11 Maggio 2010

Scuola e migranti: il razzismo tra i banchi

Nuovo appuntamento per il Comitato Primo Marzo, gruppo nato in occasione della mobilitazione dei migranti che si è svolta lo scorso 1° Marzo. Il presidio di Piazza Cavana è stato dedicato al tema “scuola e migranti”, con l’esposizione di pannelli informativi sulla storia del razzismo nella scuola italiana, anche prima e dopo il triste periodo del Fascismo. Molto interessanti i risultati di un’indagine effettuata ad inizio anni ’90 tra i bambini di alcune scuole elementari italiane, sollecitati a scrivere il proprio pensiero sul tema “Se i miei genitori fossero di pelle nera”. Impressionante scoprire come il razzismo latente sia molto presente fin dalla tenera età: alcune risposte dei bambini sono infatti sconvolgenti (alcune risposte sono contenute in questo forum).

Lo spezzone antirazzista al Corteo del Primo Maggio

A partire dalle 17 il via al dibattito, al quale hanno partecipato principalmente studenti e docenti di Trieste. E’ stato più volte ribadito che la scuola di oggi non riesce a dare concreta attuazione all’articolo 3 della Costituzione – non riesce quindi ad appianare le differenze sociali -, e questo insuccesso si riscontra in particolare nei confronti degli studenti migranti.
In Friuli Venezia Giulia nell’anno scolastico 2007/2008 gli alunni stranieri iscritti alla scuola primaria (elementari) erano il 10,1% del totale, alla scuola secondaria di primo grado (medie) il 10,3% e alla secondaria di secondo grado (superiori) il 6,8. Un’incidenza elevata che non può non generare problemi sul fronte della didattica, ma le soluzioni finora messe in campo dai governi – sostengono gli organizzatori – non hanno saputo dare risposte che non fossero demagogiche, contrarie alla pedagogia e fondamentalmente insensate. E’ il caso per esempio delle classi-ponte, che ideate nell’intento di velocizzare l’insegnamento della lingua italiana ai migranti, avrebbero finito per costruire delle vere e proprie “classi-ghetto”, senza peraltro raggiungere l’effetto sperato (è naturale che un ragazzo impari meglio una lingua avendo un compagno di banco che la parla correttamente). Anche il tetto degli alunni stranieri nelle singole classi, proposta che il Ministro Gelmini ha recentemente inviato ai Dirigenti Scolastici di tutta Italia, è inapplicabile in situazioni come quelle dell’istituto comprensivo delle scuole Gaspardis, Pittoni, Fonda Savio e Manzoni, dove gli iscritti stranieri sono il 38,1% del totale.
Insomma, pare proprio che nella costruzione di una società futura meno razzista e xenofoba e più aperta alle culture diverse, la scuola non stia dando una mano ma anzi sia uno dei più grossi ostacoli. Ma il tempo per cambiare questa scuola c’è ancora.

Dall’altro lato della piazza nel frattempo si raccoglievano le firme per il referendum sull’acqua pubblica, promosso dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. Gli organizzatori hanno recentemente dichiarato con soddisfazione il superamento delle 240mila firme in soli 10 giorni. E’ possibile firmare nei vari banchetti in città fino al 4 luglio.

Tag: , , .

Un commento a Scuola e migranti: il razzismo tra i banchi

  1. Barbara Belluzzo ha detto:

    Anche i bambini italiani possono essere neri o marroncini. Il miglior antidoto all’ignoranza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *