23 Aprile 2010

Sabato si inaugura al Revoltella la mostra di Baistrocchi

Il Comune di Trieste ci segnala:

Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste e dall’Associazione Cattleya sarà inaugurata domani pomeriggio, sabato 24 aprile, alle ore 17.30, nella serra di Villa Revoltella in via de Marchesetti 37 , la mostra “Contagio a Trieste” del pittore Massimo Baistrocchi. La rassegna espositiva è stata presentata questa mattina (venerdì 23 aprile) nel corso di una conferenza stampa sul posto alla quale sono intervenuti l’assessore alla Cultura Massimo Greco, il pittore Massimo Baistrocchi e il curatore Luca Bernardis.

Trieste, i colori dell’Amazzonia e quelli del Carso, il caos di forme della società globale a caccia di un passato e proiettata verso il futuro, la forza dirompente della natura che non riesce da sola a salvarsi dalla distruzione e dall’inquinamento.

E’ questo il messaggio che trasmettono i quadri di Giulio Massimo Baistrocchi, giovane pittore che ha scelto il Friuli Venezia Giulia come rifugio per la sua arte, e che farà rivivere la serra triestina di Villa Revoltella con le sue opere ispirate alla natura selvaggia e alle bellezze dei fiori.

“La ex serra di Villa Revoltella -ha detto l’assessore alla Cultura Massimo Greco- diventa un luogo ideale di incontro tra natura e arte e contemporaneamente si conferma come un trampolino di lancio per giovani artisti”.

Giulio Massimo Baistrocchi cresciuto fra Brasilia, Madrid, Londra e Roma porta con sé i molteplici aspetti delle culture che ha vissuto e li riversa nella propria pittura. La passione per la natura selvaggia, per i fiori e per le orchidee ci riconducono a una sorta di “affinità elettiva” con questo fiore tormentato e carnoso che suscita ambiguità e stupore: la regina di questo mistero, la Cattleya.

Così come Proust, con l’espressione “fare Cattleya”, esprimeva la carica erotica di Swann per Odette celandola dietro l’innocenza solo apparente del fiore, anche l’artista utilizza questo espediente per esprimersi.

L’utilizzo dei colori e delle pennellate esuberanti sono un “élan vital” alla ricerca del bello, del sublime, del decadente che si puo’ cogliere nel personaggio di Des Esseintes nel “À rebours’’ di J.K. Huysmans, che cerca nei fiori più esotici, più artificialmente belli, nelle orchidee, una carica estetica malaticcia e gravata da un forte senso di colpa.

Baistrocchi, rivisita questo approccio estetico e spirituale, facendo proprie tutte le istanze del decadentismo estetico fine estremamente contemporanea e vitalistica. Il pittore “cannibalizza” la cultura occidentale malaticcia, la metabolizza e la restituisce alchemicamente quale nuovo fertilizzante culturale della nostra società sclerotizzata. L’artista “cannibalizza” in quanto si ispira al movimento culturale “manifesto do cannibalismo” degli anni ’20: la mostra risulta dunque un ossimoro vivente e artistico, crudo e raffinato allo stesso tempo.

“Contagio a Trieste” sarà liberamente visitabile e aperta al pubblico nella serra di villa Rivoltella tutti i giorni fino a domenica 9 maggio, con orario 15.30-18.30.

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