6 Aprile 2010

Parte la raccolta di firme per salvare Ursus dalla demolizione

Il pontone gru “Ursus”, interamente costruito nei Cantieri Triestini, rappresenta un’importante opera di ingegneria meccanica e navale che ha contribuito all’edificazione di opere portuali e costiere, ed è stato pure utilizzato nella realizzazione di quei progetti navali che hanno assegnato alla nostra cantieristica un primato di qualità che ancora oggi le appartiene. Per la struttura si sono ipotizzate numerose destinazioni, culturali, economiche e turistiche, ma alle parole non sono seguiti i fatti.
Si è parlato di Torre Eiffel triestina, di una terrazza con vista panoramica raggiungibile con ascensori a cremagliera, di sede museale, ma la realtà è che l’Ursus oggi giace priva di manutenzione in un angolo del Porto Vecchio.

La denuncia arriva dalla Guardia Costiera Ausiliaria del Fvg che finora si è fatta carico della gestione dello storico pontone gru Ursus che però ora, privo di qualunque sostegno economico che ne consenta la manutenzione e il riuso, giace abbandonata, ormeggiata fino a qualche giorno fa al Molo 23 all’interno del Porto Vecchio e spostata solo in questi giorni nei pressi della Stazione Marittima per la manifestazione “Expo Barca”. In mancanza di interventi di carattere finanziario e strategico, la struttura è destinata al definitivo abbandono e all’oblio. Per quanto molti esponenti politici si siano espressi a più riprese a favore di un suo riutilizzo in chiave moderna

“E’ necessaria perciò un’azione forte – è stato affermato dal Presidente, Roberto de Gioia e dai membri del Consiglio Direttivo della Guardia Costiera Ausiliaria del FVg -. Un’azione che sia in grado di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e susseguentemente degli enti preposti per salvare questa importanza testimonianza storica di architettura industriale. Come Guardia Costiera Ausiliaria ci facciamo promotori di una raccolta di firme per sensibilizzare chi di dovere e richiamare l’attenzione sul destino dell’Ursus, già teatro di manifestazioni di richiamo turistico come un concorso fotografico nazionale e i suggestivi fasci di luci colorate che l’hanno illuminata lo scorso Natale rendendola oggetto di curiosità e ammirazione da parte dei numerosi turisti presenti in città per trascorrere le Festività”.

La raccolta proseguirà fino alla Barcolana; la petizione verrà consegnata alle istituzioni e agli enti competenti sul territorio – ma anche a potenziali sponsor privati – con la speranza che si adoperino per salvare questo autentico monumento all’operosità Triestina.
La raccolta verrà effettuata attraverso l’allestimento di appositi banchetti collocati in punti strategici e di particolare passaggio pedonale, e saranno attuate diverse iniziative di sensibilizzazione in vari luoghi della città.

L’architetto Claudio Visintini, autore di uno dei progetti per il recupero dell’Ursus, ha spiegato che con 1 milione di euro potrebbe esserne attuata una prima tranche, che consentirebbe la messa in sicurezza del Pontone e la realizzazione di un percorso di vistata aperto al pubblico completo di punto di ristorazione.

Come si ricorderà, la più grande e antica gru galleggiante del mondo era in procinto di essere demolita dalla Fincantieri. Su richiesta della Guardia Costiera Ausiliaria intervenuta per evitare la sua fine, era stata concessa gratuitamente a patto che fosse stata trasportata a proprie spese dai suoi “salvatori” e ha trovato così casa in Porto Vecchio. “Come Guardia Costiera Ausiliaria – ha ricordato de Gioia – ce ne siamo fatti carico ritenendo che le istituzioni – magari sulla scorta dell’esempio della gru galleggiante Langer Heinrich rimessa a nuovo con un lungo e complesso lavoro di restauro e presentata al pubblico nel 2004 durante le manifestazioni per “Genova capitale europea della cultura”- avrebbero avuto la sensibilità di aiutarci, ma dopo un primno intervento della Regione attraverso lo stanziamento di 10mila euro per rifarne la carena e mettere sicurezza lo scafo e alcuni successivi interventi economici di minore entità da parte dell’Ente camerale per consentire la manutenzione ordinaria, non c’è stato seguito. Da qui il nostro appello odierno”.

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12 commenti a Parte la raccolta di firme per salvare Ursus dalla demolizione

  1. Stefano (l'altro) ha detto:

    Un milione di euro solo per cominciare? Ma dai, siamo seri. Gli si fa un po’ di foto e lo si demolisce. Chi dovrebbe pagare? Il pubblico, inteso come ente? Uno sponsor? I visitatori? A me sembra che il momento non sia propizio. Con quella cifre si possono aiutare persone che la cantieristica d’eccellenza la fanno ora.

