9 Maggio 2010

Gli studenti: “Giù le mani dagli Erdisu di Trieste e Udine”

Marcia indietro sulla soppressione degli Erdisu. “Non ci sarà nessun emendamento soppressivo dell’Erdisu”, ha affermato il capogruppo del Pdl del Friuli Venezia Giulia, Daniele Galasso.
La dichiarazione arriva dopo il sit-in degli studenti sotto il palazzo della Regione. Alcune dichiarazioni del presidente della Regione Renzo Tondo, dopo una proposta dell’assessore regionale all’Università, Alessia Rosolen, avevano lasciato intendere la soppressione degli Enti regionali per il Diritto e le Opportunità allo studio universitari (Erdisu); pochissimi giorni dopo è nato così un gruppo sul sito Facebook, gestito dal Coordinamento studenti capaci e meritevoli per il diritto allo studio, che ha subito raccolto numerose adesioni, superando quota mille.

Il gruppo ha organizzato un sit-in in piazza Oberdan, davanti alla sede del Consiglio regionale. Un momento di dialogo e dibattito, in cui in un primo momento gli studenti hanno spiegato le proprie ragioni: secondo loro gli Erdisu funzionano benissimo, trovano ridicola la proposta di convertire parte dei soldi delle borse di studio in buoni per la mensa («Quei soldi servono agli studenti per pagare la tassa universitaria») e opportuno che si recuperino fondi tagliando sprechi altrove.

S’è susseguito poi uno scambio di opinioni con interventi anche da parte di esponenti politici. Uno studente dottorando ha preso la parola infervorato: «La giunta Illy aveva fatto una nuova legge sul diritto allo studio e tutti sembravano esserne contenti. Non capisco allora perché gli stessi consiglieri che l’hanno fatta approvare non si battano per difenderla: anzi, che accettino di modificarla».

Al che è partito un fragoroso coro di “Vergogna!” da parte degli studenti, subito seguito da una replica del consigliere regionale del Pd Mauro Travanut: « Dire che l’opposizione è assente e non ha una posizione propria non è vero. Se l’assessore Rosolen dovesse infilare con furbizia un emendamento che dia luogo alla cancellazione di quello che noi abbiamo fatto, vi assicuro che io farò le barricate. L’intera opposizione sotto questo punto di vista non è smarrita e china al volere del centro-destra. E’ giusto che voi giovani coltiviate il dubbio, ma le parole non bastano, la cosa più importante nella politica è l’atto. E la decisioni si prendono quando si vota una legge».

In seguito ha preso la parola il candidato al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari Marco Albanese, portavoce della protesta, replicando sintetico: Quattro anni fa avete votato una norma per cui si è deciso, dopo una lunga discussione, di fare non uno ma due Erdisu. Ci è sembrato che il Partito democratico quasi si vergognasse di prendere una posizione. Ci aspettavamo una reazione più forte allo stop di Tondo».

Il giorno successivo al sit-in la reazione, finalmente, c’è stata. Gli esponenti del Pd Paolo Menis e Franco Codega hanno espresso «piena condivisione alla manifestazione», sottolineando «il loro attaccamento a un’istituzione che funziona e che svolge una grande azione positiva per gli studenti». Resta il fatto che, pur avendo il Pdl frenato la sopressione degli Erdisu, permane l’esigenza di modificare diversi aspetti di questi organi, come anticipato dalla stessa maggioranza, attraverso il capogruppo del Pdl, Daniele Galasso.

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