12 Aprile 2010

Esce in dvd “Italiani sbagliati. Storia e storie dei rimasti”, il documentario sugli italiani che restarono in Istria

Esce in dvd il film documentario “Italiani sbagliati. Storia e storie dei rimasti” per la regia di Diego Cenetiempo, accompagnato dalla Piccola antologia istriana.

Il film illustra i fatti accaduti al termine della II guerra mondiale. L’ l’Italia sconfitta militarmente, paga i conti ai vincitori: tutta l’Istria passa alla Jugoslavia, comprese le cittadine costiere del Quarnero e la provincia dalmata di Zara, in cui gli italiani avevano rappresentato sempre la maggioranza della popolazione. Con la ridefinizione dei confini, cui fecero seguito gravi episodi intimidatori anti italiani da parte jugoslava, gran parte della popolazione italiana della penisola decide di abbandonare la propria casa. È un esodo che sconvolgerà come mai prima di allora il quadro demografico locale. Solo da Pola, su 32.000 abitanti, se ne andranno 29.000.

Alcuni italiani decidono di rimanere comunque. Sono gli «Italiani sbagliati», come li definisce Pier Antonio Quarantotti Gambini, scrittore ed esule istriano, ai microfoni di Radio Venezia Giulia, da lui stesso fondata, che trasmetteva verso la Jugoslavia. Questo documentario è un viaggio nella memoria attraverso le vite e le parole degli italiani che abitano ancora in queste terre.

Tale indagine avviene attraverso una appassionata narrazione di alcuni tra i testimoni dell’epoca, scelti tra gli scrittori e le scrittrici viventi più rappresentativi della comunità italiana in Istria e a Fiume, con l’obiettivo di non disperdere la memoria di chi ha operato e opera per il mantenimento e il rafforzamento di una cultura italiana
viva in queste terre.

Il documentario è stato presentato in anteprima al Trieste Film Festival 2010 ed uscirà presso presso selezionate librerie e attraverso i siti internet delle società di produzione: Pilgrim Film (www.pilgrimfilm.it) e Il Ramo d’Oro Editore (www.ilramodoroeditore.it).

La Piccola antologia istriana che accompagna il film è una raccolta di stralci significativi degli scrittori di questa generazione: Ester Barlessi, Alessandro Damiani, Anita Forlani, Lucifero Martini, Ezio Mestrovich, Nelida Milani, Mario Schiavato,
Giacomo Scotti, Eros Sequi, Osvaldo Ramous, Claudio Ugussi, Eligio Zanini.

Da una nota dei curatori dell’ opera”A dare maggiore compiutezza al panorama succinto della letteratura istriana che abbiamo tracciato nelle interviste che proponiamo, ci pare opportuno allegare una Piccola Antologia di alcuni scrittori,
della medesima generazione degli intervistati. Il nostro intento, come emerge dalle riprese, non è stato tanto stabilire un bilancio storico-letterario degli scrittori istriani della minoranza italiana, né fare ricognizioni squisitamente letterarie o artistiche, né
ripercorrerne la storia culturale dagli inizi, complessa e ricca di riferimenti, come si evince dal pur breve panorama designato da Nelida Milani.  Noi siamo partiti da alcune domande che interrogano la nostra coscienza da tempo, e abbiamo cercato delle risposte incontrando le persone che hanno accettato l’intervista. E’ grazie alla loro disponibilità, e ai supporti che ci ha fornito la Comunità degli Italiani, che ora possiamo offrire questo contributo all’attenzione del pubblico italiano”.

Tag: , , .

43 commenti a Esce in dvd “Italiani sbagliati. Storia e storie dei rimasti”, il documentario sugli italiani che restarono in Istria

  1. effebi ha detto:

    Che ci fa un Giacomo Scotti lì in mezzo ? Lui se ne partì dalla campania in “controesodo” -comunista internazionalista- per stabilirsi a Fiume mentre gli esuli lasciavano le proprie case.

    non è un “rimasto” al massimo può essere definito un “rimpiazzante”

  2. Macia ha detto:

    Anche Schiavato e Sequi.

