17 Aprile 2010

I prezzi dei prodotti agricoli diminuiscono del 38%, ma restano invariati per i consumatori finali

I prezzi dei prodotti alimentari al consumo rimangono fermi, ma nei campi le produzioni agricole sono in piena deflazione con un crollo del 10% su base annuale. Lo denuncia il presidente di Coldiretti Fvg Dario Ermacora, nel commentare i dati Istat sull’inflazione a marzo che mostra variazioni tendenziali nulle per gli alimentari sulla base dei dati Ismea relativi allo stesso mese.
I prezzi dei prodotti agricoli in campagna – sottolinea Ermacora – si sono ridotti per gli ortaggi e legumi (-38%), per la frutta fresca e secca (-21%), per cereali (-8%) e i vini (-6%) mentre tra i prodotti di allevamento si registrano ribassi del 10% per i volatili domestici e del 4% per i bovini. Ad aumentare – continua Ermacora – sono del 10% le uova, seguite dall’8% dei suini, dal 5% degli ovicaprini, dal 4% dei lattiero caseari e del 10% gli oli.

“I consumatori – aggiunge Ermacora – ancora una volta non hanno dunque potuto beneficiare della forte riduzione dei prezzi agricoli, che rischia invece di provocare l’abbandono delle campagne, a causa delle inefficienze e delle speculazioni lungo la filiera agroalimentare. Non penso che le aziende con questi prezzi potranno reggere a ancora lungo. Pochi centesimi pagati agli agricoltori nei campi diventano euro al consumo con il risultato di un aumento della forbice nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale i prezzi degli alimenti moltiplicano oggi in media cinque volte.

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