9 Marzo 2010

Salvo l’ex campo di concentramento di Visco, il suo valore storico risconosciuto dal Ministero

Il ministero per i Beni e le attività culturali ha riconosciuto il valore storico e culturale della ex caserma Sbaiz, ove era stato allestito durante l’occupazione italiana della Slovenia tra il 1942 e 1943 un campo d’internamento per la popolazione civile. Nel lager furono rinchiuse più di tremila persone, tra le quali almeno un centinaio tra donne e bambini, con venticinque vittime in soli pochi mesi di prigionia. Da notare che la decisione, arrivata a distanza di diversi anni dalle prime richieste di vincolo, è in netta controtendenza a quelli che erano gli auspici e le attese dell’attuale amministrazione comunale di Visco, che aveva invece ritenuto l’area priva di ogni valore storico.

Esprime soddisfazione per l’importante riconoscimento il consigliere regionale del PD-Slovenska skupnost Igor Gabrovec, che già a fine 2008 aveva portato all’attenzione dell’Aula la preoccupazione di veder spazzata via un’importante traccia del travagliato passato della nostra regione.

La direzione dei Beni culturali e paesaggistici del Fvg, che fa capo al ministero, ha ritenuto di giudicare storicamente fondamentale il patrimonio rappresentato dal campo di prigionia fascista, che è al contempo una delle poche tracce di questo tipo rimaste sul territorio nazionale. Si era speso a favore della tutela storico-culturale dell’ex caserma Sbaiz anche Boris Pahor, vivo testimone di una delle pagine più oscure del Novecento, che visitando il campo un anno fa diede eco nazionale al progetto di valorizzazione. Il timore maggiore era di vedere trasformata tutta l’area in un’enorme speculazione urbanistico-edilizia, facendo così piazza pulita di un luogo della Memoria.

Se oggi possiamo parlare di valorizzazione storica e museale del campo di concentramento di Visco – aggiunge Gabrovec – lo dobbiamo sopratutto alla caparbia insistenza di Ferruccio Tassin, che in tutti questi anni si è dedicato anima e corpo a sostenere la necessità di elevare i ruderi dell’ex caserma a monumento di valenza nazionale. Innumerevoli sono, infatti, i suoi interventi sulla stampa, il coinvolgimento di politici e intelettuali, i richiami alle autorità slovene e non da ultimo il pressing pressoché costante sull’Amministrazione comunale di Visco.

Il riconoscimento storico del ex campo di concentramento di Visco – conclude Gabrovec – resta comunque solo il primo passo verso la sua effettiva trasformazione in struttura museale da dedicare sopratutto all’informazione e all’educazione delle giovani generazioni. Per far maturare questo progetto ci vorranno finanziamenti di una certa consistenza, da ricercare sopratutto a livello europeo. Va intesa anche in questo senso la recente visita dell’eurodeputato Debora Serracchiani, che si è impegnata a verificare la possibilità di accedere a qualche bando o programma comunitario.

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2 commenti a Salvo l’ex campo di concentramento di Visco, il suo valore storico risconosciuto dal Ministero

  1. AnnA ha detto:

    “Risconosciuto” nel titolo sa proprio di lapsus freudiano 😉 (non prendetevela se ogni tanto – giusto ogni tanto, forse una volta su cinque – ve le segno, qui valeva la pena 🙂 )

  2. Marisa ha detto:

    E’ una grande vittoria!

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