26 Aprile 2010

Memorie di uno geisho/3: le tradizioni vanno rispettate

Ricetta per un perfetto 25 Aprile:

74 persone affamate
40 litri di birra
90 pezzi di pollo
2 kg di speck
2 kg di ossocollo
200 costicine
80 salsicce
bruschette a strafottere
spritz a caraffe
5 litri di sgroppino alla liquirizia
32 kg di dolci
superalcolici a perdifiato

Imbottirsi ben bene di alcool, cucinare alla griglia il pollo ed il maiale ormai non più vivi, ingozzare gli astanti prima di alcool, poi affettati e per finire di bruschette, ordinare loro di sedersi a tavola, intimare loro di spazzolare tutto ciò che viene rovesciato loro sul piatto, finirli con lo sgroppino e i superalcolici. Quando ben pasciuti, iniziare una session di due ore e mezzo di tombola+lotteria (205 premi in tutto) avendo cura di scegliere come vocalist il più ubriaco del gruppo e fare mantecare ben bene gli ospiti. Quando ben frollati, iniziare la devastante partitona spaccaossa a calcetto campestre.
Non appena anche l’ultimo ospite sarà svanito all’orizzonte urlando dal dolore, prendere la macchina, docciarsi, fare benzina, guidare in direzione Udine, fermarsi davanti al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, scendere, proferirsi in un profondo inchino pronunziando le parole: “Sayonara. A domani mattina.” e recarsi in direzione del più prossimo giaciglio.

Avrete così ottenuto una meravigliosa Festa della Liberazione con i controcazzi.
Perché è giusto e doveroso mantenere vive le tradizioni.

Film in concorso:
Non ne ho la minima idea.
Ma credo che qualcuno sia carino, uno molto bello, uni pomposo e pretenzioso e due quasi cagate. A spanne dovrebbe essere così.

La perla del giorno:
“Tu continua pure a pompare, tranquillo” (detta dal vocalist della tombola al contadinazzo che con l’atomizzatore sparava antiparassitario sul vigneto di fronte a noi).

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