  3. istriano ha detto:

    esuli odiano piu i rimasti che noi croati. perche i rimasti dimostrano che tutto quello che dicono i esuli sono solo le balle.
    i rimasti da sempre hanno tutti i diriti qua,i diritti che i sloveni in italia se lo possono sognare.e poi ce latto umano;a noi i nostri conazzionali della minoranza italiana sono piu vicini che i nostri connzionali di dalmazia,slavoni,bosnia,mentre per esempio un calabrese o napoletano si sentono come a casa sua a trieste mentre a sloveni si guarda comeai alieni.
    dunqe,come si puo vedere anche grazie a rimasti,unica raggione perche esuli se ne sono andati non sono fantomatiche intimidazioni ma bensi perche istria non e restata in italia.anche se jugoslavia sarebbe stata il paese piu democratico al mondo loro non resterebbero.e perccio non vogliono ritornare nemeno adesso.
    quanto riguarda pola sui 30.000 piu della metta sono venuti con italia.se scotti non e il rimasto,
    carabinere calabrese ,militare sicciliano ,maestro napoletano,impiegato pugliese con le loro famiglie sono esuli?
    e non solo togliati si chiedeva perche pola si doveva evacuare.ma anche de gasperi,che come trentino,sapeva quanto e importante presenza sul teritorio scongurava i locali politiici di dc istriana di restare.ma loro li rispondevano,in uno stato slavo non restiamo!e pure hanno mosso in moto una grande machina propagandistica che diceva che in italia si viveva molto meglio che qua per far decidere di partire.ed una volta venuti in italia li hanno messi nei campi profugi.
    e per di piu in italia li offendevano chiamandoli slavi!ecco un altra dimostrazione della democrazia,da noi potevano restare italiani anche se i cogniomi dei scritori italiani istriani Damiani(ch),Milan(ovich)Martin(cich), Mestrovich,Sequi,Ugussi sono come si vede chiaramente cognomi croati italianizzati. e ha nessuno non e venuto in mente di ritornarli in versioni originali.

  4. asem ha detto:

    Non mi convincono gli autori, troppo politicizzati.

  5. Srečko ha detto:

    asem

    Sono dei komunisti?

  6. effebi ha detto:

    Molti (certo non tutti) degli italiani che rimasero erano comunisti convinti e purtoppo questi ebbero pure ruolo importante nelle attività repressive e furono complici nelle gravi azioni che furono all’origine dell’esodo e della snazionalizzazione (in particolare dell’Istria).
    Ora si cerca di far passare questi come unici baluardi dell’italianità (sic !)
    -oltre al danno (che hanno provocato) pure la beffa (dei cavalierati che ora piovono generosi)-

    Gran rispetto invece va ai quei poveretti che furono costretti a rimanere o rimasero subendo il regime. Ma una distinzione va fatta.

  7. effebi ha detto:

    Eros Sequi nato a Possagno di padre sardo e madre veneta:

    -Alla fondazione dell’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume (UIIF) ne venne nominato segretario e nel marzo del 1945 fu fra i propugnatori dell'”Appello agli Italiani dell’Istria e di Fiume” che richiedeva con forza il distacco di quelle terre dall’Italia e la loro annessione alla Jugoslavia di Tito.

    Organizzò e diresse la prima Conferenza plenaria dell’UIIF (Pola, 3 giugno 1945), nel corso della quale tenne una relazione politica, affermando:

    « (…) in questa Jugoslavia vittoriosa e democratica si trova a far parte la minoranza nazionale italiana, la quale entra nel nuovo Stato cosciente della propria nazionalità; cosciente che essa è attesa non dall’oppressione, ma dall’abbraccio fraterno di tutti i popoli jugoslavi-

    nel 1971 il Presidente Giuseppe Saragat gli conferì il titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana[5].

    (ma è solo un piccolo e banale esempio)

    la nota di Redazione andrebbe quindi modificata:
    “…Con la ridefinizione dei confini, cui fecero seguito gravi episodi intimidatori anti italiani da parte jugoslava e la complicità dei comunisti italiani…”

  8. ciccio beppe ha detto:

    4 milioni di euri l’ultima finanziaria.
    Cfr. “Report”, 11/4/2010, ed. Rai

    Sarebbe ora di basta.

  9. effebi ha detto:

    ciccio di che parli ? report se non sbaglio parlava delle associazioni degli esuli. qui si parla dei rimasti e rimpiazzanti. possibile che non hai colto la differenza 🙂

  10. arlon ha detto:

    ma no saria el caso de andar oltre e lavorar per la *semplice* e *banale* convivenza?

