31 Marzo 2010

Le necrologie dei negozi goriziani

Dopo il cinese chiude anche il brasiliano. Il ristorante Picanha grill di via Trieste ha chiuso definitivamente i battenti.
Ma non è l’unico esercizio commerciale defunto negli ultimi tempi a Gorizia. Nella rinnovata piazza Vittoria se n’è andato da poco anche il Sunset cafè. In via Rastello, invece, la serranda abbassata del Bazar etnico, chiuso già da qualche settimana, ha aggiunto sulla vetrina una necrologia che annuncia la morte del commercio goriziano.
Liquidazione totale anche per la Elle boutique di corso Verdi, mentre – fortunatamente – un nuovo negozio di abbigliamento ha sostituito Web, che nel frattempo ha chiuso l’attività.
Cambio in corsa anche per il ristorantino Dok Dall’Ava, che a breve riaprirà come “Zenzero”. Ultima nota positiva l’apertura in programma domani – dopo l’inaugurazione di ieri sera – del ristorante Lanterna d’oro di Borgo Castello.

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8 commenti a Le necrologie dei negozi goriziani

  1. tix ha detto:

    L’unica cosa che mi vien da dire è: CHI SE NE FREGA!!! Tanto il mio futuro non lo vedo qui, dato che questa città e la maggioranza della sua popolazione bigotta non vede nei giovani il suo futuro.

  2. milost ha detto:

    Certo Tix, chissenefrega, qui ai giovani non viene proposto niente, non viene offerto niente, non viene regalato niente, non viene suggerito niente. Ai giovani tocca proprio rimboccarsi le maniche, farsi venire delle idee, inventarsi cose nuove, proporre e magari anche forzare la mano dell’inetto mondo adulto,sforzarsi di essere migliori di quelli che li hanno preceduti, e cambiare il mondo. Orrore. Non resta che andarsene!

  3. Matrix ha detto:

    Senza nulla togliere al coraggio di chi si lancia con coraggio e apre nuove attività commerciali, anzi ben venga, ma, tanto per essere onesti, più di qualche attività meritava e merita tuttora di essere chiusa.
    Purtroppo certe volte ci si inventa commercianti, esercenti o ristoratori senza avere la minima esperienza e professionalità, andando a scapito di chi continua a cercare di tenersi la clientela battagliando giorno per giorno.
    Poi, dopo aver creato più danni che altro il pubblico ne decreta la chiusura.
    Per altre attività invece la chiusura è la sola alternativa al sapersi rinnovare nel momento in cui cambiano le mode.
    Comunque auguri ai coraggiosi.

  4. Kaiman ha detto:

    Che tristezza, a pensare che qualche anno fa i commercianti Goriziani erano pieni de dinari ora son pieni de dolori

  5. marilena ha detto:

    ho abitato a gorizia moltissimi anni fa, ma purtroppo nulla è cambiato,se me ne sono andata proprio per una serie di cose : come prima la forma mentis dei parenti,la seconda per la malinconia che aleggiava, la terza per l’impossibilità di lavorare.- quindi confermo la vostra lettura.
    grazie gorizia,

  6. marco ha detto:

    @tix… allora cosa aspetti? vuoi che ti paghiamo il biglietto?
    e il resto della gente che “vuole” vivere qui a Gorizia

  7. Federico Portelli ha detto:

    Dopo tre anni, come leggo su altro post di bora.la, la giunta si sveglia… e propone di ridurre gli affitti per i commercianti per affrontare la crisi.
    Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Bene anche la proposta di formare un gruppo di lavoro con i commercianti stessi… anche se (purtroppo) servità solo al 50% di commercianti che sono sopravvissuti ad un (vero e proprio) NON-GOVERNO delle politiche commerciali GORIZIANE che dura dal 2007.

    Di seguito un esempio. Che rappresenta molto bene come nei primi tre anni di mandato Romoli&Gentile si siano limitati a chiacchiere ed annunci sul nulla… senza accogliere nessuna delle (credo sensate) proposte avanzate dall’opposizione.
    Veniamo al dunque. A marzo 2010 la giunta tira fuori l’uovo di Colombo: bisogna ridure gli affitti. Bene. E come pensano di farlo? Non si sa. “Parlando” con i proprietari, sembra di capire. Ma è questo il compito di un sindaco?
    Altri sono gli strumenti e le politiche che un Comune può mettere in campo.

    Ecco la proposta che feci ad inizio mandato (quando ancora non c’era stata questa morìa di attività, strozzate dalla crisi…):
    ALZARE l’ICI AI PROPRIETARI CHE PREFERISCONO LASCIARE GLI IMMOBILI COMMERCIALI SFITTI (ed agibili) IN CENTRO PER OLTRE UN ANNO.
    Ovvio che questa soluzione, se praticata con attenzione, porterebbe in tempi brevissimi ad un calo degli affitti (e magari il comune ci guadagnerebeb un due lire, da reinvestire nel commercio, grazie ai maggiori incassi ICI versati dagli speculatori). Ora, infatti, pochi “grandi proprietari” preferiscono lasciare sfitto il negozio foinchè non trovano qualcuno disposto a dare le somme (esose) da loro richieste.

    Di seguito il testo dell’ODG presentato oltre due anni fa (e NON accolto/attuato dalla giunta).

    (***)
    *Constatato che molti locali commerciali da lungo tempo siano lasciati sfitti in centro città,
    *rilevato come questo fatto peggiori l’attrattività commerciale del centro cittadino e della nostra città nel complesso,
    *giudicato tale fatto, frutto degli equilibri tra domanda ed offerta del mercato immobiliare, comunque da disincentivare,

    *il Consiglio Comunale di Gorizia
    esprime l’indirizzo alla Giunta ed al Sindaco di prevedere, nelle more di prossime eventuali modifiche al Regolamento Ici, iniziative disincentivanti tale fenomeno non escluse aliquote più elevate per i locali agibili e sfitti da lungo tempo in centro città.
    Il consigliere Comunale
    Federico Portelli
    (***)

    Bene. Romoli ha costituito un gruppo di lavoro con i commercianti. Dice che il gruppo è aperto? Forse è il caso che invitino pure qualche consigliere dell’opposizione con le idee più chiare della maggioranza…

  8. pianoinclinato ha detto:

    Per rilanciare (anche) il commercio, pure una politica di riduzione degli affitti alle FAMIGLIE gioverebbe…
    … ma su questo le scelte regionali vanno in altra direzione.
    In sintesi, FVG preferise tenere gli affitti artificiosamente alti sul mercato immobiliare (dando contributi, a chi non ce la fa a pagare, e mantenendo alto il livello dei canoci… invece di contrastare chi specula)

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