14 Aprile 2010

Trieste a pezzi (7): il giardino di via del Veltro e i graffitari

di Dorian Lorenzutti

La rubrica Trieste a pezzi di questa testata è senz’altro un modo utile e rapido per evidenziare carenze alla pubblica amministrazione. Molto spesso, infatti, chi deve prendersi cura della città non si muove molto rapidamente oppure non è neppure a conoscenza del problema. Molti anni fa, la via Rio Corgnoleto aveva problemi di scolo dell’acqua piovana: una segnalazione al Piccolo con relativa foto ha fatto sì che da quella volta, ogni anno, gli operai del Comune passino a pulire la canaletta di scolo a bordo strada invasa da piante, foglie secche, sassi ecc.
Questa premessa per segnalare un fatto positivo. Nei giorni scorsi è stato ripristinato uno dei giochi del giardino di via del Veltro. Un paio d’anni fa, infatti, qualche vandalo aveva deciso di superare se stesso appiccando un incendio alle parti in plastica della struttura (c’erano ben tre scivoli a tubo). Questo fatto richiese l’intervento dei Vigili del Fuoco e comportò la distruzione completa non solo del gioco, ma anche del tappeto morbido anticaduta posto a terra. Dopo aver demolito il tutto questa parte di giardino è rimasta a lungo malinconicamente vuota. Oggi al suo posto c’è un “castello” che permette ai bambini di arrampicarsi su tubi, corde, scale, maniglie e passaggi sospesi. Con rapidità e perizia è stato fatto un bel lavoro.


Ma anche qui non manca la nota negativa: sulle superfici lisce e colorate i graffitari sono già apparsi. Non passerà molto tempo che spunteranno scritte volgari che mal si addicono a un parco giochi per bambini. Il resto del giardino ha da tempo i giochi completamente rovinati dai famigerati pennarelli indelebili usati dalle bande di adolescenti che di sera (fino a tardi) prendono possesso del giardino.

Ecco in questo caso una segnalazione da fare all’amministrazione pubblica: mandate ogni tanto i Vigili Urbani a dare un’occhiata. E’ veramente un peccato spendere un sacco di soldi per una struttura così bella e sfruttata da molti che viene in poco tempo degradata dalla maleducazione di pochi.

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7 commenti a Trieste a pezzi (7): il giardino di via del Veltro e i graffitari

  1. arlon ha detto:

    Chiedemose come mai i adolescenti no ga de meio de far?

  2. ser Paolo ha detto:

    Anch’io sono contro le scritte volgari, ma non contro i graffittari. Sono dappertutto nel mondo di oggi e molti di loro fanno opere artisticamente apprezzabili (anche studiate e poste in mostra) e propongono una loro filosofia. Fanno ormai parte del nostro mondo.

  3. Diego ha detto:

    si, anch’io sono per spazi dedicati a graffitari. però che siano spazi dedicati, non che ognuno scriva dove vuole. e che sia robe belle, non come quella della foto. sb!

  4. ciccio beppe ha detto:

    Il graffitismo è un’arte e quelli nella foto mi sembrano opera di scarabocchiatori più che graffitari. Tolleranza zero contro ogni bruttura.

  5. Bibliotopa ha detto:

    allora mettiamoci d’accordo sulla differenza fra graffitari e imbrattatori

  6. Dorian Lorenzutti ha detto:

    Ok per i graffitari artistici. A me piacciono molto quelli sul muro del curvone presso il palazzetto dello sport di Chiarbola, ad esempio. Ma qui si tratta di volgarità di ogni genere: numeri di cellulare che promettono prestazioni sessuali di tipo orale, raffigurazioni stilizzate di falli e parolacce varie. Fa molto male vedere bambini che si arrampicano felici sui giochi recanti questi messaggi. Mia figlia fino all’anno scorso non badava a tutto ciò, ma da quest’anno sa leggere e scrivere: ho paura che mi chieda cosa significa “p…..i gratis”.

  7. ciccio beppe ha detto:

    Bibliotopa la volta della cappella sistina è un graffitto?

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