16 Marzo 2010

In via Rastello chiuso il 50% dei negozi: sono 19 le serrande abbassate

Gorizia Crisi profonda per il commercio in via Rastello. Metà delle serrande degli spazi commerciali della via pedonale sono abbassate: sono 19, infatti, i negozi chiusi, alcuni da tempo immemorabile, altri da pochi mesi.
Partendo da piazza Cavour troviamo due vetrine vuote, la seconda di un locale nuovissimo che è stato per poco tempo un negozio di giocattoli e quindi di abbigliamento.
Abbandonata al degrado l’area sotto i portici, invece, mentre dall’altro lato hanno chiuso il negozio di articoli etnici e il bar.
Il panorama è desolante, con una via rimessa a nuovo da poco ma che non dà segnali di ripresa. Anzi, i cartelli “affittasi” aumentano.

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39 commenti a In via Rastello chiuso il 50% dei negozi: sono 19 le serrande abbassate

  1. pianoinclinato ha detto:

    il “salottino”, come previsto, si sta trasformando in un desolante deserto…
    sarà mica a causa – oltre che della crisi di “lungo periodo” – dei lavori e dei cantieri anch’essi (colpevolmente) di “lungo periodo”?
    Che pena, questa disgraziata città.

  2. arad ha detto:

    e vedrete tra poco piazza vittoria………

  3. Riki ha detto:

    Tenere chiusa la piazza per così tanto tempo porta via una fetta maggioritaria dei clienti non abituali e parte di quelli abituali che preferiscono andare in un posto che non sia un canentiere, dove ci sia parcheggio e che sia gratuito…

  4. ms ha detto:

    da via rastello alla galleria bombi inceve son rimasti aperti solo 2 negozi

  5. bertulis ha detto:

    solo chi gestisce un esercizio commerciale sa a quale montagna di oneri fiscali e burocratici di ogni genere va incontro; la mancanza di clientela dovuta a progetti comunali poco avveduti fa il resto.

  6. alpino ha detto:

    è veramente desolante e ancor più irritanti sono gli striscioni “sosteniamo il commercio” molto colpa è del comune e delle politiche scellerate in merito all’urbanistica ed ora chiedono ai cittadini di sostenere il commercio..

  7. santacruz ha detto:

    E per fortuna che xe sta i commercianti ad elegger sta giunta comunal!

    Ma ve rendè conto che, a parte Brancati, Gorizia ga avudo solo e sempre giunte de centro-destra?

    Per cui, nei commenti, almeno un poco de coerenza… e de dignità!

    O xe chieder troppo, visto l’andazzo dei giorni nostri? 🙂

  8. Euroscettico ha detto:

    Brancati ha iniziato l’opera e Romoli la sta portando a termine, ma buona responsabilità ce l’hanno i suoi abitanti sempre più vecchi, spigolosi, diffidenti, piagnucoloni e polemici…e se a Trieste regna il motto “non xé pol” a Gorizia esiste il più eloquente “MA NON ESISTI!!!” e così ci troviamo una città tristemente all’epilogo!

  9. Enrico ha detto:

    Ahimè Euroscettico ha ragione.

  10. viceversa ha detto:

    @ euroscettico: TUTTO ESATTAMENTE COSI’!!!
    Comunque, ok: e… dopo l’epilogo?? Penso più ragionevolmente che dopo aver toccato il fondo, dopo averlo ulteriormente scavato, dopo aver trovato anche qualche grotta carsica più in fondo, beh, forse (ma il dubbio rimane sempre…) il momento di risalire è arrivato. Forse (ripeto: opinione puramente personale) una soluzione, anche se estrema, che darebbe un forte scossone potrebbe essere quella della spartizione della provincia…
    Idee nuove, investitori nuovi, progetti nuovi, nuove opportunità e, magari, nuova mentalità… “lo scopriremo solo vivendo”…

  11. zavata ha detto:

    Per quelli che dicono che gran parte della colpa sia dei cantieri:
    pensate che se non ci fosse stato nessun cantiere adesso molti dei negozi chiusi sarebbero aperti? e viceversa come mai in altri posti non interessati da lavori molte attività hanno chiuso comunque?

  12. lcoroll ha detto:

    @zavata
    se non te ne sei accorto la crisi generale nei messaggi precedenti è stata chiaramente richiamata. Mettiamo pure che la crisi pesi anche per il 60% e gli eterni cantieri “solo” per il 40% allora su 19 negozi chiusi almeno 7/8 sarebbero ancora aperti, sempre troppi chiusi ma meno peggio.
    Semplicistico forse, conti della serva sì, ma non credo de sbajar de tanto.
    @viceversa
    la spartizion dela provincia podesi far ben per un poco ma dopo un paio de ani fosimo meno de gnente, con chiunque se andasi!
    Poi, se dovesi proprio sceglier, non avendo fiducia in nisun scegliesi per simpatia e per amicizia. Quindi Trieste. Ma xe un’opinion stretamente personale. Mentre economicamente forse saria meno pegio con Udine.

    … e tornar con l’Austria? …

    Saluti a tuti.
    Gigi

  13. zavata ha detto:

    condivido con icoroll ma oltre a crisi e cantieri io non trascurerei che molti in quelle zone viveva vendendo strazze o altra roba che veniva a comprar dalla Jugo…e penso che bona parte de quei generi de merce adesso no se li fila ne i italiani ne i sloveni..anche se te gavessi ancora piazza vittoria tutto un parcheggio

  14. VeroGoriziano ha detto:

    Al momento vivo a Cardiff, nel Regno Unito. L’area pedonale del centro è in continua espansione, ed è sempre molto affollata di gente che fa shopping.
    L’unica differenza che mi balza agli occhi, è che oltre a negozi di prodotti tipici o boutique, il grosso sono marchi importanti.
    Mi pare che in Italia si tenda a spostare i negozi o le catene di successo nei centri commerciali in periferia, mentre qui fanno a gara per restare in centro pedonale.

  15. annalisaturel ha detto:

    Tra di voi c’è qualche commerciante o ex commerciante goriziano? Secondo me sarebbe interessante un’intervista, anche in forma anonima, sulla situazione del commercio.
    Se ci siete battete un colpo: turel@bora.la
    Grazie!

  16. cristina ha detto:

    @VeroGoriziano
    Finalmente qualcuno che conferma quello che ho sempre sostenuto anch’io! Siamo terribilmente indietro anche su questo.
    Ma nessuno ha mai pensato che quello che dice zavata è la pura e semplice verità? Purtroppo ne chiuderanno altri di negozi da quelle parti; negozi che per qualità di prodotti, approccio al cliente, immagine offerta dalle vetrine, ecc. non hanno futuro.
    K2 & Co. potranno sentire la crisi dovuta al cantiere, non c’è dubbio, ma sono negozi non destinati alla chiusura grazie ai prodotti che offrono, al modo di proporli, ecc. Siamo nel 2010, non più negli anni ’70 … Scusate la cattiveria, ma se guardi certe vetrine non te ne accorgi nemmeno.

  17. pianoinclinato ha detto:

    @Euroscettico #8…
    in che senso “Brancati ha iniziato l’opera e Romoli la sta portando a termine”?
    Piazza Vittoria, fatta in questo modo con un progetto ASSURDO, con la chiusura di galleria Bombi e l’assenza di parcheggi … è opera del buon Valenti (2001)… premiato (anche) dai commercianti che ora protestano con due mandati da sindaco (1996-2002) e dua da consigliere regionale (2002, 2007 ed avanti così…). E’ questa la farsa! I Goriziani devono cominciare ad aprire gli occhi. E devono finire di credere allepanzane che scrivono i cosiddetti quotidiani locali. Io, almeno,la penso così…

  18. pedro ha detto:

    Si tratta di un disastro annunciato. Poi nelle opinioni si trova di tutto, come tristemente oggi anche in politica. Il problema e’ infatti proprio questo. Poi non bisogna dimenticare che come incentivo al commercio la pubblica amministrazione non deve offrire solo contributi e occasionali apparizioni, ma una effettiva politica di sviluppo di medio lungo termine, diciamo in sinergia con alre cose che attraggono le persone a passeggare in centro.

    Delle gabbie con degli animali in Piazza Vittoria, attirerebbero dei bambini. Una Piazza con delle esposizioni artistiche attirerebbe anche molte persone.

    Qualche meno ossesseivo controllo di documenti permenterebbe ai bar di avere qualche cliente in piu’.

    Anche considerando che le tasse sugli esercenti, come frigi, vetrine, immondizie richiedno esborsi sempre piu’ alti.

    Inoltre …tante, tante altre cose ci vorrebbero… in primis persone capaci a gestire e non solo in politica.

    vabbe’.. il discorso qui’ si complica e questa povera gorizietta ormai sembra incapace di vivere senza la post-bellica zona franca…

    inoltre si sa’ cosi’ come per Gorizia o Trieste che le citta’ con popolazioni non autoctone, se non hanno valenza economica, sono citta’ piene di poveracci.

  19. Euroscettico ha detto:

    @ pianoinclinato
    Brancati a Gorizia per un lungo periodo è sparito dalla circolazione per quanto lo amassero in città dopo il suo mandato…
    Già dimenticati i centri “asociali” autorizzati dal buon Brancati? per dirne una…

  20. pluto ha detto:

    L’unica cosa bella da vedere a Go è il palazzo delle poste.
    Oggi non esiste più un Mazzoni che progetta una città a dimensione umana. Oggi c’è il centro commerciale figlio dello sfruttamento del lavoro e della decadenza dei nostri tempi. Poi una città costruita sul muro di berlino de noantri è logico che sia monca anche economicamente. Perchè la caduta del muro di berlino ha unificato la città, ma la caduta del muro di Gorizia non ha unificato un bel niente se non le passeggiate dei cani e delle scovaze.

  21. santacruz ha detto:

    Euroscettico, te son proprio un basual!

    Dime cossa centra la sinistra e Brancati con una città tragicamente all’epilogo!

    5 anni… contro 60 de centro destra!

    Ah si, xe vero… xe tutta colpa de Prodi!

    Evvvvvvvvvvai! 🙂

  22. pianoinclinato ha detto:

    Pluto, non avrei saputo dirlo meglio…

  23. Serenella ha detto:

    I nostri politici dovrebbero leggersi un po’ di storia della città: fra il primo e il secondo Ottocento GOrizia ha conosciuto uno sviluppo economico, urbanistico, sociale e culturale incredibile. Portando avanti il programma, poi realizzato solo in piccola parte, della trasformazione della città in stazione climatica (la famosa Nizza austriaca), Gorizia era piena di caffè, librerie, negozi, alberghi, circoli e associazioni. Il turismo d’oltralpe, giunto grazie a una promozione fatta a regola d’arte, portò ricchezza. Si organizzavano manifestazioni di tutti i tipi: concerti, spettacoli con giocolieri e spettacoli teatrali, biblioteche itineranti. C’era la scuola di ippica, il circolo del tiro a segno, campi di calcio e tennis, le terme…. La Gorizia di due secoli fa dà 10 a 0 a quella di oggi. Che tristezza…..

  24. badkarma ha detto:

    Serenella, 10 a zero e dire poco! Il modello della politica moderna, sia di destra che di sinistra e simile alla selezione dei balilla ai tempi del fascio. Come recentemente un tal Giuliano Ferrara ha scritto: “Che me ne frega di esser libero!” un balilla pure lui, vendersi l’anima per uno stinco di maiale al forno – ripudiante direi.

    Ad ogni modo non c’e’ speranza in questa citta’. Una cosa importante sociologicamente sono le citta’ artificialmente rietnicizzate, tali citta’ in genere perdono l’animo- lo vendono per un posto di lavoro in comune o altro funzionariato in genere. Di consequenza la struttura sociale, l’anima, i valori di conservazione e una mentalita’ del fare vengono annullati. Dove gli immigrati diventano autoctoni e i locali gli stranieri.

    Non puo’ esistere sviluppo in una citta’ socialemente ghettizzata, non puo’ esistere Gorizia. Gorizia e’ morta.

  25. Euroscettico ha detto:

    non sarà mica di parte il Santacruz?
    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

  26. santacruz ha detto:

    non sarà mica di parte Euroscettico?
    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

  27. Briareo ha detto:

    Per favore smettiamola di vaneggiare sulla “Nizza Austriaca”. Leggiamoci sì la storia della città ma non solo su certi libri che fanno cassetta. Nello stesso periodo della “nizza” esistevano borghi (S.Rocco e Piazzutta)con una mortalità infantile da Biafra e una miseria da voltare la testa. Imperava l’Austria e la bella vita, sì, c’era ma solo per i generali in pensione,per i consiglieri aulici, per i nobilotti dalle pance vuote e simili. Il popolo crepava dalla fame e, salvo qualche commerciante, la città languiva nella sua cronica miseria. Poi vennero “I reali di Francia” scappati a bissa-boba e per la città non fu per niente meglio. Si erano portati dietro anche la servitù (ci fu qualche eccezione)e oggi c’è ancora chi li ritiene una gemma nella storia della città. L’abitante di Gorizia, se vuole qualcosa, deve trovare il coraggio di alzare la testa e chiedere ciò che gli spetta e non lasciare passivamente che i furbi dalle laute pance e fauci mai sazie stabiliscano per lui, inerte e mugugnante ciò che fa a loro comodo. Non vi bastano le recenti prove!?

  28. viceversa ha detto:

    Purtoppo d’accordo con Pedro (con qualche riserva) e d’accordissimo (aihmè…) con badkarma: analisi lucidissima (come poche ne leggo qui – non me ne vogliano chi interviene su questo forum) e purtoppo spietata ma vera vera vera… E te lo dice un goriziano autoctono che (per scelta e necessità non solo lavorative) ormai sta spostando la testa, le prospettive ed il futuro lontano da qui.
    Io però, vedo proprio nella speranza l’unica logica soluzione per andare avanti; sarà pure una logica buonista, idealista e forse donchisciottesca, direte voi, ma non vedo alternative: guardare al passato sarà forse psicologicamente appagante ma sa molto di debolezza decisionale nonchè di incapacità organizzativa; direi piuttosto che fa comodo…
    Ripeto la mia idea: meglio uno strappo deciso con il passato che il soffocamento nella dolce memoria dei bei tempi andati (in ogni caso – e mi dispiace deludere l’entusiastica apologia dell’Impero di Serenella, peraltro vera – neanche in quel tempo Gorizia ed il suo tessuto sociale AUTOCTONO ebbero la forza mentale ed imprenditoriale di autodeterminarsi: si trattò piuttosto di decisioni prese, proposte e delineate da altri – anche all’epoca – o da altre situazioni)
    Cordiali saluti a tutti

  29. viceversa ha detto:

    … e d’accordo anche con Briareo: non fai altro che confermare quanto scritto, forse in maniera troppo estrema ma sostanzialmente giusta…

  30. Euroscettico ha detto:

    caro Santacruz, a suo tempo il Brancati ha avuto anche il mio di voto, quindi tu perdi sempre una buona occasione per tacere!
    @ Briareo sottoscrivo in pieno, gli “austriacanti da osteria”, mi assomigliano tanto a quelli che sostengono che durante il fascismo si stava bene e i treni arrivavano puntualissimi…. (così faccio contento Santacruz) 😉

  31. marco ha detto:

    e se trasformassimo via rastello e piazza vittoria in primo centro outlet in centro?
    una sorta di palmanova outlet ma vero e non finto?

  32. Euroscettico ha detto:

    @ viceversa
    Goriziano autoctono?? Gorizia è ed è sempre stata una città di confine quindi il vero goriziano è un meticcio. Il goriziano è un po’ slavo (sloveno e croato), friulano (con buona presenza di friulani carnici), istriani, dalmati, giuliani, meridionali, austriaci, veneti etc..etc…

  33. Morgan ha detto:

    Isontino (Goriziano) = pura razza bastarda, così mi definisco e ne vado fiero!!!

  34. Euroscettico ha detto:

    uguale per me Morgan! 🙂

  35. InEgoVeritas ha detto:

    a
    32
    Euroscettico

    Per quanto riguarda Trieste, hai ragione Euroscettico..(per Gorizia le popolazioni autoctone sono l.gi Musnig 1770 cca sono Friulani e Sloveni http://www.leg.it/editrice/bsaa/settecento_goriziano.htm ).

