28 Aprile 2010

Il video dell’intervento di Bevilacqua: “La mafia è un modo di fare che s’è insediato anche a Trieste”

Adriano Bevilacqua è il coordinatore regionale della Uil Vigili del Fuoco, nonché fulcro del Tavolo Tecnico Rigassificatori Trieste. Pubblichiamo il video del discorso che ha tenuto venerdì sera in occasione dell’incontro pubblico con De Magistris.

Per quanto riguarda il TTRT, giova ricordare che il Tavolo è nato senza alcun pregiudizio rispetto al rigassificatore: l’idea, molto semplicemente, era quella di analizzare il progetto di Gas Natural col sostegno di alcuni fra i più importanti esperti cittadini, ricercatori e professori universitari compresi.
L’analisi scientifica dei documenti li ha portati a concludere che il rigassificatore è un progetto pericoloso, basato su una serie di omissioni e falsificazioni, probabilmente molto più colpevoli che colpose. Non stiamo parlando di vecchi militanti che hanno trovato una nuova battaglia cui consacrarsi, ma di tecnici che- silenziosamente- si sono limitati a studiare la documentazione disponibile, fornendo delle risposte scientifiche.

Leggi anche: “La mafia a Trieste” di Andrea Luchetta

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63 commenti a Il video dell’intervento di Bevilacqua: “La mafia è un modo di fare che s’è insediato anche a Trieste”

  1. arlon ha detto:

    ottimo intervento, veramente.
    Saria de porghe ai politici de turno le domande giuste, sul argomento, altro che.

  2. Barbara Belluzzo ha detto:

    @arlon: il punto è che le loro risposte, qualunque esse siano, non sono più credibili, come del resto le loro faccie.
    sarebbe ora che noi tutti ci destassimo dal mondo dei sogni e prendessimo coscienza del fatto che anche Trieste è “Italian Style”, per quanto ne dica Silvio…

  3. Barbara Belluzzo ha detto:

    sorry, facce…

  4. ciccio beppe ha detto:

    Avevo pochi dubbi che la mafia si fosse infiltrata in regione da parecchi anni ormai. Che le modalità di agire siano cambiate mi era poco noto, adesso il banchetto si fa non più su droga e traffici vari ma sugli appalti. In Val di Susa con la TAV è successa esattamente la stessa cosa.

  5. ciccio beppe ha detto:

    Non sarebbe bello se finalmente, un giorno, un amministratore dicesse una semplice verità? “Cari Concittadini, dobbiamo dare da lavorare anche alla mafia. Mica possiamo lasciare che fallisca la prima industria del paese.”

  6. effebi ha detto:

    mafia… se non sbaglio è un organizzazione criminale. se qualcuno ha il sospetto che qui a trieste si operi in un sistema “mafioso” dovrebbe interessare la magistratura e questa dovrebbe indagare.
    oppure anche la magistratura a trieste è corrotta dal “sistema mafioso” ?

    ragazzi, a me il rigassificatore a zaule non piace proprio, ma quando si fanno delle denunce e si usano delle parole bisogna anche capire quale è il loro peso…

    sennò qua ognuno le spara e… “viva l’a e po bon…”

  7. effebi ha detto:

    “La sveglia può venire solo dai cittadini, per quanto sia odiosamente retorico. L’unico ad averlo finora capito è stato Bandelli, capace di una giravolta degna dei migliori trasformisti, mentre il coma del Pd non sorprende più nessuno…” (Andrea Lucchetta)

    siccome sono daccordo che i cittadini si devono svegliare mi chiedo se e quanti cittadini che qui scrivono stanno a “rompere le balle” ai PROPRI rappresentanti politici perchè si diano da fare…
    sennò stiamo qui a parlar di mafia e a parlar male dell’italia…
    mentre come diceva la canzonetta…”l’italia siamo noi”…

  8. effebi ha detto:

    Adriano Bevilacqua che è il coordinatore regionale della Uil Vigili del Fuoco… si sta preparando una carriera politica o vuole risolvere il problema del rigassificatore ?

    faccia una denuncia scritta alla magistratura elencoando tutti quelli che per lui sono i “mafiosi triestini”

    ciacole o fritole ?

  9. jacum ha detto:

    effebí,
    co sto ultimo post te me ga fato vegnir el mal de panza e el volta stomigo!

    finalmente xe un OMO GIUSTO che dixi le robe come che se devi che xe coordinator de sta iniziativa che ghe meti la facia e i cojoni e ti tuto bel tranquilo in poltrona te spari a rafica con le TUE ciacole ele TUE fritole!!!

  10. effebi ha detto:

    parole

  11. effebi ha detto:

    parole:

    MAFIA… INTIMIDAZIONI… (lupara nell’immagine)
    http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:V0Jl4wYcDvQJ:www.uilvvf.fvg.it/+de+magistris+bevilacqua+trieste&cd=14&hl=it&ct=clnk&gl=it

    maca la parola DENUNCE

    ma non ai quattro gatti di un assemblea, DENUNCE agli organi preposti

    altrimenti, auqndo uno SA, quando uno è CERTO di fatti gravi ma non li denuncia è a sua volta un COMPLICE

    “Non stiamo parlando di vecchi militanti che hanno trovato una nuova battaglia cui consacrarsi, ma di tecnici che- silenziosamente- si sono limitati a studiare la documentazione disponibile, fornendo delle risposte scientifiche.” (Andrea Lucchetta)
    Bene, onore e merito ai tecnici che con ricerca e documentazione (FATTI) si son dati da fare.

    Bevilacqua non sa far altro che sprecare (con comiziucci, poster e slogan) quanto di bene questi hanno FATTO !? …tutto qua ?

    il PD regionale mafioso ? Cosolini mafioso ? la Serracchiani mafiosa ? il piccolo mafioso ? tutti mafiosi ?

  12. Antonio Lippolis ha detto:

    Che la politica abbia perso credibilita’ questo è un dato di fatto ma che si speri di recuperarla dando del mafioso a tutta la classe politica credo che si vada nella direzione opposta. Le parole forti si possono dire solo se comprovate da prove concrete altrimenti cari GRILLINI il vostro consenso durera’ lo spazio di una stagione e farete la fine di tutto cio’ che le divisioni della sinistra ha partorito negli ultimi anni: girotondi, onde, popoli arancioni, viola e quant’altro. Provate a sedervi sui banchi in qualche istituzione, fate proposte concrete e vedrete pur stando dalla parte dei cittadini quanto difficile è costruire qualcosa di concreto e condiviso.

  13. Antonio Lippolis ha detto:

    @messaggio in risposta a BARBARA BELLUZZO

  14. Julius Franzot ha detto:

    Una delle attività predilette dalla Mafia è tradizionalmente l’edilizia inutile e selvaggia…

  15. Andrea Luchetta ha detto:

    Trovo difficilmente commentabili gli interventi di Effebi. Ci provo, e scusate la lunghezza:

    – Credo che a Effebi sfugga il senso dell’intervento. Parlare di mafia come modo di fare significa- innanzitutto- denunciare la zona di contiguità che rende possibile la situazione in cui ci troviamo. Comportamenti non sempre penalmente rilevanti (o rilevati), ma gravidi di conseguenze. Il modo di fare mafioso (che non è un copyright corleonese) si nutre della vigliaccheria e degli interessi meschini dell’ambiente in cui prospera. Il timore di scrivere certe cose per paura delle conseguenze è funzionale agli interessi mafiosi. Non sfruttare appieno il ruolo pubblico di cui si dispone per contrastarli, idem. Questo non significa essere mafiosi con coppola e lupara, ma -nella migliore delle ipotesi- essere abbastanza pavidi da favorire il perpetramento del sistema. Pupi e pupari.
    Ti ricordi “Io so” di Pasolini?
    Ricordo, a margine, che si trattava di un intervento a un incontro pubblico. Ovvero- credo- la condizione migliore per una denuncia del clima complessivo, per un ragionamento di tipo politico in senso lato

    – “Bevilacqua non sa far altro che sprecare (con comiziucci, poster e slogan) quanto di bene questi hanno FATTO !?”.
    1) Non ha senso distinguere l’azione di Bevilacqua da quella del Tavolo, dal momento che ne è il coordinatore. Se il TTRT ha svolto un lavoro così importante, è anche per merito suo (se a Effebi fosse sfuggito, il TTRT nasce grazie alla Uil Vigili del Fuoco)
    2)”comiziucci, poster e slogan” sono necessari per il coinvolgimento della cittadinanza, che a detta dello stesso Effebi rappresenta la sola soluzione. Capisco poi che il superuomo gradisca un altro genere di comizi

    – Più in generale, trovo nauseabondi gli attacchi che Effebi ha riservato a Bevilacqua. Stiamo parlando di una persona che si è infilata in una battaglia molto più grande di lei, e gli interessi contro cui si è messo- nemmeno poi in modo pregiudiziale- non sono affatto da poco.
    E di fronte abbiamo un tastierista da salotto che per vincere la noia si permette di formulare certi giudizi gratuitamente sprezzanti. Chapeau, davvero

    – Nota a margine: l’intervento di Effebi solleva un problema non nuovo per Bora.la. Non credo siano tollerabili gli interventi sotto pseudonimo, quando diventano attacchi personali. Non si tratta di censura alle idee, ma alla paraculaggine

    Detto questo, la chiudo qui. Conosciamo Effebi troppo bene per non sapere che questa discussione rischia di diventare il suo hobby pomeridiano. E forse sarebbe il caso di discutere seriamente delle questioni sollevate da Bevilacqua

  16. Dario Predonzan ha detto:

    Non so chi sia l’anonimo effebi, nè mi importa (uno che si nasconde dietro uno pseudonimo, per questo solo fatto si (s)qualifica da sè), ma devo riconoscere che le affermazioni di Bevilacqua riportate in questo blog sono – in effetti – alquanto generiche. Da almeno quattro anni leggo gli sfoghi di cittadini indignati che, una volta capito come viene gestita la partita del rigassificatore, concludono dicendo che “dietro ci dev’essere la mafia”.
    Viene spontaneo dirlo, lo capisco, ma messa così serve a poco.
    Bevilacqua e la UIL-VVF hanno senz’altro il merito di aver approfondito alcuni aspetti della vicenda rigassificatore, promuovendo la costituzione del TTRT, ma è anche vero che le analisi tecniche e le denunce a mezzo stampa devono poi trovare sbocco in azioni su altri piani, come alcuni (associazioni ambientaliste, un paio di Comuni, ma non – ancora – la UIL VVF) hanno fatto: denunce penali, ricorsi al TAR, reclami alla Commissione Europea, ecc.
    Se si vuole risolvere veramente il problema dei rigassificatore, e provare a tagliare le unghie agli squali (e magari anche mafiosi) di turno, sono queste le cose che occorre fare.
    Ovviamente, tutto ciò vale anche in altri casi, si tratti di piani regolatori, TAV e grandi infrastrutture, centrali nucleari, ecc.

  17. ciccio beppe ha detto:

    Provate a sedervi sui banchi in qualche istituzione, fate proposte concrete e vedrete pur stando dalla parte dei cittadini quanto difficile è costruire qualcosa di concreto e condiviso.

    Un politico deve AMMINISTRARE la cosa pubblica facendo gli interessi della collettività. Non c’è niente di mistico nel lavoro di un amministratore, solo una sana costituzione morale. Se non ci si sente tagliati per fare un determinato compito sarebbe meglio togliersi dalle scatole invece che combinare danni come fanno molti amministratori in giro per l’Italia nel nome della modernità cementifera. Non è un ordine del medico fare il politico.

