5 Maggio 2010

Romano Lavanderie, 30 lavoratori a rischio a Gradisca

Presidio permanente dei 30 dipendenti delle Lavanderie Romano di Gradisca d’Isonzo per denunciare la grave situazione che attraversa l’azienda. Da due mesi, infatti, non riceverebbero il salario, ma ciò che è più grave l’attività sta chiudendo i battenti a causa di una “assenza di liquidità”.

La crisi dello stabilimento gradiscano è stato oggetto di un’interrogazione presentata dal consigliere regionale di Rifondazione comunista, Roberto Antonaz. “Si tratta di una azienda storica, sorta nel 1953, con una clientela consolidata nel corso di anni di presenza sul mercato, tanto da garantire un servizio alle grandi comunità di tutta la regione, in particolare alberghi, ristoranti, case di riposo ed ospedali. Lle difficoltà – spiega Antonaz – sono dovute al fatto che il socio di maggioranza è incorso in una procedura di fallimento per altra attività con sede a Trieste e che ciò ha provocato l’interruzione di credito da parte delle banche e quindi l’impossibilità di pagare fornitori e dipendenti, ma anche l’acquisto di gasolio per far funzionare le macchine”.

Il rischio è di perdere le commesse della stagione estiva, aggravando ulteriormente la situazione. “Chiedo dunque a Tondo – sottolinea l’esponente di Rc – in che modo intenda intervenire per trovare una soluzione rapida alla crisi delle Lavanderia Romano ed evitare che anche aziende sane e non toccate dalla crisi, causino ulteriore perdita di posti di lavoro a causa di vicende che riguardano il proprietario e la rigidità delle banche”.

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