5 Marzo 2010

La ricerca del lavoro senza peli sulla lingua

di Elisa Russo, dal suo blog
:

Non è un buon momento per cercare lavoro c’è grossa grossa crisi e blà blà blà…
(A parte che a me non sembra proprio che siamo in tempi di Guerra, Carestia e Pellagra.
Diavolo!
Ce la stanno anche un po’ menando, per farci accettare lavori schiavizzanti).

In 33 anni ho avuto la fortuna di lavorare senza mai dover cercare lavoro. Mi sono capitate un paio di cose, altre me le sono create.
Senza trafile, colloqui, collocamento, test attitudinali, agenzie interinali.
In questo momento, per la prima volta,
sto cercando lavoro e m’imbatto in un mondo che non conoscevo.

Spiegone (cit. Boris ) per chi non mi conosce:
Mi occupo di musica per il quotidiano di Trieste il Piccolo, Radio e Tv Capodistria. Il tutto molto part-time, purtroppo.
Inoltre ci sono stati dei tagli di budget notevoli a Tv Capodistria, quindi nei prossimi mesi non registreremo altri live per il programma tv In Orbita (la situazione potrebbe sbloccarsi a giugno… ma chissà) e per l’In Orbita 3 realizzeremo le puntate con i concerti già girati (Amari, Carnifull Trio e Mariposa), i tempi sono ancora in via di definizione.

Per questo e diversi altri motivi
cerco un lavoro (part-time).
Quasi un lavoro qualsiasi.
Da affiancare alla mia attività da rocker part-time.
(Radio, tv, giornale).
Cioè, senza menarla tanto: mi basta che sia un lavoro dignitoso con una retribuzione di qualche centinaio di euro.
E sottolineo dignitoso, anche se gli standard della dignità si stanno abbassando notevolmente, nel mondo lì fuori.
Una tipa, dopo avermi proposto un lavoro al limite della legalità (‘na mezza truffa) s’indigna del mio rifiuto e mi dice: “Ma come… con sta fame di lavoro che c’è!?”.

Evabé visto che c’è crisi andiamo a dar via il c*** alla stazione centrale.
Ma che discorso è?

Le prime cose in cui mi imbatto, sono dei pacchi allucinanti.
Mi chiama una ditta che vende aspirapolvere.
La Kirby.
Mi contattano dicendo di avermi selezionata… dall’elenco telefonico!
Meno male che c’è internet, così t’informi subito e non perdi tempo.
Trovo il sito di quest’azienda.
Ci sono foto di dipendenti col pollice su e gran sorrisoni.
Guardo qualche video su YouTube.
Sembrano una setta, infoiati dallo spirito aziendale.
Girando un po’, scopro velocemente che sono finiti pure in quella trasmissione della Rai “Mi manda…” non so chi cavolo (Per me resterà sempre “Mi manda Lubrano”, lui sì che ne sapeva…) dove smascherano truffatori e filibustieri vari.
Sembra che questi aspirapolvere siano costosi quanto malfunzionanti. Insomma, tu già vendi un oggetto che nella vita aspira-polvere
che non è proprio l’attività più bella del mondo,
in più non funziona
e lo fai col sorriso???
C*** ridi?
Almeno mantieni un profilo basso e vendimelo con un mezzo broncio.
Che c’è poco da star ottimisti.
Anche se fosse un aspirapolvere coi controcazzi, il lavoro alla Kirby in sé è di quelli super svantaggiosi.
Se non vendi, non guadagni e giri a vuoto.
Dopo che ho detto di non esser interessata, mi richiamano delusi 2-3 volte. Non se ne fanno una ragione.
Chiedono se almeno conosco qualcun altro che sta cercando lavoro.
Cercano di estorcere contatti e numeri di telefono.
Questo il loro modus operandi.

Rispondo ad un annuncio che richiede conoscenza lingue straniere. Quelle sì che le ho studiate!
Mi contattano. Si tratta di vendere barrette di erba da far mangiare ai cristiani e soprattutto agli sportivi in sostituzione dei pasti. Herbalife. Di nuovo spirito aziendale tipo setta bambini di Satana.
Via mail, sono molto gentili certo… ma capisco di nuovo che non è cosa, per me.

Mi contatta poi un’agenzia interinale (a cui non sono iscritta) la Start People. Hanno trovato il mio curriculum sul sito Ial.
Fingono di essere interessati alle mie competenze:
“Bene vedo che ha esperienza di call center, cultura universitaria”…
Mi propongono un colloquio per la Genertel, call center assicurativo.
Avevo giurato: basta call center (dopo 10 anni di Swg, che a pensarci oggi non era neanche malissimo a confronto di altro, almeno per i criteri di selezione. Mi chiamarono, mi spiegarono il lavoro, mi misero in postazione e mi fecero fare una prova. Alla fine mi dissero che andavo bene, e mi fecero iniziare senza tante pantomime e test attitudinali).
Avevo giurato anche: mai in vita mia banche e assicurazioni!
Mai dire mai.
Visto che Genertel è un’azienda grande/solida (almeno non rischi che non ti paghino, cosa che con collaborazioni “volanti” mi è capitata), molto conosciuta a Trieste e ci lavorano tante persone che conosco, decido di provarci.
Chiedo ad una mia amica che ha lavorato lì: mi dice lavoro da incubo, ma paga decente. Ultimamente, se ti assumono, comunque non ti tengono più di tre mesi. Hanno i loro motivi per tenere un nucleo di persone e poi cambiare il resto degli operatori ogni tre mesi. L’amica mi dice anche che ti fanno un corso di formazione di due settimane retribuito.

Ok. Arrivo in agenzia interinale. Per la precisione al Business Center che la ospita.
Fuori dalla porta c’è una ragazza che aspetta.
Preoccupata e sorpresa mi dice: “Anche tu qui per il colloquio Genertel? Non c’è nessuno, ho bussato ma la porta è chiusa e questi non aprono”. Arriva un altro ragazzo con maglia da metallaro e curriculum in mano: “Ah è chiuso? Allora vado via!” e rinuncia in 10 secondi (quando la motivazione è forte…).
“Ma sei sicura che è chiuso?” dico alla tipa mentre molto semplicemente provo ad aprire la porta, che è aperta e non occorre suonare… Entriamo e una dell’agenzia mi fa: “accomodatevi nello stanzone in fondo a sinistra”. Arrivo in fondo e a sinistra c’è il muro.
Lo stanzone c’è, ma sulla destra. Ora, capitemi:
mi ritrovo in un luogo in cui le persone non sono capaci di aprire una porta e distinguere la destra dalla sinistra.
Mi preoccupa soprattutto il senso di disorientamento della selezionatrice.
Già mi manca l’aria e mi viene voglia di tornare a casa a leggermi “La Critica della Ragion Pura” tutta d’un fiato.
Nella stanza escono 10 candidati della riunione precedente,
e ne entrano altri 10 circa.
“Mentre aspettate, parlate tra voi!”.
Ad un’esortazione così, non si può che rispondere in un modo.
Tutti muti a fissarsi le scarpe.
“Bene ora prendete un foglio e fate un cavaliere col vostro nome!”
Un cavaliere?
Attimi di panico…
UN CAVALIERE?
Penso di dover dipingere un cavaliere medioevale, sarà un test tipo le macchie di Rorschach…
Oppure intende che devo farmi un cavaliere, biblicamente?
Vista la nostra perplessità, ci spiega.
Intende di scrivere il proprio nome sul foglio e creare una targhetta.
Molto friendly.
Di lì in avanti sarà un’orgia di parole inglesi alla cazzo di cane: “Dunque siete qui per l’assessment”.
“È un bel lavoro, ognuno ha la sua position col suo computer!”.
Hai capito?
Hai la tua position!
E guai a chi te la tocca.
La simpatica signorina interinale fa l’appello.
Dopo pochi secondi se ne dimentica e lo fa di nuovo, lasciandoci tutti basiti.
C’è una ragazza dal nome esotico, lei le chiede che origine ha e la tipa risponde: albanese.
Dopo 5 secondi, la signorina interinale sbaglierà di nuovo il nome della tipa e le chiederà di nuovo da dove viene un nome così!
Continuerà a sbagliare il nome fino a che ci congederemo.
Caratteristica della signorina interinale sarà quella di fare una domanda e dimenticarsi la risposta in tempo record:
“Che facoltà hai fatto?”
“Lettere”
“Ok. E che facoltà?”.
Però il tutto con un fare melenso e, direi, professional!
Tra le prime cose friendly che ci spiega è che ci sarà un corso di formazione di due settimane molto duro. Ogni giorno, dalle 9 alle 18 all’Università. Faccio un calcolo dei tempi di percorrenza: per me significherebbe più o meno sveglia alle 7.30 e rientro in casa alle 19.30, spese di autobus e pranzo al sacco, inoltre sospensione di tutte le mie attività semi-retribuite (articoli sul Piccolo, per esempio; rubrica radio…). Di sera poi bisogna studiare quanto ti insegnano nella giornata, perché il giorno dopo ci sono delle verifiche da passare.
La domanda mi sorge spontanea:
“Scusa ma queste due settimane sono retribuite?”
(a quanto so, prima che la Genertel delegasse all’interinale, la formazione era retribuita).
Apriti cielo!
Merda di screanzata materialista che sono!
Mi guarda con occhi spalancati, come se le avessi bestemmiato la mamma e mi prenderà definitivamente in antipatia fino alla fine del colloquio:
“Ma certo che no!
È un servizio che noi ti offriamo!
Un corso gratuito che ti regaliamo!
Anche se poi non vieni assunta lo puoi mettere nel curriculum!”
Minchia, mi torna utilissimo!
C’è gente che pagherebbe per sapere tutto sulle polizze della Genertel! Facile che poi mi assumono ovunque.
Ti apre le porte del mondo.
Ti prendono anche alla NASA.
Ma anche se vuoi fare – chenesò – la cassiera alla Coop, saperne di polizze Genertel ti serve un casino.
O in una serata tra amici un po’ fiacca, tiri fuori il jolly delle tue competenze Genertel e fai la tua porca figura catturando l’attenzione di tutti.