  18. effebi ha detto:

    “Conosciamo Effebi troppo bene per non sapere che questa discussione rischia di diventare il suo hobby pomeridiano. E forse sarebbe il caso di discutere seriamente delle questioni sollevate da Bevilacqua”

    buona (mono)discussione

  19. marisa ha detto:

    Visto che qualcuno ha parlato di rigassificatore a Ts, vi segnalo che in occasione della manifestazione del 1° maggio a Cervignano, assieme ai lavoratori e i sindacati, sfileranno anche i tanti Comitati di cui è strapiena la nostra regione. Sarebbe bello ci fossero anche i Comitati triestini.

    Ci si trova alle 9.30 in Piazza Indipendenza -Cervignano.

    Questo l’annuncio che ho trovato in internet:
    “CERVIGNANO – Primo maggio dei Comitati – Sabato, 1 Maggio – Dopo un anno di assenza i comitati popolari e NOTAV tornano a far sentire la propria voce il primo maggio a Cervignano ”

    Anche così si combatte la “mafia” politica.

  20. effebi ha detto:

    “Non so chi sia l’anonimo effebi, nè mi importa (uno che si nasconde dietro uno pseudonimo, per questo solo fatto si (s)qualifica da sè), ma devo riconoscere che le affermazioni di Bevilacqua riportate in questo blog sono – in effetti – alquanto generiche”

    prima mi si squalifica poi mi si da ragione…
    (l’importante è il risultato…)

  21. Antonio Lippolis ha detto:

    E chi ha parlato di misticismi. Ho detto semplicemente che pur essendo DALLA PARTE DEI CITTADINI non e’ sempre facile fare qualcosa di importante. E’ piu’ semplice dare del mafioso a tutti che creare ad esempio un solo nuovo posto di lavoro. O no?

  22. Richi ha detto:

    @ Antonio Lippolis 11

    “Provate a sedervi sui banchi in qualche istituzione, fate proposte concrete e vedrete pur stando dalla parte dei cittadini quanto difficile è costruire qualcosa di concreto e condiviso”

    Anche questa e’ demagogia, dato che a sedersi su banchi, cattedre e poltrone varie in Italia sono sempre gli stessi raccomandati e loro lacche’ da qualche generazione a questa parte.
    Per chi non fa parte di certi clan rimane sempre la comoda soluzione “estero” che sempre piu’ giovani laureati e non, adottano.

    La critica puo’ e deve venire anche dall’esterno, altrimenti sarebbe come dire all’uomo del baretto che si incazza perche’ la Triestina perde “scendi tu in campo!”, non so se ho reso.

  23. effebi ha detto:

    “E di fronte abbiamo un tastierista da salotto (effebi)che per vincere la noia si permette di formulare certi giudizi gratuitamente sprezzanti. Chapeau, davvero”

    Un giudizio davvero sprezzante ! Chapeau, davvero !

    quali sarebbero i miei “giudizi gratuitamente sprezzanti” !? rifiutare uno che “da dfel mafioso a tutti” significa essere un “tastierista da salotto” ?

    tra i tanti (quasi tutti) utenti anonimi vi risulta insopportabile solo l’anonimato di chi non sta in riga con voi ? mah…

    (sto forum lo tenete aperto solo per i combattenti-resistenti allineati ? magari mettetelo nel sottotitolo “bora.la – No tastieristi da salotto”)

  24. effebi ha detto:

    21 richi ok, ma
    …se la triestina perde e tu fai una bella relazione su quelli che tu credi siano i veri motivi degli insuccessi ma nessuno ti caga…
    …dai del mafioso ai giocatori, al presidente, a tutto lo stadio ?
    serve ?

  25. ciccio beppe ha detto:

    effebi: allora aspettiamo che i giocatori sparino agli avversari con la lupara e la coppola in test prima di dire che sono mafiosi?

  26. Antonio Lippolis ha detto:

    @RICHI- Generalizzare non porta da nessuna parte. Certo che ci sono i raccomandati ma meno che in altri campi, visto che bisogna essere votati. Eppoi il diritto di critica chi lo vuole negare. Quello che contesto e che non mi trova in accordo e’ accomunare sempre tutto e tutti alla peggior specie possibile senza distinzione alcuna approfittando del fatto che i cittadini sono arrabbiati per tanti motivi e che quindi dicendo che tutti sono mafiosi si possa raccogliere qualche consenso.

  27. Barbara Belluzzo ha detto:

    Il solo fatto che, ancora una volta, le istituzioni locali vadano a far presa sul diritto al lavoro dei cittadini elogiando i benefici in termini occupazionali derivanti dalla realizzazione e dal funzionamento dell’impianto è per me un modo di fare MAFIOSO.
    Sono stufa marcia di vedere che fantomatici posti di lavoro siano barattati con il diritto alla salute, alla sicurezza ed alla salvaguardia della popolazione e dell’ambiente. Il lavoro deve essere garantito a prescindere, investendo nella fattispecie su progetti che sfruttano le energie rinnovabili o incentivano il risparmio energetico. Ma questi non sono settori prolifici per le lobby industriali attualmente in voga e per i politici di qualsivoglia colore politico che ne avvallano i progetti nefandi.
    Ora, come cittadini credo che di azioni concrete per contestare e screditare il progetto Rigassificatore ne abbiamo fatte: raccolte firme, banchetti informativi, divulgazione tecnico-scientifica, partecipazione ai tavoli di lavoro ed ai dibattiti. Non da ultimo l’invito a de Magistris, invito esteso poi a tutti i rappresentanti politici locali ma da questi quasi totalmente snobbato.
    Credo sarà poi da queste cose che i cittadini decideranno se saranno sempre gli stessi o persone nuove a sedere sui banchi delle istituzioni, altro che raccogliere consensi con promesse ed illusioni (vedi Ferriera).

  28. effebi ha detto:

    24… no ammazziamoli prima noi, magari sterminandoli quando sono ancora nei vivai….

