tuoi motivi. Mi sarebbe piaciuto che da parte tua vi fosse dall’inizio un minimo di propositività sul progetto, invece di sputtanarlo. Certo che siamo gli unici a fare pubblicità in un sito che da spazio a chi ci sputtana per partito preso invece di guardare le cose positive del progetto. Siamo democratici sul serio e accettiamo le critiche e le discussioni e miglioreremo le nostre proposte grazie ai consigli propositivi. Ma vorrei che finalmente potessi capire chi è l’anonimo veneziano e cosa fa nella vita realmente. Non è corretto che io mi firma con nome e cognome e tu con un ipotetico luigi il veneziano. Ora vado a cena con un ex Sindaco di Venezia anche se preferirei stare a vedere il concerto degli AC/DC. Sempre meglio che stare a sentire sti saccenti anonimi veneziani. Mi domando cosa verrà fuori quando la prossima settimana lanceremo il terzo punto del programma . Comunque non rispondo più agli anonimi

  88. davidzen ha detto:

    secondo me Claut non ha tutti i torti, di lui sappiamo chi sia mentre di tanti che sputano sentenze non sappiamo nulla. Comunque Claut si è dimenticato di dire che i dati di cui parla sono quelli del progetto Unicredit. Per cui visto che ho partecipato ad un incontro pubblico a Valmaura qualche giorno fa dove c’era un giovane commercialista o cose del genere che citava il raddoppio delle entrate come un dato dell’unicredit, secondo me vi sta provocando e ci sta pure riuscendo. Comunque va dato atto che siamo in giugno e presto si vota qui da noi e quelli di Claut sono gli unici che parlano di lavoro e se fanno quello che dicevano all’incontro di Valmaura avranno tanti voti, il mio e dei miei amici sicuramente. Quello che non capisco è perchè non si mettono insieme ai grillini e di pietro. Uno del pubblico ha fatto la domanda ma Claut non ha voluto rispondere. Vorrei che rispondesse qui pubblicamente ammesso che abbiano gà deciso per chi allearsi

  89. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ davidzen

    A me chi sia questo o chi sia quello francamente non interessa un fico secco.

    Mi interessa invece discutere “in medias res”, e cioè delle cose che vengono dette.

    Viene fuori uno che prospetta:

    1. La moltiplicazione per cinque delle entrate dello stato derivanti dal porto di Trieste (dopo dirò un’altra cosa divertente su questo punto).
    2. La moltiplicazione per due del PIL del FVG.

    Si scopre solo in seguito ad una serrata polemica che questa persona:

    1. Confonde il PIL della regione FVG col bilancio.
    2. Non conosce né i dati del PIL del FVG, né tantomeno i dati del bilancio della stessa regione.

    E adesso viene l’altra cosa divertente, che ho verificato assieme ad un amico che lavora alla Ragioneria Generale dello Stato: non è vero che il porto di Trieste produce 3 miliardi di Euro di diritti doganali, come afferma Claut, e non è nemmeno vero che in regione arriva il 6% di tale cifra!

    Ecco che mi dice questa persona.

    Il capitolo del bilancio dello stato che contempla tali voci è il seguente:

    Titolo I (Entrate Tributarie) – Categoria III del Bilancio dello Stato: “Imposte sulla produzione, sui consumi e diritti doganali”.

    Come si può vedere, questo capitolo comprende non solo i diritti doganali, ma pure le imposte sulla produzione e sui consumi.

    Ebbene: nel bilancio dello stato del 2009, l’intero capitolo comporta entrate per 27,9 miliardi di Euro.

    Ritenere che il solo porto di Trieste crei oltre il 10% di questa cifra è assolutamente ridicolo, anche perché a questo punto – fatte le proporzioni – il porto di Genova farebbe circa il 12%, e quello di Taranto il 9%: in pratica tre porti da soli assommerebbero il 31% di quest’intero capitolato di entrate della Repubblica Italiana. Siamo nel campo dell’assurdo.

    Morale della favola: non uno dei numeri indicati da Claut risulta coerente con la realtà. Lo scarto d’errore arriva ad essere incredibilmente alto (una sottostima di dodici volte sul bilancio della Regione FVG).

    Tutto ciò prescindendo da ipotesi tutte da verificare – quali per esempio il mirabolante miraggio di riuscire a far sì che il 35-40% dell’intera produzione automobilistica del centroeuropa (!!!) transiti per Trieste. Quale azienda affiderebbe il proprio business plan ad uno che si presenta con questo po-po di credenziali? E qualcuno vorrebbe invece affidargli una roba come il comune di Trieste?

    Luigi (veneziano)

    PS Lo sapete a quanto ammontano le entrate complessive dell’Ente Porto di Trieste? Secondo l’ultima relazione della Corte dei Conti, pubblicata nel dicembre 2009 e relativa al bilancio 2006, a 41,3 milioni di Euro.

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