Nella serata di ieri e durante la nottata, la Questura di Udine ha posto in essere articolati servizi di controllo del territorio, al fine di infrenare gli episodi di imbrattamento delle Chiese e degli edifici religiosi, di recente accaduti in questa Provincia.
Detti controlli sono stati effettuati da personale in divisa e in borghese, per un totale di quaranta uomini, con il concorso di operatori della Squadra Mobile e della Digos.
Nel corso dei servizi, durante i quali sono state controllate più di cinquanta persone, sono stati denunciati in stato di libertà due uomini (L.F. catanese di 37 anni e A.P. cosentino di 34 anni), in quanto trovati in possesso senza giustificato motivo di attrezzi atti allo scasso (due grossi cacciaviti ed un significativo numero di chiavi alterate e grimaldelli).
Nella rete dei controlli sono incappati altresì due cittadini albanesi, che percorrevano a piedi Viale Ledra, apparentemente senza una meta precisa. Alla richiesta dei documenti, entrambi hanno esibito passaporti che non hanno convinto gli operanti, che li hanno pertanto accompagnati in Ufficio per i necessari approfondimenti.
L’intuizione è risultata fondata in quanto sono risultati entrambi clandestini; in particolare, uno di essi era già stato respinto alla frontiera ed è stato munito di provvedimento di espulsione. Ulteriori approfondimenti hanno permesso di accertare che il secondo fermato, il ventisettenne albanese Gazulli Paulin, già condannato alla pena di due anni e dieci mesi per reati in materia di stupefacenti, doveva trovarsi presso la propria abitazione di Modena, ove era sottoposto al regime di detenzione domiciliare.
A suo carico anche la denuncia per false generalità (art. 495 c.p.), essendo in possesso di regolare passaporto, riportante però una diversa data di nascita. Al termine delle rituali formalità è stato accompagnato in Via Spalato
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