  29. effebi ha detto:

    26 …quindi tutti i rappresentati politici sono mafiosi meno che… de Magistris…
    ecco che ci stiamo arrivando…

  30. Luigi (veneziano) ha detto:

    Premesso che ciascuno è libero di manifestare il proprio pensiero, io credo che sia necessario utilizzare le parole in un contesto corretto.

    Altrimenti il primo che vedo che tira un pugno ad un altro è un NAZISTA. Se uno mi insulta diventa un BLASFEMO. Se uno butta una cicca per terra è un TERRORISTA. Se uno compra uno spinello è un NARCOTRAFFICANTE.

    E se dopo trovo un vero nazista, come lo devo chiamare?

    Vogliamo dire che Di Piazza è un mafioso? Lo è anche Illy?

    Fare leva sull’occupazione per far accettare politicamente un impianto industriale è mafia? Allora l’intero governo croato è costituito da MAFIOSI, visto che l’impianto di Veglia è stato pubblicizzato in lungo e in largo sempre abbinato ai “10.000 nuovi posti di lavoro”!

    E siccome Gas Natural ha comprato un’azienda in Sicilia, allora uno come Bevilacqua può permettersi di insinuare che gli spagnoli sono mafiosi?

    Ma si ha l’idea di cosa sia la mafia?

    Ragazzi, ci sarà pure un limite…

    Luigi

  31. ciccio beppe ha detto:

    Tu ce l’hai l’idea di cosa sia la mafia?
    Mi pare che un ambientalista triestino si sia ritrovato una testa di capra davanti casa. Non ti pare un avvertimento di stampo mafioso? Doveva essere per forza una testa di cavallo perchè tu riesca a qualificarla come tale?

  32. ciccio beppe ha detto:

    Guardati i documentari sulla Val Susa dove mani oscure danno fuoco ai presidi dei no tav, chiediti chi ha in mano tutte le imprese di movimento terra nel nord italia. Anzi no, scusa, lascia perdere, continua a credere che siamo tutti allarmisti, complottisti, bighelloni che non hanno niente da fare tutto il giorno.

  33. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ciccio, dovresti fare un minimo di mente locale e considerare le cose che vengono scritte: non quelle che baluginano nella tua fervida immaginazione.

    C’è un articolo del codice penale che stabilisce cos’è l’associazione di tipo mafioso, per cui leggiti quella roba lì e risponditi da solo.

    Sempre che tu ne sia capace.

    L.

  34. verit ha detto:

    GAS NATURAL

    NON SI APPROVA CON 16 PUNTI DI RISERVA….MA SI RILASCIA UN PARERE SFAVOREVOLE….!!!!

    QUESTO MODO DI FARE COME LO VOGLIAMO CHIAMARE??

  35. ciccio beppe ha detto:

    Sei proprio una sagoma. Ma quando vai a mangiare una pizza fai il terzo grado al pizzaiolo per sapere dove hanno mietuto il grano per la farina? O come si chiamava la mucca che ha ‘partorito’ la mozzarella?

    Bravo, bravo.

  36. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ verit
    In pratica mi stai dicendo che uno che rilascia un’approvazione con 16 punti di riserva è un “mafioso”.

    “Come parla! Come parla! Le parole sono importanti. Come parla!” (qualcuno qui dovrebbe individuare la citazione).

    L.

  37. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ciccio
    Amico mio: in un blog si discute sul tema.

    E il tema è: c’è la mafia a Trieste?

    La “mafia” è un “modo di fare”, come dice Bevilacqua? Se io raccomando un altro per un posto di lavoro, sono “mafioso”? Se io rubo in tabaccheria sono “mafioso”? Se io pago una mazzetta sono un “mafioso”?

    Non so se riesci a capire: forse dovrei provare con un disegno…

    L.

  38. Triestin - No se pol ha detto:

    Se prometto un posto di lavoro e chiudi un occhio su qualche controllo o autorizzazione come lo chiameresti ?… Truccare carte per poter far passare lo studio dell’effetto domino o dare sempre dei pareri favorevoli come i VVF con prescrizioni al NOF prima ancora della presentazione del progetto, che poi si sa non verranno mai applicate come le definiamo…. Io sono per la legalità che a Trieste oramai mi sembra venga gestita proprio come da un sistema mafioso ( non vuol dire accusare o dare del mafioso a qualcuno, forse questo è il sistema Italia del fare a tutti i costi ? )

  39. Julius Franzot ha detto:

    @ Luigi

    Se “raccomandi” qualcuno perchè ha lavorato bene con te, non sei mafioso, se lo raccomandi perchè ti aspetti una remunerazione dalla raccomandazione, perchè sei dello stesso partito, perchè ha la possibilità di convincere molte persone a votare per te o per un tuo amico, perchè è tuo cognato, perchè ti ha fatto un favore e devi ricambiare, perchè è stato zitto su una porcheria che hai fatto… allora ti meriti l’ Oscar della Mafia!

  40. Julius Franzot ha detto:

    @ Triestin

    Se fai quello che hai scritto sei un mafioso.
    Lo sei anche se millanti crediti per incassare e metti la famiglia a posto con la tua influenza.

  41. Richi ha detto:

    La mafia, quella del pizzo, dell’omerta’ assoluta da parte della gente e dei magistrati fatti saltare in aria, a Trieste fortunatamente non esiste e non e’ mai stata nel “background” locale.

    Pero’ va via via sempre piu’ diffondendosi -e negarlo e’ impossibile se non in cattiva fede- una mentalita’ che va sempre di piu’ verso il menefreghismo, il pressapochismo, la mancanza di rispetto delle norme sociali e civiche, la spintarella, gli amici degli amici, il tengo famiglia…….e’ una mentalita’ facile da adottare perche’ richiede pochi sforzi, ma non da affatto buoni risultati nel lungo termine.

    E a me, che ci sia Toto’ Riina o meno, da comunque una pessima impressione.

