15 Marzo 2010

I prezzi della frutta: nei mercati cittadini vincono qualità e varietà

Il mercato coperto di Gorizia si contende il “primato” delle mele più convenienti con il supermercato Tuš di Dutovlje, dove abbiamo trovato anche le arance più a buon mercato.
Mai come in questa indagine sui prezzi nell’Euroregione i prezzi sono stati di difficile comparazione. Oggetto dell’indagine è stata la frutta, con particolare attenzioni ai mercati di Gorizia e di Trieste.

Mele, arance, fragole, banane e limoni i prodotti monitorati. E già qui è sorto il primo problema: mentre al Mercato coperto di Trieste abbiamo trovato tutte e cinque le varietà, a Gorizia le banane e le fragole non erano presenti sui banchi di vendita. Al mercato di Nova Gorica (il mercato di frutta e verdura di fronte al casinò Park) è stato impossibile rilevare i prezzi: i banchi di vendita, infatti, sono tutti occupati da agricoltori della zona che vendono esclusivamente i loro prodotti. Facile capire che nei loro campi, specialmente in questo periodo, è assai difficile trovare la frutta oggetto dell’indagine di Bora.La.
Stesso discorso vale per il mercatino Campagna amica, inaugurato sabato ai Giardini pubblici di Gorizia, dove si punta proprio alla valorizzazione delle produzioni locali e alla riduzione della filiera.

Quanto alla qualità della frutta, quella sui banchi dei mercati sembra decisamente superiore. Senza contare che la scelta è molto più ampia. Confrontando i prezzi, sebbene i supermercati Mercator e Tuš (bisogna tenere conto che, in questo caso, l’indagine non ha invece toccato la grande distribuzione triestina e goriziana) risultano più convenienti per gran parte dei prodotti, gli scostamenti in molti casi sono minimi. Le mele, ad esempio, costano 79 centesimi al kg al supermercato Tuš, ma 85 al Mercato di via Boccaccio a Gorizia.

Mercato coperto di Trieste (prezzi minimi)
Mele Golden 1,20 €/kg
Arance tarocco 0,99 €/kg
Banane 2,40 €/kg
Fragole (estere) 2 €/kg
Limoni 1,5 €/kg

Mercato coperto di Gorizia
Mele Golden 0,85-1,90 €/kg
Arance 0,99-2.20 €/kg
Banane non presenti
Fragole non presenti
Limoni 1,50- 2,20 €/kg

Tuš di Dutovlje, 60/a
Mele 0,79 €/kg
Arance 0,75 €/kg
Banane 1,09 €/kg
Fragole non presenti
Limoni 1,39 €/kg

Mercator Kromberk – Nova Gorica
Mele 0,89 €/kg
Arance 0,89 €/kg
Banane 1,09 €/kg
Fragole non presenti
Limoni 1,38 €/kg

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18 commenti a I prezzi della frutta: nei mercati cittadini vincono qualità e varietà

  1. Bibliotopa ha detto:

    andate a vedere la catena La grande mela, friulani presenti a Trieste: per me il rapporto qualità/prezzo è imbattibile! se volete i prezzi più bassi, la catena Bosco li fa bassissimi, ma io la spesa lì non la faccio. Anche al mercato coperto di Trieste, ci sono notevoli differenza fra una bancarella e l’altra, sia di prezzi che di qualità. Poi va distinto il prezzo del prodotto sfuso da quello più basso del preconfezionato o della cassetta ( per famiglie numerose, amici consorziati o merce che si conserva a lungo)

  2. cagoia ha detto:

    Siamo alla frutta…

  3. Gb ha detto:

    Ma perchè a Ts no esisti bancarele Km.0, cioè de contadini che vendi roba sua. Xe colpa dela Asl ? Del servizio igiene (se esisti ancora) del Comùn ? opure,purtropo, nel ragio de 30 Km /distanza che i tennnnici disti ottimale) no esisti più contadini ?

    Servus, GB

  4. enrico maria milic ha detto:

    ci tengo a dire che la verdura e la frutta di Tus sono di qualità molto bassa.

    @GB

    su trieste, temo dipenda dal fatto che i contadini del circondario sono sloveni e la loro presenza visibile e organizzata in centro a trieste spaventerebbe alcuni politici di centrodestra che dovrebbero riconoscere formalmente l’esistenza di un’altra componente culturale e linguistica a trieste.

  5. Euroscettico ha detto:

    E’ grave quello che dici Enrico Maria. Io vivo a Gorizia e non conosco la realtà triestina ma sinceramente qui vedo spesso dei simpatici contadini di lingua slovena (tra cui anche la mia fornitrice)e non mi sembra che vengano discriminati.

  6. alpino ha detto:

    ahah..
    anche a Gorizia una volta venivano gli sloveni al mercato a vendere i loro prodotti ora molto meno…il problema è che molti dei piccoli contadini sono anziani e non riescono ad arrivare al mercato, spesso non possono contare sull’aiuto di figli e nipoti che non volgiono intraprendere questo mestiere così ti ritrovi fruttaroli che non hanno neanche un cm di terra e vivono in condominio e che alla mattina fanno il giro dai contadini acquistando e rifornendo il banco.
    Però posso dire che il mercato della frutta e verdura di Nova Gorica fronte Park batte 10 a 0 quello coperto di Gorizia per qualità, tutti prodotti raccolti da qualche ora, freschi buoni e di stagione e perchè no ancora con la terra sulle foglie

  7. enrico maria milic ha detto:

    @ euroscettico

    è vero, la situazione a trieste è grave, eppure siamo nel 2010.

  8. pluto ha detto:

    ma dai! se vengono giù dal Carso a vendere a Trieste sono discriminati????? Il problema secondo me è nel fatto che l’agricoltura non da guadagni seri e nessuno viene giù a vendere pagando esose tasse per i banchi.

  9. Gb ha detto:

    Per E.M.M.
    su trieste, temo dipenda dal fatto che i contadini del circondario sono sloveni e la loro presenza visibile e organizzata in centro a trieste spaventerebbe alcuni politici di centrodestra che dovrebbero riconoscere formalmente l’esistenza di un’altra componente culturale e linguistica a trieste.
    Sara perche son vecio, ma me ricordo che taaanti ani fa anche da noi vigniva la “dona del late” con anche buro e patate..e jera ani in cui la minoranza slovena aveva appena el dirito de respirar e no de parlar.
    In più, el triestin patoco xe tacà ala scarsela; te se ricordi quando Doz ga meso in Ponteroso el furgon del pese che file inumane jera? Naturliuch, tute le pescheria gà protesta.te ga paura che i boteghini fazi el sciopero dei fruti e dele verdure opur una roba ( Km.0) no poderìa sbasar i prezi ?
    Va afar la spesa, senza comprar primizie/roba esotica et similia……..son pensionà!!

    Servus, Gb

  10. brio ha detto:

    I contadini non vanno al mercato perchè ci vuole tempo: dovrebbero stipendiare una persona per farlo e non conviene. O vanno al mercato o producono.
    A Staranzano, Trieste, Ronchi, gorizia ci sono dei gruppi d’acquisto solidali (GAS) che ordinano ai produttori via mail e questi portano la verdura una volta a settimana.
    Andate su http://www.retegas.org (in “archivio GAS” a lato a sinistra), poi anche su http://www.mappamondonuovo.org, ed anche qui: http://www.google.com/profiles/resfvg.

    C’è un mondo attorno a voi: basta volerlo guardare!
    ______________________
    briozona.blogspot.com

  11. pluto ha detto:

    Penso che lo snaturamento etnico avvenuto in queste terre non sarà più rimediabile per sempre. Il confine del dopoguerra ha messo de quà noi e de là lori. E le minoranze cosiddette esistono come esistono i panda. Come non sentiremo più parlare veneto a Capodistria non sentiremo più parlare sloveno a Trieste. I tentativi ci sono, ma il fatto è che le lingue si apprendono dai genitori e non dai circoli benpensanti. E’ una cruda realtà. E’ una maledizione.

  12. ciccio beppe ha detto:

    Al mercato non si trova il pomelo.
    Quello l’ho visto solo al Qlandia.

  13. Srečko ha detto:

    ciccio beppe

    Pomelo? E che …zzo xelo?

  14. ciccio beppe ha detto:

    E’ un limone gigante
    http://it.wikipedia.org/wiki/Citrus_maxima

    😉

  15. alpino ha detto:

    ciò ma sta diventando un’ossessione a questo punto, che te parli de pomi, pere, mele, rigassificatori pan e putane sempre dei sloveni della minoranza slovena della discriminazion ecc ecc dovemo parlar, dio stavimo parlando de peri e broccoli e se finissi con parlar de novo dei sloveni..xe una malattia oramai..addirittura far el giro mentale che a trieste se paga de più o de meno perchè i sloveni si sentono discriminati e quindi non scendono in città…alzo bandiera bianca qua se parla sempre e solo de sloveni e slovenia in tutte le salse a sto punto chiamiamo il blog BURJA.SLO e tutti son felici.

  16. arlon ha detto:

    noooo! el dominio xe za ciolto http://burja.si/
    pecà.

  17. brio ha detto:

    Infatti: se non se fa discordi de dietrologia i Triestini non i se interessa. Infatti mi go scritto dei gruppi de acquisto e de quel che sta nassendo e nessun me caga. Trieste xè l’unica area del FVG dove i gruppi de acquisto stenta a decollar: i xè tutti impegnadi a parlar de sloveni!

  18. Denis Furlan ha detto:

    Trieste è sempre refrattaria a tutte le politiche etiche ed ambientali possibili, la raccolta differenziata è una chimera, gli acquisti solidali o semplicemente le aziende che vendono direttamente non esistono, è forse anche per questo che sono emigrato in bisiacaria

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