6 Aprile 2010

Buoni per prestazioni sessuali gratuite da consumare con le attiviste del Comitato diritti delle prostitute

Parte dalla Regione la campagna di sensibilizzazione contro la criminalizzazione della prostituzione “Io ci sto e tu no?”. Le attiviste del Comitato per i diritti delle prostitute offriranno prestazioni sessuali gratuite a domicilio.
Sarà possibile aderire all’iniziativa fino al 10 aprile: si prevede la distribuzione di buoni ai sostenitori della campagna.
“La nostra società – ha detto Covre – è permeata dalla doppia morale, tanti cercano i servizi delle sex workers ma si continua a fingere che questa sia una degenerazione. La stigmatizzazione e la criminalizzazione del lavoro sessuale – ha aggiunto – purtroppo producono abusi e violenze contro chi esercita, ed è una situazione inaccettabile. Vogliamo con questa campagna sollecitare i molti uomini italiani clienti ad opporsi a tali crimini e ingiustizie, sia a livello nazionale che locale”.

I buoni-invito possono essere scaricati dal sito www.lucciole.org. “Le attiviste si stanno preparando ad accogliere le richieste e da domani – ha detto ancora Covre – sarà possibile usufruire dei loro servizi. Chiunque desideri sostenerci e contattare una sex worker potrà telefonare ai numeri messi a disposizione dalle attiviste. I buoni-invito sono a disposizione sia degli uomini che delle donne – ha poi concluso Covre – senza discriminazione di genere”.

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13 commenti a Buoni per prestazioni sessuali gratuite da consumare con le attiviste del Comitato diritti delle prostitute

  1. fabry ha detto:

    se non fosse per la data del 6 si potrebbe pensare a un pesce d’aprile 🙂

  2. Euroscettico ha detto:

    saremo in 5 milioni! (60 milioni per Emilio Fede!!) 🙂

  3. boris ha detto:

    Dove se firma?? :))

  4. Diego ha detto:

    secondo mi xe una candid-camera…

  5. el sinter de gropada ha detto:

    Andemo duti a troiee! L’orgione decadente in stile basso impero.

  6. effebi ha detto:

    il comitato sostiene:

    – depenalizzazione della prostituzione
    – il divieto di controlli sanitari obbligatori e di schedature di qualunque tipo
    – la lotta allo sfruttamento e al traffico delle persone obbligate ai servizi sessuali
    – Ottenere il riconoscimento e la protezione dei diritti civili per le lavoratrici sessuali chiedendo la modifica di quegli aspetti delle leggi che ne ostacolano la completa inclusione sociale

    …le “lavoratrici sessuali” (e …i lavoratori ?)

  7. bonalama ha detto:

    mi mandassi biglietti omaggio a qualchidun per skerzo e po vedemo, dai!!!!

  8. era ha detto:

    Non ci scherzerei sopra, per me è una faccenda seria. La prostituzione esiste e significa che il mercato esiste ed è sempre esistito: perchè non legalizzarla, far pagare le tasse e fare maggiori controlli invece di lasciare tutto in mano alla criminalità??

  9. pianoinclinato ha detto:

    la campagna è stata lanciata il 1 aprile (… e si conclude il 10).
    quindi temo sia uno scherzo. Altrimenti, da sostenere.

  10. Julius Franzot ha detto:

    era ha ragione. Chi insiste per non controllarle è un criminale.
    Via dalla strada e costrite Eros Center, con tanto di sito web

    http://www.crazy-sexy-frankfurt.de/

  11. Richi ha detto:

    Il bigottismo e’ un male di quelli brutti e col Vaticano di mezzo (che tra l’altro sono gli ultimi che dovrebbero aprire bocca viste le porcherie ben peggiori che saltano fuori ogni giorno in casa loro), e’ difficile andare avanti.
    Pensiamo un attimo ai lati positivi nel riaprire i bordelli:

    -Ci guadagna la prostituta, i cui rischi di finire in mano a clienti pericolosi e papponi senza scrupoli diminuiscono

    -Ci guadagnano i clienti (e non solo) essendo le prostitute sottoposte a controlli periodici di tipo igienico-sanitario

    -Ci guadagna la collettivita’ poiche’ entrano un sacco di tasse, essendo questa professione regolarizzata e non solo tollerata

    Inoltre gli stessi soldi che andrebbero alla collettivita’ sarebbero sottratti al mondo del crimine e dello sfruttamento. Non e’ poco.
    E’ stupido pensare di continuare in questa situazione: in ogni citta’ tutti sanno dove sono le aree di battonaggio e i quotidiani locali pubblicano gli annunci nel retrocopertina. Le forze dell’ordine chiudono un occhio e fanno finta di fare due controlli ogni tanto se qualche bacchettone manda troppe lettere di lagnanze e tutto finisce a tarallucci, vino e ipocrisia.
    Non che io alluda certamente alla situazione triestina, eh.

  12. Albi ha detto:

    Sarà….. ma al numero da chiamare per usufruire del buono risponde sempre la segreteria telefonica!!!!

  13. lcoroll ha detto:

    Se xe vero tuto sto ambaradàn… :

    > il comitato sostiene:
    > – depenalizzazione della prostituzione
    d’accordissimo

    > – il divieto di controlli sanitari
    > obbligatori
    invece fosi necesari come per un local ghe vol rispetar norme igieniche, tanto più in questa atività

    > e di schedature di qualunque tipo
    d’accordissimo

    > – la lotta allo sfruttamento e al traffico
    > delle persone obbligate ai servizi sessuali
    fossi una conseguenza della legalizazion, d’accordissimo

    > – Ottenere il riconoscimento e la protezione
    > dei diritti civili per le lavoratrici
    > sessuali chiedendo la modifica di quegli
    > aspetti delle leggi che ne ostacolano la
    > completa inclusione sociale
    iperd’accordo (lavoratori=lavoratrici ovvio),

    E agiungemo che i preti dovesi poderse sposar, così finiria tuta l’ignobile ipocrisia. Tanto savemo che molti de loro i xe “attivi” in un modo o l’altro. Purtropo speso nel modo sbajà.

    Gigi

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