13 Aprile 2010

L’ Università di Trieste è tra le più virtuose d’ Italia

Il Ministero dell’ Istruzione, dell’ Università e della Ricerca informa che l’ Università di Trieste risulta una delle più virtuose attestandosi al di sotto della percentuale del 90% nel rapporto tra spesa stipendiale e fondo di finanziamento ordinario. Il superamento della soglia del 90% implicava limitazioni al reclutamento di organico a tempo indeterminato e l’ Università di Trieste vi si era trovata per la prima volta sopra nel 2006, stanziandovi anche negli anni successivi con il blocco di ogni procedura di assunzione a partire dal 2009. Riuscire a tornare sotto il 90 % (89,82) è dunque un grande traguardo ottenuto dall’ Università, come commenta il rettore Francesco Peroni “Si tratta di un dato di grande significato, che desta legittima soddisfazione, pur in un contesto sistemico che continua a suscitare forte preoccupazione. La soddisfazione va tutta per un traguardo che la comunità universitaria triestina ha conseguito esclusivamente con le proprie forze: se oggi l’Università di Trieste entra a far parte della sempre più ristretta cerchia degli Atenei totalmente “virtuosi” – quelli cioè che, oltre a essere sotto la soglia del 90%, vantano il pareggio di bilancio – questo si deve ai sacrifici che, nell’ultimo triennio, l’Ateneo giuliano ha responsabilmente compiuto, perseguendo, con tenacia e coesione, l’obiettivo del risanamento. Il mio pensiero di gratitudine va dunque a tutti coloro – e sono la stragrande maggioranza – che hanno condiviso questo disegno, permettendone la realizzazione: oggi possiamo dire che non uno di quei sacrifici – a cominciare dai prepensionamenti – è stato sterile”.
“Ora ci aspettiamo che questo straordinario traguardo ottenga un congruo riconoscimento e ci batteremo, presso il Ministero e le istituzioni competenti, perché si affermi sempre più il principio del finanziamento su logica di risultato – ha precisato il Rettore -: l’Università di Trieste ha già dimostrato di eccellere sotto il profilo dei risultati della propria produzione scientifica e della propria qualità formativa, vedendosi riconoscere, lo scorso anno, un finanziamento ministeriale di oltre nove milioni di euro a titolo premiale. Risultati che ci proponiamo di presidiare e di rafforzare, con gli obiettivi strategici che stiamo perseguendo da tempo e che sono già in fase di avanzato compimento: tra questi, la riqualificazione dell’offerta formativa, ripensata in termini più attenti ai destinatari della nostra missione educativa e di minor sovrabbondanza; la riorganizzazione delle strutture scientifiche, mediante la loro aggregazione in dipartimenti più grandi, idonei a competere meglio nel mercato della ricerca scientifica; la politica di partnership con gli attori istituzionali del territorio, al fine di mettere in comune risorse e accrescere  gli standard di competitività nazionale e internazionale. In questo scenario di forte dinamismo, l’Università di Trieste, con l’odierno traguardo, rivendica di essere sostenuta e riconosciuta anche per i risultati della propria gestione amministrativa. In particolare, perché tali risultati non siano vanificati, occorrerà correggere i tagli, assolutamente insostenibili per tutto il sistema universitario nazionale, che si annunciano per il 2011, in forza della “legge Tremonti””.

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116 commenti a L’ Università di Trieste è tra le più virtuose d’ Italia

  1. Marisa ha detto:

    ….e i 14 milioni circa di euro di sovraffinanziamento annuale?

    Comunque complimenti per non essere più la terza università italiana che superava il parametro del 90% tra Fondi statali e stipendi!

  2. brancovig ha detto:

    Cara Marisa

    ci sono varie possibilità per non superare il 90% in modi diciano poco ortodossi.

    due ad esempio:

    i) fare i buchi nei bilanci
    ii) far passare anche i matematici come dipendenti del SSN (servizio sanitario nazionale)

    Fare i probi in questo paese forse non sempre paga

  3. chinaski ha detto:

    marisa e’ accecata dal livore.

    parlando di cose serie, quel che nessuno dice e’ che il sacrificio per il risanamento lo hanno pagato e lo pagheranno soprattutto quei giovani in gamba che in tutti questi anni, a trieste come altrove, non hanno avuto la possibilita’ di entrare a causa del blocco del turn over. e fra una decina d’ anni si porra’ in modo drammatico il problema del ricambio.

    se poi il governo ridurra’ il ffo, allora i sacrifici non saranno serviti a niente perche’ si tornera’ subito sopra il 90%.

  4. Dag ha detto:

    Sarà anche accecata dal livore, ma è vero quello che dice Marisa: l’Università di Trieste, secondo un criticato (ed ora in via di modifica) criterio storico, è da anni sovrafinanziata. Quando sarà finalmente applicata la premialità nei confronti degli atenei virtuosi, le cose potrebbero cambiare per l’Ateneo giuliano.
    A proposito di atenei virtuosi:
    http://messaggeroveneto.gelocal.it/dettaglio/universita-di-udine-con-meno-debit:-nel-2009-un-avanzo-di-25-milioni/1885441

  5. Marisa ha detto:

    Nessun livore. Contestavo solo il titolo del servizio. Eccessivo, secondo me, considerare l’università triestina tra le più virtuose d’Italia, quando è noto che per tre anni di seguito è stata saldamente al terzo posto in Italia tra le “poche” università italiane che avevano superato il famoso 90%.

    Aggiungi che 14 milioni di sovraffinanziamento annuale non sono proprio briciole……magari lo avessimo a Udine, che si trova ad avere un sottofinanziamento annnuale del 17% (12 milioni di euro)!

    Eccessivo dunque il titolo. Comunque bravi a rientrare sotto il 90%, anche se il sovraffinanziamento certamente ha aiutato. O no? Quale sarebbe la situazione senza questo “aiutino” ?

  6. Marisa ha detto:

    @ BRANCOVIC

    Credo che tutte le Università sfruttino tutti i trucchi contabili per non superare i blocchi ministeriali. O NO?

    Non credi che forse l’università triestina in passato poteva aver assunto troppo personale o averlo mal distribuito?

    In termini di studenti la differenza tra l’università friulana e quella triestina è di circa 2.000 iscritti, ma in termini di finanziamenti ministeriali (distribuiti sulla base del costo storico al 1993) la differenza, a memoria, è di circa 30/40 milioni di euro a favore di Trieste……

    Scrivo “circa” perchè vado a memoria è non ho voglia di andare a rileggermi i dati statistici MIUR. Ma se vuoi puoi farlo tu (sono in linea in internet), così hai i dati precisi….

  7. chinaski ha detto:

    marisa, io vorrei che si capisse che in italia tutte le universita’ sono sottofinanziate rispetto al ruolo che dovrebbero svolgere.

    detto questo, mi domando anche se tu sia a conoscenza del fatto che all’ universita’ di trieste ci sono parecchi docenti friulani e all’ universita’ di udine parecchi triestini. e in entrambe parecchi “foresti”. le persone serie, a udine come a trieste, non si confrontano solo con i loro vicini di casa, ma con studiosi di tutto il mondo. la politica dovrebbe metterle in condizione di farlo al meglio, invece di fomentare rivalita’ assurde.

  8. Marisa ha detto:

    E’ vero, in Italia tutte le università sono sottofinanziante, ma ci sono 30 università che ricevono un FFO inferiore a quello che gli spetterebbe in base al merito (e i criteri di merito stabiliti dallo stesso Ministero !) e quindi “maggiormente” penalizzate. E non c’è alcuna volontà politica di superare il criterio del costo storico perchè la lobby delle università più sovraffinanziate (Trieste inclusa) lo sta impendendo da anni.

    http://www.miur.it/0006Menu_C/0012Docume/0015Atti_M/7972Decret_cf2.htm

    http://statistica.miur.it/

    Dai dati MIUR (vedi allegati link):

    FFO – Assegnazione D.M. 23 sett. 2009 n. 45
    – Udine : 77.159.298 euro
    – Trieste : 106.956.294

    Iscritti a.a. 2008-2009 (fonte MIUR):
    – Udine : 16.229
    – Trieste: 18.995

    Ossia……2.500 studenti in più (rispetto a Udine ) a Trieste “valgono” ben 29.796.996 euro in più di assegnazione FFO, rispetto a Udine!

    E’ vero che tutte le università sono sottofinanziate, ma alcune lo sono molto di meno! Problema molto grosso che la politica non vuole risolvere.

    Vogliamo discuterne? O è un tabù che a Trieste va ignorato, perchè a voi va bene così?

  9. chinaski ha detto:

    marisa, il problema e’ che ormai in italia ognuno prova soddisfazione solo nel veder bastonare il suo vicino. cosi’ le bastonate che riceve lui forse gli fanno meno male. lo stesso vale in tutti i campi. operai in cig che invece di prendersela con chi li ha realmente messi sul lastrico, se la prendono coi loro colleghi precari. i precari che si scannano tra di loro. lo stesso succede per le universita’. udine e trieste sono entrambe sottofinanziate, non rispetto ai parametri ministeriali, ma rispetto alle cose che potrebbero fare. sono anni che nei consigli di facolta’ e di dipartimento si discute soprattutto di come far quadrare i bilanci e solo marginalmente di come sviluppare la ricerca e di come migliorare l’ offerta didattica.

  10. alpino ha detto:

    l’università di Trieste è uno dei polio d’eccellenza in Italia, Udine deve ancora fare molta strada per raggiungere tale qualità lasciandosi alle spalle l’eredità del buon Furio interessato a moltiplicare i corsi di laurea dai nomi fantasiosi (roba sulla grappa sul pane e sulla birra ad esempio) ed ad apparire in televisione, ahimè finito di fare danni all’uni o fa danni in comun..
    Ahh bei tempi quelli dell’uni a TS
    Comunque Marisa l’Università di Udine ha un gran merito, quello di aver preparato e laureato l’ottimo governatore del Veneto Luca Luca Zaia..mica cotica

  11. ciccio beppe ha detto:

    Cribbio McZaia laureato a Udine! Queste sono le brutte notizie, altro che i sottofinanziamenti.

  12. Marisa ha detto:

    CHINASKI, il problema non è un problema di campanile, ma un problema di giustizia distributiva che non si vuole risolvere perchè la lobby delle università più sovrafinanziate (e di cui Trieste fa parte) non vuole venga risolto.

    L’87% del finananziamento ordinario è determinato in base al finanziamento percepito l’anno precendente! Ma ti rendi conto dell’ingiustizia…..

    E’ vero che ci sono pochi finanziamenti, ma questi almeno diamoli a chi li merita in base ai criteri già stabiliti dal Ministero! E invece no, si continua a distribuire i finanziamenti prendendo come base quelli ricevuti l’anno precendente. Ed è dal 1993 che si sta andando avanti così. Ti pare giusto? Ti pare giusto che le 30 università sottofinanziate continuino a “REGALARE” quanto loro spetta in base al criterio del merito, alle restanti università sovraffinanziate? Ossia, Trieste si porta a casa finanziamenti che dovrebbero andare – in base al criterio del merito – alla 30 università sottofinanziate. Ovvio che queste 30 università sono super-incazzate!

    E la politica regionale cosa fa? Nulla, perchè continua a ripetere che il problema non è di sua competenza. Quando la Rosolen è andata giù a Roma a protestare? A me risulta non lo abbia mai fatto! Come mai? Io una risposta ovviamente ce l’ho. Attendo la tua…

    Dove sarebbe arrivata oggi l’Università del Friuli se avesse avuto a disposizione i 108 milioni di euro che mancano all’appello dal 2001 ad oggi?

    E l’università di Trieste, senza il sovraffinanziamento, non pensi che avrebbe avuto non poche difficoltà in più?

    Il problema non è però – Udine/Trieste – ma la necessità che il criterio del costo storico venga completamente abbandonato a favore di una giustizia distributiva che non si vuole politicamente attuare.

  13. chinaski ha detto:

    cazzo marisa, se l’ universita’ di trieste avesse ricevuto meno soldi sarebbe andata in vacca, mentre se avesse ricevuto piu’ soldi avrebbe potuto chiamare in cattedra qualche premio nobel (faccio per dire). che cacchio. sembra catalano. meglio ricevere tanti soldi che pochi soldi. meglio essere ricchi e felici che poveri e infelici.

  14. bubez goriziano ha detto:

    Le università di Udine e Trieste prima o poi saranno costrette dal Ministero a fondersi, dato che nessuna delle due da sola è economicamente sostenibile in una regione piccola come la nostra. Sono già in corso degli accordi di collaborazione dal punto di vista amministrativo tra i due atenei.

  15. Marisa ha detto:

    Le università di Udine e di Trieste non possono fondersi, primo perchè non esiste nessun motivo perchè ciò avvenga. Secondo perchè la legge che istituisce l’università di Udine….lo vieta! Infatti è una università creata dal basso con una legge di iniziativa popolare e con lo scopo indicato nella legge stessa all’art. 26. Terzo e ultimo motivo, politico questa volta, perchè tocca l’università del Friuli ….e veramente questa regione si disfa con i friulani in piazza a urlare “Trieste m…a!”.

    Che poi ci siano anche collaborazioni tra i due atenei di Ud e Ts, rientra tra i normali rapporti di collaborazione tra atenei. Del resto Udine collabora ed ha corsi interateneo anche con Padova, Trento ed altre università italiane e straniere. Ovvio quindi che ci siano rapporti anche con Trieste. Ma non sono rapporti esclusivi.

  16. ciccio beppe ha detto:

    Le leggi si fanno e si disfano. Anche quelle di iniziativa popolare possono essere stravolte o non essere prese in considerazione. A volte basta un decreto interpretativo per risolvere i problemi.
    Le leggi dello stato italiano non le ha portate giù da Sinai Mosè e se vuoi andare in piazza a gridare “trieste m…a” se libera di farlo ti qualificheresti per ciò che hai dimostrato di essere con i tuoi commenti idioti.

  17. ciccio beppe ha detto:

    PS. Puoi togliere i sacchetti di sabbia sul lato sud-est di casa.

  18. Marisa ha detto:

    E tu non ti rendi conto che la battaglia per l’Università friulana è stata per i friulani una grande battaglia vinta con grandissima fatica, una grande battaglia di piazza e raccogliendo 125.000 firme sotto le tende del Friuli terremotato. Dunque un simbolo imnportantissimo dell’immaginario collettivo friulano. E lo sa anche il rettore Cristiana Compagno. Meno lo sanno i triestini come te. Forse è il caso ti informi…..

  19. bubez goriziano ha detto:

    Marisa: so bene qual è l’importanza dell’Università di Udine per il Friuli, ma ti assicuro che la prospettiva di fusione tra i due atenei non è solo una mia idea balzana.

  20. Marisa ha detto:

    La prospettiva di fusione è fantascienza. Non esistono i presupposti e il Friuli non lo permetterà.

  21. ciccio beppe ha detto:

    Tu non sei il Friuli.

  22. Marisa ha detto:

    Ma io conosco il Friuli e molta parte della sua classe intellettuale, e tu ?

  23. ciccio beppe ha detto:

    “I couldn’t care less.”

    [Ringo Starr, ieri]

  24. jacum ha detto:

    carissima Marisa,

    i pastroci i fufighezi i trapolezi, le bugie gli inganni gli imbrogli le mistificazioni alla fine si devono pagare.

    il Friuli ha conquistato la sua Università e questa deve esistere. La fusione con Trieste è impensabile ed irrealizzabile per motivi culturali logigistici e simbolici.

    un’altra volta l’effevugì è risultato esser un paliativo perchè intresicamente fittizio.

    suggerimento: invece di Trieste me..a sarebbe meglio Friul Libero!

  25. chinaski ha detto:

    marisa, ma secondo te a uno scienziato gli frega qualcosa delle beghe fra udine e trieste? gli scienziati si muovono (o dovrebbero muoversi). se un friulano vince una cattedra alla sapienza, credi che non faccia di corsa le valigie per scaraventarsi a roma? io capisco tutto, l’ orgoglio del friuli terremotato e tutto il resto. ma la funzione di un’ universita’ non e’ solo quella di fare da baluardo dell’ identita’ di un popolo. visto che qui si sprecano i riferimenti storici, allora diciamo che storicamente le universita’ sono sempre state luoghi in cui si incontrano studiosi provenienti da tutte le nazioni. sono sempre state, in un certo senso, extraterritoriali.

  26. alpino ha detto:

    Uniti nella divisione, Jacum e Marisa.
    Gia l’idea più sana è accorpare i due poli in un unica realtà chiamata Università del Friuli Venezia Giulia, alla fine non ha senso tenere due poli distinti in una regione piccola come la nostra, ognuno dei due poli manterrà la sua vocazione Trieste quella scientifico letteraria e Udine (quella per la terra..:-) 🙂 scherzooo era troppo gustosa per non dirla 🙂 ) agraria ed alcune ingegnerie..amministrativamente parlando tutte le strutture possono essere unite in un’unica sede che gestisce il tutto..
    Per quanto riguarda la legge anche se di iniziativa popolare (lodevole) può essere abrogata da nuova normativa, mica l’università di Udine è stata fondata con legge costituzionale! 🙂
    Alla fine dico meio che i soldi arrivi ad un dei due che a nissun dei due visto che come regione siamo sempre tal canton e poi mi si peroni Trieste è nota in Italia per la sua Facoltà di Scienze politiche seconda dopo Bologna, per Giurisprudenza più difficile di Padova, Medicina è tra le migliori per non parlare della SS traduttori interpreti la numero uno in Europa…a ciò aggiungiamo la Sissa, il collegio del mondo Unito..l’area di ricerca, cioè rendiamoci conto che a Trieste e provincia in un fazzoletto di terra c’è tanta di quella scienza ed eccellenza da far impallidire..e mi no son triestin

  27. el sinter de gropada ha detto:

    Nelle università è ora di fare qualità e non quantità. Basta con tutti questi corsi insignificanti che servono solamente per dare una cattedra a professori falliti o politici trombati. Sennò i costi saranno insostenibili. E’ ovvio.

  28. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ogni volta che leggo Marisa penso alle guerre jugoslave. E’ incredibile quanto si somiglino i toni. La tematica di fondo poi è praticamente la stessa: noi siamo i buoni circondati, gli altri sono tutti brutti e cattivi.

    L’unica differenza è che le Marise all’epoca erano al governo, invece lei ritiene che i friulani al governo della regione siano in buona sostanza dei traditori. Si appella quindi al popolo, del quale pretende addirittura di interpretarne gli umori.

    Sarà…

    L.

  29. Marisa ha detto:

    @ JACUM

    “Friûl libâr”, sempre, “Triest m…. ” solo quando ci fate incazzare!

    Comunque non temere, la fusione è un sogno coltivato da parte di Trieste da quando esiste l’odiata università del Friuli: ogni tanto periodicamente ci riprovano, ma in Friuli vigiliamo! Oltretutto su questo tema c’è (in Friuli) una attenzione e una iper-sensibilità altissima. Basta mezza notizia stampa per scatenare il putiferio! 40 anni fà i preti durante la Messa invitavano i friulani ad andare a firmare per la nostra università. Con la battaglia per l’università, negli anni 70, è nato il Movimento Friuli.

    Pericoloso toccare l’università friulana!

  30. Marisa ha detto:

    CHINASKI…studiati la storia dell’università del Friuli. Non è un’università come tutte le altre: è l’unica università italiana nata per volontà popolare (tutte le altre sono nate dall’alto con una iniziativa politica) a seguito di una proposta di legge popolare. E’ l’unica che nella sua legge istitutiva ha scritto che deve servire alla rinascita economica, linguistica e culturale di un territorio: il Friuli.

    L’università di Trieste è stata voluta dal nazionalismo italiano, quella friulana da un popolo intero: quello friulano. Una bella differenza, non ti pare?

  31. Richi ha detto:

    @ Marisa

    L’altro giorno hai fatto un ottimo intervento dopo che ti avevo chiesto dei chiarimenti sul tuo campanilismo in stile La-Striscia-Di-Gaza-Mi-Fa-Pippe. Ora ci ricadi.

    Spiegami perche’ i COGLIONI come il sottoscritto che credono nella COOPERAZIONE tra vicini di casa e hanno manifestato (come molti triestini qui dentro) pareri favorevoli al Friulano eccetera, dovrebbero continuare a rispettare il Friuli dopo che sei arrivata a dire “Trieste MERDA” (dilla tutta: mica ti autocensuri?) e lanci pseudo-minacce di Friulani in piazza, con l’appoggio della classe intellettuale intera, che ti vanti di conoscere.

    Tu che appunto frequenti ambienti di alta cultura, puoi erudirmi sul cosa fare in quanto Triestino?
    Cerco di rispettare i Friulani che ho sempre reputato persone oneste e laboriose, ma facendomi insultare o vi mando a cagare associandomi a quel tipo di idee che mai avrei voluto condividere? E’ un bel dilemma.
    Mi illumineresti?

  32. alpino ha detto:

    Dalla lettera di Marisa agli apostoli.
    “L’università di Trieste è stata voluta dal nazionalismo italiano, quella friulana da un popolo intero: quello friulano. Una bella differenza, non ti pare?”
    Quella di Trieste sarà anche stata voluta dal nazionalismo italiano..bhè sai pretendere di avere un Università un po’ più vicino di Venezia o Padova è proprio nazionalismo fervido viscerale, mentre quella friulana non è stata voluta da una sorte di nazionalismo friulano? noo li è popolo invece a Trieste cosa fu? dillo…Fascisti i fascisti la vollero e la costruirono a forma di trono e sai perchè la collocarono così e la fecerò così? venne costruita a forma di trono per simboleggiare il trono dell’italianità triestina che volge le spalle al nemico slavo, questo è uno dei significati della sua architettura l’altro è la forma M ricordante la M di Mussolini…ecco ora l’abbiamo detto non ci giriamo attorno e visto che fu costruita dai fasci ora la demoliamo perchè è un’università nazionalista ooo ci sono ancora i fasci nelle facciate..bombardiamola, lasciamo spazio all’università voluta dal popolo friulano un po’ come i fogolars furlan o le case del popolo, la vostra è l’università voluta dal popolo…ma andate anchei in piazza primo maggio a sventolare libricini e censurate google da Mossa fino a Travisio? Ni Hao Marisa

  33. Luigi (veneziano) ha detto:

    L’università a Trieste era un antico sogno degli autonomisti italiani, propugnato e richiesto fin dalla seconda metà del XIX secolo all’interno del quadro dell’Impero Austroungarico.

    Da notare che alle svariate richieste per avere un’università in lingua italiana a Trento e a Trieste le autorità imperiali risposero sempre picche.

    Com’è noto, gli italiani dell’Impero studiavano prevalentemente a Padova, Vienna, Graz, Bologna e Praga. In pratica, per studiare nella loro lingua erano costretti ad andare all’estero.

    L.

  34. bonalama ha detto:

    e’ un dibattito SURREALE, qualcuno sembra molto addentro alle beghe, qualcun altro sembra del tutto estraneo ma fa proposte percorribili, sono di trieste, se tutti i friulani e provincialotti vari se ne andassero domani dall’università TROOOPPO BELLO (ovvio che no, ma si fa per dire)!! Resta da vedere come i soldi saranno impiegati: o se per fare nuove assunzioni di GIOVANI PRECARI, o per dare la spintarella ai vari cagnolini che “arf arf” si affannano per passar di grado,sbavando in giro e dando prova di troppo degrado personale e istituzionale.

  35. chinaski ha detto:

    cazzo e’ assurdo. io lavoro in uni-ts, insegno analisi matematica, pubblico sul journal of differential equations e non me puo’ fottere di meno dell’ irredentismo, del nazionalismo, dell’ identitarismo e di tutto questo ciarpame. le equazioni che studio io, le studiano anche a parigi, a varsavia, a pechino, nel minnesota… non mi sono mai accorto dell’ esistenza di una matematica friulana contrapposta a quella triestina o a quella berlinese.

    ma io ho 40 anni, sono vecchio, sono un vetero-matematico vetero-cosmopolita vetero-tutto. non mi sono accorto che il futuro e’ nel calcolo con le rune.

  36. chinaski ha detto:

    “Die Winkelsumme im Dreieck kann nicht nach den Bedürfnissen der Kurie abgeändert werden.” – Bertolt Brecht, Leben des Galilei

  37. chinaski ha detto:

    ah, e per quanto mi riguarda, non me importa un klinz se le universita’ le uniscono, se le dividono, se le pitturano di viola a pallini gialli oppure color merda. mi basta che mi lascino fare il mio lavoro in pace senza spappolarmi i cabbasisi con questioni oziose e soprattutto noiose.

  38. bonalama ha detto:

    chinaski:optime dixisti, but what does this mean? grazie

  39. arlon ha detto:

    visto che semo in ambito universitario:

    “I couldn’t care less.” – Starr R. (2010)

    xe la forma corretta 😀

  40. Marisa ha detto:

    @ RICHI

    Guarda che tutto il discorso girava intorno al fatto che in alcuni commenti si dava per ovvio, la fusione dell’università di Udine con quella di Trieste. Un “ovvietà” inaccettabile per un friulano. E l’espressione che così tanto ti ha offeso era riferita esclusivamente a chi continua a voler cancellare l’università del Friuli.

    Tutto qua!

  41. chinaski ha detto:

    @ bonalama

    1.
    “Die Winkelsumme im Dreieck kann nicht nach den Bedürfnissen der Kurie abgeändert werden.”

    trad. “La somma degli angoli in un triangolo non cambia a seconda delle esigenze della curia”

    2.
    “klinz”

    trad. “kuraz”

    3.
    “cabbasisi”

    trad. “testicoli”

  42. enrico maria milic ha detto:

    @ marisa,

    quando scrivi

    che la fusione tra gli atenei di trieste e udine è
    “Un “ovvietà” inaccettabile per un friulano. ”

    se vuoi ti sfido:
    – vuoi che ti trovo in un paio di giorni (nel tempo perso) 10 friulani che la pensano diversamente da te?

    smettila, ti prego, di bullarti di rappresentare i friulani. tu sei una tizia qualsiasi, come tanti di noi, che non rappresenta nessuno.

  43. abc ha detto:

    Riprendendo i dati dal commento 8 e facendo la divisione fra finanziamenti ottenuti e quantità di iscritti, risulta che l’Università di Trieste costa il 18 % in più rispetto a quella di Udine per ogni iscritto.

    A chi vorrebbe chiudere una delle due, domando se non sia più logico mantenere la sede più centrale rispetto al territorio regionale.

    Ma secondo me sarebbe più giusto tenere in vita ambedue le sedi.

  44. Marisa ha detto:

    Comunque noto che a parte ABC, tutti gli altri hanno evitato di rispondere ai commenti 5 e 8. Troppo scomoda la verità?

    @ Enrico Maria Milic

    Anche il rettore Cristiana Compagno (Università di Udine) è un signor nessun? Eppure dovresti saperlo che ha precisato (sia sulla stampa che all’apertura dell’anno accademico) in tutto le salse che la parola “fusione” non appartiene al suo vocabolario. Così come dovresti saperlo che c’è stata un fortissima reazione in Friuli perfino nei confronti di una ventilata “Fondazione unica” per i due atenei regionali. Ma evidentemente questo non basta. E, da parte del solito gruppo, da Trieste periodicamente riparte la solfa dell’università unica regionale. Anche in questo Post. Cosa deve ancora fare il rettore Cristiana Compagno per far tacere queste provocazioni tutte ed esclusivamente triestine?

    Attendo una risposta ai miei commenti 5 e 8.
    Risposte che ancora non ci sono state (salve ABC).

  45. Marisa ha detto:

    @ Alpino

    L’università di Trieste è stata voluta dal nazionalismo italiano per marcare l’esclusiva italianità di Trieste e in funzione anti-slava. Questo è noto e documentato. Non mi pare che sia una origine molto europea e di cui vantarsi.

    Che poi in Friuli si sia voluta un’università per formare la propria classe dirigente mi sembra più che leggittimo. Meno leggittima è invece stata la guerra che parte di Trieste ha fatto a questo importante progetto friulano.
    Guerra che è ancora in atto visto che c’è chi continua ancora a proporre, anche in questo Post, l’università unica regionale, già per altro bocciata dal Parlamento italiano 35 anni fa, quando fu istituita l’Università del Friuli.

  46. marino ha detto:

    trad. “La somma degli angoli in un triangolo non cambia a seconda delle esigenze della curia”

    Infati tuto sto casin dei preti pedofili no xe sta che un fraintendimento: la curia voleva solo portar questa somma da 180° a 90° 🙂

  47. chinaski ha detto:

    “La Univerza v Ljubljani, Fakulteta za matematiko in fiziko, e l’Università
    degli Studi di Trieste, Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, concordano
    l’attivazione di Programmi di doppio titolo in Matematica, che portino al rilascio di
    un doppio titolo accademico di Univerzitetni diplomirani matematik / Laurea in Matematica.”

    e’ il primo articolo dell’ accordo attuativo per l’ istituzione di un programma di studio congiunto trieste-lubiana, che comporta il rilascio di un doppio titolo accademico.

    italianita’? funzione antislava? mi sembra che qualcuno continui a vivere in un mondo che non c’e’ piu’.

  48. chinaski ha detto:

    @ marino

    ocio, che lippolis el se impiza

  49. Marisa ha detto:

    CHINASKI….stavamo parlando del perchè fu istituita l’Università di Trieste. O non sai leggere? Ovvio che oggi tutte le università si stanno internazionalizzando…..anche l’Università di Udine lo sta facendo con corsi di laurea che hanno valore anche all’estero!

  50. bonalama ha detto:

    chinaski: io ho chiesto solo la traduzione di Brecht, per rendere la frase maggiormente accessibile al grande pubblico, il troppo stroppia….. e in matematica la concisione è eleganza (o no?) Vedo che nessuno dice alcunché sui precari, sono SPRECARI???

  51. chinaski ha detto:

    a dire il vero non “stavamo” parlando di quello, tu stavi parlando di quello.

    in sostanza tu hai detto che l’ universita’ di trieste e’ una merda, perche’ e’ stata istituita in funzione antislava. e hai ragione, infatti se fai un salto su in piazzale europa, vedrai che nei loro uffici tutti i dipendenti sono impegnati ad arrotolare bandierine biancorossoverdi, e a infilarle in apposite bottigliette di vetro, pronte per essere gettate in mare di fronte al porto di capodistria.

  52. chinaski ha detto:

    l’ ultimo post era per marisa

  53. alpino ha detto:

    @Chinaski
    me par addirittura strano di trovarmi d’accordo con chinaski, comunque a nessuno frega più nulla di come e perchè sia nata luniversità di udine o di trieste se la seconda ebbe nascita di chiaro stampo dittatoriale amen pace all’anima sua, ad oggi AD 2010 l’univ di Ts è fucina di sapere friulani veneti terroni slavi neri gialli rossi bordeaux senza gambe senza braccia ciechi zoppi grassi magri laidi e secchi, sono tutti uguali con un cervello e vogliono studiare, attaccarsi alle origini dell’università è ridicolo assurdo e anacronistico.
    La sapienza a Roma ha la stessa architettura di quella di Trieste, anche quel polo li ha origine sporche quindi? la facolta di sociologia di Trento fu la culla delle brigate rosse o quantomeno del loro pensiero..
    Insomma se ci mettiamo a guardare il passato non andiamo da nessuna parte.
    L’impossibilità di unire i due atenei è semplicemente frutto di un nazionalismo friulano becero che però viene messo da parte qquando i friulani decidono di frequentare l’uni a Ts magari per studiare medicina o latro..
    Semplicemente ridicolo, questo arroccamento friulanofilo è assurdo.
    Si noti anche che non c’è un triestino o bisiacco o slavo che attacca per primo ma sempre qualche elemento friulano che non appena vede la scritta Gorizia o Trieste carica come un toro contro il drappo rosso

  54. Luigi (veneziano) ha detto:

    Io dico che prima o poi tutti questi nodi verranno al pettine, per una semplicissima questione di soldi. Fra l’altro, a novembre scorso “Il Piccolo” e “Il Messaggero Veneto” hanno presentato in pompa magna la fusione fra le due facoltà di lettere UD-TS come cosa fatta per l’anno 2010-2011: una decisione obbligata, dovuta proprio a motivi economici. Dove sono i friulani scesi in piazza contro questa fusione? Dove stanno le barricate a Udine?

    Parlando più in generale, a mio modo di vedere è ridicolo che esistano due università diverse in una regione di 1,2 milioni di abitanti, con un non so quanti sedi distaccate.

    Sia chiaro che non ne faccio una questione locale: ai miei occhi è pure assurdo che esista nella mia regione (Veneto) un’università o una sede universitaria distaccata per ogni capoluogo, o che a Venezia (dove vivo) esistano due università statali distinte (Ca’ Foscari e IUAV). Idem con patate per tutte quelle sedi o microsedi locali che costano un fottio alle amministrazioni locali, per cui si viene a scoprire che un’università come Trieste – per esempio – è nel consorzio universitario di Portogruaro. Portogruaro infatti non ha un’università sua propria di nome, ma di fatto è un polo universitario costituito dal consorzio di Ca’ Foscari, Padova e Trieste, con tre facoltà.

    Luigi (veneziano)

  55. chinaski ha detto:

    @ bonalama

    nessuno dice niente dei precari, e nessuno dice niente in generale su quel che si fa o si dovrebbe fare in universita’. e’ piu’ facile buttarla sul nazionalismo-campanilismo ecc. ecc.

    mi aspetto che fra un po’ il discorso si spostera’ su tito e sulle foibe.

  56. chinaski ha detto:

    parliamo un po’ dei preti pedofili, dai, cosi’ tanto per cambiare, per far vedere che non siamo provinciali.

  57. ciccio beppe ha detto:

    Sto ascoltando Battiato e più leggo i commenti di bora.la e più sono convinto che le sue canzoni si riferiscano alla fauna e agli argomenti che popolano queste pagine. 😀

  58. chinaski ha detto:

    pensa che bukowski mi aveva persino inserito in alcuni racconti

  59. chinaski ha detto:

    magari d’ ora in poi potrei chiamarmi chonjacki

    Sul soffitto e sulle pareti erano incise delle scritte. “Nati per morire”. “Ci sono uomini che comprano le stesse cose per cui altri vengono impiccati”. “Budino di merda”. “Odio l’amore più dell’odio”.

    Il vicepresidente, Clifford Underwood, era seduto sull’unica altra sedia dell’ufficio. C’era un solo telefono. Il locale puzzava di piscio, ma per arrivare al gabinetto bisognava percorrere circa quindici metri di corridoio…

    “A che ora gli hai detto?” domandò Underwood.

    “Alle nove e mezzo” disse Mason.

    “Non importa”.

    Attesero altri otto minuti. Si accesero entrambi un’altra sigaretta. Si udì un colpo alla porta.

    “Avanti” disse Mason. Era Monster Chonjacki, completo di barba, in tutta la gloria del suo metro e novanta e dei suoi centotrenta chili. Chonjacki puzzava. Cominciò a piovere. Si udì un camion passare sotto la finestra. In realtà i camion erano ventiquattro, viaggiavano diretti a nord ed erano carichi di merci. Chonjacki continuava a puzzare. Era la star dei Yellowjackets, uno dei migliori schettinatori delle due sponde del Mississippi, venticinque metri per sponda.

    “Siediti” disse Mason.

    “Non c’è la sedia” disse Chonjacki.

    “Dagli una sedia, Cliff”.

    Il vicepresidente si alzò lentamente, con tutta l’aria di un uomo che sta per scorreggiare, non scorreggiò, si spostò e si appoggiò alla pioggia che batteva contro lo spesso vetro giallo. Chonjacki abbassò le guance, prese una Pall Mall e l’accese. Senza filtro. Mason si protese attraverso la scrivania: “Sei un ignorante figlio di troia”.

    CHARLES BUKOWSKI, A sud di nessun nord.

  60. marisa ha detto:

    Luigi, perchè riporti sempre le informazioni in maniera parziale e faziosa?

    I corsi di laurea di cui scrivi e che ritiene “fusi” sono in realtà solo due piccolissimi corsi di laurea (campo letterario) che avevano un numero di iscritti che non stavano sulle data di una mano, per cui si è creato un corso di interfacoltà tra Udine e Trieste. La stessa università di Trieste sul Piccolo ha poi rettificato il termine “fusione” e ha precisato che si tratta solo di corsi interfacoltà come tanti altri abitualmente creati tra università.

    Lo stesso rettore Cristiana Compagno (università di Udine), stante le tantissime proteste in Friuli a seguito dell’uso del vocabolo “fusione” sulla stampa triestina, ha poi con forza negato trattarsi di una fusione, e ha precisato trattarsi solo di corsi interateneo stante il piccolissimo numero di iscritti in entrambi le università. Oltretutto la sede amministrativa mi risulta essere a Udine e non a Trieste.

  61. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Marisa
    Scampato pericolo, quindi: siete sempre assediati da tanta gente brutta e cattiva che vi vuole male, ma il fortilizio friulano regge, giusto?

    Tieni però sempre oliate le canne del fucile, Marisa.

    L.

  62. jacum ha detto:

    @ Marisa,
    come vedi la percezione triestina alla friulanitá é un senso di reppelenza disgusto e tanfo.

    lo stesso vale per gli italianissimi divenuti triestini e fortemente anti-austriaci e anti-slavi.

    il convincere queste persone é arduo, ma anche il solo fatto di farsi ascoltare con attenzione rimane al limite del paradossale.

    loro diranno che noi, io e te, cadiamo nel indipendentismo o secessionismo, e che siamo chiusi e ottusi con una visione anti-italica anti-europea e il nostro insistere é fastidioso antipatico becero inutile, tanto siamo in italia e cosí rimarrá per sempre!

    l’ultima chicca é arrivata dal nostro gigi el venesian che ha sparato una baggianata folle sull’istituzione dell’universitá triestina. mentre la tua analisi dei conti triestini udinesi pare che non freghi a nessuno solo perché chi é in difetto ora é trieste.

    per richi,
    la collaborazione c’é e ci sará, ma i due istituti sono e saranno separati.
    e poi richi non per far la punta al stronzo, ma cosa vuol dire “Cerco di rispettare i Friulani …”

    “cerco”…
    o si rispettano o no si rispettano.
    ora pare che tu non nutri rispetto verso loro.

  63. ciccio beppe ha detto:

    le barricate in piazza le fai per conto della borghesia che crea falsi miti di progresso

  64. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ jacun
    E’ sorprendente che tu non conosca la storia dell’Università di Trieste. Anzi: visto il tenore immaginifico dei tuoi messaggi, non sorprende per nulla.

    Secondo me, tu non hai nemmeno mai sentito parlare degli otto giorni di rivolta del 1908, quando gruppi di giovani manifestarono per l’Università in lingua italiana a Trieste, presto opponendosi ai giovani sloveni. Si venne anche alle mani.

    Ma tu – che ti sei fumata in dosi massicce la storia per cui a Trieste sotto l’A. cani e gatti mangiavano dallo stesso piatto, tutti si volevano bene e che i brutti e cattivi sono quelli arrivati dopo il 1918 (perché evidentemente gli altri sono stati tutti cacciati via…) – non hai registrato questo fatto.

    Così come non hai registrata la storia di Alcide De Gasperi, arrestato il 3 novembre 1904 insieme ad altri 136 giovani studenti trentini e giuliani italiani al termine della cerimonia di inaugurazione della facoltà in lingua italiana dell’università di Innsbruck. Questi studenti italiani vennero alle mani con una folla di studenti tedeschi, richiamati alla manifestazione dalle associazioni nazionalistiche tedesche del Tirolo. Gli italiani – essendo minoranza – si barricarono dentro gli alberghi “Croce Bianca” e “Rosa d’Oro”, venendone stanati dalla polizia che entrò nei locali con le baionette inastate sui fucili.

    E sicuramente non conosci la storia delle delegazioni di studenti italiani triestini e dalmati che andò fino a Vienna per manifestare per l’università italiana di Trieste. Le manifestazioni a Vienna per la scuola italiana erano iniziate negli anni ’70 del XIX secolo, quando alcuni che poi divennero capi del partito autonomista dalmata (Roberto Ghiglianovich fra tutti) si recarono a protestare per la croatizzazione delle scuole della loro regione.

    Tutto però deriva dall’immenso amore fra i popoli che regnava nell’Impero. Amore che venne in seguito rovinato dai brutti, sporchi e cattivi italiani.

    Ma per fortuna che arrivi tu, che dall’alto della tua incommensurabile sapienza riporterai la pace in queste terre.

    Grazie di esistere.

    L.

  65. Luigi (veneziano) ha detto:

    Sui conti presentati da Marisa.

    Ella fa finta di credere che i contributi statali alle università siano determinati dal numero degli studenti. Ad ogni studente corrisponde un tot di contributo. Mille studenti = mille tot. Diecimila studenti = diecimila tot.

    Se fosse così, allora La Sapienza prenderebbe dieci volte i finanziamenti di Udine, e poi Giurisprudenza tre volte i soldi di Architettura, e a Scienze Statistiche – che in tutta Italia ha la miseria di 2.605 iscritti – diamo un Kinder Bueno a testa e via andare.

    Marisa dovrebbe invece considerare il fatto che non esiste questa equivalenza iscritti=soldi: non sta scritta da nessuna parte e non è la linea guida dei finanziamenti statali.

    Di conseguenza, ella prima di sparare a casaccio dovrebbe studiarsi quali sono i criteri di valutazione universitaria in vigore in Italia e solo allora – alla luce di questa conoscenza di base – fare le proprie critiche.

    Luigi (veneziano)

  66. marisa ha detto:

    LUIGI…..sei fantastico nel rigirare le frittate come va bene a te!

    Vai alla CASELLA 12 di questo POST e per penitenza leggila almeno tre volte!

    E poi erudiscici tutti sul problema del finanziamento FFO sulla base del costo storico!

  67. Luigi (veneziano) ha detto:

    Cara Marisa,
    il criterio per la suddivisione del FFO è il seguente:

    http://www.cnvsu.it/_library/downloadfile.asp?id=11146

    E’ stato adottato dal ministero col DM 146/2004:

    http://www.miur.it/0006Menu_C/0012Docume/0015Atti_M/4300Approv_cf2.htm

    A questo punto, studiati meglio le carte e poi ne riparliamo.

    L.

  68. Luigi (veneziano) ha detto:

    Per gli altri: dal 2004 il criterio di ripartizione dei finanziamenti alle università è il seguente:

    – 30% Numero degli iscritti
    – 30% Risultati dei processi di formazione (crediti acquisiti)
    – 30% Ricerca scientifica
    – 10% Incentivi specifici

    Luigi (veneziano)

  69. lussinian-austriaco italo slavo ha detto:

    Per fortuna che c’e’ Luigi che scrive cose interessanti. Poi uno puo’ anche avere opnioni diverse… del resto in un mondo che vive nella sindrome da sovra informazione… ovvero come a me piace definire la retorica dell’informazione…. o era Michaelstaedter?

  70. marisa ha detto:

    Luigi….raccontala giusta!

    Questo è il criterio di distribuzione per merito, fissato dal Ministero nel 2004 ma MAI APPLICATO perchè la lobby delle università più sovraffinanziante ( tra cui Trieste!) è riuscita fino ad ora a bloccarlo!

    Per cui il Ministero ha continuato con il criterio del costo storico datato 1993, e solo una piccolissima parte del FFO è stata distribuita in base ad altri criteri. Per il 2009 solo il 7% del FFO (fondi statali alle università) è stato distribuito in base al criterio del merito (ma i criteri elencati da Luigi mi risultano essere stati modificati!); il resto in base al criterio del costo storico (87% di quanto avuto l’anno precedente) più altre assegnazioni in base ad altri criteri sempre non meritocratici.

    Luigi…..aggiornati! E sono sempre in attesa che ci spieghi il problema italiano della distribuzione del FFO. Già che ci sei, tu che sai sempre tutto, perchè non ci racconti quali sono i criteri con cui negli altri Stati europei viene distribuito il finanziamento statale alle università?

    Luigi…..ti do un “aiutino”!
    http://www.miur.it/0006Menu_C/0012Docume/0015Atti_M/7972Decret_cf2.htm

  71. alpino ha detto:

    completamente OT
    è venuto a mancare un grande Esule della televisione italiana (nato a Spalato) Mr. Raimondo Vianello…:-(

  72. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ciò che tu continui a segnalare non è altro che una manipolazione di ciò ch’è scritto nella legge.

    Nel DM da te riportato non è scritto che l’87% delle risorse è stato distribuito in base al costo storico, ma che nel 2009 è stato assegnato l’87% della somma stanziata come FFO nel 2008.

    A questo punto uno dovrebbe sapere come è stata suddivisa la somma nel 2008.

    Troverebbe che nel 2008 la somma “fissa” è stata pari al 95,15% del 2007.

    E allora già subito capiremmo che il 2009 non è l’87% dello “storico”, ma è l’87% del 95,15% del 2007.

    In pratica, fatto pari a 100 il 2007, nel 2008 è stato dato 95,15, e nel 2009 82,78 (l’87% di 95,15).

    Ma nel 2007 quanto è stato dato rispetto allo “storico” del 2006?

    Il 99,5% del 2005.

    E nel 2005?

    Esattamente quello ch’è stato dato nel 2004.

    Quindi nel 2009 è stato dato l’87% del 95,15% del 99,5% del 100%.

    In pratica, fatto pari a 100 il finanziamento del 2004 (primo anno di applicazione dei nuovi criteri di valutazione), il finanziamento “storico” del 2009 è stato pari a 82,36. Quindi già il 17,64% delle risorse vengono fornite secondo altri criteri.

    Nell’anno 2010 si arriverà ad un’altra limatura di quanto sopra.

    E adesso veniamo a capire come e perché di questo meccanismo, che Marisa tetragonamente non capisce.

    Questo meccanismo è stato messo in piedi molto semplicemente per evitare che alcune università – ed in particolare proprio quelle più piccole e più nuove – venissero messe in ginocchio dalla nuova ripartizione del FFO. Giacché se si fosse lavorato col criterio del “pronti-via!”, alcune università (Aosta e Bolzano per esempio) avrebbero dovuto chiudere seduta stante, avendo pochissimi studenti, pochi crediti acquisiti e pochissima produzione scientifica.

    Marisa invece addirittura – non conoscendo la questione se non con i soliti paraocchi nazional-friulanisti – gira completamente la frittata come se questo significasse che Trieste e le università come Trieste devono dare soldi a Udine. Che criterio poi sceglie come verifica? Il numero degli studenti, che è solo UNO dei criteri da individuare.

    Di conseguenza, mia cara Marisa, smettila di abbaiare alla luna perché ti sembra poco furlana. Fai un pessimo servizio alla causa che pretendi di difendere, e in definitiva l’unico risultato che ottieni è quello di renderti invisa a chi ti legge.

    Luigi (veneziano)

  73. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ alpino
    Raimondo Vianello non è nato a Spalato, ma a Roma. Suo padre venne trasferito lì, e lui lo seguì con la famiglia.

    L.

  74. Dag ha detto:

    Non vedo proprio perchè l’Università di Udine si dovrebbe fondere con quella di Trieste:
    – è in attivo di bilancio;
    – è in aumento di studenti;
    – è in aumento di prestigio;
    – la legge istitutiva lo vieta espressamente.
    Se l’Università di Trieste, nonostante l’immeritato e continuo sovrafinanziamento, non riesce a stare dentro con i conti, si fonda con qualche altro ateneo, magari sloveno. Potrebbe dare vita ad un’università internazionale che, forse, richiamerebbe più studenti e più finanziamenti, anche comunitari.

  75. alpino ha detto:

    @Luigi
    hai ragione: “figlio di ammiraglio, cresciuto a Spalato” comunque dettagli.
    Saluti

  76. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ alpino
    Ho comprato un paio di settimane fa in una libreria antiquaria “Quando ero fanciullo”: un libro di ricordi d’infanzia di Luciano Morpurgo, pubblicato nel 1938.

    Morpurgo era membro di una delle famiglie ebree “storiche” di Spalato, e i suoi ricordi sono una manna per chi è interessato ad affrontare il tema della vita quotidiana in quella città alla fine del XIX secolo. Cosa singolare, fino a quando non andò alle elementari Morpurgo non conosceva il croato: a casa parlava solo il dialetto veneto-dalmata, e lo utilizzava anche in strada con i ragazzini suoi coetanei.

    Interessante notare che suo zio Vito – citato un paio di volte nel libro – fu invece uno dei capi del partito nazionale croato in città.

    La libreria Morpurgo – in Piazza dei Signori – fu una delle prime in tutta la Dalmazia a vendere cartoline illustrate, nonché luogo d’incontro dell’intellighenzia cittadina, in quell’angolo della piazza a fianco del noto Caffè Troccoli.

    Gli “italiani” invece si trovavano preferibilmente in riva, presso il Caffè Nani.

    Luigi (veneziano)

  77. el sinter de gropada ha detto:

    Sei totalmente off-topic.

  78. alpino ha detto:

    ringrazio per le preziose informazioni.

  79. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Dag 74

    – Il bilancio preventivo 2010 di UniUD è in pareggio, non in attivo. E le entrate non sono solo il FFO (che ne costituisce il 62,1%), ma anche le entrate da studenti (16,4%), altri trasferimenti statali (6,4%), il contributo della Regione (3,5%, pari a 6 milioni nel 2009 e 4,1 milioni nel 2010) eccetera eccetera.

    – Il numero di studenti iscritti è altalenante ma sostanzialmente in discesa dal 2003/2004 (16.783) al 2008/2009 (16.362). E le iscrizioni del 2009/2010 sono state – secondo i primi dati – ulteriormente in discesa.

    – Non so come si valuti il prestigio. Se le valutazioni sono invece quelle previste dalla legge, aspettiamo cosa dirà l’apposito comitato. Nel frattempo, sappiamo che per i vari indicatori di sudidvisione del FFO (escluso il numero degli studenti) siamo sostanzialmente in pareggio fra TS e UD.

    – La legge istitutiva (del 1977) non vieta proprio nulla.

    Luigi (veneziano)

  80. marisa ha detto:

    La legge istitutiva dell’università friulana (art 26 della legge sulla ricostruzione del Friuli terremotato) vincola l’università ad un territorio (SOLO il Friuli) e ne determina gli scopi della sua istituzione: ciò è stato stabilito dal Parlamento italiano.

    E’ l’unica università italiana ad avere queste due caratteristiche: nessuna altra università italiana è legata ad un territorio e ad uno preciso scopo istituzionale.

    Non è una università come tutte le altre.

  81. brancovig ha detto:

    Secondo me perdiamo di vista la questione principale. Quanto deve investire una nazione per la formazione avanzata delle sue generazioni più giovani?

    Certo è difficile pensare che la comunità italiana possa investire sulla formazione dei suoi giovani essendo il 50% della popolazione con un reddito inferiore ai 15.000 euri. (breve polemica)

    In questo periodo stiamo disinvestendo in modo atroce sulla formazione. Al contrario in tutto il mondo stanno investendo alla grande. Dalla Cina agli USA. Anche se rientrano dentro il 90% le Università italiane sono destinate a regredire. L’istruzione e la ricerca costano ed i fondi sono sempre meno del passato.

    Tutte le università italiane sono con l’acqua alla gola. Certo le Università hanno commesso molti errori. Ma la politica non utilizzato gli strumenti, che in tutti i paesi anglosassoni vengono utilizzati per valutare le Università e distribuire i finanziamenti.
    Bastava copiare quello che fanno gli altri. Noi invece abbiamo tra i parametri uno fantastico: Più promuovi più bravo sei. Il che è tutto dire.

    Nonstante tutto l’Università italiana riesce miracolosamente ancora a produrre buoni studenti ed ha buoni docenti. Due esempi

    Primo
    Il numero di giovani finanziati dall’ERC (European Research Council ente finanziatore dell’eccellenza nel campo della ricerca europea), più elevato è stato quello degli italiani. Peccato che larga parte di questi giovani lavori all’estero.

    Secondo
    Ho recentemente fatto il revisore per dei progetti di ricerca finanziati, alcuni dal governo francese ed altri dal governo isrealiano. Ebbene a parità dei CV degli scienziati proponenti le quantità di denaro ricevute e richieste sono 10 volte superiori a quelle che uno scienziato italiano può sperare ricevere dal nostro governo (Berlusconi- Tremonti-Bossi). Eppure lo scienziato italiano riesce (ancora per un po’) a competere.

    Poi in regione c’è chi arma le truppe contro il vicino ma è una guerra tra straccioni. Tutta questa discussione è delirante.

    @Marisa
    Il concetto di legare in modo asfissiante un’ Università al territorio è un modo per distruggere l’ Università. E’ in antitesi con il concetto stesso di Università.
    Ti suggerisco Marisa di vistare-lavorare per un periodo in una Università di prestigio anglosassone (Harvard, Oxford o similari). Il territorio è il mondo per una vera università. Altrimenti parliamo di altro…una scuola media superiore.

    I friulanisti esagitati con questo modo di pensare distruggeranno l’Università di Udine che è nata e cresciuta anche soprattutto per l’impegno di docenti non-del territorio tra i quali molti Giuliani-triestini. Come moltissimi friulani lavorano e s’impegnano per l’ateno giuliano.

    Certo, ad Udine come a Trieste sono stati fatti degli errori. (Ad esempio attivare doppioni non sostenibili ad Udine, quali giurisprudenza)

  82. Richi ha detto:

    @ Luigi 64

    Con questo post non getti fango sull’ AU ma anzi, confermi alla grande come le scalogne grosse a Trieste siano arrivate in gran parte dopo il 1918.
    Non solo perche’ di episodi di tensioni etniche ne abbiamo ancor oggi nel 2010 nelle piu’ ricche citta’ del globo, ma anche perche’ i tafferugli citati da te mi appaiono ben poca cosa rispetto alle violenze dei totalitarsimi che hanno tormentato queste terre.

    IN PRIMIS, quelli fascisti. Lo ha detto Manlio Cecovini che non e’ certo un invasato Austriacante: “Molta gente lanciava fiori ai bersaglieri quando arrivarono in citta’, ma con l’Italia arrivo’ subito dopo il fascismo. E sono cadute le braccia a tutti.”
    Ora, credo si possa dire tranquillamente che pochi -forse nessuno- conoscono la storia di TS come Cecovini, ergo non credo ci sia molto da aggiungere.

    Personaggi come Bruno Cerne e Mario Stocca (che saranno negli anni cinquanta nelle prime file dell’indipendentismo triestino, quest’ultimo il fondatore del Blocco Triestino) erano stati irredentisti poi pentiti che piu’ volte sottolinearono l’errore da non ripetere.

    Non andrebbe dimenticato nemmeno Cergoly, anche se la nostra stampa irredento-nazionalistica e’ stata molto attenta nell’attaccare prima e cancellare poi, tutte queste figure.

    Le quali, consentimelo, hanno avuto uno spessore intellettuale ben piu’ alto degli hooligans Meniani, della Lega Nazionale e quant’altro.

  83. Richi ha detto:

    @ Jacum

    Mi sono espresso male. Io rispetto i Friulani spesso e volentieri piu’ dei miei concittadini, non solo perche’ non si sono fatti mettere l’anello al naso da torve di cialtroni per decenni di fila, ma anche per le loro continue lezioni di orgoglio e tenacia.

    Per questi motivi e anche per il fatto che io credo nel principio che ognuno a casa sua e’ padrone (ergo: per il Friuli decidano I FRIULANI non il resto d’Italia), voterei a favore dell’introduzione del Friulano, non guadagnandoci nulla in quanto Triestino.
    Anzi, se vogliono piu’ autonomia, d’accordissimo. Ora, precisando che non voglio e non chiedo un grazie a nessuno (sono pur sempre idee mie e nessuno me le impone), gradirei perlomeno non vedermi sbattere in faccia ogni due per tre robe tipo:

    -la lobby Triestina (che se e’ quella che penso io, di Triestino ha ben poco)

    -i media Triestini (dela serie, caghemose dosso: la CNN, la BBC e il New York Times)

    -il Friuli compatto in piazza a gridare “Trieste merda”

    -Abc che dichiara di essere favorevole ad appendere qualsiasi bandiera purche’ non Triestina

    Meglio fermarsi. Spero abbia letto anche tu queste cose e siccome sono sicuro che tieni molto e sinceramente a Trieste, puoi capire che certe offese gratuite fanno girare le scatole proprio perche’ non meritate.

    Tutto qua, mulon! 🙂

  84. jacum ha detto:

    grazie Richi per le tue belle parole che mi hanno fatto capire che a Trieste, la Nostra Trieste, esistono ancora VERI Triestini che ghe tien.

    per el Friul e i furlani, mi son per quela che lori i se devi svejar! i devi tutelarse la lingua, le istituzioni, i prodoti locaj, e chieder de diventar regione autonoma.
    Noi, triestini, se dovemo svejar perché cusí no se va avanti e soto el tricolor no ndemo de nisuna parte anzi da moribondi che semo moriremo definitivamente e scompariremo.
    no cori eser scienziati, ma basta ndar fora dela porta e verzer i oci per renderse conto de cosa che xe diventada Trieste.

    le lobby dei triestini italianissimi, ga poco njente de triestin, ma i xe cua e i xe forti.

    mi de sta situazion me son roto le bale!
    go fato e sto fazendo qualcosa, saria de ingrumarse tuti e dar voxe ale nostre exigence e diritti.

    @GG venesian
    anca a ti grassie de exister 🙂
    la storia xe opinabile, e le nostre opinioni no coinciderá mai penso.
    ot: solo una roba per zontar a quel che te ga racontá, tien de conto chi ghe jera a Trst in quel periodo, quanti foresti ghe jera, quanti fomentatori ghe jera ecc…
    le universitá nel’impero le ghe jera, e jera anca iniziá l’insegnamento in lingue diverse dal tedesco….

    @Marisa,
    no molar, e come che dixi Richi no cori inveir con slogan tipo “Trieste Merda” ma bisogna invece gaver una region nova che se ciama Friul.

  85. monster chonjacki ha detto:

    la cosa pazzesca di questa discussione e’ che a quasi tutti i commentatori non frega niente del punto di vista di chi all’ universita’ ci lavora

  86. marisa ha detto:

    @ Richi

    capisco la tua amarezza nel leggere di “Lobby triestina” o altro. Ma anche tu cerca di capire che c’è una parte maggioritaria di Trieste che fa l’impossibile per farsi detestare da friulani e sloveni. Lo so che tu e Jacum, non ne fate parte, e non volete, giustamente, assumervi responsabilità che non sono vostre o essere offesi per colpe di altri. Mi scuso con te se ti ho ferito.

    Forse l’unica soluzione è una alleanza tra la parte sana di Trieste, come te e Jacum, e chi in Friuli si batte per i suoi diritti, nel rispetto di quelli degli altri.

    mandi

  87. ciccio beppe ha detto:

    Insomma l’unico triestino/friulano buono è quello che si spara sui piedi. Tutti d’accordo tutti amici ma torniamo a fare i cani e i gatti come sta scritto sul copione da decenni.

  88. el sinter de gropada ha detto:

    @Richi 83

    Ma questi qui chi erano? Per fortuna che ancora esistono documenti che la rete non può cancellare.

    http://www.youtube.com/watch?v=tlUV6O3_vH4&feature=related

  89. monster chonjacki ha detto:

    il bello (o il brutto) e’ che tutta ‘sta sceneggiata napoletana tra furlani e triestini non aveva nessuna attinenza col tema dell’ articolo.

    l’ universita’ di trieste e’ tornata di poco sotto il 90%. questo dovrebbe permettere, secondo quello che si sente dire, di stabilizzare alcuni precari, per lo piu’ amministrativi (bibliotecari, tecnici, figure di questo tipo). a me sembra una buona notizia.

    ma qui c’e’ gente accecata dall’ ideologia, che parla come se gli argomenti trattati non riguardassero persone in carne ed ossa.

  90. ciccio beppe ha detto:

    @89 Secondo il pensiero politico più recente e dominante:
    “è inutile il tricolore, lo metta al cesso signora!”
    [ Bossi Umberto, “Autobiografia”, ed. Padania, Venezia 1997, http://www.youtube.com/watch?v=OpuwySISFOw ]

  91. bubez goriziano ha detto:

    monster chonjacki

    Di amministrativi a Trieste ce ne sono fin troppi e stabilizzare dei precari senza fare un concorso è un’ingiustizia verso chi quei concorsi li ha fatti e li ha superati. Speriamo invece che assumano nuovi docenti, vista che l’età media in certi settori scientifico-disciplinari è tale che nel giro di cinque anni i pensionamenti saranno numerosi.

  92. el sinter de gropada ha detto:

    @91 ciccio beppe

    Difatti il governo è in bilico per questo motivo e non certo per le proposte forti della sinistra. Siamo messi maluccio.

  93. monster chonjacki ha detto:

    mah, dipende da che cosa si intende per amministrativi. ad esempio a matematica avevamo un bravissimo system manager, che si occupava della rete sun. dopo anni e anni di precariato, si e’ trovato un altro lavoro e se n’e’ andato via. secondo me e’ stata una grossa perdita per il dipartimento.

  94. monster chonjacki ha detto:

    per l’ assunzione di nuovi docenti purtroppo la vedo dura. siamo all’ 89,82%, e basta una piccolissima oscillazione per farci sforare di nuovo. boh, vedremo. tra l’ altro, se si dovesse liberare qualche risorsa, prevedo scannamenti tra i vari settori, che farebbero impallidire gli scannamenti fra furlani e triestini qui sopra.

  95. bubez goriziano ha detto:

    In quanto a capacità di far scappare i bravi tecnici e le persone con voglia di fare, l’università di Trieste non è seconda a nessuno.

  96. marisa ha detto:

    Nessuno commenta il “criterio del costo storico”? Tutto O.K., va bene così?

  97. bubez goriziano ha detto:

    Ovvio che si scanneranno all’ultimo sangue per bandire i posti, ma guarda che la legge non dice che si può assumere fino a che non si sfora il 90%, ma che si può assumere nei limiti del 50% delle fuoriuscite dell’anno precedente. Quindi nel 2010 assunzioni a volontà e nel 2011 tutto bloccato di nuovo perché la soglia del 90% sarà superata nuovamente.

  98. monster chonjacki ha detto:

    marisa, guarda, se mi dai una mano facciamo cosi’. io mi trasferisco all’ universita’ di udine, portandomi dietro i miei miseri punti stipendiali di ricercatore, e cosi’ contribuisco al riequilibrio tra udine e trieste. contenta?

  99. monster chonjacki ha detto:

    @ bubez goriziano

    speriamo di no, che altro posso dire.

  100. el sinter de gropada ha detto:

    @99 chinaski

    Illustraci qualche risultato concreto dei tuoi tanti anni da ricercatore perchè mi sa tanto che questi posti sono più assistenzialisti che produttivi.

  101. chinaski ha detto:

    sinter

    la lista delle mie pubblicazioni la trovi qua.

    https://saperi.cineca.it/php4/catalogo/catalogo_pubblico.php

  102. chinaski ha detto:

    e tu sinter, chi cazzo sei, che cazzo fai in vita tua?

  103. el sinter de gropada ha detto:

    Non prendo certamente un salario pubblico e questo ti può bastare!

  104. chinaski ha detto:

    ok, il link non funziona, prova qua:

    http://www.dmi.units.it/~prizzi/

  105. el sinter de gropada ha detto:

    Chinaski e quelli come te. Sburti la merda contro l’Italia e poi come tutti non rischi un cazzo creato e vuoi il posticino al calduccio statale dello stato italiano. Non di certo jugoslavo o sloveno o croato.
    Almeno Milic rischia di suo e per questo tanto di cappello.

  106. el sinter de gropada ha detto:

    Anzi ti dico di più. Io sono venuto a Trieste come dipendente postale e dopo tredici anni ho lasciato questo posto ormai divenuto vessatorio,pericoloso e mal pagato e me ne sono tornato a casa e adesso ho una attività mia e ho soddisfazioni diverse e molto migliori. Fu una scelta pericolosa,ma con il senno di poi non male.A Trieste mi sono conservato l’appartamentino dove vivevo e vengo 4-5 volte all’anno.

  107. ciccio beppe ha detto:

    sinter: tu senza l’istruzione pubblica staresti ancora scrivendo cunei su una tavoletta d’argilla cercando di capire quanti cubiti di grano l’imperatore ti chiederebbe.

  108. chinaski ha detto:

    sinter

    go capi’, te xe andada sbusa con qualche babeta, per quel te son cussi’ ranzido.

  109. ciccio beppe ha detto:

    E forse non potresti neanche obiettare alle pretese di ius primae noctis del tuo signorotto perchè di latino non capisci neanche quello che dici a messa.

  110. chinaski ha detto:

    ciccio

    lascia perdere, deve aver preso un due di picche.

  111. Wladimir ha detto:

    Purtroppo el sinter è stato bannato.
    1) a Messa non vado più da svariati anni.
    2)il latino un pochino lo mastico avendo fatto il liceo scientifico. Dopo all’università ho fatto economia.
    3) Volevo dire a ciccio beppe che è proprio durante il liceo che ho incontrato dei professori vermi comunisti che dopo la restaurazione dell’inizio anni ’80 usavano metodi sovietici e non certo sessantottini e maturai delle convinzioni a destra. Pensa che contraddizioni.La libertà a destra e la dittatura a sinistra. Come me molti maturarono questa scelta grazie a prof.sovietici nella scuola pubblica.

  112. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Richi 83
    Un piccolo approfondimento storico, poi torniamo a parlare di UniTS.

    Tu dici: le cose peggiori per TS sono arrivate dopo il 1918. Questo è sicuramente vero, in tutti i sensi.

    Mi permetto però di farti notare che settant’anni prima del 1918 il pacifico impero asburgico fu passato da est ad ovest e poi di nuovo da ovest a est da vari eserciti. Fu la cosiddetta “primavera dei popoli”, per cui l’imperatore – alla fine della fiera e dopo una notevole serie di battaglie campali – dovette chiedere aiuto ai russi per sgominare la rivolta ungherese.

    La cosa terminò simbolicamente ad ottobre del 1949 ad Arad, quando una lunga teoria di impiccagioni pubbliche fece fuori tutti i capi ungheresi.

    Il 6 ottobre – data dell’impiccagione di 13 generali magiari – è tuttora lutto nazionale in Ungheria.

    Legata a questa giornata c’è pure una singolare tradizione: visto che mentre questi generali ungheresi venivano impiccati gli austriaci brindavano, da allora in Ungheria è considerato disdicevole tintinnare i bicchieri per un brindisi.

    Decine di migliaia furono i morti, e a questo punto mi tocca pure ricordare ciò che accadde alla mia città – Venezia – che fu presa d’assedio dagli austriaci e sottoposta al primo bombardamento della sua storia. Ne subirà altri solo nel corso della Grande Guerra.

    Questo per dire che basta alzare solo un pochino lo sguardo al di là del proprio confine cittadino per capire che di “tempi peggiori” ce ne sono stati tanti, anche all’interno dell’Impero, anche e sempre per motivi di scontri nazionali.

    Oltre a ciò, l’evento che costituì la fortuna di Trieste – e cioè il monopolio portuale accordato per legge a questo scalo – è lo stesso identico motivo che permise per secoli la fortuna di Venezia, la quale imponeva il passaggio di tutte le merci per i mercati della Dominante.

    E’ un motivo unico e allo stato attuale dei fatti storico-economici non più ripetibile, di conseguenza è necessario che Trieste cerchi nella competitività il proprio futuro.

    Qui c’entra l’Università. Ben vengano collegamenti di tutti i tipi fra l’università di TS e tutte le università principali dell’area danubiano-balcanica. Non ci vedo nulla di strano nel fatto che TS riceva più finanziamenti di un’università come quella di Udine, se l’ottica di TS è questa.

    A mio modo di vedere, Trieste è il luogo del movimento: di persone, di merci, di idee, di soldi eccetera eccetera. Tutto ciò che favorisce questo movimento – e quindi io per esempio dico SI’ TAV! – è benedetto per Trieste.

    Tutto ciò che si mette di traverso e che genera immobilismo e rendite di posizione, è la morte di questa città.

    Avrei qui qualcosa da dire sulla mentalità del borghese triestino (per lo meno: la mentalità di quei borghesi che ho conosciuto io), ma il discorso si farebbe molto più complesso.

    Luigi (veneziano)

  113. jacum ha detto:

    anche mi son d’acordo su “le cose peggiori per TS sono arrivate dopo il 1918. Questo è sicuramente vero, in tutti i sensi.”

    ehm.. forsi GG non te se ga inacorto che Triest xe moribonda! spetemo solo el colpo de grazia, che de grazia ga ben poco ma se dixi cusì! “Tutto ciò che si mette di traverso e che genera immobilismo e rendite di posizione, è la morte di questa città.”

    el cuor dell’economia de Trieste e del suo territorio, il PORTO, xe in remengo da quando xe governà da taliani, regnicoli prima republichini poi.
    fate un giro in porto e sapime dir.
    varda che economia ga Trieste e sapime dir, guarda che situazion etnica gavemo a Trst e sapime dir.

    ma all’università di Trieste ci sono pari corsi in lingua slovena?

  114. abc ha detto:

    @ richi 84

    “-Abc che dichiara di essere favorevole ad appendere qualsiasi bandiera purche’ non Triestina”.

    a questo link https://bora.la/2010/04/07/la-lettera-gorizia-non-e-friulana-e-rivuole-cervignano/#comments si trova il mio commento 117

    Mi dispiace che tu abbia giudicato negativamente il contenuto del mio commento, Ora mi spiego, spero in modo più chiaro.

    Ogni secondo giorno sul Piccolo e talvolta anche qua c’è qualcuno che continua ad asserire che Gorizia non è Friuli.

    Aver visto tutte quelle bandiere alle finestre delle case private nel territorio del comune di Gorizia mi ha fatto pensare che se quei cittadini fossero tutti “giuliani”, come si vuol far credere, avrebbero declinato l’invito ad imbandierare la piazza. Credo che se la manifestazione si fosse svolta a Trieste, sicuramente nessuno avrebbe esposto nulla.

    Poi ho aggiunto che a casa mia esporrei la bandiera del Friuli-Venezia Giulia, quindi mi sento cittadino di tutta la regione, ripeto tutta, così come è adesso (cioè compresa la Venezia Giulia, compresa la provincia di Trieste il cui simbolo è l’alabarda). Non ho mai sostenuto il contrario di quanto appena dichiarato. Preferirei quella del solo Friuli proprio in risposta a quanti vogliono far credere che qui nessuno è friulano.
    Se dovessi scegliere fra Friuli e Venezia Giulia è ovvio che preferisco il primo, poiché parlo friulano, come tanti altri nella mia provincia.

    Come ben sai c’è la tendenza a far sopprimere la sola provincia di Gorizia, se questo dovesse malauguratamente accadere, è naturale esprimere la propria preferenza.

    Per quanto riguarda il tricolore non la penso come Bossi, le persone civili usano la carta igienica non la stoffa, inoltre sono cittadino italiano non padano: la nostra è l’unica regione del nord che non ha nulla a che fare con il Po. Infine sono favorevole all’integrazione europea (sperando che duri). Non ho sostenuto per esempio che voglio esporre la bandiera austriaca né tanto meno quella slovena o jugoslava e neppure quella udinese, perché per me il Friuli non è la provincia di Udine.

    Non vedo perché dunque dovrei esporre quella della sola Trieste, Tu faresti altrettanto a casa tua con quella del Friuli oppure di Gorizia?

    Al di là di quanto mi rimproveri, condivido molti dei tuoi commenti. Fossero tutti come te non ci sarebbero problemi. Spero di aver chiarito.

  115. marisa ha detto:

    LUIGI…..anche l’Università di Padova è sottofinanziata e anche di molto. Va bene così ?

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