7 Aprile 2010

Nessun reperto archeologico in piazza XX Settembre

Nessun reperto archeologico a un metro di profondità, ma soltanto macerie e materiale di riporto proveniente con tutta probabilità da demolizioni di edifici preesistenti. Soltanto in due punti della piazza, entro i due metri di profondità, sono stati trovati alcuni livelli di materiali non di riporto, ma comunque nessun reperto a cui si possa dare una datazione specifica. È questo l’esito delle indagini, prescritte dalla Soprintendenza archeologica, che ha dato già il via libera ai lavori nella piazza. La ditta Simonetti, sotto l’occhio vigile degli esperti della Soprintendenza e dei tecnici del Comune, ha realizzato 6 carotaggi, in zone diverse, distribuite sui bordi e al centro della piazza (due verso il lato di via Stringher, due verso il lato nord della piazza, vero lo “Zenith”, uno verso il palazzetto veneziano e uno sul lato ovest in corrispondenza all’edicola), in modo da formare una croce e fare una sezione ricostruttiva, a una profondità massima di 2 metri e mezzo, per permettere di reperire ulteriori informazioni sulla stratigrafia del sedime del plateatico.

“Dai sondaggi è emersa una serie articolata di livelli di riporto caratterizzati dalla presenza di macerie – illustra Angela Borzacconi, archeologo incaricato dal Comune di Udine per seguire la lettura dei carotaggi, in collaborazione con i tecnici della Soprintendenza – Si tratta di materiale “di riporto”, ovvero macerie verosimilmente derivate dalla demolizione degli edifici preesistenti sulla piazza. Lo scopo dei lavori era quello di verificare la sequenza stratigrafica esistente e valutare le caratteristiche di queste stratificazioni. Non è stato trovato nessun reperto archeologico – continua Borzacconi -. Gli unici livelli cosiddetti “in posto”, dunque non macerie, sono stati trovati in alcuni punti nella parte più occidentale e in quella orientale della piazza. Presumibilmente si tratta di alcuni livelli ascrivibili alla tipologia di orto, oltre i due metri di profondità. Non ci sono comunque reperti “datanti”, ovvero con elementi cronologici. I carotaggi hanno inoltre messo in evidenza la presenza di strati nel terreno di natura sabbiosa e ghiaiosa. Da queste analisi dunque abbiamo la conferma che la platea esistente sorge su una serie di livelli di macerie, più alti rispetto al livello esistente tra la piazza e la strada”. Nessun resto archeologico è dunque emerso dai campioni prelevati dal sottosuolo della piazza. “Abbiamo cercato i resti della Chiesa di S. Barbara ma non li abbiamo trovati” specifica anche il geologo Roberto Simonetti, uno dei titolari dell’impresa che ha eseguito i lavori.

“Non si può escludere che a profondità maggiori ci possano essere resti archeologici – spiega il sindaco Furio Honsell –. In ogni caso, il nostro intervento per la pedonalizzazione riguarderà una profondità al massimo di un metro per sistemare una decina di pozzetti”. Confermata dunque anche la tempistica per la pedonalizzazione della piazza. “I lavori – illustra Gianna Malisani, assessore alla Gestione urbana – prevedono interventi di circa 50 centimetri su tutto il plateatico, con una decina di pozzetti che andranno fino ad una profondità massima di un metro. Si comincerà entro giugno e condizioni metereologiche permettendo i lavori termineranno in autunno”.

L’analisi della stratigrafia realizzata in questi due giorni di lavori su piazza XX Settembre confluirà in una relazione dettagliata che sarà consegnata al Comune fra un paio di settimane circa. La piazza sarà regolarmente riaperta già nella serata di oggi, mercoledì 7 aprile.

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Un commento a Nessun reperto archeologico in piazza XX Settembre

  1. Dag ha detto:

    Sempre interessante scoprire “cosa c’è sotto”, ma forse bisognava scavare di più.
    Ora avanti con i lavori di pedonalizzazione…se si muovono, la piazza potrebbe essere pronta per Friuli Doc!

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