30 Aprile 2010

Tariffa rifiuti, cancellata la possibilità di pagarla a rate

“Il centrodestra non solo non ha accettato la proposta di introdurre le sei rate, anzi ha anche tolto le quattro fino a ieri previste”.
La discussione riguarda la Tia, la tariffa di igiene ambientale, ovvero la vecchia tassa sulle “scovaze”, e la denuncia arriva dal consigliere comunale del Pd, Ales Waltritsch. Del suo emendamento, con cui si chiedeva l’introduzione della possibilità di dilazionarne il pagamento in sei rate, si è discusso ieri sera in Consiglio comunale.

“La giunta – spiega l’esponente del Pd – si è riservata una generica possibilità di decisione (ma anche no) in sede di redazione del piano finanziario (sul quale è in ritardo). A nulla è valsa anche la richiesta di far propria una raccomandazione affinchè ci si impegni fin d’ora a diluire il carico della Tia su più rate”.
Cassati pure “due interessanti emendamenti proposti dal collega del Partito Democratico – Demokratska stranka Daniele Orzan, che miravano a diminuire l’importo della Tia per gli esercizi pubblici ed i negozi interessati da cantieri stradali per il periodo della durata dei lavori e per i rifiuti solidi urbani nel caso di coloro che già producono rifiuti speciali, soggetti a distinta raccolta e normativa”.

Accolta invece la possibilità di comunicazione da parte degli utenti anche mediante posta elettronica certificata. “Questo strumento dovrà – come espresso nella discussione da parte di Waltritsch – entrare quanto prima a far parte anche della normale comunicazione dell’ente Comune. Ad oggi sono purtroppo solamente due gli indirizzi mail attivi del Comune di Gorizia”.

Waltritsch ha inoltre proposto che il Comune si faccia proponente di una class action per il recupero dell’IVA pagata dai cittadini sulla Tia, non appena (si spera entro l’estate) sarà chiarito il quadro di riferimento.

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17 commenti a Tariffa rifiuti, cancellata la possibilità di pagarla a rate

  1. alpino ha detto:

    ottimo direi! nessuno possibilità di rateizzare ergo un senso di felicità per tutti che agevola la diferenziata e la sua cultura, ecco di cosa parlavo nel precedente post, alla fine il cittadino deve sforzarsi di dividere e riciclare tutto, del suo operato ci guadagnano tutti fuorchè lui che deve tra le altre cose pagare tutto e subito!

  2. milost ha detto:

    Alpino, la mia indignazione è uguale e forse superiore alla tua…ma se non differenziamo sai qual’è la prima conseguenza? L’aumento dei costi dello smaltimento. Comunque, è talmen te impopolare questa misura che non c redo la giunta ci si impegnerà a fondo: semplicemente non ha voluto dar seguito alla richiesta di Waltritsch, mezzucci da mercato del pesce.

  3. isabella ha detto:

    scandalosi!!!
    Ma ciò dipende dal Comune? Perchè a Villesse si può ancora pagare in 4 rate.

  4. giovanni ha detto:

    Beh i soldi dell’ICI da qualche parte li devono pure trovare, no?

    Sennò le cene a Klagenfurt come le fanno???

  5. Alessio ha detto:

    Gorizia è in TIA, quello che viene incassato con questo tributo deve andare a coprire integralmente i costi del servizio di igiene ambientale. Tra l’altro nei comuni che sono ancora in TARSU (tutti quelli della provincia a parte Ronchi e Gorizia appunto) si devono destinare fondi di bilancio per coprire la parte mancante dei costi del servizio non coperta dalla tassa. La copertura dei costi al 100% con la tariffa è uno dei motivi per cui dove si è passati a TIA si sono regitrati gli aumenti più elevati nell’esborso, non il solo ovviamente.

  6. francesco del sordi ha detto:

    debbo intervenire per chiarire un voluto equivoco (di waltrisch e dell’articolo) per rassicurare i lettori e la cittadinanza.
    bisogna intanto far sapere che il comune nella vicenda tia è parte lesa e non ci guadagna 1 centesimo, anzi ci perde visto che lo stesso comune paga la tia su TUTTI gli edifici comunali.
    non si pagano quindi né cene, né merende né caffè a nessuno!

    attualmente a gorizia si può pagare in soluzione unica od in 4 rate. tali possibilità rimarranno e teoricamente potremo dilazionare il pagamento anche in 10 rate. la proposta di waltrisch è stata bocciata semplicemente perchè ingessata nel regolamento il numero di rate possibili. abbiamo invece voluto che sia la giunta comunale a decidere di anno in anno e vi confermo sin da ora che la situazione non cambierà!
    per quanto riguarda il numero di rate negli altri comuni, si sappia che le 4 rate CHE NOI GIà ABBIAMO, salvo qualche raro caso, come la già citata villesse, è una rarità!!!!