  42. Triestin - No se pol ha detto:

    alora xe vero che ghe xe un modo de far mafioso anche a Trieste…..vedo che alla fine se arriva là, manca che i domandi el pizzo ( ma no xe dito che a Ts nol veni richiesto …come per i lavori pubblici magari un dieci per cento…? o più ?)
    Forsi se ciama anche tangentopoli ma sempre se devi dar… per ottener o sburtar le pratiche

  43. Luigi (veneziano) ha detto:

    Mi dispiace, ma nessuno degli esempi citati è identificabile come “mafia”.

    Nell’esempio di Julius, io sono un corruttore o un concussore o un corrotto o un concusso.

    Parlare di “mafia” come ha fatto Bevilacqua è ai miei occhi uno sbracamento.

    Io capisco che ci sia bisogno di scuotere le coscienze, ma un manifesto come quello, con un tizio con la lupara che spara verso il lettore, è proprio sbracamento.

    E insinuare poi che Gas Natural – che è una società spagnola – sia in affari con la mafia per il fatto d’aver rilevato una società già appartenente ad un mafioso in Sicilia, a mio modo di vedere è un altro pesante sbracamento.

    Ripeto: si può essere ferocemente contrari al rigassificatore, ma da ciò a dare dei “mafiosi” all’intera classe politica triestina (presenti e passate giunte) nonché a tutti gli uffici e ministeri che si sono pronunciati sul tema, per me è un segno di pochezza delle argomentazioni a proprio sostegno. Adesso qualcuno come potrebbe rispondere: che Bevilacqua è un talebano, traditore, spia russa (Putin è tendenzialmente contrario ai rigassificatori)? E questo diventerebbe un dibattito politico-economico?

    Che poi il Bevilacqua si metta a dire che lui va avanti e ci mette la faccia, paragonandosi implicitamente ad un Roberto Saviano o a uno di quelli che girano con la scorta perché braccati dalla mafia (quella vera!), è un puntare direttamente alla pancia della gente. Proprio ciò che odio: il populismo d’accatto.

    Insomma: una complessa decisione di politica economico-industriale viene fatta passare per un immondo verminaio.

    Come dire che siccome c’è un rigassificatore in mezzo al porto di Barcellona, allora la mafia domina la Catalogna.

    E tutti applaudono…

    Luigi (veneziano)

  44. arlon ha detto:

    A Luigi, che me par un tantinel confuso o disinformado, segnalo simpaticherie come http://trieste.bora.la/2010/04/06/testa-di-capra-allambientalista-roberto-giurastante/

    No ghe son dentro quindi no poso gaver conferme al 100%, ma dal de fora l’impresion che l’ategiamento dei politici su sto rigassificator sia de stampo pseudo-mafioso (bisogna dir de sì a priori, perchè… perchè sì), e me par più rilevante dele butade populistiche senza riscorntro real che xe anche gravi (migliaia de posti de lavor), nonchè in sè una ragion per eser sospetosi o contrari (perchè el politico x difendi a spada tratta el rig. anche con tanti dubbi tecnico scientifici?).

  45. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ arlon
    Mi dispiace, ma arrivi per secondo: il fatto era già stato segnalato ieri qui: http://trieste.bora.la/2010/04/28/la-mafia-a-trieste/.

    Allora: qualcuno ha messo una testa di capretto morto sotto lo zerbino della casa di Giurastante, ERGO: la mafia domina Trieste.

    Cari ragazzi: qui dalle mie parti c’è stata una banda che era collegata alla mafia siciliana: era il gruppo di Felice Maniero, chiamato anche “mafia del Brenta”.

    Io abito a Lido di Venezia, dove Maniero organizzò tre clamorose rapine: una al Casinò, un’altra all’hotel Excelsior e la terza all’hotel Des Bains. Uno di quelli che partecipò alla rapina era del Lido ed aveva un paio d’anni più di me: da bimbetti vivevamo a cento metri di distanza e giocavamo a calcio assieme, anche se lui già all’epoca girava con i coltelli e una volta menò in strada mio fratello perché voleva un suo giocattolo.

    Dopo l’arresto, girò voce che questo signore avesse parlato. Sotto casa sua qualcuno gli bruciò la macchina, e pochi giorni dopo “casualmente” un portafiori di cemento venne lanciato dall’alto sopra la sua barca.

    Lungo la riviera del Brenta, Maniero taglieggiava i produttori di scarpe locali. Un giorno (credo fosse il 1984 o 1985) assieme all’attuale mio cognato volevo andare a comprare delle scarpe direttamente in fabbrica dalle parti di Mira. Ci siamo trovati in mezzo ad un’azione dei carabinieri: la banda aveva compiuto nella notte un attentato dinamitardo esattamente dove dovevamo andare noi.

    Maniero dominava il settore dei cambisti del casinò di Venezia, che erano tutti uomini suoi. Io personalmente nel 1993 dovetti segnalare un’operazione sospetta compiuta da un cliente di un mio socio in affari, perché non mi piacevano i metodi di pagamento. Questo cliente – lo seppi dopo – era uno dei bracci destri di Maniero, che cercava di ripulire i soldi di una partita di droga.

    Mio cognato – lo stesso delle scarpe – era medico di guardia il 17 marzo 1990, la sera in cui venne ammazzato in una trattoria di Venezia il “Marziano”, nome d’arte di Giancarlo Millo: un altro dei pezzi grossi della banda. Gli spararono a bruciapelo in testa con un fucile a pallettoni, e questo mio cognato fu il medico che stilò la constatazione di morte. Trovò materiale cerebrale a distanza di metri.