    Divider tra italiani giusti, sbagliai, e “un poco-un poco” me par quantomeno autolesionista, dopo fè voi.

  11. tomislav ha detto:

    Chi si ricorda della rete Grzina?

  12. effebi ha detto:

    in effetti a me non interessa parlare di “giusti o sbagliati”
    le scelte sono scelte e ognuno le fa come crede, l’importante poi è non ri-mescolare le carte cercando di spacciarsi (oggi) per quello che non si volle essere (al tempo).
    ma quelle dichiarazioni di allora non lasciano dubbi (l’importante è non “dimenticarsele” -oggi- nel cassetto).

    “la nostra fame d’amore” poesia dedicata dal “rimpiazzante” Giacomo Scotti al suo mito …Tito.
    http://www.leganazionale.it/attualita/scottipoesia.htm

    “….

    Domani forse i posteri ci benediranno

    perchè lo amammo

    perchè dicemmo un nome che non è un nome

    ma coscienza e fortezza

    e, ancora una volta, nostra fame d’amore.”

    mah !

  13. ciccio beppe ha detto:

    Parte di quei soldi sono andati anche ai rimasti. E’ quello che dice tale Codarin Renzo presidente della Federazione delle Associazioni degli esuli (oltre all’ammissione che 1.4 mln se li è prei la sua associazione).
    Il testo integrale dell’intervista è reperibile sul sito di Report.

    Ripeto, in piena crisi economica sarebbe ora di chiudere questi finanziamenti.

  14. effebi ha detto:

    @ciccio
    si, ci sono tanti parassitismi, ma qui che centra ? i soldi alla comunità nazionale italiana in istria per te sono soldi buttati ?

    @tomislav
    per l’Italia una rete di spie composta da antifascisti antialiani per la Slovenia degli eroi (immagino) quindi ?

  15. Bibliotopa ha detto:

    Se hai letto recentemente scritti di Giacomo Scotti, sembra che il suo pensiero sia un po’ diverso, ora

  16. effebi ha detto:

    ah si, adesso si può leggere “foibe e fobie”… e comunque la pensione e l’assistanza italiana non sono cose da disprezzare (oggi) visto che con la “fratellanza” non si campa più.

    e poi è successo che il tanto amato Tito gli ha pure combinato qualche scherzetto.

    ma lui è solo un esempio, più eclatante è che ancora quest’anno il presidente della CNI (no un mona qualsiasi) si sia recato alla commemorazione di Stanzia Bembo sperticandosi in lodi all’internazionalismo e condividendo il microfono con quelli che festeggiano l’annessione dell’Istria alla Croazia.

    un “italiano” giusto ? sbagliato ?
    direi “…confuso&felice”

    a me non dispiace che l’italia finanzi la comunità nazionale in istria a me fa “nausea” che quei soldi vengano gestiti “ancora” da questi personaggi “poco italiani”. (nè giusti nè sbagliati …opportunisti)

  17. Luigi (veneziano) ha detto:

    Scotti a me personalmente ha detto durante un pranzo (1 giugno 2008) che quella poesia su Tito la scrisse nel periodo in cui la pressione del nazionalismo croato divenne estremamente forte contro gli italiani dell’Istria e di Fiume (NDR: quei quattro gatti degli italiani della Dalmazia allora nemmeno venivano considerati esistenti). Stiamo parlando dell’inizio degli anni ’70, quando il sopito nazionalismo croato risorse a tutta forza: Tudjman defenestrato e spedito in galera, i documenti del PCC contro gli italiani “rimasti”, accusati di neofascismo e di irredentismo, eccetera eccetera.

    In pratica, Scotti afferma oggi che i suoi studi sui partigiani italiani e le poesie su Tito furono un baluardo a difesa della minoranza.

    Più in generale, Scotti attualmente sugli italiani della Dalmazia e sulle “appropriazioni” croate (la croatizzazione totale della storia dalmata e fiumana operata dagli storici di quel paese) adesso scrive cose di fuoco, che lo fanno parere un irredentista scatenato.

    Riguardo alle foibe, invece, va tranquillamente a braccetto con Cernigoi e Kersevan e partecipa e tutte le manifestazioni più “arrabbiate” contro il Giorno del Ricordo.