  7. francesco del sordi ha detto:

    dimenticavo alcune quetioni…..causa l’ora
    sia ben chiara una cosa (forse alessio mi darà ragione visto che sembra essere persona molto preparata); la normativa che disciplina la tia è molto complicata e tassativa.
    i comuni in tia non possono fare quello che vogliono.
    tutti i costi del servizio di raccolta e smaltimento devono essere divisi tra le utenze ed i comuni non possono mettere proprie risorse!
    questo spiega anche la bocciatura dell’emendamento di Orzan!
    non è possibile introdurre degli sconti per alcune categorie!

  8. francesco del sordi ha detto:

    piccolo stralcio di un articolo di stampa del 30.04
    si noti che il regolamento è passato ALL’UNANIMITA’, anche con i voti dell’opposizione!!!!

    Il nuovo regolamento comunale sulla Tia (Tariffa di igiene ambientale), approvato nelle scorse ore all’unanimità dal consiglio comunale, recepisce in toto la recente sentenza della Corte costituzionale che ha stabilito che sulla tassa non può essere applicata alcuna maggiorazione del 10% di Iva.
    In attesa, come riporta il testo della delibera, «dell’intervento strettamente tecnico necessario, alla luce del nuovo quadro delineato dalla sentenza della Corte costituzionale, finalizzato ad assicurare il corretto finanziamento del servizio d’igiene urbana che riguarda i livelli essenziali dei servizi locali», il Comune si è adeguato, prevedendo la cancellazione dell’Iva sulla Tia.
    La sentenza della Consulta ha giudicato illegittimo il balzello, evidenziando come la tariffa sia a tutti gli effetti una tassa, sulla quale non sono applicabili dunque ulteriori aggravi. La modifica al regolamento comunale mette dunque in preventivo ulteriori sviluppi, cancellando preventivamente l’imposta sul valore aggiunto sulla tassa rifiuti e gettando le basi per il rimborso di quella già versata dagli utenti.
    Intanto, il testo rivisto e corretto del regolamento comunale sulla Tia introduce anche una sostanziale novità per ciò che riguarda la rateizzazione: contrariamente a quanto paventato nei mesi scorsi, non sarà ulteriormente aumentato il numero di rate (attualmente sono quattro). Il nuovo documento elimina qualsiasi riferimento alla periodicità del pagamento dilazionato, introducendo un nuovo sistema di valutazione flessibile, che permetterà ai competenti organi di stabilire come diluire il pagamento della tassa sulla scorta delle situazioni contingenti.

  9. Alessio ha detto:

    Intanto grazie del complimento, concordo con quello che scrive l’assessore, l’unica cosa che posso aggiugere è che forse Gorizia, così come tutti gli altri comuni della provincia di Gorizia, spesso pecca in puntuale informazione sull’utilizzo dei soldi che vengono incassati con TIA o TARSU. In parole povere, è vero che ci sono costi che entrano secchi secchi (e non potrebbero fare altrimenti) nel tributo che deve essere versato, ad esempio i costi del normale servizio di raccolta, di recupero e di smaltimento, ma anche quelli dello spazzamento stradale e quelli dei ripristini degli abbandoni di rifiuti effettuati da gente imbecille e maleducata (forse bisognerebbe sguinzagliare un po’ di più i vigili o dare maggior pubblicità alle sanzioni che comminano se il loro lavoro in tal senso lo stanno già facendo), ma quello a cui non viene data sufficiente pubblicità è quello che viene pagato per servizi straordinari quali ad esempio le raccolte supplementari per sagre e feste e manifestazioni quali Gusti di Frontiera e la fiera di S.Andreae. Chi partecipa alle manifestazioni paga anche lui la TIA? Quello che versa copre tutti i costi del servizio di raccolta di smaltimento/recupero? Ora capisco che se si vuole organizzare qualcosa in una città, specie se piccolina come Gorizia, bisogna incentivare organizzatori e partecipanti e che quindi sarebbe utopistico pretendere di riversare sui diretti interessati tutti i relativi costi, ma almeno essere il più possibile trasparenti su quanto la collettività deve contriuire questo sì sarebbe il caso. Lo stesso ragionamento poi potrebbe essere fatto su servizi quali il lavaggio dei cassonetti, non so come funziona a Gorizia ma lo troverei scorretto se tale servizio fosse svolto da Iris con addebito dei costi alla collettività visto che non tutte le utenze li hanno a disposizione. E poi c’è il discorso personale e mezzi in dotazione alla municipalizzata, secondo me su quanto della TIA va a queste voci di spesa non c’è abbastanza chiarezza.

