31 Marzo 2010

Il friulano diventa padano e si scatena il finimondo in Aula. Ma era uno scherzo

Mattinata tumultuosa in Consiglio regionale. L’ assessore all’ Agricoltura, Claudio Violino, alla ribalta delle cronache in questi giorni per la sua idea di indicare come “tipicamente friulano” tutti i prodotti provenienti dal Friuli Venezia Giulia che saranno presenti al Vinitaly di Verona, ha proposto di mutare il marchio in “friulano, tipicamente padano”, scatenando il parapiglia tra i presenti. I consiglieri del Pdl, Roberto Marin e Piero Tononi hanno gridato a Violino di vergognarsi, e poi l’ hanno invitato a rassegnare le dimissioni. I due, insieme ai consiglieri Camber e Bucci sono usciti dall’ aula in segno di protesta. Subito arrivavano le scuse di Violino, che ammetteva di aver scherzato “Era solo una battuta. Mi scuso se ho offeso qualcuno, perché non era mia intenzione”.

Tag: Claudio Violino, vinitaly, vino friulano.

5 commenti a Il friulano diventa padano e si scatena il finimondo in Aula. Ma era uno scherzo

effebi ha detto:

mercoledì 31 Marzo 2010 alle 13:16

Grande Violino ! 🙂

Adesso non gli resta che provare con
“friulano, tipicamente italiano” (insorgeranno i nazionalitari friulani)

poi con

“friulano, tipicamente europeo”
si sa, le radici dell’europa sono cristiane e friulane…)

e poi con

“friulano, tipicamente mondiale…..”
(apoteosi !)
ciccio beppe ha detto:

mercoledì 31 Marzo 2010 alle 13:17

Questa poi… non pensavo che l’assessore avesse uno sense of humor così spiccato. Come battuta non è male, vedremo quando la ripeterà sul serio.
ufo ha detto:

mercoledì 31 Marzo 2010 alle 14:40

“furlanski, tipicamente je naš”
arlon ha detto:

mercoledì 31 Marzo 2010 alle 15:10

efetivamente xe un bel witz.
Diego ha detto:

mercoledì 31 Marzo 2010 alle 22:59

Mi je assessor Violino
mi je nato in furlania
mi la jota buta via
e me bevo un bel furlan

mi je andà al vinitaly
ga portà con mi i giuliani
li go nominai “furlani”
i mi ga dà col ratapàlz!

con la glava tuta gonfia
el problema go capito
“sè padani” ghe go dito
piade in cul mi ga ciapà.