    Poi per Trieste dimentichi poi Greci, Serbi, Turchi, Siciliani ma anche Inglesi e altri ancora con una svariata moltidudine di nazionalita’ emigrate dal centro-nord europa a Trieste dopo che divenne Porto Franco insieme con Fiume; e poi ancora un’altra ondata massiccia d’immigrazione durante le crisi del cibo in Europa intorno al 1820-50.

    Poi per quanto rigurda Gorizia, fino al 1800 cca e’ sempre stata piu’ popolosa di Trieste, al tempo contava quasi dieci mila persone – ma era ancora Contea ampia e importante per vari motivi sin dal primo medio evo, mentre Trieste solo porto mercantile di appoggio sin dai tempi dei Romani (antichi) e prima ancora dei Greci (antichi), contava circa la meta’ degli abitanti di Gorizia.

    Il Porto principale su cui si giocavano le rotte economiche del medio-evo tra Venezia e Asburgo con gli Olandesi ( i maggiori acquirenti delle merci locali e nota si commerciava in Gulden) era Fiume – ma anche i porti minori avevano un buon traffico.

    Venezia al tempo usava come Porto le citta’ Istriane, come Pirano e tante altre come Buccari a sud di Fiume in alleanza con gli Ungheresi un tempo fino a che Venezia si allea con i Turchi che ruppe l’alleanza Ugro-Veneta.

    Fiume era piu’ importante di Trieste al tempo come tanti altri porti minori a sud di Fiume, che era controllata dagli Asburgo. Altri porti inoltre erano controllati da Inglesi e altri da Francesi.

    Ma sappiamo che tutte le citta’ di mare non hanno una popolazione autoctona, tranne agli albori del loro sviluppo – come le lagune Veneziane intorno all’anno 1000.

    In breve e in un certo senso le citta’ di mare un tempo contavano come le megalopoli dei tempi nostri – si emigra in tali luoghi per motivi economici, politici-commerciali e di lavoro. Un tempo nei porti e nei secoli scorsi nelle megalopoli. Domani chissa’?

  36. pluto ha detto:

    Gorizia vecchia abbiamo detto che è ridotta come quelle nobili signore imbellettate di gioielli e foriere di ricordi dei tempi che furono,ma ormai arterosclerotiche ed incontinenti con la badante.Bene. Ma la Nuova Gorizia slava? Così giovane, così speranzosa che cosa ci propone?….casini e casinò….papponi e mafiosi. E allora W la Gorizia storica che malgrado tutto ancora non si prostituisce allo straniero per 4 baiocchi!

  37. zavata ha detto:

    …peccà solo che molti clienti de casini e casinò i provien dalla Gorizia storica 🙂

  38. milost ha detto:

    Tasse ridotte e servizi a prezzi stracciati per gli esercizi commerciali delle zone che si vogliano rivitalizzare ( almeno nella fase di avvio); sostegno ad iniziative promozionali ( es: ti rimborsano il tiket del parcheggio se fai compere nell’area da sostenere commercialmente); iniziative di collegamento tra il soggiorno negli alberghi e lo shopping/ristorazione; i locali pubblici delle “zone depresse” siano favoriti sui balzelli legati all’occupazione di suolo pubblico o all’organizzazione di iniziative per i clienti ( e imparino a fare il caffè come Dio comanda, e a servirlo con maggior grazia); e tutto il resto che un piano di rivitalizzazione ( ambizioso e direi anche orgoglioso) costruito da professionisti e pagato dall’associazione di categoria e dall’ente pubblico possa individuare…bisogna immaginare di volare alto per ottenere almeno di non volare troppo basso!

  39. viceversa ha detto:

    @ milost: “finalmente” d’accordissimo con te!!
    @ euroscettico: hai capito bene: goriziano autoctono!! 1/2 furlan e 1/2 sloven; proprio come inegoveritas sostiene con gran dovizia di particolari: leggiti il Musnig; tutto il resto è storia di migrazioni e spostamenti recenti, frutto anche dei scellerati periodi delle due guerre mondiali che, ahimè e ahinoi, cancellarono quasi definitivamente l’identità PLURALE goriziana e isontina.

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