  10. Alessio ha detto:

    Dimenticavo, altre voci di spesa su cui secondo me andrebbe fatta chiarezza o perlomeno una più ampia pubblicità, sono quelle relative all’acquisto del materiale consegnato in comodato alle utenze (leggasi cassonetti, bidoni e bidoncini).
    Infine c’è la questione fondamentale e mai sufficiete chiarita sull’affidamento dei vari servizi ai subappaltatori che Iris fa, a verifica sulle procedure procedure seguite e sui prezzi pattiti.
    I comuni hanno un controllo diretto delle fasi di gara? Domanda importante perchè Iris è affidataria del servizio di igiene ambientale in modalità cosiddetta “in house” e cioè direttamente, senza gara di appalto, cosa modalità legittima solo se viene rispettato il cosiddetto “controllo analogo”, ovverosia come se vi fosse un controllo sull’operato di Iris analogo a quello che l’ente affidatario ha sui propri uffici.

  11. francesco del sordi ha detto:

    Alessio, evidentemente lavori nel settore….non è semplice passione la tua 🙂
    comunque ecco alcune precisazioni:
    per quanto riguarda gusti di frontiera, festa di S.Andrea, ed altre manifestazioni, paga quasi tutto il comune di gorizia.
    da alcuni anni ormai ho imposto che chi organizza le feste (intendo i vari settori del comune), deve prevedere le budget anche una congrua cifra per cassonetti e spazzamenti straordinari…..proprio così. anche le sagre si devono gestire e pagare l’asporto.
    questo è un principio buono….penso!
    per gli ambulanti tuttavia ci sono ancora problemi che in questo momento, con lo tsunami normativo connesso ad iva si od iva no, non riusciamo ancora a risolvere!
    guarda che a livello nazionale ciò non accade!

    per adesso noi non abbiamo il lavaggio cassonetti, lo faremo a chiamata e lo metteremo come un servizio a chiamata individuale segnato nella bolletta dei richiedenti (tipo l’asporto di ingombranti o ramaglie per più di 3 mc). visto che mi citi questo servizio devo dedurre che 6 di monfalcone (forse).

  12. Alessio ha detto:

    Non sono di Monfalcone, comunque mettiamola così, sono stato ad un passo dal venire a lavorare con voi… 😉

  13. francesco del sordi ha detto:

    peccato…..

  14. akasha ha detto:

    Iris è affidataria diretta è vero, ma questo non c’entra niente con il controllo analogo. Infatti Iris ora come ora dovrà partecipare ad una gara se vuole avere ancora il servizio.. se invece i comuni ne rimangono i soli soci (cosa che adesso non è in Iris c’ anche la banca san paolo per chi non lo sa..) allora si che sulle scovazze si potrebbe fare 1 controllo analogo, e questo nell’interesse vero della città.. Però mi dicono che qualche capoccione “intelligente” di Gorizia vuole vendere il settore scovazze di Iris (non so quanti soldi pensa di farci….. che non sia un altro tesoretto inventato da questo creatore di finanza creativa!)

  15. Alessio ha detto:

    Il controllo analogo è uno dei requisiti essenziali per gli affidamenti in house. Se non ricordo male è la stessa legislazione comunitaria consolidata che prevede questo requisito, altri sono il capitale di proprietà pubblica almeno per l’80%, con scelta dei proprietari privati delle quote con gara pubblica ed il vincolo che la municipalizzata gestisca solo servizi nell’area di competenza degli enti affidatari. La gara obbligatoria per la gestione dei servizi pubblici locali e il divieto di possedere quote maggiori del 40% sono state introdotte solo recentemente ed entrerà in vigore il prossimo anno.

  16. akasha ha detto:

    @ alessio
    non è così è tutto sbagliato quello che scrivi sulla tua ultima… il controllo analogo qui non c’entra perchè Iris non è in house… Ricordi male, perchè altro requisito è il capitale TOTALE pubblico. Ma scusa basta guardarsi il testo di legge! sicuramente sarai del settore, come si complimenta del sordi, ma su questo punto quello che hai detto è del tutto approssimativo ed in ultima analisi sbagliato

  17. Alessio ha detto:

    Il controllo analogo è uno dei requisiti essenziali per gli affidamenti cosiddetti “in house”, leggere ad esempio qui http://www.filodiritto.com/index.php?azione=visualizza&iddoc=358, e nella stessa normativa emanata successivamente (L. 133/2008). Quello di cui sono sicuro è che le sentenze che danno come requisito per l’affidamento “in house” che l’intero capitale sociale sia di proprietà pubblica sono successive alla nascita di Iris Isontina reti e servizi avvenuta nel 2003, allora la giurisprudenza riportava quello che ho scritto io. In Iris reti e servizi S.p.a. i soci privati ci sono mentre in Irisacqua S.r.l., nata nel 2005 per scissione del ramo d’azienda da Iris Reti no.
    Magari può essere che mi sbagli e che Iris Ambientre abbia fatto regolare gara d’appalto per avere in gestione i servizi di cui è affidataria, solo che non sono riuscito a trovare traccia di tale gara, se qualcuno può aiutarmi a trovare i bandi per ognuno dei comuni della provincia…

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