Trieste Lunedì 29 marzo 2010, alle ore 18, nella sede del WWF di Trieste (via Rittmeyer 6), Dario Predonzan, responsabile regionale del WWF per l’energia e i trasporti, offrirà la sua opinione sul tema del nucleare. Mai così attuale vista l’ipotesi di una centrale nucleare in FVG e quella del raddoppio di Krško.
Ecco una piccola introduzione all’incontro di lunedì, inviataci dalla sezione di Trieste del WWF:
Nuove generazioni, vecchie proposte; non avremmo mai pensato di dover andare a rispolverare i vecchi pamphlet dell’antinuclearismo, messi in soffitta a metà anni ottanta. Oggi ci dicono che per risolvere il problema delle emissioni di “gas serra” responsabili dei cambiamenti climatici questa sia l’unica soluzione. Non è così. Le Regioni italiane possono invece – e devono – giocare un ruolo importante, anche perché la direttiva europea 28/2009 obbliga l’Italia, entro il 2020, a ridurre i consumi, ridurre le emissioni di CO2 e a coprire il 17% dei consumi finali con energie rinnovabili.
Nel caso del nucleare, invece gli enormi investimenti di oggi porteranno a produrre nuova energia nel migliore dei casi tra dieci o quindici anni, allora ci chiediamo quale sia la soluzione da abbracciare? Qualche idea emergerà nel corso dell’incontro a casa del Panda.
Foto sbagliata! Cosa c’entra Omero?
“La prima centrale nucleare di Italia sarà con molta probabilità quella di Montalto di Castro in provincia di Viterbo. Poi, tra i possibili siti atomici, ci sono Caorso in provincia di Piacenza e Trino Vercellese (Vercelli) e per il deposito nazionale di scorie radioattive la località di Garigliano a cavallo tra le province di Latina e Caserta. È questa la mappa della distribuzione delle centrali nucleari fornita, a Roma davanti a Montecitorio, dai Verdi in chiusura di campagna elettorale.
«Il governo – osserva Angelo Bonelli, presidente dei Verdi – non ha avuto il coraggio di rivelare prima delle elezioni regionali i luoghi in cui verranno costruite le centrali» e in cui dovrebbero verranno «sprecati almeno 30 miliardi di euro dei contribuenti italiani». Ecco allora la cartina delle sedi che produrranno energia atomica, secondo le indicazioni dei Verdi: Caorso (Pc), Trino Vercellese (Vc), Monfalcone (Go), Chioggia (Ve), San Benedetto del Tronto (Ap), Scarlino (Gr), Montalto di Castro (Vt), Borgo Sabotino (Lt), Garigliano (Lt-Ce), Termoli (Cb), Mola di Bari (Ba), Scansano Jonico (Mt), Oristano, Palma di Montechiaro (Ag).”
http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_26/centrali-nucleari-mappa-verdi_9fa1fc38-38f7-11df-97c8-00144f02aabe.shtml