    A mio parere Scotti è andato da ragazzino in Jugoslavia credendo veramente al discorso della “costruzione di una nuova società di uguali”, poi è capitato che nel deserto totale della Fiume del primo dopoguerra lui – scugnizzo campano – si sia potuta costruire una storia di intellettuale, poeta e scrittore molto più difficile nell’Italia degli anni ’50.

    Altro particolare che può far sorridere, ma che ha la sua importanza, sono le donne: egli ha avuto una varia teoria di spose/amiche/amanti jugoslave che gli hanno dato un discreto numero di figli. Se fosse tornato in Italia avrebbe perso tutto il “giro”.

    Adesso inserisco una nota biografica, sfruttata in lungo e in largo da Menia contro Scotti. La inserisco lo stesso, perché al di là delle manipolazioni politiche comunque anch’essa fa parte della storia di questo personaggio.

    Scotti ha la doppia cittadinanza e pure la residenza a Trieste. Essendosi fatta la residenza anche in Italia, ha potuto quindi chiedere l’applicazione delle normative nostrane sulla perequazione al minimo della pensione INPS, di conseguenza oggi ha un paio di pensioni – fra l’Italia e la Croazia – che gli fanno condurre una vita più che dignitosa, rispetto agli standard medi del pensionato croato.

    Luigi (veneziano)

  18. el sinter de gropada ha detto:

    Io ho avuto una breve relazione con una allieva di Eros Sequi. E non è una cazzata. Lo giuro. Eros Sequi in seguito fu epurato e trasferito a Belgrado dove insegnava italiano alla facoltà di italianistica. Questa ragazzina era la figlia del defunto scrittore montenegrino Blazo Scepanovic (una biblioteca di Belgrado porta il suo nome)morto in tragiche circostanze nel 1966 quando sua moglie era incinta. La bambina Maja che nacque fu gestita dalla madre e dal regime ed ebbe come educatore anche Eros Sequi. Infatti parla un’italiano perfetto e vive in Italia in condizioni penose aggiungo io. Tredici anni fa abbiamo avuto una relazione,ma io non sapevo nulla della sua situazione. Rincontrandoci successivamente mi ha raccontato la sua vita. Ma lei non sa nulla del passato di Eros Sequi ed è una fervente jugo-nostalgica. E pensare che la nostra storiella nacque molto lontano da Trieste. Un’incontro casuale in una città dell’Italia centrale.Come è piccolo il mondo.

  19. el sinter de gropada ha detto:

    @luigi veneziano

    La pensione sociale e non minima di Scotti è un vecchio cavallo di battaglia di Menia. Ha fatto varie interrogazioni parlamentari e lo ha anche denunciato. Non so come è finita la cosa. La pensione sociale spetta solamente a chi risiede effettivamente in Italia. Non c’entra nulla la minima che si matura con 20 anni di contributi e te la pagano ovunque risiedi. Quindi il caso viene fuori dalla finta residenza in Italia di Scotti. E’ noto a tutti che risiede in Croazia dal 1945.

  20. farabuiodomani ha detto:

    che tristezza popolarizzare con tecniche di POLLI-tica la storia…..

    ps x Luigi Veneziano… Menia come cognome e’ di origine Greca al 100pct

  21. asem ha detto:

    effebi, concordo con quello che hai scritto, e ti faccio i miei complimenti per la pacatezza , ragionevolezza ed obiettività nei tuoi post.

  22. Richi ha detto:

    Giacomo Scotti ga 82 anni e ora che Menia ghe riva a cavar la pension el vecio xe za passado dall’altra parte.
    Questo Menia ovviamente lo sa, ma non gavendo altro da dir (savemo su cos’ che el ga costruido la sua carriera) el sburta sempre su ‘sta demagogia e speculazion dele disgrazie.

    Non saria ora che le associazioni de istriani (esuli) iniziassi a scarigar un poco la teppa neofascista che ogni due per tre li cita e li esalta? No i se senti imbarazzadi a gaver Menia come paladin e un fottio de teste rasade che alza saluti romani a ogni ricorrenza (come go visto qualche anno fa in Viale pel giorno della Memoria)?

