4 Maggio 2010

Arbitrato sui confini Slovenia-Croazia: il 6 giugno il referendum

Si andrà alle urne il 6 giugno per ratificare l’Accordo di arbitrato sui confini tra Slovenia e Croazia. La Camera di Stato ha dato l’ok al referendum.

L’accordo Pahor-Kosor prevede l’istituzione di un organismo composto da cinque arbitri che avranno il compito di tracciare la linea di confine tra i due Paesi in via definitiva

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3 commenti a Arbitrato sui confini Slovenia-Croazia: il 6 giugno il referendum

  1. effebi ha detto:

    da Voce del Popolo

    referendum, il parlamento sloveno diviso sulla convalida dell’accordo
    Muro contro muro sull’arbitrato
    Borut Pahor e Janez Janša
    alla guida degli schieramenti «pro» e «contro»

    LUBIANA – Muro contro muro alla Camera di Stato a Lubiana nel corso della sessione straordinaria dedicata all’indizione del referendum legislativo sull’accordo d’arbitrato per la soluzione del contenzioso confinario con la Croazia. Nelle loro allocuzioni introduttive il premier Borut Pahor e il leader dell’opposizione di centrodestra, Janez Janša, hanno espresso posizioni diametralmente opposte sull’arbitrato…
    http://www.edit.hr/lavoce/2010/100504/politica.htm

  2. effebi ha detto:

    altra news:

    http://www.balcanicaucaso.org/ita/aree/Slovenia/Scaricabarile

    “….Contro l’accordo compatto è schierato tutto il centrodestra, che ha subito toccato le corde del patriottismo e degli interessi nazionali. A supportare queste tesi, oramai da tempo, ci sono un composito gruppo di organizzazioni patriottiche e nazionaliste a cui si va aggiungendo una multiforme schiera di esperti e grandi vecchi della politica e della nazione slovena. Tra di essi spicca la figura del novantasettenne scrittore triestino Boris Pahor, che senza mezzi termini ha dichiarato che gli sloveni dovrebbero votare contro l’arbitrato….”

  3. effebi ha detto:

    da voce del popolo 13.05.10

    LUBIANA – Il capo della diplomazia slovena, Samuel Žbogar, ha affermato che le dichiarazioni di tre noti intellettuali sloveni, i quali hanno invitato l’elettorato a bocciare l’accordo d’arbitrato con la Croazia, sono “troppo emotive anche se fatte da persone razionali”. Žbogar ha preso posizione in seguito alle dichiarazioni sull’argomento fatte dal filosofo Tin Hribar, dallo scrittore Boris Pahor e dall’ex presidente del Parlamento sloveno, France Bučar.
    CRITICHE AI «CEDIMENTI» Costoro, nel corso di una conferenza stampa comune a Lubiana, in veste di membri del Movimento paneuropeo sloveno (SPG), di cui Bučar è presidente, hanno affermato che l’accordo d’arbitrato è una pessima soluzione per la Slovenia, per cui hanno invitato i cittadini a bocciarlo al referendum previsto per il 6 giugno prossimo. In questo contesto, non hanno risparmiato critiche nei confronti dei presunti “cedimenti” del governo di Borut Pahor, che sarebbe venuto incontro agli interessi croati, definendo un atteggiamento del genere “l’ultimo atto di collaborazionismo”. Il premier, secondo il loro parere, ha firmato un documento con il quale si deciderà sulle sorti “del territorio sloveno” che sarebbe “occupato” dalla Croazia. Essi, nel proporre la bocciatura dell’arbitrato, hanno pure richiesto che la Croazia si ritiri da quello che hanno definito “territorio occupato”.
    «LA CROAZIA PAESE AMICO» “Sono parole molto forti e assai pericolose”, ha detto Žbogar, aggiungendo che la Slovenia vede la Croazia come un vicino amico e non sicuramente come un nemico e che, con tale spirito, è riuscita a giungere all’accordo d’arbitrato. Le dichiarazioni dei tre intellettuali sono state condannate dallo stesso premier Borut Pahor, il quale ha detto che avrebbero dovuto presentare un’alternativa per ovviare alla diatriba confinaria.

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