10 Maggio 2010

WWF “Più fondi proteggere le specie a rischio in regione”

Riceviamo e pubblichiamo dalla newsletter del WWF:

Il “Friulano tipicamente friulano”, ovvero i fondi per il rilancio del settore vitivinicolo, sono al centro di un vivace dibattito sull’identità tipica della nostra regione. A ciò aggiungiamo un ulteriore tassello: quello ambientale.

L’ultima Finanziaria regionale prevede per il 2010 tagli rilevantissimi al settore Ambiente “Friulano tipicamente friulano”. Basti pensare che solo il settore “Parchi, riserve naturali, aree protette, beni ambientali e paesaggistici”, del tutto “Friulano tipicamente friulano”, subirà un taglio eccezionale del 45% rispetto alle già esigue risorse assegnate negli ultimi anni (si passa da 5,3 milioni di euro a 2,9), con settori ridotti del 90% o addirittura azzerati. Al contrario non vengono penalizzati quei settori poco tipicamente friulani che contribuiscono oggettivamente alla devastazione ambientale, come quello delle esagerate infrastrutture viarie e delle stazioni sciistiche che riescono a fruire di stanziamenti imponenti.

Il paesaggio ambientale “Friulano tipicamente friulano” della nostra regione è insieme unico e precario: la zona delle risorgive della media pianura friulana, ad esempio, ha subito un rapido e quasi definitivo degrado. In queste zone sopravvivono specie vegetali uniche al mondo. Stiamo probabilmente perdendo specie animali legate alle acque, non ancora note alla scienza.

Determinante per la riuscita dei progetti è la tempestività dell’azione. Siamo tutti chiamati a un comportamento responsabile, alla riduzione dell’uso di sostanze inquinanti e al cauto utilizzo dell’acqua, per garantire a noi stessi e alle generazioni future un ambiente “Friulano tipicamente friulano” salubre e in grado di conservare l’attuale livello di biodiversità.

Alcune specie endemiche, ossia rinvenibili all’interno di zone geografiche limitate, hanno un areale di distribuzione esclusivamente etipicamente regionale. Evitare l’estinzione di queste piante, come l’Armeria helodes (Spillone) e l’Erucastrum palustre(Erucastro), della fascia delle risorgive, o come Brassica glabrescens dei magredi del Cellina, ottime indicatrici della qualità ambientale, significa conservare ed eventualmente ripristinare il loro habitat “Friulano tipicamente friulano”.

A questo punto è urgente una variazione del bilancio regionale che consenta di far fronte almeno agli obblighi di conservazione previsti dalle norme comunitarie, statali e regionali. Almeno nell’Anno della Biodiversità!

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