Ad un certo punto la tipa che non sapeva aprire la porta interviene tutta timorosa: “Scusate… devo essere onesta… io ho fatto lo stesso colloquio l’altro giorno con un’altra agenzia interinale. Ma sono venuta qua senza sapere che si trattasse di Genertel!”
Io vorrei alzarmi è urlare, tipo Dr House: “Questa donna mente!”
Mente.
Tra l’altro gratuitamente!
(Ma fa parte del clima di terrore e sudditanza ai potenziali datori di lavoro che si respira).
Fuori dalla porta mi aveva detto: “anche tu qui per Genertel?”
Forse credeva di potersi candidare da due parti per avere più possibilità o sa la minchia cosa…
Si apre un divertente balletto tra la donna che mente e la signorina interinale: “Per il mio interesse ti direi di stare con noi, ma sarei scorretta. Eh no per onestà dovresti restare con la prima agenzia”.
Parlano di onestà e di etica!
Madre Santissima…
La signorina interinale si contiene ma si sente tradita, è come se il suo ragazzo le avesse detto che si è scopato un’altra. Le rode troppo.
Alla fine della pantomima, la donna che mente se ne va.
A quel punto ciascuno dovrà presentarsi agli altri.
Sembra una riunione di alcolisti anonimi.
Un gruppo di auto-aiuto.
“Salve sono Elisa non lavoro e non bevo da tot mesi”.

Si presenta un tipo spaziale, coi capelli ricci lunghi impomatati di gel.
Si proclama poeta (all’attivo libri di poesie e un romanzo di formazione!) e arriva da Bari (è qui da tre settimane).
Miss Interinale: “Oh un romanzo di formazione! Tipo il giovane Werther?”.
Eh bhè, scomodiamo Goethe, scomodiamo…
Dice di essersi innamorato di Trieste e parte con una pippa su Svevo, la risiera, i caffé letterari.
È arrivato con la sua ragazza.
Intendo nell’agenzia.
L’ha parcheggiata su una sedia in sala d’attesa e le ha detto:
“Tu mi aspetti qui” (per circa due ore).
Bau bau!

A una ragazza la tipa chiede cosa le piace fare nel tempo libero.
(accento triestin marcato) “Bhe quelo che fano tuti… andar in giro a divertirsi! E al cinema. Ultimo film visto? Avatar”.
Scommetto che l’ultimo libro letto è Harry Potter.
Ma al di là dello spessore culturale, che ti cambia sapere che uno ha visto Avatar piuttosto che una retrospettiva su Bergman in un colloquio di questo tipo?

La ragazza albanese dice di aver sempre lavorato come modella, a Milano e Roma anche per Armani.
Tutto sommato una trafila abbastanza usuale, dalla passerella al call center.
La signorina che dimentica dimenticherà svariate cose,
ma quando arriva il mio turno ricorda e mi chiede:
“se questa settimana un negozio ti chiama e ti offre due settimane di prova con rimborso, tu vai da loro o scegli Genertel?”.
Fa un po’ te!
E tu vuoi più bene alla mamma o al papà?
Ma che domanda è!?
Se l’è legata al dito eh…
“Dimmi perché dovrei scegliere te”.
Mmmmh perché sono figa?
C’è da dire che sono anche un casino simpatica eh!
“Dimmi un tuo pregio e un tuo difetto”…
“Come pregio sono molto puntiglioso”,
dice uno con le orecchie a sventola…
Che culo, proprio un bel pregio!

Il colloquio non aggiunge nulla, ma proprio nulla
a quello che si poteva leggere nei nostri curriculum.

Rispetto a quanto detto telefonicamente (3 mesi)
ci dicono che il lavoro sarebbe inizialmente per un mese
(con lo sbattimento del corso full time gratuito, ne vale la pena?)
Testualmente che il lavoro viene somministrato per un mese.
Perché il lavoro, oggi ce lo somministrano.
Proprio come una medicina.
Sì.
Una supposta.

Di fronte a questo teatrino, dico io:
ma non potremmo comportarci come adulti e dirci: “senti io ho bisogno di lavorare, non è che mi faccia impazzire vendere polizze per telefono, ma sono una persona seria (all’occorrenza), mettimi alla prova e poi decidiamo”.
No. Bisogna fare le gentili (da sempre preferisco una vera stronza a una finta gentile) e giocare a inchiappettarsi a vicenda.
Lei deve fingere che proporti 100 ore di formazione non retribuita sia un gran favore che ti fa – con la crisi che c’è! – tu devi fingere che saresti disposta a strisciare per terra per lavorare in un c*** di call center.
(io mi rifiuto).

Mentre si potrebbe tenere il tutto ad un livello molto più pulito e primordiale, uno scambio forza lavoro-salario.

Ti do il mio tempo, non la mia anima.

Questo testo è stato pubblicato in una nota sul mio profilo Facebook è ha riscosso grande partecipazione e calore da parte de miei amici e conoscenti.
Tutti pronti a raccontare di esperienze simili,
perché questi sono i tempi che stiamo vivendo.
Tanto che mi verrebbe voglia di raccogliere tutte queste testimonianze e farne un libro.
Per segnalazioni, fatevi pure avanti:
elisarusso2@yahoo.it
In versione breve ne ho tratto anche una puntata della mia rubrica radio Deliri Desideri e Distorsioni, andata in onda sabato 27 alle 22 e domenica 28 alle 23 su Radio Capodistria.

Ultimo sviluppo della vicenda:

Comincio a pensare che queste selezioni Genertel hanno qualcosa di molto losco.
Hanno delegato a due interinali:
Start People e Randstad.
La Start People è quella di cui parlo nella nota e come ho scritto non paga il corso di formazione.
La Randstad dà 3.50 euro l’ora per il corso (na miseria, ma almeno alla fine del corso se non ti assumono hai 300 euro per il disturbo di aver buttato due settimane, e puoi investirle in alcool e droga per dimenticare le nozioni sulle polizze che ti hanno inutilmente impartito).
È evidente che Genertel dà lo stesso budget ad entrambe le agenzie e dove vanno i soldi dei corsisti che Start People non dà?
Eh.
In effetti avevano delle bellissime penne di plastica arancione con il logo Start People ancora nel cellophane.
Altro punto: stanno facendo delle selezioni di quantità, non di qualità. Annunci ovunque, addirittura ti contattano loro e fanno ASSESSMENT con decine di persone ogni mattina da mesi. È impossibile che non abbiano trovato i candidati di cui hanno bisogno. In fin dei conti non stanno cercando un neurochirurgo o un ingegnere spaziale. Quasi chiunque, se ben formato, può svolgere il lavoro di call center. Ci sono molti ex colleghi Swg alla Genertel, e credo che dopo 10 anni di esperienza potrei svolgere il lavoro quasi ad occhi chiusi. Ciò nonostante mi arriva una mail della Start People che mi informa che non ho superato il colloquio. Ma la cosa raccapricciante è che anche la mail, come il colloquio, è di gruppo! Ci sono tutti gli indirizzi in chiaro degli altri candidati! Alla faccia della privacy. Possibile che tra tutti i candidati della mattina (quasi 20) non ne prendano neanche uno? In mezzo c’era un laureato in giurisprudenza che aveva lavorato già per banche e assicurazioni e sbavava all’idea di lavorare per loro, neanche lui andava bene? Non ci credo. Queste agenzie hanno una percentuale per ogni candidato che sottopongono a colloquio? Comincio a pensarlo, vista la cura con cui hanno archiviato doppia copia del mio curriculum, con doppia foto e fotocopia codice fiscale.
Sopra la disoccupazione altrui, qualcuno muove finanziamenti e si spartisce soldi.
Queste agenzie interinali, poi, non si muovono su regole comuni.
Io mi sono iscritta a tre:
L’interinale Umana mi fa compilare un questionario molto articolato, mi fa firmare il modulo per la privacy e mi dice che terrà il mio curriculum ad oltranza.
Man Power mi dice che terrà il mio curriculum 3 mesi, che di più non possono per legge.
Randstad non mi fa firmare nulla e mi dice che terrà il mio curriculum “come tutte le agenzie… Per legge sono SEI MESI”.
Ciascuna si muove come cazzo crede, hanno solo una cosa in comune. Non ti chiamano MAI per offrirti un lavoro che non sia una bufala.
Non possiamo fare niente contro queste truffe legalizzate?

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19 commenti a La ricerca del lavoro senza peli sulla lingua

  1. Richi ha detto:

    TE SON UNA GANZA!
    Il mondo del lavoro a TS, da quel che ho visto io, ha aspetti spesso tragicomici e deliranti e nel tuo post lo fai capire benissimo: ci voleva.
    Se raccontassi certe esperienze che ho avuto anni fa, ci crederebbero in pochi.

  2. arlon ha detto:

    Bel articolo, niente de dir.

    “Ora, capitemi:
    mi ritrovo in un luogo in cui le persone non sono capaci di aprire una porta e distinguere la destra dalla sinistra.”

    Basta questo, a capir el metallaro che in 10 secondi va via 😀

  3. Diego ha detto:

    xe che de solito in fondo a destra ghe xe el cesso…
    ma cos’è la destra? cos’è la sinistra?

  4. Enrico Marchetto ha detto:

    Che pezzo stupendo Elisa!

  5. arlon ha detto:

    @Diego: “La pisciata in compagnia è di sinistra, il cesso è sempre in fondo a destra” 😀 gran canzon.

  6. alpino ha detto:

    Elisa sei stata stupenda, prima di aprire la lmia attività 5 anni fa qui a Pd mi sono smazzato per circa 50 agenzie e decine di colloqui..ho scritto anche un articolo in merito..leggere il tuo intervento mi ha fatto fare un salto in dietro di 5 anni oltre ad essere attinente con il pezzo che sto scrivendo per un blog…
    E’ così pure a me andò così 50 agenzie e non venni chiamato nemmeno da una per pulire vater il nulla!!! i colloqui fatti li ho ottenuti con il solito invio curriculum direttamente all’azienda…ma sono tutte fregnacce e bufale..nell’ordine:
    – vendita porta porta folletto e robot aspira tutto
    – vendita schede telefoniche
    – vendita Herbalife
    – fastweb
    – scuola 2f vendita corsi de pc
    – vendita polizze (tutti le assicurazioni)
    in generale tutte le offerte che costellano quesi annunci hanno come comun denominatore ROMPI LE BALLE TELEFONICAMENTE AL PROSSIMO..tutte si basano su telemarketing a manetta..

    se notate gli annunci di queste interinali sono tutti più o meno così:
    Importante azienda leader nel settore HORECA/food non food/ food and beverage/ gdo..ci ha incaricati di selezionare una risorsa che si occuperà del BtoB, sono richiesti capacità di leadership problem solving, team leader, lavorare per obbiettivi.
    La risora dovrà relazionarsi direttamente con l’Area Manager per pianificare le strategie di marketing e merchandising, mantenedo i contatti con i customer e ampliando il potafogli.
    Sono richiesti età massima 35 anni cultura univeritaria/diploma…

    mandi il curriculum..e scopri che devi vendere abbonamenti Fatweb o pacchetti sky ma aandè a fanculo voi i vostri inglesismi della malora e la voglia che avete di prendere per i fondelli la gente!

  7. alpino ha detto:

    scusate la forma dell’intervento ma devo scrivere in fretta e furia 🙂

  8. Gaetano ha detto:

    Elisa sei stata grande,
    quello che hai raccontato lo abbiano vissuto in tanti ma tu lo hai fatto con tanta amara ironia. Fare circolare queste storie in rete potrebbe diventare qualcosa di più di uno sfogo, un gran sputtanamento verso chi è responsabile di tutto questo, hai fatto bene a dire i nomi delle agenzie. Bora.la è una comunità di circa 3 mila persone, che se fossero tutte concordi, potrebbero costituire un movimento d’opinione molto influente. Dopo aver letto la tua storia, io potendo scegliere non stipulerei un’assicurazione Genertel, e se fossi un imprenditore non affiderei la selezione del personale ne a start people ne a ranstad. E se facessero tutti così?
    So che sembrano discorsi utopistici ma io ci credo ancora. Anche perchè se alla nostra generazione tolgono anche la speranza cosa resta?

  9. giorgio ha detto:

    veramente interessante sapere che alla base di giganti della finanza o delle telecomunicazioni ci siano questi loschi e nebbiosi sistemi di sfruttamento.

  10. Julius Franzot ha detto:

    Elisa, bellissima storia e narrata bene!
    In quattro parole la mia storia:

    1. Dal 1980 dirigente alla Hoechst di Frankfurt. 1995 i vertici decidono di distruggere una delle prime ditte in Germania, inoltre con profitti invidiabili, mi
    ritrovo con la scelta se accettare una (buonissima) liquidazione o acconsentire ad un trasferimento in USA. Sapendochen il trasferimento serviva solo ad eludere il corrispondente dell’ Art. 18, decido per la liquidazione.

    2. Vendo la casa in Germania e ritorno a TS, nella casa di famiglia. Comincio come consulente di impresa, ho 2 clienti interessanti, ma l’ INPS si mangia tutto il guadagno come “reddito presunto”.

    3. Uno dei miei clienti, una ditta farmaceutica siciliana, mi propone un contratto come responsabile estero. per una paga da fame, ma integrata da un’ indennita’ commisurata al fatturato.

    4. Accetto l’offerta e faccio il pendolare tra TS e CT ed il resto del mondo per 8 anni. Non mi pagano mai l’ indennita’ addizionale come da contratto.

    5. Il genero del proprietario dell’ azienda ha bisogno di un posto di lavoro ed il posto di responsabile estero e’ particolarmente appetibile a qualcuno della famigghia, che non rischierebbe mai di rivelare certe cose al fisco.

    6. L’ Azienda mi trasferisce a CT senza assumere nessun costo, la notifica del trasferimento avviene il giorno prima delle ferie e si pretende che con 1.200 Euro mensili netti io paghi un affitto a CT (almeno 450 Euro/mese), le spese di trasloco, la provvigione dell’ agenzia immobiliare, i primi lavori nella nuova casa… Ma scherziamo? Devo rimetterci per lavorare? Cadoin un comprensibile stato depressivo e mi licenzio in tronco per giusta causa, con tanto di attestati da cardiologo e psichiatra.
    Ho ovviamente fatto causa all’ azienda, ma hanno evidentemente trovato il modo di influenzare il giudice di prima istanza (cambiato in corso del procedimento), che, con argomenti assurdi mi ha condannato a risarcire la ditta persino del mancato preavviso!!!! Se qualcuno pensa che l’Italia sia uno Stato di diritto, ha qui materia per riflettere.

    7. Per fortuna non sono privo di mezzi economici e comincioa fare del mio hobby (scrivere e tradurre) una professione.

    8. Con l’eredita’ di mia madre compero una casa sul Reno, in cui voglio vivere 6 mesi all’anno (correttosecondo le leggi sia italiana che tedesca). Ieri apprendo dal consolato italiano a Francoforte che non si possono avere 2 residenze (gfiustamente, la Germania vuole che, se io vivo li’ per + di 2 mesi, debba farmi residente). Ora sono nella situatzione ” di color che son sospesi”, in quanto devo andare ogni 2 mesi in Francia (200 Km) per aggirare l’ ostacolo.

    Credevo che l’ Unione Europea fosse una cosa seria…

  11. jacum ha detto:

    brava Elisa e probabilmente te ga scoverto una truffa contro le Generali.
    e per quelli che hanno fatto il corso senza compenso, pure.

    per Julius, la risposta c’è, ma costa il mettersi in prima linea…

  12. Euroscettico ha detto:

    “Credevo che l’ Unione Europea fosse una cosa seria…”
    …eravamo in tanti a crederlo caro Julius

  13. augh ha detto:

    Julius, scusa se mi permetto. Mi sembra di avere capito che hai la possibilità di emigrare in Germania, e non come cameriere di una gelateria. Cosa aspetti?

    D’accordo che è spiacevole lasciare gli affetti e gli amici, ma ne troverai altri equivalenti, potrai tornare a TS quando vorrai e non avrai più a che fare con le ingiutizie sociali di questo Paese.

    Se aspetti troppo, diventerai troppo vecchio per farlo, ora puoi ancora salvarti.

  14. marilù ha detto:

    Elisa & C. siamo sulla stessa barca ma alla deriva!
    Io a 39 anni sono considerata troppo vecchia dalle agenzie interinali e dall’agenzia del lavoro.
    Studi in economia e ex-imprenditrice, corsi di aggiornamento avanzati, tutto inutile! In questo schifo di società non ho nessuna precedenza di assunzionepoichè non sono invalida, non sono in mobilità ne’ in cassa integrazione, tantomeno extracomunitaria richiedente asilo politico!
    Quindi da queste “menti eccelse” che ci esaminano per colloqui(NB: hanno tutti meno di trentanni,ovviamente spiantati precari costretti a fare bastardate per conservare lo sgabello che si sono sudati dopo trafile e colloqui snervanti!!!) sono considerata e trattata come un rifiuto sociale prossimo alla barbonaggine.
    Dopo svariati lavori a provvigione, anche nelle assicurazioni, energetici,dopo litri di benzina a mie spese, ho deciso di mollare i remi e stare a guardarli come una tragicomica pantomima.
    Mi sono rimboccata le maniche e ho coltivato verdure nel mio orto, almeno avrò di che mangiare per un po’!
    Si fermeranno mai?
    Prima che li risucchi la voragine che loro stessi hanno generato?
    mi sento impotente davanti a tanta imbecillità!

  15. t@ ha detto:

    CLAP – CLAP!!!
    stesso percorso.. Io prima ero alla SWG come te. Il lavoro era quello che era ma l’ambiente era caldo ed i rapporti fra i dipendenti/supervisori erano davvero ottimi e di complicità. Mi dispiace che non se la passino bene, del resto dopo che ho sentito l’annuncio della fusione avevo già capito tutto nonostante gli articoli inneggianti del Piccolo. Come te ho fatto il colloquio in una agenzia interinale con cavalieri, santi e company. Mi sono sentito umiliato al colloquio: ti prendono proprio per… Ho notato che la selezionatrice ti fissa in modo forzato durante il colloquio per vedere se abbassi gli occhi o meno, poi guarda se ti siedi con le gambe incrociate o stai sulla difensiva… Sono le basi della psicologi ma vista la situazione probabilmente era una ETOLOGIA. Era talmente palese che mi scappava da ridere ma sono stato al gioco anche se mi sono seccato i bulbi perchè facevamo il gioco a chi non sbatte le palpebre.. Mi chiede il Curriculum…Mi soffermo sulle conoscenze informatiche, le espongo tutto il repertorio (java,perl,c,analisi sicurezza,disassembling,reverse engineering di algoritmi) e mi chiede: “Ma hai un attestato per queste?” Io rispondo “No sono conoscenze approfondite che mi sono sudato in anni e anni di manuali nel tempo libero e università” E lei: “Ah allora lo metto come hobby,pero’ un attestato è ad esempio la patente europea”………Cooosa? La patente europea: la piu’ grande stronzata che si sono inventati per ciucciare soldi allo stato! (giustifica il testo hai 3 tentativi…ah) Rabbia che sale, penso che appena arrivo a casa le sfondo il sito in 5 minuti o le faccio un Denial of Service… Mi riprendo. Anche lei inizia a parlare in inglese : Assessment,job,team,formation..Prima noi usavamo solo briefing e field (e già mi faceva ridere quella volta). Mah sarà una moda ma penso che prima di fare i fighi ad usare termini inglesi dovrebbero stare attenti all’amministrazione delle società. Non mi intendo di economia ma magari hanno ragione perchè salgono le azioni se parliamo tutti inglese.Allora sarebbe meglio parlare tedesco vista la situazione..Riprendendo il discorso. Mi viene il dubbio di essere li per un colloquio per la NASA…Poi dopo le prime domande da un momento all’altro mi aspetto che mi dica che c’è una corsa campestre con salti di fossati e coccodrilli con al traguardo un contratto di qualche giorno..Poi colloquio di gruppo: ci lasciano soli a parlare, almeno c’è un pò di gnocca.Io mi giro intorno a cercare telecamere nascoste alla ricerca disperata di un senso.Non lo trovo.Ci chiedono di elencare i vantaggi di quel tipo di lavoro e gli svantaggi.Dopo 30 secondi la parte degli svantaggi è colma e devo scervellarmi per trovare i lati positivi.mi viene in mente solo possibilità di conoscere gnocca…Sbircio inesorabilmente il foglio da quella che ho a fianco: Possibilità di fare carriera,Lavoro con prospettive che fa curriculum,Lavoro di guppo,tempo libero da dedicare al altro (si, alla ricerca di un altro lavoro!).Ingoio l’orgoglio e ricopio di sana pianta cancellando un po’ degli svantaggi per non fare figure:mi serve il lavoro. Rileggiamo tutti insieme i pensierini. C’è gente davvero convinta o dei dustin hoffman in erba.Davvero bravi, invidio il solo ottimismo o sono geloso del loro talento da attori. Seconda prova (o forse la terza se contiamo la costruzione del cavaliere), la tralascio perchè è umiliante. Dico solo che dopo quella mi aspettavo solo il Pongo o i Lego.Ci avrei fatto senz’altro bella figura: ero un mago con i Lego. Peccato il colloquio è finito, giocherò questa mia carta a favore al prossimo colloquio.
    Grazie e buona fortuna.Buon JoB e formation assessment nel field e soprattutto buona strategic somministration a tutti!

  16. Daniela ha detto:

    Sacrosante parole! E voi siete giovani. Pensate come si sente una come me, che ho 50 e un degno CV, a trovarsi di fronte le svampite signorine di alcune agenzie interinali. Zero cultura ma a te la chiedono, zero attenzione, superficialità totale (leggi inconsistenza delle domande)…. e aria da super woman… ops scusate super donne. E io li, a 50 anni a chiedere lavoro a persone che valgono un decimo (forse meno) di me. Mah, siamo alle cozze mi sa! E il futuro per ora pare solo in discesa.

  17. sfsn ha detto:

    daniela,
    no xe solo le tipa dele agenzie interinali che xe delle musse ma le pretendi che ti te sapi tuto e che te sia disposto a lavorar gratis, sta roba sucedi in qualsiasi strutura publica e privata: grandi manager e dirigenti che xe finidi là solo perchè fioi de qualchedun o professionisti del lecamento de cul, che no xe boni de gnente, no sa un cazzo e ciapa un fraco de bori, e ti muss de dipendente con esperienza pluriennale, titolo de studio e competenze a far el SCHIAVO.
    sta roba spiega perchè sto paese xe (in ) merda: branchi de incompetenti che comanda e branchi de competenti che devi solo di de sì.

  18. Emmelyne Nellarete ha detto:

    ecco, che le bufale arrivano anche per vie “ufficiali”: nella mia città addirittura il Centro per l’Impiego (qui Rete Job) organizza un incontro con la Stanhome: Leggere per credere.

    http://www.provincialavoro.it/viewdoc.asp?CO_ID=9389

  19. Emmelyne Nellarete ha detto:

    Segnalo anche Alleanza/Toro che pianifica triennalmente l’inserimento del candidato come Responsabile e nel frattempo ti fa lavorare poco retribuito, con un corso di formazione iniziale (gratuito eh! pensa che fortuna), poi con prestazione occasionale con la scusa di essere consulente e la Partita IVA. Il tanto millantato inserimento dopo 3 anni? Secondo me una bufala per allettare, la carota alla fine del bastone e nulla più.

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