29 Marzo 2010

Del Sordi: “Sugli alberi di via Manzoni solo interventi di messa in sicurezza”

La capitozzatura degli alberi di via Manzoni si è resa necessaria per ragioni di sicurezza. Inoltre l’intervento ha interessato soltanto due alberi.
L’assessore comunale all’Ambiente, Francesco Del Sordi, risponde al comunicato-denuncia di Legambiente sull’intervento radicale di potatura degli alberi nella via cittadina.

In via Manzoni ci sono, ad oggi, 71 alberi. Su due, dico due, vecchi Acer negundo (specie ormai bandita da tutti i nuovi impianti a livello nazionale) è stata fatta la potatura di rimonda (rimozione del secco). Rimanevano due getti verdi, e vista la contrarietà del Sindaco ad abbattere alberi, abbiamo scelto la via di mezzo, che a me personalmente non piace. Il risultato sono queste lettere anonime lasciate sugli alberi, dove tra l’altro paragonano la vita dell’albero in strada, dove ha a disposizione 2mq di terreno continuamente costipato, con gli esemplari che crescono beati nei giardini privati, oppure fanno riferimento all’uso dei mastici che tutti sappiamo essere completamente inutili alla chiusura delle ferite.

Nell’articolo purtroppo non si fa riferimento alla proporzione 2 su 7, non si specifica che tipologia di albero sia, nè in che condizioni si trova (decennali capitozzature pregresse). La nostra priorità deve essere la salvaguardia della pubblica incolumità, per cui è nostro obbligo eliminare i rami secchi o spaccati che possono causare danni a cose e persone. Se fatto ciò, dell’albero rimane poco, la colpa va ricercata a monte, e la soluzione tecnicamente più giusta è la sostituzione con essenze più idonee. Non regge nemmeno la presunta motivazione economica, in quanto la gestione annuale di un albero malato o pericolante è sicuramente più onerosa rispetto al reimpianto di un albero giovane che può esser lasciato crescere in pace per anni.

Se i giardinieri del Verde Pubblico sono costretti talvolta a potature poco eleganti dal punto di vista estetico e selvicolturale, specie sugli olmi, è solamente perchè ci si trova davanti ad alberi che in passato hanno subito delle capitozzature, dando origine a ricacci poco stabili che sollecitati dalle intemperie si staccano. Per cui, per la salvaguardia della pubblica incolumità, bisogna intervenire in maniera drastica. La competenza dei giardinieri del Verde Pubblico non si può mettere in discussione, considerando l’attenzione e la professionalità con cui hanno negli ultimi anni eseguito potature di rimonda e contenimento, con la corretta tecnica del taglio di ritorno, sui platani del Corso Italia, sui tigli di via Vittorio Veneto e altre alberature di viali e parchi cittadini.

A chi si nasconde nell’anonimato, diciamo che non ci siamo mai negati al confronto, motivando le scelte fatte. Se non hanno il coraggio di firmarsi, non trovo motivo di dare loro spazio sulla stampa.

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