  2. Lupo ha detto:

    @ Stefano:
    A demolir si fa presto…
    con quella cifra ti prendi un plasticone (yacht nn in acciaio sui 25mt) usato.. e poi?
    ci fai le foto e te le attacchi in camera… bello, nn sporca, nn fa ruggine.
    Ed un altro pezzo della Nostra storia, di Città di Mare, se ne va…
    Se ne escono follie di finanziamenti x cose assolutamente inutili e di parrocchiette…
    Se si riuscisse a far la versione in grande e più figa del Bigo di Genova ti seccherebbe tanto???
    Se continuiamo a demolir tutto ciò che riguarda il porto, tra un pò altro che città d’arte… doveremo chieder di diventar comune agricolo (..sempre x la felicità di quelle parrocchiette…)..
    Salviamo il povero Ursus dalla fine, già fatta, dalla cantieristica triestina…
    Almeno x ricordarci di esser stati, prima della stagione dei saldi, una citta di mare.

  3. Stefano (l'altro) ha detto:

    d’accordo sul pezzo di storia tuttavia se le cifre sono quelle del comunicato… l’unica possibilità sarebbe il project financing ma se pure la Triestina è di proprietà furlana ed il sommergibile monfalconese lo possiamo ammirare a Milano resto dubbioso. Probabilmente non l’ho specificato prima, anche a me dispiacerebbe la demolizione pur avendo visto il manufatto solo da lontano. E’ solo questione di soldi. Se arrivano soluzioni che non incidono sulla fiscalità me ne rallegrerò.

  4. ciccio beppe ha detto:

    Ben deghèlo a Milan per l’Expo e co ve lo torna ghe dixè: “No iera cussì co ve lo gavemo dà in prestito. Dès ne lo metè a posto!”

  5. jacum ha detto:

    zo le man dal’Ursus!
    zo le man dal Porto!

  6. jacum ha detto:

    caro stefano l’altro,
    xe cusì che se azera la storia, la cultura, le tradizioni, la memoria, dela Trieste de una volta. no sicuramente taliana, ma rica, famoxa, vigoroxa e glorioxa de un tempo che fu e che nisun a Trieste vol più riconoser. no digo ricordar, ma solo riconoser.

  7. Stefano (l'altro) ha detto:

    non ne dubito jacum, Trieste merita di meglio. Però deve trovare al suo interno le forze per rinascere. Una forza rilevante è il vil denaro. Il mio primo commento è stato scritto di getto dopo aver letto la cifra (che peraltro mi toccherebbe marginalmente, abito in bisiacaria). Purtroppo a me sembra che il “no se pol” sia ancora realtà in questa splendida città. Se questa località che ospita teste pensanti in quantità rilevanti riuscirà a trasformare il suo essere rivolta al passato nella sua prospettiva per il futuro sarò tra i tanti a rallegrarsene. Questa può essere una sfida.

  8. arlon ha detto:

    “Almeno x ricordarci di esser stati, prima della stagione dei saldi, una citta di mare.”

    No ghe xe niente altro cossa zontar.

  9. Luisa ha detto:

    gavè visto l’elenco dei contributi regionali agli organismi culturali? per mi saria meio con quei soldi salvar Ursus che anche lu povero el se un organismo cultural se non altro per rispeto verso i nostri veci

  10. Triestin - No se pol ha detto:

    altro che no se pol, se devi salvar l’Ursus o volemo che succedi come con l’Elettra de Marconi con tutti i tochi sparsi per l’Italia… la maxi gru inveze andaria in fonderia….

  11. LUCIANO BUNZ ha detto:

    SONO CONTRARIO ALLA DEMOLIZIONE DELLA GRU URSUS PERCHE’ FA PARTE DELLE STORIA DELLA NOSTRA CITTA’. QUI’ SI DEMOLISCE O SI PORTA VIA TUTTO CIO’ CHE RIGUARDA IL PASSATO E L’ECONOMIA DI TRIESTE DA PARTE DI PERSONAGGI CHE NULLA HANNO A CHE VEDERE CON LA NOSTRA BELLA CITTA’ LUCIANO

  12. elena ha detto:

    L’URSUS è patrimonio della nostra splendida Trieste. Bisogna assolutamente “salvare” questo monumento. Alle Istituzioni chiedo la massima sensibilità per questo gigante ammirato da tutti anche da chi vive altrove.Invito tutti a più senso civico, il nostro patrimonio architettonico va preservato.

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