  23. el sinter de gropada ha detto:

    Scotti,in qualità di negazionista e adulatore di Tito,rappresenta una vergogna per i veri poveri italiani che hanno necessità di una pensione sociale.

    http://www.leganazionale.it/attualita/scottimenia.htm

  24. Srečko ha detto:

    Luigi

    Bentornato!!!

    Bora.la non era piu’ Bora.la senza di te! Molti avevamo il singhiozzo pensando a te, alle tue tabelle con i dati alla terza decimale… Ora mi si e’ levato un peso dal cuore!!!

    Qui hai gia’ dato una gran prova di te stesso: riesci a citare anche le amanti di quel tale. Pero’ non sei completo: quanti coiti ha avuto con ciascuna? Vorrei la risposta alla terza decimale, per cortesia…

  25. piero vis'ciada ha detto:

    – ma anche tra i “italiani sbagliadi” (anzi …taliani) ghe xe quei più sbagliadi e quei meno… decidè pur voi chi:

    http://www.flickr.com/photos/pierovis-ciada/4517925173/in/set-72157623649904254/

  26. piero vis'ciada ha detto:

    – 20 richi

    “Non saria ora che le associazioni de istriani (esuli) iniziassi a scarigar un poco la teppa neofascista che ogni due per tre li cita e li esalta? ”

    🙂 esuli ecitadi e esaltadi ogni due per tre ?? …magari fio mio, ma ormai nianche col viagra no rivemo !

  27. ciccio beppe ha detto:

    sintetizzator ingropado: Scotti è l’unico che sia riuscito a scrivere qualcosa sui monfalconesi finiti a goli otok.
    Tu e tutti gli altri scrivete cazzate su Scotti con il solo fine di svilirne l’immagine.
    Definirvi malelingue sarebbe un complimento.
    L’Ammmore vince sempre sull’invidia. Non ve lo ha ancora insegnato il sottosegretario?

  28. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Srečko
    Ben ritrovato anche a te. Sono contento di avere un mio fan personale.

    @ ciccio beppe
    Ma tu il libro di Scotti su Goli Otok l’hai letto?

    Non è vero che Scotti è l’unico ad aver dedicato un libro ai cosiddetti monfalconesi. Io ho letto per esempio:

    – Andrea Berrini, “Noi siamo la classe operaia. I duemila di Monfalcone”
    – Claudia Sonia Colussi Corte, “L’Isola Nuda” (l’autrice è figlia di un “monfalconese”)

    Sul tema è stato anche prodotto un documentario sonoro dal titolo “Il sogno di una cosa. Contadini e operai friulani e monfalconesi nella Jugoslavia di Tito”: raccoglie una serie di testimonianze dirette e indirette sul tema. Questo lo consiglio proprio: lo si può acquistare anche on-line.

    Luigi (veneziano)

  29. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Srečko
    Con riferimento alle mogli/amanti di Scotti, posso dirti che tutte le informazioni me le ha date lui stesso. Tu – che fai finta di essere di queste parti, ma che in realtà non sai nulla – evidentemente non sai che Scotti è uno che dopo un quarto d’ora ti butta le braccia al collo e racconta le barzellette. Gli aneddoti sulle donne che ci ha raccontato gettano una luce diversa sulla Fiume degli anni ’50.

    Per esempio, ci ha raccontato delle balere di quegli anni. E nelle balere, uno che ci va a fare – oltre che a ballare? Dai, che anche uno come te ci può arrivare…

    L.

  30. ciccio beppe ha detto:

    Commenti di questo tenore non li si sentono più neanche tra comari di paese all’uscita di messa.

  31. piero vis'ciada ha detto:

    – eh… el se la passava sai mal… sofriva squasi più de quei che ga lassà le case, el lavor e tuto. me par che più che “sbagliado” sto qua xe sta un …giusto…un drito…

    credo che el se la ga vista bruta solo con tudjman, sia come comunista che come talian.

    – la prima edizion (uscida a trieste) del suo goli otok xe del ’91
    – tito mori nel ’80 (in jugo, ovio)

    me par che el ga voludo esser “ben sicuro” che no resti nianche la cenere… del suo amato amore

    che omo ! che coraggio !

  32. piero vis'ciada ha detto:

    – 16 per luigi
    credo che l’omo te ga contà na bala… “fame d’amore” doveria esser del ’70 …tito iera ancora ben vivo e vegeto e, anche lu, gaveva bon apetito… (questo anche per ciccio peppe n°26 che me parla de malelingue e svilir l’immagine, ‘ndemo dei !)

  33. Srečko ha detto:

    Luigi

    Ma chi ti dice che io sia un uomo?!? Un vero uomo? O un trans…non soche?

    🙁

  34. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Piero
    Apunto: anca mi go scrito che ‘sta poesia la gera dei primi ’70.

    L.

  35. istriano ha detto:

    e poi come prova del nazionalismo di tudjman si usa quelle parole dette a pisino;”se non volete vivere a croazia siette liberi di andare”
    parole che daperse non sono nenache ofensive.tudjman sarebbe subito espulso dalla legha perche troppo blando:)
    per il dovere di cronaca ecco come sono andate le cose.
    al primo comizio di tudjman e hdz a pisino come provocatori sono venuti molti oficciali serbi in civile dal guarnigione jna di pola.e quando tudjman parlava loro fischiavano.e tudjman ha irritato si e rivolto a loro li ha detto;se non volete vivere in croazia siette liberi di andare.
    il grande mesic,che e citadino onorario di quasi tutte le citta istriane e che qui dopo tito e jakovcic e il politico piu amato,a quei tempi ha detto;i serbi possono andare dalla croazia ma con se non porterno neanche un milimetro di terra croata.

  36. piero vis'ciada ha detto:

    -l’italian sbagliado co la fame de amor xe ancora alla guida (tra qualche polemica…)

    http://www.flickr.com/photos/pierovis-ciada/4708785738/

  37. Marko ha detto:

    Lo Stato Italiano e gli italiani come gente devono uscire dalla egocentricità, devono accettare che esistono altri Stati, altri popoli, altre civiltà al di fuori di quella Italiana, massimo rispetto per il popolo Italiano. A me personalmente i croati piaciono e mi sono simpatici. Apparte che la vecchia cara Jugoslavija non ci ha stradato ma ci ha dato due cose: un lavoro una casa. I soldi c’erano per tutti l’unica cosa che vi era la cortina di ferro per cui per ogni bagionata dovevi andare a Trieste. Anch’io mi sento croato, una volta che parlo due lingue non ho problemi.

  38. Marko ha detto:

    Il nostro problema italo-croato è semplicemente linguistico, non nello stile di vita. Io che parlo due lingue riesco a divertirmi e a sparare le monade sia con gli italiani che con i croati, infatti le nostre osterie se pien. Chisà se un domani rifanno lo Stato Austroungarico.

  39. Marko ha detto:

    Nessuno nega che la costa adriatica orientale nel passato era a carattere neolatino (NON ITALIANO) e che nei tempi recenti per varie concause storiche la lingua slava prevale su quella italiana e il popolo si autodetermina croato, quindi da luogo allo Stato Croato. Pazienza. La gente dell’adriatico orientale mai avrà l’interesse di pagare le tasse a Roma, specialmente la odierna Repubblica Italiana completamente romanocentrica a forte carattere meridionale, al Nord nulla è rimasto di asburgico.

  40. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Marko

    Non ho capito molto: sei della Jugoslavia (“la vecchia cara Jugoslavija non ci ha stradato ma ci ha dato due cose: un lavoro una casa”) ma non sei croato, però parli sia l’italiano che il croato.

    Ma allora da che parte sei della ex Jugoslavia?

    Mi sa tanto che adesso vivi a Roma…

    L.

  41. piero vis'ciada ha detto:

    questo marko disi delle robe che ai esuli li faria sicuro schiumar de rabbia 🙂 vedemo se qualchidun abbocca….

  42. Marko ha detto:

    Io sono Istriano di padre croato e madre italiana per cui bilingue. Qui da noi è normale così. Ciaooo

  43. gianantonio Godeas ha detto:

    ME PIASI CHE PIERO VISCIADA SE LA CIAPA COI FASCISTI INVECE CHE COI DEMOCRISTIANI O COI COMUNISTI GO L’IMPRESSION CHE PER FASLSE IDEOLOGIE
    RESISTENZIALI EL VIAGRA LO STA USANDO I DRUSI PER USI INNOMINABILI A DANNO DEI GIULIANO-DALMATI DETTI SCAPPATI DAI NUOVI AMICI DEI DRUSE MIRKO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *