9 Marzo 2010

I Bandelli-Boys contrari a ‘questo’ rigassificatore: “Con un incidente, si creerebbe una strage”

Riceviamo e pubblichiamo

Di seguito la presa di posizione di Franco Bandelli e dei 4 consiglieri comunali del “Popolo triestino della libertà”, Claudio Frommel, Andrea Pellarini, Salvatore Porro ed il capogruppo Bruno Sulli, sul rigassificatore di Zaule.

• Impianti realmente sono 3: il rigassificatore, le condotte del gas, centrale turbogas

• Il vero business è rappresentato dalla trasformazione del gas in energia

• Dal 2000 al 2008 abbiamo assistito ad una lenta ma costante modifica di quella che è il calcolo di rischio e la contestuale diminuzione del rischio stesso, soprattutto è stata evidenziata l’assoluta incapacità di interazione tra un impianto ed un altro evitando quindi quell’effetto domino che diventa ed è il vero grande problema in termini di sicurezza. Se esaminiamo ad esempio la realtà americana e l’ultimo incidente a Mittletown, scopriamo che la centrale turbogas è in mezzo ad un bosco e dista a più di 2 km dalla città. Ciò nonostante l’incidente che si è verificato ha distrutto i vetri di un ospedale che dista per l’appunto 2 km dall’accaduto e va considerato che questo impianto è un impianto assestante mentre nel cado di specie di quello di Zaule, attorniato da altre situazioni quali termovalorizzatore, pontile Siot, solo per citarne alcuni. Per non parlare della Ferriera, ma soprattutto in linea d’aria l’impianto triestino si troverebbe a soli 400 m da uno dei rioni più popolati, Servola per l’appunt!. Se pensiamo ad un incidente si creerebbe una vera e propria strage da cui Trieste ne uscirebbe sconvolta.

• Secondo noi la prevenzione è assolutamente fondamentale. Prevenzione sta a significare risparmio di soldi da parte dello stato

• Traduco questo esempio con le ultime vicissitudini legate al terremoto de l’Aquila che tutti sapevano essere in situazione di rischio. Se si fosse speso il 20% di quanto ora dobbiamo spendere per ricostruire il tutto, nel settore dell’antisismica o della messa in sicurezza, ora al di là del grande risparmio, avremmo anche 300 morti in meno. La sensazione che noi abbiamo anche nel discorso del rigassificatore di Zaule, è che si faccia un gran parlare di eventuali cure senza badare invece alla prevenzione mentre si sa da sempre che prevenire è meglio che curare. Come abbiamo sempre detto, tutti noi attorno a questo tavolo, abbiamo affrontato il discorso rigassificatore senza preconcetti o pregiudizi, sapendo perfettamente quale atavico bisogno di energia il nostro paese ha, ma non possiamo continuare a fare gli struzzi o tantomeno pensare di sorvolare su quanto ci viene rappresentato da personalità di caratura mondiale dal punto di vista scientifico

• Ecco perché oggi noi ci sentiamo definitivamente di dire che in assoluto non siamo contrari ai rigassificatori, ma siamo contrari invece proprio a questo rigassificatore, soprattutto se sistemato in quella zona e costruito con tecnologie già superate.

• L’ingegner Giorgio Trincas per esempio ha dimostrato come i rigassificatori navali di ultima generazione oltre a costare fino al 70% in meno di impianti come quello di Zaule, questi legano il problema della sicurezza ad una sola variabile, la distanza della costa.

• È inutile che si continui a portare come esempio l’impianto di Barcellona, quello ha più di 40 anni e comunque anche quello si trova a 2 km dalla città. Ma se vogliamo veramente il bene del paese in termini di approvvigionamento di energia, ma altrettanto teniamo in considerazione i rischi e la salute del cittadino, dobbiamo guardare a paesi come quelli del nord, penso ad Oslo dove si è progettato un impianto di gas all’interno di una montagna in assenza di ossigeno, nella piena certezza che non si scateni alcuna miscela esplosivo, perché grazie a Dio noi tutti qui sappiamo che il metano è infiammabile. Se pensiamo ancora agli Usa, questi non ci pensano nemmeno a proporre impianti di questo genere in prossimità delle città.

• Se poi ci accontentiamo della mera illusione che alla fine della festa pagheremo il gas il 5% in meno, onestamente mi chiedo quanto valga questo benefit rispetto al rischio reale; ed ancora, la ricaduta occupazionale qualcuno la dirà veramente? Sono davvero 50 impiegati in totale? E l’attività portuale subirà quei rallentamenti ogni qual volta entrerà in golfo una gasiera? Quando esistono impianti detti rigassificatori navali che niente hanno a che vedere con il progetto Endesa già per altro cassato in precedenza dalle regione. E poi ancora, viene spontaneo da chiedersi, questa grande ricaduta economica a chi interesserà? E in quali termini realmente sarà volano per l’economia? Davvero le bonifiche trarrebbero tutti questi benefici presenti o l’area bonificata così come sembra si limita alla perimetrazione del sito interessato dall’impianto? Noi cominciamo ad avere dei serissimi dubbi, e poco rassicura il grido i allarme dell’associazione industriali che ritiene per bocca del suo presidente questo impianto un’occasione da non perdere, sinceramente preferiamo che l’occasione da non perdere sia quella di batterci tutti affinchè il piano bonifiche del sito inquinato di interesse nazionale non gravi sulle medie e piccole industrie del nostro tessuto economico.

• In chiusa ci sentiamo particolarmente solidali con tutti quegli scienziati, ingegneri, dottori, che hanno partecipato al tavolo tecnico sul rigassificatore di Trieste, organizzato dalla sezione Uil dei Vigili del Fuoco. Siamo a conoscenza che questi esimi scienziati hanno operato gratis, spontaneamente, per il bene della nostra città. Nessuno a nostro avviso ha il diritto di attaccarli se non con motivazioni dal punto di vista tecnico che sono sempre ben accette, non certo per altre motivazioni che niente hanno a che vedere con il loro nobile impegno.

• Con questa ultima affermazione confermo l’adesione personale, l’ho detto di essere un amministratore
pentito, non mi nascondo dietro al fatto che ho votato quando ero in Giunta favorevolmente ad un via, con leggerezza, proprio perché convinto che i passaggi successivi avrebbero schiarito a tutti le idee. Così è stato, ed oggi insieme ai consiglieri comunali ancora in carica qui con me, mi sento assolutamente solidale e vicino al tavolo tecnico rigassificatore Trieste, portato avanti dai Vigili del Fuoco e da tutti i tecnici impegnati.

• Vogliamo chiarezza, chiediamo certezza, ci affidiamo alla prevenzione, al calcolo del rischio fatto in maniera assolutamente imparziale e siamo fermamente convinti che il rigassificatore così come proposto e così come ubicato non sa da fare. Altro dicasi se impianti moderni, sicuri, di nuova generazione, venissero proposti in situazioni così come ho precedentemente descritto.

• La gente ha bisogno di sapere ora e con chiarezza chi è favorevole e chi è contrario a questo impianto, lo diciamo a gran voce perché siamo convinti che intorno a questa scelta si decide parte del futuro della nostra città. Non si usi strumentalmente questo argomento in sede di campagna elettorale, che è ancora lontana, ma si abbia il coraggio di prendere una posizione chiara sull’argomento. Questo è il dovere della politica. Noi oggi questa decisione l’abbiamo presa.

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12 commenti a I Bandelli-Boys contrari a ‘questo’ rigassificatore: “Con un incidente, si creerebbe una strage”

  1. Triestin - No se pol ha detto:

    Grande Bandelli, meio tardi che mai finalmente un politico con i “cosidetti” che ga el coraggio de schierarse su un problema importante per el futuro sviluppo de questa città, penso che finalmente se apri un raggio de verità su questa vicenda gestida vergognosamente e superficialmente dalla politica triestina, pensando che i cittadini sia dei sudditi da tener all’oscuro de tutto… Grazie Bandelli e grazie al Tavolo Tecnico portà avanti dai VVF della UIL.

  2. augh ha detto:

    no xe più le multinazionali de una volta, che le fazeva in modo de gavèr sempre el consenso de tutti…

  3. Macia ha detto:

    Ricordo che almeno un de “questi” bandelliani, Sulli, gaveva dito che iera meio a Zaule che in mar…

  4. ufo ha detto:

    Me par quasi strano de trovarme dacordo con Banditelli, ma forse xe lui che (apena ora, soto elezioni) el xe dacordo con mi.
    Ma perché tuti quanti i va vanti a parlar de ‘un rigassificatore’? Solo perché il VonPlatz ga dito che due xe tropi e lui ghe piasi de più quel de Zaule no vol dir che quel altro in mezo al golfo gabi mai ricevudo uno ‘stop’ formale – nel senso de eser bocciado dal ministero. El xe sempre là, che speta el suo turno…

  5. Triestin - No se pol ha detto:

    Quel offshore xe fermo al pit stop pronto al varo…anche se esisti le navi con rigassificador a bordo che non crea un’isola in mezzo al mar che un domani bisognerà demolir….

  6. effebi ha detto:

    bene bandelli:

    meglio tardi che mai

  7. luca ha detto:

    finalmente un che ga coraggio de schierarse, e sembrassi con a supporto delle tesi scientifiche e non carta de prosciutto..in sta città tutti xe sempre ziti e no ga coraggio de dir niente, o i parla per sentito dire

  8. effebi ha detto:

    a dire il vero, adesso che ci penso, ma mi faccio smentire volentieri, non mi sembra che una paginetta così, semplice semplice ma molto precisa, nessun politico triestino l’abbia scritta (nè ds nè sn… orpo, o no ?!)

  9. Marietto76 ha detto:

    GRANDE FRANCO!!! Iera ora…basta con sto rigassificator…

  10. Triestin - No se pol ha detto:

    8) me par de no !!! Ma ga bravi maestri che lo ga indirizzà e informà ( Tavolo tecnico TTRT della UIL VVF ) inveze qualche d’un attacca i professori che lavora a titolo gratuito denigrando l’analisi fatto al progetto che xe futizà e incompleto….

  11. paiazo ha detto:

    el problema xe che destra e sinistra,apparte qualchedun come dimostra bandelli, i xe tuti dacordo perforza i li ga onti tuti!!!!!!!! vergogneve politici triestini de do dinari!!

  12. Franco Bandelli ha detto:

    Credo che il compito di un politico o di chi fa politica sia quello di decidere e di prendere posizioni a volte anche scomode dal punto di vista popolare; io ritengo con questa presa di posizione di aver svolto il mio ruolo di politico. Grazie a chi lo condivide

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