11 Aprile 2010

Dopo i contributi per la carta igienica, le scuole dell’obbligo chiedono una “tassa” per l’iscrizione

Segnalo un nuovo, preoccupante e assolutamente sommerso fenomeno del quotidiano italiano: i versamenti richiesti dalle scuole medie superiori per le iscrizioni dei ragazzi.
Richieste di contributo (siamo senza soldi per la carta igienica, per i toner e la carta delle fotocopiatrici, etc.) ne ho già ricevute lungo i percorsi scolastici delle mie figlie, ma erano poca cosa e non si collegavano con le procedure di iscrizione (il che rendeva più evidente il carattere di volontarietà del contributo ). Quest’anno, per completare l’iscrizione ad uno dei licei pubblici cittadini, mi viene richiesto di versare 55 euro. La richiesta è generica, non si precisa se in mancanza del bollettino che attesta l’avvenuto versamento l’iscrizione sia inefficace, ma la sensazione che si riceve leggendo il modello di pre-iscrizione è che il versamento sia obbligatorio, e ciò per il semplice fatto che nella descrizione di una procedura di accesso ad un servizio pubblico si è portati a ritenere che ogni elemento sia collegato agli altri da una relazione di necessità e subordinazione.

A parte questo, l’importo non risulta essere tecnicamente una tassa ma nemmeno una retta scolastica, e come tale gestibile a fini fiscali, e per esso sfido a trovare nei bilanci familiari altra collocazione se non quella alla contraddittoria voce “pagamento per scuola dell’obbligo” ed una qualche possibilità di almeno parziale deducibilità.

Non è una cifra irrisoria, soprattutto se moltiplicata per il numero delle iscrizioni, e farebbe quantomeno piacere sapere in che modo il denaro raccolto verrà gestito e da chi.
Ma quel che mi dà più fastidio è che non se ne parla: che ci fosse un pagamento da effettuare non ci è stato comunicato negli incontri di Scuole aperte, non costituisce argomento nei discorsi dei politici ed esperti in materia di istruzione e riforme scolastiche, non se ne capisce l’inquadramento giuridico (non penso vi sia alcun obbligo, e questo va detto alle famiglie) nè se esista un parametro di riferimento (ogni scuola fa come crede, una sorta di federalismo scolastico), non se ne valuta il peso nelle economie individuali delle famiglie nè tantomeno al livello di spostamento di risorse dai portafogli dei cittadini alle casse pubbliche. Un flusso di denaro imponente che ai primi di luglio formalizzerà le iscrizioni dei nostri figli alle superiori.

Mi attendo che qualcuno – dirigenti scolastici, assessorati competenti, ministro – abbia il senso civico di intervenire, quanto meno per prendere atto della situazione e assumersene la responsabilità; e magari che gli azzeccagarbugli del fisco italiano si attivino per consentirci di inserire queste spese nelle nostre dichiarazioni dei redditi.

Martina Luciani – Gorizia

Tag: , , .

14 commenti a Dopo i contributi per la carta igienica, le scuole dell’obbligo chiedono una “tassa” per l’iscrizione

  1. Alessio ha detto:

    Direi che sarebbe il caso di girare la richiesta di “contributo” al ministero dell’istruzione, al ministero della funzione pubblica ed a quello dell’economia. Che se la vedano con loro

  2. alpino ha detto:

    ma la cuola dell’obbligo non è di competenza della Provincia attualmente? se fosse così bisogna interrogare l’assessore provinciale

  3. Alessio ha detto:

    Lo stanziamento dei soldi agli istituti non credo li decida la provincia

  4. Bibliotopa ha detto:

    Se negli ultimi tempi la normativa non è cambiata, alla Provincia spetta la manutenzione degli edifici delle scuole secondarie, il bilancio d’istituto viene approvato in sede scolastica, una volta spettava al Consiglio d’Istituto, i fondi erano ministeriali, ma si poteva chiedere un contributo “volontario” agli alunni in occasione dell’iscrizione.
    Ne sono fuori da un po’ , quindi non so più quanto le mie informazioni siano aggiornate.

  5. alpino ha detto:

    se si nota ora hanno cambiato anche le insegne ad esempio Provincia di Gorizia – Scuola media V. Locchi.
    Molte competenze sono state delegate…ed il punto di riferimento dovrebbe poi essere l’ufficio scolastico regionale, a dir il vero poi non ricordo bene se la regione FVG ha autonomia in materia di pubblica istruzione dovrei verificare

  6. Morgan ha detto:

    non hanno scoperto 3,8 milioni…?girate quelli alla scuola pubblica (e dell’obbligo)…è una vergogna!!!

  7. ciccio beppe ha detto:

    Tra un po’ dovremo pagare per andare anche all’ospedale.
    Vergognoso!

  8. AnnA ha detto:

    Mah, mi sembra strano, le scuole al massimo chiedono per piccole cose pochi euro, una cifra così mi lascia molto perplessa (in particolare mi perplime la mancanza di motivazioni). Comunque, anche se fosse (tutto da verificare, ripeto, lo trovo inverosimile, a scuola ormai bisogna documentare, spiegare e giustificare tutto, anche se si va in bagno) esiste un organo chiamato consiglio di istituto con dei rappresentanti dei genitori (se poi i genitori non li votano o non li conoscono è un’altra faccenda): a questi direi di rivolgermi come genitore per maggiori chiarimenti (prima ancora magari ai rappresentanti dei genitori per la classe).

    Che poi alcune scuole non abbiano spesso soldi per la carta igienica (alcuni anni me la portavo dietro personalmente…) o fotocopie è triste e diffusa realtà. E che all’opinione pubblica in Italia della scuola non interessi minimamente purtroppo anche (l’ennesima conferma la si ha avuta recentemente con l’ultima riforma).

  9. NeXt ha detto:

    dal sito del MIUR (http://www.pubblica.istruzione.it/urp/faq.shtml)

    Contributo scolastico

    I contributi scolastici sono deliberati dai Consigli di Istituto. Il comma 622 della legge 296/2006 (finanziaria 2007), intervenendo nuovamente sul tema dell’obbligo di istruzione, della durata di dieci anni e del suo innalzamento, ha tra l’altro stabilito che “resta fermo il regime di gratuità ai sensi degli articoli 28, comma 1, e 30, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226”.
    In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità , non è dunque consentito imporre tasse o richiedere contributi obbligatori alle famiglie di qualsiasi genere o natura per l’espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro) fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali ad es: assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, ect). Eventuali contributi per l’arricchimento dell’offerta culturale e formativa degli alunni possono dunque essere versati dalle famiglie solo ed esclusivamente su base volontaria.

  10. Bibliotopa ha detto:

    perfetto, è più o meno come pensavo, salvo che “l’arricchimento dell’offerta CULturale e formativa degli alunni” secondo me dovrebbe andare al di là delle risme di carta della fotocopiatrice e di quella igienica dei bagni.

  11. AnnA ha detto:

    Infatti, NeXt, mi sembrava, ma non avevo voglia di andare a cercare. A me risultavano appunto solo richieste di contributo per comprare il libretto personale, 1 € o simili.

    E ci va, Bibliotopa, eccome va oltre, te l’assicuro (e – in particolare quest’anno – a volte pure a scapito degli interessi economici o del tempo libero dell’insegnante).

  12. milost ha detto:

    Chiarissimo quanto riferito nel sito di indicato da AnnA. In particolare, però, come si fa ad applicare quanto segue :”La legge n. 40/2007 (Fioroni) conferma che le “erogazioni liberali” a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari, si intendono finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa e sono detraibili nella dichiarazione dei redditi.” Innanzitutto andrebbe, credo, riportato nel bollettino di versamento alla scuola ” erogazione liberale ai sensi della legge 40/2007″.

  13. milost ha detto:

    Dal sito ISIS Alighieri di Gorizia ( Liceo classico, scientifico e Scienze umane/linguistico): “Per il primo anno della scuola media superiore non viene richiesto alcun versamento di tasse scolastiche di iscrizione e di frequenza; viene richiesto un contributo scolastico interno all’Istituto di € 55,00 (il c/cp è fornito dalla scuola).”

    “ISCRIZIONE AL SECONDO E TERZO ANNO DI CORSO A.S. 2010/2011
    Gli alunni dei primi due anni di corso sono esonerati per legge dalle tasse scolastiche.

    •Contributi scolastici all’Istituto (Conto Corrente postale 37159985): € 55,00.
    Non sono previsti esoneri dai contributi scolastici interni.
    I bollettini di conto corrente postale con il numero di c/c prestampato sono forniti dalla scuola.”
    Le richieste di contributo scolastico interno continuano per il quarto e quinto anno, associandosi alle tasse dovute allo stato per iscrizione e frequenza ( per le quali sono previste alcune categorie di esonero).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *