29 Marzo 2010

I vini del Collio e la jota non sono “tipicamente friulani”

No ai vini del Collio e alla jota identificati come “tipicamente friulani”. Sta creando un’insurrezione la scelta dell’assessore regionale all’Agricoltura Violino di creare un marchio unico per la promozione dei prodotti regionali, cancellando, di fatto, le specificità locali.

Dopo le perplessità espresse dallo stesso presidente Tondo, arriva lo stand regionale di Vinitaly, che pubblicizza tutti i vini regionale con lo slogan “Tipicamente Friulano”. E il Collio non ci sta.
“La “globalizzazione friulana” è enormemente dannosa per il nostro Collio che ha lavorato da sempre per questo marchio, sinonimo di eccellenze irraggiungibili nel campo dei vini bianchi – sottolinea il vicesindaco di Gorizia e vice vicario provincia del PdL, Fabio Gentile – . Lo è pure per altri prodotti, i triestini se la prendono giustamente per la Jota, che non possono essere assemblati e per friulani a prescindere”.

Sottolinea Gentile: “Mi sento quindi di sostenere la posizione del Presidente Tondo, critico con il suo assessore, ma anche di quella di molti altri politici triestini – pure della Lega in evidente imbarazzo – per questa ennesima friulanizzazione voluta dall’assessore all’agricoltura Violino. Quello che mi lascia perplesso della Lega Nord è come riesca a far convivere la sua anima fortemente friulana con atteggiamenti quali la tutela delle minoranze linguistiche. Penso a leggi approvate dal Consiglio regionale in cui vengono spesi inutilmente soldi per segnaletica stradale in lingua bisiaca o gradese o maranese.
Mi viene in mente l’imitazione del Veltroni di Maurizio Crozza, con il suo continuo ripetere il: “ma anche, ma anche”. Questa Lega Nord, in gran forma di slogan, sembra in grado di farsi elettoralmente in quattro per tutti: per il tipicamente friulano, ma anche per il tipicamente bisiaco, ma anche il tipicamente gradese, ma anche il tipicamente goriziano. Insomma un colpo alla botte ed un colpo al cerchio, che in materia squisitamente vitivinicola, deve essere esercizio alquanto facile”.

+++ E su facebook nasce subito il gruppo “Quanto prodotto a Trieste e Gorizia NON è tipicamente friulano”

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24 commenti a I vini del Collio e la jota non sono “tipicamente friulani”

  1. virus ha detto:

    Mah. Non so che dire. Forse i politici italiani sono semplicemente incompetenti. Non riesco nemmeno a capire per quale motivo alcune minoranze calpestano i diritti delle altre minoranze. Ma a dire il vero questo è tipico dei friulani… sarebbero capaci di sostenere che anche il kebab è friulano (cibo dei prigionieri friulani deportati in Turchia durante la guerra in friuli della seconda metà del ‘400)

  2. alpino ha detto:

    desso chi la senti Marisa

  3. ciccio beppe ha detto:

    Io ho sempre pensato che il frico e i ciarcions fossero piatti tipici di Basovizza.

  4. Srečko ha detto:

    Gia’, a Trieste se la prenderanno per la jota e la putizza che affermano essere triestine. E si dimenticano di averle mutuate da….

  5. alpino ha detto:

    i Ciarsonos in verità sono antica pietanza Cosentina preparata nel rifugio posto sull Jof di Pollino 🙂

  6. mavfc ha detto:

    bisogna eliminare la politica…. spesso solo teste vuote corrotte da qualche signorotto che vuol vendere la sua jota…vfc

  7. ciccio beppe ha detto:

    La polenta l’ha inventata Maria Teresa quando arrivò a Trieste.

    Al vinitaly presentato un raro documento dell’Hidalgo di Preone dove viene menzionata la famosa mozzarella di bufala Furlana.

  8. lcoroll ha detto:

    Altrochè -8% alle elezioni!
    -100%!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Mia nonna beneamata nostalgica austroungarica aveva un modo di dire abbastanza diffuso da queste parti e decisamente rappresentativo di molti politici per la maggiore di questi tempi.
    M**** montada in scagno.
    Ovvero il trionfo dell’IGNORANZA.
    No xe limite al pezo muli!
    Il fondo xe ancora lontàn!
    Viva
    Gigi

  9. brancovig ha detto:

    Poi alla fine i migliori vini di questa regione non sono certamente friulani.Sono pienamente d’accordo con l’intervento.

    Mha, questi è il livello della nostra politica. Senza prospettive asfittica. Uno come violino potrebbe deidarsi al sostegno della viticultura si ma come palo per il sostegno della vite

  10. ariel ha detto:

    anche la jota i ne vol portar via

  11. piero vis'ciada ha detto:

    – ciogo su firme per fondar el novo movimento alimentarindipendentista:

    “LISTA PER LA JOTA”

    dopo el melon…el capuzo…

  12. Marisa ha detto:

    Solo a titolo informativo, qualcuno si ricorda che il vino friulano da tavola (come dire il 95% del vino regionale !) viene venduto con la “indicazione geografica TIPICA (sic!)” – IGT Venezia Giulia?

    Ossia vino prodotto, lavorato e imbottigliato in Friuli, poi sui banchi dei supermercati viene spacciato per ” VINO GIULIANO” !

    Forse sarebbe da ricordarlo a chi ora si scandalizza così tanto per uno slogan inventato esclusivamente per il lancio del nuovo nome del ex-vino Tocai friulano: “Friulano”. Vino oltrettutto prodotto quasi totalmente in Friuli (c’è un piccola produzione anche nel Carso slavofono). Secondo voi per un vino friulanissimo come il vino “Friulano” (ex tocai friulano) che slogan avrebbero dovuto inventare gli esperti di marketing? Hanno inventato un gioco di parole molto efficace. E del resto è lo slogan di un vino esclusivamente friulano.

    Il vero problema è che Violino vuole utilizzare i finanziamenti concessi dal Ministero per il lancio del nuovo nome “Friulano”, anche per altri prodotti agro-alimentari. A questa operazione mi risulta si siano opposti i produttori di vino “Friulano”, in quanto giustamente affermano che questo finanziamento deve servire esclusivamente a coprire il danno da loro subito per il cambiamento del nome. Come dargli torto?

  13. ciccio beppe ha detto:

    Quindi secondo te uno va a vinitaly con un carico di prosecchi, terrani e malvasie seguito dallo slogan “tipicamente friulano” e di qua dell’Isonzo dovremmo tutti tacere? Preferivo uno slogan “tipicamente s’ciavo” a sto punto.

  14. Marisa ha detto:

    Si stanno USANDO i finanziamenti stanziati dal Ministero per il marketing del nuovo nome “FRIULANO” e lo slogan è stato creato per questo scopo: lanciare questo nuovo nome!

    Se poi con questi soldi se vuole fare altro “Vergogna” !

  15. alpino ha detto:

    Marisa fosse vero quanto affermi dimentichi che San Floriano del Collio ed altre realtà che producono il miglior vino della regione non sono aree friulane ma producono ugualmente in gran quantità vino con uve Tocai quindi loro secondo il tuo ragionamento hanno diritto a questo finanziamento.
    Siamo realisti, il nostro vino più pregiato è Collio, in particolar modo quello goriziano, semmai legato al Brda sloveno ma non di certo al Friuli, non sono i vini di casarsa o di Aquileia a porci ai vertici ne tantomeno il terrano o i cabernet e merlot della bisiacheria.
    Però come giustamente sottolineato da MARISA tra Friuli e Venezia Giulia c’è il trattino quindi le tipicità veneto giuliane vanno valorizzate con dicitura propria…come non potremmo mai etichettare lo speck come trentino anzichè altoatesino.
    Avendo azienda agricola ed essendo stato in passato responsabile reparto pigiatura/tramoggia di nota cantina posso dirti che se ci sono soldi mal spesi questi sono proprio per il binomio marketing/vino questo perchè le aziende agricole friulane e anche della venezia giulia di marketing ne fanno poco e male e tutti questi fondi dove vanno? all’interno di una cantina non ci sono esperti di marketing..tant’è che è più famoso il Ronco in carton che un cabernet della Venezia Giulia..eppure non siamo capaci di consorziarci e fare un ‘unica campagna pubblicitaria nazionale, neppure un minimo spot informativo a livello nazionale che spieghi alla gente che il tocai non c’è piu..chissà dove vanno quesi soldi…ma si sa uno dei capitolo più oscuri italiani sono i fondi per l’agricoltura..

  16. Marisa ha detto:

    Cormòns è Friuli, ti piaccia o no!

  17. Marisa ha detto:

    Posso ricordarti ancora che il nome cancellato era “tocai FRIULANO” e con questo nome era conosciuto sul mercato….

  18. brancovig ha detto:

    In effetti un primo errore è stato quello di rinominare il tocai in friulano. Quando non è certamente friulana la zona di produzione di più elevata qualità. Ma e quella che è conosciuta come collio goriziano nella Venezia Giulia

    Ma si sà siamo sotto il giogo di una maggioranza rancorsa ed imperialista

    E poi questi soldi servono per foraggiare amici ed amici degli amici. Zaia nel veneto insegna con buonitalia per creare una rete di potere inossidabile

  19. Marisa ha detto:

    E chi lo dice che Cormòns è Venezia Giulia? Tu? Nel mondo da sempre è conosciutissimo il “Vigneto Friuli”, che comprende a livello di marketing anche il Doc Collio.
    E lasciamo perdere il discorso su dove si fa il migliore ex tocai friulano…..

  20. dultan ha detto:

    ah sti lanfur!!!
    diego fa un do telefonade all’esercito patokista che me par che i xe fermi al bivio a ciapar sol 😉

  21. ciccio beppe ha detto:

    Mai sentito Vigneto chiamato Friuli. Io vado alla cantina produttori di Cormons a comprarmi vino bianco o rosso del COLLIO. Chiedo Tocai del COLLIO e quelli capiscono al volo cosa intendo.
    Se chiedo una bottiglia di friulano non capiscono loro e non so io di quale DOC me la danno.
    Cmqe ho capito che hai questo debole per le “sviolinate” leghiste al tuo Friuli e tutti gli altri discorsi a corredo contano zero.

  22. viceversa ha detto:

    Marisa, finiscila: sei a senso unico come la stragrande maggioranza dei tuoi amichetti friulani; per la loro tronfia, ottusa e cieca idea di grandeur friulana hanno perso un sacco di opportunità e risorse racimolando le briciole spacciando poi queste per “made in Friuli”… Ma dai!! Nessuno contesta ne mette in discussione che Cormòns sia friulana (peraltro non friulana come forse intendi tu… ricordati la sottile ma storica differenza tra friuli regnicolo e friuli imperiale…) ma non metterti a disquisire su decisioni prese dall’alto (dalle “illuminatissime” gestioni politiche regionali a senso unico) su marketing, advertising ecc.
    Hanno ragione Alpino e Brancovig: i soldi servono a foraggiare gli amici degli amici… non si è ancora vista una decisione unica – bipartisan (al di sopra di revanchismi territoriali) di reale e seria promozione di un prodotto che non fosse “friulano”… tanto poi si sa che i “signori a Ud” lo friulanizzerebbero… mah.
    E ti ricordo, infine, che il nome tocai apparve per la prima volta in un documento risalente alla seconda metà del 1700 come “Toccai” – vitigno autoctono in zona Capriva; quindi la successive trasformazioni/translitterazioni sono state fatte con precisi scopi… (rivendicazioni varie??). Un’ultima cosa: mi sai spiegare come mai il contenzioso tocai/tokaj è stato vergognosamente perso (sembra proprio per scarse pressioni/impegno da parte della regione FVG, se non sbaglio, eh??)
    Cordiali saluti a tutti

  23. alpino ha detto:

    @Viceversa…ora non ne sono sicuro ma mi pare che il documento primario dove apparve per l aprima vlta la dicitura Tocai sia in mano a Formentini, ma al di là di tutto io nel mio intervento non ho nominato Cormons bensì San Floriano del Collio, sia chiaro che i vini della canitna produttori di Cormons sono buoni ed esportati ma non hanno nulla a che vedere con la produzione Sanflorianese dove la strada del vino e le sue cantine sono floride ed autonome, ribadisco il concetto il cuore pregiato e rinomato del nostro vino è San Floriano del Collio/Steverian (a che bravo bilingue che son 🙂 ) un polo d’eccellenza vitivinicola che non è oggetto di nessuna massiccia iniezione di capitali per pubblicità e marketing, vivono del NOME che si sono costruiti negli anni pur non godendo di nessun appoggio politico specifico…

  24. matteo ha detto:

    quali sarebbero queste tipiche veneto giuliani, il veneto qua non centra

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