23 Aprile 2010

Tutor in arrivo entro la fine del 2010 sull’autostrada Trieste-Venezia

Entro la fine del 2010 il tutor sarà attivo sull’autostrada A4 Venezia-Trieste. E’ stato infatti sottoscritto il contratto di installazione del meccanismo di controllo della velocità tra Autostrade Tech, spin off tecnologico di Autostrade per l’Italia, e Autovie Venete.

L’operazione avrà un costo di due milioni di euro circa. Il sistema sarà operativo entro sette mesi e permetterà il controllo della velocità media dei veicoli che percorreranno i tratti autostradali di competenza di Autovie Venete.

Qui la mappa completa dei tutor già attivi sulla rete autostradale italiana e quella delle postazione fisse di rilevamento della velocità sulle autostrade slovene.

Tag: , , .

12 commenti a Tutor in arrivo entro la fine del 2010 sull’autostrada Trieste-Venezia

  1. alpino ha detto:

    fine della pacchia..

  2. brancovig ha detto:

    ma a chi andranno i soldi delle multe?

  3. Michele ha detto:

    Spiegatemi a che cavolo serve spendere tutti quei soldi se poi fra pochi anni dovremo di nuovo smantellare tutto per allargare l’autostrada…

  4. alpino ha detto:

    dovrebbero andare alla società concessionaria per noi autovie venete, che mantiene le volanti della stradale e dovrebbe avere l’appalto con la ditta esecutrice..ne parlavano proprio a report alcune settimane fa..

  5. bubez goriziano ha detto:

    Mi pareva troppo bello che ancora non ci fosse.

  6. brancovig ha detto:

    Qunidi una parte dei soldi va alle solite famiglie (l’oligarchia del potere italiano) che gestiscono autostrade per l’Italia (i benetton per far un esempio)

    Subito, con lo spin-off (perchè è una loro creatura) e poi con le multe

    Meditate gente meditate e riflettete anche perchè i benetton hanno sostenuto la lega nord e Zaja.
    La top class italiana una banda di prostitute ……. ops perdon escort?

    Quindi mi vanno bene i tutor ma gl’incassi devono andare alla comunità (opere sociali, ricerca, scuola, cultura ecc. ecc)

  7. AnnA ha detto:

    Era ora.

  8. Luigi (veneziano) ha detto:

    Sono letteralmente saltato sulla sedia: le multe – irrogate da un apparato dello Stato – vanno alla società che gestisce l’autostrada?

    E l’avrebbe detto Report?

    Per fortuna di ogni puntata di Report si può leggere l’intera trascrizione del testo, per cui possiamo subito verificare.

    Giovanna Corsetti (giornalista) – A chi vanno i soldi delle multe?

    Antonio Forte (Polizia Stradale) – All’Erario, alle casse del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che li riassegna poi in base ad altri criteri secondo le norme vigenti.

    GC – Al Ministero degli Interni da cui dipendete non va nulla?

    AF – Al momento no.

    (…)

    Nessun’altra informazione è fornita nel resto della trascrizione.

    Adesso io dico un’altra cosa: quando sta scritto che il ministero dell’Economia “li riassegna” non significa che “li riassegna alla Società Autostrade”, ma semplicemente che li suddivide nei modi previsti dalla legge.

    E qual è la legge?

    E’ il codice della strada, e cioè il Decreto Legislativo n. 285 del 1992, che all’articolo 208 recita:

    I proventi (NDR – DELLE MULTE) spettanti allo Stato, sono destinati:

    a) fermo restando quanto previsto dall’articolo 32, comma 4, della legge 17 maggio 1999, n. 144, per il finanziamento delle attività connesse all’attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, nella misura dell’80 per cento del totale annuo, definito a norma dell’articolo 2, lettera x), della legge 13 giugno 1991, n. 190, per studi, ricerche e propaganda ai fini della sicurezza stradale, attuata anche attraverso il Centro di coordinamento delle informazioni sul traffico, sulla viabilità e sulla sicurezza stradale (CCISS), istituito con legge 30 dicembre 1988, n. 556, per finalità di educazione stradale, sentito, occorrendo, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e per l’assistenza e previdenza del personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, della Polizia penitenziaria e del Corpo forestale dello Stato;
    e per iniziative ed attività di promozione della sicurezza della circolazione;

    b) al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Dipartimento per i trasporti terrestri, nella misura del 20 per cento del totale annuo sopra richiamato, per studi, ricerche e propaganda sulla sicurezza del veicolo;

    c) al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca – Dipartimento per i servizi per il territorio, nella misura del 7,5 per cento del totale annuo, al fine di favorire l’impegno della scuola pubblica e privata nell’insegnamento dell’educazione stradale e per l’organizzazione dei corsi per conseguire il certificato di idoneità alla conduzione dei ciclomotori.

    Per cortesia, non utilizziamo un blog per dispensare balle a destra e a manca, ricamandoci sopra addirittura ancor più balle.

    Qual è l’altra balla? Che i Benetton abbiano sostenuto Lega Nord e Zaia! Come se poi i Benetton fossero una cosa sola!

    L’ignorantone che ha scritto quanto sopra evidentemente non sa che Luciano Benetton è sempre stato vicino al centrosinistra e che con la Lega Nord ha fatto delle baruffe micidiali.

    In primis, nella campagna per le elezioni politiche del 1996 Benetton fu uno dei principali sponsor di Romano Prodi, tanto che addirittura si parlò di lui come possibile ministro.

    Non è male poi ricordare che per il ramadan del 2002 Gilberto Benetton (fratello di Luciano) affittò gratuitamente alla comunità musulmana di Treviso il palasport di Treviso – di proprietà del gruppo – con l’allora sindaco Gentilini che schiumò rabbia in tutti i modi, arrivando ad invitare i Benetton a tenersi i musulmani in casa, e l’allora senatore leghista Stiffoni che invitò il ministero degli interni a spedire i celerini per controllare i documenti di tutti i musulmani presenti.

    Oltre a ciò, la prima moglie di Benetton – Marina Salamon – è stata assessore nella giunta di centrosinistra di Venezia (sindaco Cacciari). Per onestà, ricordo che dopo aver appoggiato tutti i successivi candidati del centrosinistra, la Salamon alle ultime elezioni ha appoggiato Brunetta (per altro sconfitto).

    Ad ogni modo, informarsi prima invece di sparare boiate non sarebbe male.

    Luigi (veneziano)

  9. brancovig ha detto:

    Non credo di aver sparato boiate

    Non ho mai confutato, anche perchè non ne ho fatto parola, che in passato i Benetton avessero simpatie per il centrosinistra. E’ cosa arcinota a tutti. Non è questo il punto. Il problema è che quando si passa alla gestione di servizi, in sistemi di monopolio, l’abbraccio alla politica è necessario.

    Nell’ultima campagna elettorale in Veneto; e su questo ci sono state polemiche su vari giornali nazionali, con intervento di Oliviero Toscani su “Fabrica”.

    da Repubblica

    “Luca Zaia, il ministro leghista che invoca la Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza, colloca in marzo il Capodanno dei veneti, come ai tempi dei dogi, e sta inondando le famiglie con una brochure propagandistica dovuta alla “Fabrica” dei Benetton. Costo top secret”

    poi cito un pezzo di un altro articolo a pugno di Marco Bonet per il Corriere (ma non vorrei tediare)

    “Ci sono ragazzi arrivati da mezza Europa e da oltreoceano, dal Far East e dal continente nero, dietro le quinte della campagna di Luca Zaia. Ci sono loro all’ombra dello slogan: «Prima il Veneto». Come sono lontani i tempi in cui Oliviero Toscani, mente d’oro della pubblicità Benetton, fondatore di Fabrica e all’epoca direttore del centro, spiegava ai suoi ragazzi nella splendida cornice firmata Tadao Ando: «Vedete, prima c’era Ridolini, oggi c’è Gentilini, con la sua provincialità schifosa. E’ diventato sindaco perché era il momento della Lega, ossia della diarrea mentale. E Gentilini appartiene agli enzimi diarroici». Ne seguì una lunga querelle giudiziaria finita con l’assoluzione del fotografo, che sfuggì così alla richiesta di risarcimento da un milione di euro avanzata dai colonnelli del Carroccio. Un’altra epoca, si dirà. Ma «il momento» sembra essere ancora quello della Lega. Sono passati dieci anni, il mito Gentilini si è appannato, Toscani se n’è andato e insomma, i tempi cambiano. Zaia e Fabrica, d’altra parte, mica sono al primo appuntamento. ”

    Quindi i tempi cambiano…

    Lo stesso vale per Marina Salomon. Basta ascoltarla su Zapping trasmissione radiofonica di parte condotta da uomo di parte, tale Forbice. Ora filogovernativa

    Nessun problema, ognuno è libero di pensare come vuole e di cambiare idea. Basta sapere con chi si ha a che fare.

    Utime due cose.
    Forse per avere idea del destino delle multe, che ribadisco non conosco, bisognerebbe avere qualche informazione in più. Comunque apprezzo la tua voltà di ricerca.
    Intanto sono soldi che vanno da autovie venete ad uno spin-off di autostrade per l’italia per l’installazione. (il che è già un po’ strano o no?)

    Ultimo punto sul pontificare l’ignoranza altrui. Alcuni suoi interventi sull’università, ambiente che conosco molto bene, sono infarciti di luoghi comuni frasi fatte ed imprecisioni, ma mai mi sono permesso di tacciarlo come ignorante

    La libertà di discussione è comunque bella.

  10. Stefano (l'altro). ha detto:

    restando sul tecnico, c’è una leggenda metropolitana che dice che il Tutor tra MI e BS resti spento durante il giorno perchè sarebbe sottodimensionato rispetto alla quantità dei veicoli che in orario lavorativo vi transitano. Leggenda? Mah.
    Da sporadico fruitore dell’autostrada in questione mi sento di affermare che se pizzicassero tutti i camion oltre gli 80/90 avremmo già ripianato il deficit statale. I rappresentanti in Mercedes e BMW sarebbero solo la ciliegina sulla torta.
    Nel dubbio, la prossima auto la cercherò col cruise control così abbatto i consumi ma soprattutto evito i crampi al piede dx costretto ad una posizione innaturale.
    Resta il fatto che le Highway de noantri sono una jungla, solo i più forti vincono, gli altri al massimo sopravvivono.
    Tutor o meno.

  11. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ brancovig

    Senza polemica: credo che tu – vivendo in FVG – non conosca bene la realtà locale veneta. Io vivo a Venezia, e fra l’altro conosco uno dei “vecchi” Benetton per motivi del tutto personali (quasi casuali, direi…) che non sto qua a raccontare.

    Riguardo a Fabrica, è interessante il modo tuo di citare: un sapiente taglia/cuci per non far vedere ciò che dell’articolo non s’attaglia con la tua tesi pre-giudiziale.

    Infatti l’articolo di Marco Bonet dice fra l’altro così:

    “Il Carroccio mette colla, braccia e sudore ma l’idea, quella arriva dal laboratorio creativo più progressista, multietnico, multiculturale, “di sinistra” del Nord Est: Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione voluto e finanziato dalla dynasty industriale Benetton”.

    Il che conferma la notissima particolarità della famiglia Benetton, l’unica dalle mie parti (assieme ad un’aliquota dei Marzotto e a qualche singolo qua e là) che s’è spesa pubblicamente per il centrosinistra.

    I signori di Fabrica sono una società privata a scopo di lucro: hanno ricevuto una commessa – così come ne avevano ricevuta un’altra da Zaia, finita in seguito a carte bollate di fronte ad un giudice – e l’hanno eseguita a fronte del pagamento di un corrispettivo.

    Comunque sia, ti segnalo anche due fatti recentissimi, che dimostrano “ad libitum” quale sia l’attuale stato dei rapporti fra i Benetton (soprattutto la prima generazione), e la Lega Nord.

    1. Marzo 2010 – Roberto Ciambetti, capolista della Lega Nord alle elezioni regionali, attacca frontalmente in un’incontro elettorale con gli industriali di Vicenza il gruppo Benetton, accusandolo di sfruttare la crisi per delocalizzare la produzione.

    2. 22.04.2010 (tre giorni fa) – Luciano Benetton rifiuta pubblicamente l’inserimento di persone indicate dalla Lega nelle grandi banche del nord.

    Riguardo Marina Salamon, avevo già scritto che dall’aver appoggiato tutti i candidati di centrosinistra dal 1993 al 2005, nel 2010 aveva appoggiato Brunetta, comunque sia oramai lei con i Benetton non c’entra più: è infatti la EX compagna (per errore avevo scritto “moglie”) di Benetton, dalla quale s’è separato anni annorum fa.

    Per aver contezza del destino delle multe, basta leggere la norma che ho indicato, che parla chiaro: tutti i destini alternativi sono fuori legge. E nessuno a mia conoscenza – nemmeno Report – ha detto qualcosa di diverso.

    Mi sorprendo invece della tua certezza per cui i proventi delle multe andassero ai Benetton, sulla base di una voce che nemmeno avevi pensato a sottoporre a verifica.

    Anzi: avevi immantinente dato della puttana a tutta la “top class italiana”.

    La sbracata da osteria: il modo di ragionare che proprio mi fa andare la mosca al naso.

    Luigi (veneziano)

  12. brancovig ha detto:

    bella risposta, come ho sottolineato prima lo scambio d’opinioni è sempre favorevole alla crescita.

    una sola cosa

    La questione delle escort è una provocazione (vedi punto di domanda). Cmq la nostra top class nel bene e nel male rappresenta il paese ed è quindi da migliorare per senso etico e di appartenenza alla comunità, come ripeto un po’ tutto il paese.

    Resta comunque una brutta storia di monopoli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *