7 Aprile 2010

Ricette domače: i Kourabiei

Ecco i tradizionali kourabiei, curabiè, kurabiédhes, Kurabiyé…
Ingredienti:
1/4 di chilo di farina (ovviamente 00)
15 deca (150 grammi) di burro: che a nessuno venga in testa di cucinare con la margarina!
7 deca (70 grammi) di mandorle macinate, e ovviamente spellate, ora si trovano pronte, ai tempi della nonna bisognava spellarle buttandole in acqua bollente per alcuni secondi;
10 deca (100 grammi) di zucchero semolato.
Impastare il tutto, col burro ammorbidito a pezzetti, ed eventualmente aggiungere qualche goccia d’acqua per rendere più morbido l’impasto. A questo punto bisogna dar forma a questi deliziosi biscotti. La forma classica è la mezza luna.
Cucinare a forno moderato (180° circa) per una decina di minuti, fino a che prendono colore. Quando ero piccola, anche la parte superiore prendeva un colore marroncino, adesso col moderno forno a gas, rimane più chiara e prende colore di sotto. Utilissima ovviamente, la carta da forno!
spolverare abbondantemente di zucchero a velo ancora caldi.
Immagino che aumentando la dose di burro vengano più friabili.
Questa è la ricetta originaria tramandata da una bisnonna greca, e forse rielaborata a casa. In famiglia li chiamavano Chifeli greghi, per ovvii motivi.

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8 commenti a Ricette domače: i Kourabiei

  1. Luciana ha detto:

    Ma questi sono i Vanillekipfel!!!I fatidici biscottini di Natale, senza i quali gli austriaci passano direttamente al 26 dicembre. Impossibile un Natale in famiglia senza di loro. I xe anche greghi! Sai interesante.

  2. Bibliotopa ha detto:

    in effetti, cercando sul web foto di Vanillekipfel li vedo praticamente uguali ai miei , salvo la vaniglia! e per i Kourabiedes attuali, vedo nelle ricette online un po’ di ouzo che nella mia variante non c’è; si vede che la bisnonna di origini greche li adattò alla cucina triestina di metà ottocento.
    Per Natale faccio piuttosto Lebkuchen, ma con una ricetta moderna di provenienza italiana. Mai collegato i miei “Chifeli greghi” col Natale. Già il nome così tramandato fa pensare ad un mix greco-austriaco ( e a Trieste ci sono diverse famiglie con questo tipo di ascendenza, come per esempio gli Economo).

  3. Macia ha detto:

    I curabiè al bar e in pasticceria ormai sono di pura pasta frolla… con un toc’ nella cioccolata.

  4. Luciana ha detto:

    Molto triste.

  5. Bibliotopa ha detto:

    i cornetti di pastafrolla ( magari al burro e non alla margarina) con le puntine ricoperte di cioccolata sono anche un classico della pasticceria da tè, li facevano ottimi alla benemerita Casa del Pane, il vecchio Pegan di via san Spiridione, ma non hanno secondo me il diritto di chiamarsi kourabiè. Ai quali, per la presenza di mandorle e tanto zucchero, sospetto comunque un’origine mediterranea.

  6. Romano Eva ha detto:

    ciao a tutti!anchio ho la ricetta della mia nonnina greca ma lei li faceva con l aggiunta di nocciole tritate! e se a natale nn li faccio nn mi nsembra natale!sono sicura che da lassu lei mi guarda e sorride.tvb nonnina! Eva

  7. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @@@@ KURABIER : Io ho sempre saputo che e’ un dolce biscotto di provenienza greca !
    Credo che sia arrivato tramite i greci che erano stanziali in Turchia Smirne ( oggi Izmir) ed altre enclavi
    greche che assieme ai Rahatlukum sono stati
    portati a Trieste dai Greci che son arrivati nel ‘700 dopo le guerre con l’Impero Ottomano.
    Ancora oggi in Grecia il termine Kurabier
    e’ usato per questo tipo di biscotto dolc secco.

  8. sara ha detto:

    Scusate MA L’UOVO NON CI VA?

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