3 Maggio 2010

Portelli: “Ma da dove arrivano i fondi del tesoretto?”

“Il rendiconto predisposto dall’amministrazione quest’anno aveva un importante addendum. Gli uffici hanno eseguito una profonda ripulitura dei residui attivi e passivi delle passate gestioni contabili. Giusto grattare il fondo del barile, di questi tempi. Ma di che barile stiamo parlando? In pratica, cosa è finito nel calderone del cosiddetto tesoretto? – si interroga il capogruppo del Pd, Federico Portelli – Ho avuto modo di spulciare tra la carte, anche tra quelle che non facevano parte degli allegati al bilancio e sono emersi alcuni fatti sconcertanti che è giusto siano messi a conoscenza della cittadinanza.”

Il capogruppo evidenza alcune tra le risorse recuperate dai residui passivi “Nel calderone sono finiti 340.000 euro inizialmente destinati alla manutenzione di scuole elementari, asili e palestre, edilizia popolare e casa di riposo. Dall’analisi della parte corrente emerge invece un dato sconcertante: oltre 1.300.000 euro è formato da spese inizialmente destinate al settore sociale. Per questo – commenta Portelli – sostengo che il tesoretto brilla assai poco: in gran parte è fatto con risorse che erano state destinate al sociale.”

“Come verranno spesi questi soldi? – si domanda il capogruppo Pd – Ancora non si sa. La giunta rimane abbottonata. Ma un fatto è stato già chiarito in aula dai revisori e dal dirigente: contrariamente a quanto affermato nei giorni scorsi dalla giunta Romoli, solo la minima parte è vincolata ad opere pubbliche. Per questo motivo avevamo presentato alcuni indirizzi costruttivi e di buon senso – Portelli si riferisce all’Odg votato durante la seduta del rendiconto – che purtroppo sono stati respinti dalla maggioranza. La destra come al solito si è dimostrata sorda e muta nei riguardi delle nostre proposte che rispondevano invece alle reali priorità ed attese dei cittadini.”

“Una maggiore attenzione per le priorità dei quartieri è necessaria. Lo diciamo da tempo. Ma strade e marciapiedi hanno già il loro strumento di programmazione: il bilancio di previsione ed il piano triennale dei Lavori Pubblici. Una parte del “tesoretto” vada dunque ad incrementare le opere finanziate ed attese dai quartieri. Ma la parte non vincolata non può finire solo in marciapiedi ed opere pubbliche: nel 2010 la priorità sono altre. Occorre un piano straordinario per il sociale e per sostegno e rilancio delle attività economiche in crisi. Per il sociale avevamo immaginato un bando straordinario per l’erogazione di contributi a famiglie in difficoltà con figli a carico e che abbiano hanno perso il lavoro, un bando di contribuzione straordinaria che portasse all’azzeramento per i più bisognosi delle rette di scuole, asili, case di riposo e centri estivi”.

“A sostegno dell’economia – prosegue Portelli- avevamo invece pensato a contributi straordinari per rilanciare le attività del commercio: ad esempio per il rifacimento delle vetrine o per il sollievo dal pagamento della tariffa asporto rifiuti per tutte quelle attività che potessero dimostrare di aver subito una forte contrazione del fatturato nell’ultimo anno anche per effetto dei prolungati lavori protrattisi in alcune aree della città.
Inoltre, avevamo proposto un piano a sostegno delle piccole imprese e degli artigiani locali a cui ridare fiato finanziando un programma straordinario di manutenzioni di scuole, asili, edifici di residenza popolare. Per tinteggiature, rifacimento intonaci e riqualificazione energetica: soldi ben spesi e che entrerebbero da subito nell’economia cittadina per opere da affidare a ditte locali invece del solito maxiappalto. Sarebbe veramente una beffa se il Comune di Gorizia dovesse utilizzare risorse destinate originariamente al sociale ed ai servizi per realizzare le proprie rotonde. Per sistemare queste posticce e sgangherate opere realizzate dalla giunta Romoli, Valenti batta cassa in Regione. Perché Monfalcone ad esempio ha ricevuto per le sue rotonde finanziamenti regionali specifici e noi invece nulla? La risposta è semplice: questo centrodestra non conta nulla per la giunta Tondo. Ma a pagare, purtroppo, è la città tutta.”

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3 commenti a Portelli: “Ma da dove arrivano i fondi del tesoretto?”

  1. federico portelli ha detto:

    Ringrazio sinceramente bora.la per il servizio che offre ai suoi lettori… che possono, così, essere informati di tutto quanto accade di significativo dal punto di vista politico-amministrativo
    … mentre i quotidiani locali – in primis “il bugiardello” – continuano invece a NON informare, cestinando contenuti ritenuti “scomodi” (ma VERI e credo interessanti) come questo…

  2. Ruggero ha detto:

    Vedo che bora.la è diventata la casa-stampa di Federico Portelli che, a suo dire, non trova posto sui giornali locali. Mi piacerebbe che anche coloro che Portelli tira in ballo facessero altrettanto. Non per altro, solo per sentire due campane e farMI un’opinione VERA visto che le cantonate di Portelli non sono pio così rare.

  3. federico portelli ha detto:

    Ruggero, quali cantonate scusa?
    Io riporto i dati che la giunta ha fatto approvare in aula alla sua maggioranza FIAMMA+PDL+LEGA+UDC (dall’estrema destra all’estremo centro).
    Solo che queste carte sui residui passivi (la “caccia al tesoro”, come l’ha definita qualcuno…) non li ha letti nessuno dei consiglieri di maggioranza. Che, poveretti, non sanno neppure cosa hanno votato, Neanche la magior parte degli assessori non sa cosa ha votato. Ne sono sicuro… Altrimenti, almeno l’assessore al welfare (Romano) avrebbe certamente votato il mio ODG. Che prevedeva appunto di “tutelare”, a fini sociali (e di sviluppo economico), la maggior parte delle risorse spazzolate dai residui delle passate gestioni e provenienti dalal “funzione 10” (spese per il sociale) e finite invece nel calderone del tesoretto…

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