    La prima supplenza “lunga” che fece mia moglie fu alla scuola media “Palladio” della Giudecca, il quartiere di Venezia dove abitavano i fratelli Rizzi, i due bracci destri di Maniero, che erano stati eliminati e i loro cadaveri occultati in una discarica. All’epoca i due erano già morti, ma allora nessuno lo sapeva, perché erano improvvisamente spariti nel nulla. In una classe in cui insegnava mia moglie c’era la sorella di questi due, che veniva a scuola accompagnata da un ceffo improponibile. Un giorno lei e un ragazzino ebbero un diverbio, e il giorno dopo il padre di questo ragazzino andò a scusarsi in lacrime da questo ceffo, promettendo che il figlio non avrebbe più mancato di rispetto alla ragazzina.

    La banda Maniero dominava il traffico di droga nella regione, e diramò la sua influenza in Croazia e in Slovenia. Durante uno dei processi, risultò che Maniero aveva fatto affari col figlio di Tudjman (traffico d’armi e di droga), che gli aveva anche procurato una moglie croata per permettergli di prendere la cittadinanza di quel paese per evitare l’estradizione.

    Fra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90, venne colpita una delle attività di riciclo degli immensi guadagni dell’organizzazione, che passava attraverso i casinò d’oltreconfine e un funzionario di una banca friulana che ripuliva gli assegni.

    Oltre trenta sono gli omicidi attribuiti alla mafia del Brenta.

    Ecco: questo è un esempio a me abbastanza noto di cosa sia la “mafia”.

    Per cortesia: non parliamo a casaccio per il gusto di sbracare.

    L.

  46. ciccio beppe ha detto:

    arlon non funziona. Per il nostro la mafia è quella dei film o è uno sbracamento. Per lui o i protagonisti delle storie di mafia si chiamano Totò “u curtu” o siamo di fronte ad uno sbracamento. Forse per lui non era mafia nemmeno il suo conterraneo Maniero.
    Regards.

  47. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ciccio
    Caro amico, se non leggi ciò che scrivo ma parti per la tangente, allora con quella bocca lì potrai dire ciò che vuoi.

    Di Maniero ho già parlato, per cui togli le fette di mortadella che hai sugli occhi.

    Vogliamo quindi dire che Riccardo Illy (favorevole al rigassificatore) è un mafioso?

    Illy capomafia?

    Sei ridicolo.

    Luigi (veneziano)

  48. effebi ha detto:

    rileggendo alcuni interventi mi viene da fare un parallellismo.
    ci furono un tempo, alcuni di una precisa fazione politica che decisero che o sostenevi quella loro ideologia o eri un “fascista”.

    loro erano i “migliori” tutti gli altri erano “fascisti” (nessuno escluso)

    ora siamo più o meno in una situazione che

    loro sono i “valori” tutti gli altri sono “mafiosi” (nessuno escluso)

    mi risulta che molte formazioni politiche (rifondazione !? bandelli ?!…) o associazionistiche siano da tempo schierate contro il rigassificatore.

    ora, improvvisamente, il Bevilacqua decide che solo i “valori” contano… gli altri sono (tutti) mafiosi, e vedo che qui molti sono pronti a combattere come “antimafiosisti” (contro tutto e tutti) a suo fianco.

    di pietro, alle ultime elezioni, con il suo movimento e queste sue “teorie” ha ottenuto un solo risultato: far vincere i suoi “avversari” del centro destra indebolendo il centrosinistra.

    qua mi sa che ce la farà a demolire gli ultimi deboli ostacoli che ancora impedivano (!?) la realizzazione del rigassificatore.

    unico risultato ( che a lui interessa ) che probabilmente sta ottenendo è quello di convogliare sul suo movimento dei voti, utilizzando un “argomento grantito” (il rigassificatore) – voti che probabilmente confluiranno su un nome… chissà quale ?

    …il rigassificatore ? e che c’azzecca !?

  49. effebi ha detto:

    ma…Adriano Bevilacqua (coordinatore regionale della Uil Vigili del Fuoco, nonché fulcro del Tavolo Tecnico Rigassificatori Trieste) è omonimo di uno dei tre tesorieri provinciali dell’IDV ?

    http://idvtrieste.blogspot.com/

  50. ciccio beppe ha detto:

    Forse da queste parti non ci siamo abituati ai modi di fare mafiosi e nel momento in cui accadono cose come ‘semplici avvertimenti’ ci allarmiamo tutti quanti per niente.
    Poi ripenso ad alcuni fatti degli ultimi anni.
    In fin dei conti cosa sarà mai una bomba fuori da un negozio di telefonini (Udine 3 morti)? Cosa saranno mai cadaveri occultati in gettate di cemento (Monfalcone)?
    Adesso sappiamo che la mafia (i metodi mafiosi di persuasione) se esistono esistono solo di là da l’aghe.
    Grazie mi sento molto meglio.

  51. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ciccio
    In primis, Udine non è Trieste, e Bevilacqua parla non di “mafia” in senso generale, ma di “mafia a Trieste” a causa della decisione sul rigassificatore, dando a intendere che Gas Natural sia in affari con la mafia siciliana. Oltre a ciò, ha anche fatto l’elenco dei politici “mafiosi”, all’inizio del suo intervento: Illy, Menia, Tondo e Rosato, i quali oltre ad essere implicitamente additati in tal senso, nelle parole di Bevilacqua o sono ignoranti o mentono.

    Oltre a ciò, il manifesto è esemplificativo al massimo: la sagoma di un uomo con la coppola in testa e la lupara puntata verso chi guarda, con lo slogan “No alla mafia a Trieste”.

    Sbracamento totale, o – se vogliamo – uso improprio di armi ideologiche di distruzione di massa.

    Luigi (veneziano)

  52. ciccio beppe ha detto:

    Vabbè tienti le tue opinioni che io mi tengo le mie.

  53. Richi ha detto:

    Chi ha memoria ricordera’ che qualche annetto addietro furono sparati dei colpi nella sede della ditta di un imprenditore edile siciliano e pochi giorni dopo vi fu una sparatoria tra pregiudicati serbi in piazza Garibaldi.

    Vi fu, sempre qualche anno fa, un’esplosione sotto casa di un pezzo grosso della polizia.
    Non se ne parla piu’ ed e’ difficile trovare materiale pure in rete.

    Di casi di morti e suicidi moooolto dubbi, a Trieste non sono mai mancati. Il fatto che non vi siano autobombe e sparatorie continue come a Scampia non e’ un buon motivo per abbassare la guardia, ma anzi, va serrata di piu’ quando si sentono episodi equivoci.

  54. effebi ha detto:

    Io mi chiedo (anche) se questo Bevilacqua è lo stesso che si è presentato candidato alle ultime elezioni per l’IDV qui a Trieste raccogliendo 3 voti di preferenza.

    Quindi se questo Bevilacqua è lo stesso dell’IDV (TESORIERE e CANDIDATO) è alquanto strano che di ciò -in alcuni resoconti- non se ne faccia alcun cenno dato che poi l’incontro era organizzato proprio dal suo stesso partito (IDV).

    In qualcosa in ogni caso mi trovo “quasi” d’accordo con l’intervento di Bevilacqua:
    “La mafia come modo di fare è un giornalista che non ha il coraggio di pubblicare la verità”.

    Affermazione un pò fortina ma da ragionarci sopra…

    Qualche volta a mancare può essere infatti il coraggio (ma non so se è poi così grave, non tutti ce l’hanno ahimè …non tutti nascono eroi), altre volte invece manca la voglia, o accade per scelta come per opportunità (e forse qui, invece, mi sembra più grave).

  55. era ha detto:

    @effebi
    qualche volta c’è anche il rischio di essere querelati per diffamazione, che non mi pare una cosa simpatica….
    I giornalisti mi potranno confermare, penso.

  56. Richi ha detto:

    Credo che dopo questo sarebbe il caso di non minimizzare piu’.

  57. verit ha detto:

    FONTE FB….da AAG

    3 Maggio: nuovo processo Ci risiamo. Il 3 maggio nuovo processo per reato d’opinione (ore 11 II° piano Tribunale di Trieste stanza 278). E’ l’ottavo procedimento penale nei miei confronti in otto anni. Ma probabilmente non sarà l’ultimo. Più resisti e difendi la legalità senza cedere alle varie pressioni e intimidazioni, più forte è l’aggressione nei tuoi confronti. Aggressione che spesso segue la strada privilegiata dell’azione giudiziaria. I tuoi nemici hanno un sacco di soldi, spesso pubblici, che possono utilizzare a loro piacimento per distruggerti, o perlomeno tentare di farlo. E ad ogni modo tenerti inchiodato per anni nelle aule giudiziarie è un buon sistema per demotivarti (le spese te le devi pagare tu anche se vieni assolto) e farti ripensare alle tue malefatte (difendere i diritti civili in questo Paese è equiparabile ad un reato….). Finire sotto processo nel Paese dei 4,5 milioni di errori giudiziari (impuniti) non è certo piacevole. Finire sotto processo nel Paese delle correnti politiche in Magistratura non è certo rassicurante (a me è già capitato di essere giudicato e condannato da un Giudice che aveva svolto regolarmente attività politica nel partito dei querelanti). Ma quali altre possibilità hai per difendere legittimamente i tuoi diritti e quelli della collettività? Però qualche volta (più di qualche volta a dir la verità) ti domandi se quello che stai facendo vale la pena. Se vale la pena sacrificare la tua vita per il bene degli altri. Già, perché non stai lottando per i tuoi interessi particolari, ma per quelli della collettività. Lotti duramente per consentire a tutti di potere vivere in una società in cui venga garantito il rispetto dei diritti fondamentali (ad esempio di poter vivere in un ambiente salubre e non inquinato), ma ti scontri troppo spesso con l’indifferenza generale. E quando ti trovi nei corridoi del Tribunale in attesa di essere processato per i “gravi reati” da te commessi (ad esempio, come a me è capitato, per avere segnalato pubblicamente la presenza di una discarica abusiva di rifiuti tossico nocivi sopra la quale era stata realizzata un’area giochi per bambini: l’accusa era di avere offeso la reputazione degli inquinatori) e sei lì da solo contro il “sistema”, questa indifferenza te la senti tutta addosso e quindi rifletti molto sull’utilità delle tue azioni. Finire nel tritacarne della Giustizia italiana non è un’esperienza piacevole. E se ti trovi in una zona come Trieste dove per ragioni di Stato si devono coprire tutte le porcherie commesse nel passato (che sono davvero tante), l’esperienza è ancora meno raccomandabile. Come ambientalista poi sei un bersaglio prediletto. Fanno a gara per farti fuori e magari vengono pure premiati. Che promozioni e onoreficenze in questo Stato all’incontrario non si risparmiano per i repressori dei diritti civili e della legalità. Ma come si procede nei confronti degli ambientalisti (potremmo peraltro parlare di tutti i “diversi”, ovvero quelli che non si piegano ai “poteri forti”) che danno fastidio? Il “modus operandi” (così lo ha definito un ufficiale della P.G. della Procura della Repubblica di Trieste) utilizzato per rinviare a giudizio gli attivisti più impegnati della nostra associazione è quello che prevede in genere la citazione diretta (senza udienza di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari), oppure meglio ancora la condanna preventiva (il famigerato decreto penale di condanna, uno strumento giuridico abnorme del Diritto (??) italico che, in violazione della Convenzione sui Diritti dell’Uomo, consente al Tribunale di condannare una persona senza informarla di essere indagata-imputata e senza processo). Nel caso del processo del 3 maggio il mio rinvio a giudizio* avviene con citazione diretta dopo delle indagini preliminari durate due anni e mezzo senza che venissi nemmeno informato di essere indagato. La querela proviene dall’associazione ambientalista Amici della Terra Italia di cui facevo parte fino al 2007. L’accusa è di avere, nel dibattito interno all’associazione avvenuto per e-mail, offeso la loro reputazione rispondendo in maniera troppo aggressiva a degli attacchi da loro ricevuti. Il nocciolo della questione è rappresentato dalle intense e scomode attività di inchiesta sugli inquinamenti di Trieste da me svolte prima con gli Amici della Terra Trieste ed ora con Greenaction. Queste inchieste scottanti hanno portato ad individuare quel “sistema Trieste” (una cupola mafiosa non solo locale) ampiamente coperto dalle istituzioni. E contro di noi sono scattate le rappresaglie. Hanno tentato di bloccarci in ogni modo, compresa l’esclusione dagli Amici della Terra. Ma non ce l’hanno fatta. Le nostre inchieste sono arrivate fino al Parlamento Europeo. Per una strana coincidenza il giorno dopo (4 maggio) l’avvio del processo, la Commissione Europea relazionerà a Bruxelles alla Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo proprio su una mia denuncia sull’inquinamento transfrontaliero Italia-Slovenia. La petizione è la 1459/2007 ed affronta l’inquinamento della ferriera di Servola (atmosferico) e dei depuratori fognari della provincia di Trieste (inquinamento Golfo di Trieste). Nell’ambito di questa petizione la Commissione Europea ha già avviato un primo procedimento di infrazione nei confronti dell’Italia per il malfunzionamento di tutti e cinque i depuratori fognari di Trieste (il più noto è quello di Servola che dovrà essere ora ricostruito). Ma anche questa azione a difesa dell’ambiente e della salute pubblica ha avuto per me conseguenze giudiziarie. Per avere presentato il primo esposto sull’inquinamento transfrontaliero alla Procura della Repubblica di Trieste nel 2007 come rappresentante del gruppo del gruppo locale degli Amici della Terra sono stato denunciato dall’associazione nazionale con l’accusa di “falsa rappresentanza” e sono stato condannato preventivamente (decreto penale) dall’allora Procuratore Nicola Maria Pace. Sono stato poi assolto a seguito di mia opposizione, ma la mia denuncia sull’inquinamento è finita nel nulla (cioè non è stata nemmeno avviata l’inchiesta, in quanto il PM chiedeva direttamente la mia condanna). Ho ripresentato quindi la denuncia con la nuova associazione Greenaction alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo che, come detto, l’hanno recepita con gli esiti sopra descritti. Una mia amica straniera (anglosassone), assai poco fiduciosa sul futuro dell’Italia, che ha potuto, suo malgrado, testare la Giustizia italiana l’ha definita “barbarica”, “arretrata”, “classista”. E’ davvero difficile darle torto.

    Roberto Giurastante – Predsednik Greenaction

    *Casualmente la conclusione delle indagini preliminari (che precede il rinvio a giudizio) è avvenuta due giorni dopo che ero riuscito ad ottenere copia del fascicolo processuale dell’inchiesta sulle falsificazioni dello studio di impatto ambientale del progetto del rigassificatore Gas Natural, che poi la nostra associazione ha provveduto a rendere pubblico determinando una forte presa di posizione della Repubblica di Slovenia contro il folle progetto del terminale gas nel porto di Trieste.

  58. effebi ha detto:

    54 @effebi
    qualche volta c’è anche il rischio di essere querelati per diffamazione, che non mi pare una cosa simpatica….
    I giornalisti mi potranno confermare, penso.

    era, ti preoccupi per me o per i “giornalisti poco coraggiosi” accusati di essere mafiosi !?

  59. era ha detto:

    Per nessuno dei due!

  60. Richi ha detto:

    @ Chinaski

    A proposito di “sistema Trieste”, sul sito di Greenaction si parla di Paolo G. Parovel un giornalista invesitgativo triestino che aveva scoperto alcune magagne edilizie, i cosiddetti “cartelli” degli appalti pubblici.
    Com’e’ finita? Leggi un po’ qua sotto, dal sito di Greenaction.

    “Parovel per queste ed altre sue denunce del “sistema” triestino subì pesanti ritorsioni ambientali: minacce di morte, incendio dell’auto, accompagnati da boicottaggi economici e censure stampa che impedirono anche la sua rielezione nel 1988, del che si vantarono poi sui media le stesse imprese leader del “cartello”; è tuttora (2007) sottoposto a silenzio stampa dai due quotidiani monopolisti locali, di lingua italiana e di lingua slovena: i suoi libri non vengono recensiti, e le notizie sulle sue iniziative giudiziarie e culturali o non vengono pubblicate, o lo sono omettendo il suo nome; la sua trasmissione radiofonica, dove continuava nelle denunce del malaffare economico e politico, é stata eliminata nel 2003 acquistando segretamente le frequenze ed i ripetitori dell’emittente.
    Quasi contemporaneamente alle prime denunce di Parovel (1987-88) un colonnello della Guardia di Finanza avrebbe trovato prove su tangenti di costruttori locali a partiti e politici su conti esteri, ma la sua indagine venne insabbiata e lui angariato sino a costringerlo alle dimissioni, il tutto ad opera di superiori successivamente risultati coinvolti in malversazioni.
    Non ebbero seguito giudiziario nemmeno contestuali inchieste e rilievi sul “cartello” di un periodico locale poi estinto, né quelle pubblicate poi, con esplicita denuncia anche di tangenti, da testate italiane ed estere autorevoli come l’Espresso, l’Indipendente, l’Unità, il Manifesto, la Neue Zürcher Zeitung e da un noto libro su Tangentopoli (L’Italia a sacco).”

    Insomma robetta de poco, dei.
    Finila far i disfattisti rompibale che no xe motivo!

  61. jacum ha detto:

    io sono con giurastante.

    non voglio il rigassificatore a Trieste.

  62. Triestin - No se pol ha detto:

    Xe uscì oggi el novo settimanal indipentente de Trieste ” Il tuono ” con direttor responsabile Paolo G. Parovel ….
    http://www.iltuono.it/

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