4 Marzo 2010

“Il bilancio partecipativo? Più condivisione e miglior democrazia”

Trieste Organizzata dal Gruppo Beppe Grillo Trieste, si è svolta lo scorso lunedì alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste, la conferenza sul bilancio partecipativo. Per capire meglio di cosa si tratta, pubblichiamo la recensione di un grillino.

“Al dibattito sono intervenuti Giovanni Allegretti, ricercatore dell’Università di Coimbra ed esperto di bilanci partecipativi ed Anna Paola Peratoner, ex consigliera del Comune di Udine con delega al Bilancio Partecipativo.

Il bilancio partecipativo è una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città (http://it.wikipedia.org/wiki/Bilancio_partecipativo).

Allegretti è autore del libro “I Bilanci Partecipativi in Europa. Nuove esperienze democratiche nel vecchio continente – 2009″, che è stato presentato alla Camera dei Deputati lo scorso 23 novembre. Il libro illustra una sintesi della prima ricerca comparativa condotta nel vecchio continente sui bilanci partecipativi, a partire da un centinaio di esperienze che si sono sviluppate dall’inizio del terzo millennio. Alla base della ricerca c’è un’ipotesi forte: le esperienze analizzate dimostrano che, alla luce delle crisi finanziarie in atto, affinché i servizi pubblici possano superare la ristrettezza delle logiche di mercato, essi devono mettersi davvero al servizio del pubblico. La sfida cruciale sta dunque nel capire come la modernizzazione amministrativa e la partecipazione possano procedere assieme.

Attraverso tale incontro, il Gruppo Beppe Grillo Trieste ha voluto approfondire e diffondere la conoscenza degli strumenti della democrazia partecipativa applicati agli enti locali, nella profonda consapevolezza che l’apporto dei cittadini è garanzia di uno sviluppo armonico, sostenibile e condiviso della città. A tal proposito, il pubblico presente in aula ha dato segno di apprezzare particolarmente l’intervento di Anna Paola Peratoner riguardo la sua esperienza di consigliera nel Comune di Udine. Al centro del suo racconto la mancata coerenza tra annunci pre-elettorali e programmi realizzati, la malsana commistione tra politica ed economia, il rapporto tra potere e responsabilità personale, tutti aspetti riconducibili alla scarsa fiducia dei cittadini nei confronti dei rappresentanti politici.”


(per la collaborazione, si ringrazia Barbara Belluzzo del Gruppo Beppe Grillo Trieste)

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8 commenti a “Il bilancio partecipativo? Più condivisione e miglior democrazia”

  1. renzo maggiore ha detto:

    Credo che questa sia la strada giusta. Sto applicando il modello sistemico di condivisione a tante aziende in Friuli Venezia Giulia e ad un nuovo movimento politico nato a Trieste (TriesteGiovane). Si tratta di rendere chiari i macro obiettivi (Mission e Vision) e l’indirizzo valoriale (Carta dei Valori), oltre a creare efficaci strumenti di trasmissione e gestione (Comitato Valoriale). Disponibile ad un incontro.
    Renzo Maggiore, Formatore e Consulente aziendale

  2. paola ha detto:

    …mission…vision…macro…valoriale…

    cominciamo male

  3. arlon ha detto:

    Sì, i concetti se sensadissimi, ma a usar i termini tecnici se finissi col alontanar le persone. Metafore, ghe vol!

    Mission? E perchè no “obietivi condivisi”, o “come volemo esser”?
    Vision? E perchè no “lungo termine” o “dove volemo rivar”? E via ‘vanti.
    Le scrivo in triestin volontariamente, per far capir che xe necesario verzer sti conceti ai destinatari, e xe posibile.
    Fazo notar che se pol trovar modi de ciamar conceti complicadi, sia che funzioni per persone più conservatori (primi esempi), che più progressisti (secondi).

    Se pol entrar in un sistema de valori, e usar quel linguagio per far passar el proprio mesagio; i comunicatori “naturali” lo fa de suo.

    L’importante in sti ambiti xe – par strano, perchè tante volte xe el contrario – el metodo con cui se costruissi un percorso de inovazion e evoluzion, più che i detagli in sè.
    Perchè a gaver interiorizà un metodo valido, un percorso pol finir col autosostentarse, e a questo xe de puntar.

    Certo, questo se ciama democrazia (più) diretta, e no ghe va miga ben a tuti 😀

    Arlon
    (designer strategico)

  4. Dario ha detto:

    A proposito di partecipazione (Agensa 21)vi segnalo per oggi, 4 marzo, la Convocazione del terzo incontro del Tavolo tematico “Agricoltura e gestione del bosco” per la predisposizione della proposta di Piano di Gestione dei siti SIC/ZPS del Carso (SIC IT3340006 Carso Triestino e Goriziano e ZPS IT3341002 Aree carsiche della Venezia Giulia.

    Nei due precedenti incontri del Tavolo di lavoro sono emersi gli obiettivi e le azioni per il settore “Agricoltura e gestione del bosco” d’interesse per il Piano di Gestione. Questi elementi sono stati sintetizzati in due rapporti già inviati e disponibili sul sito http://www.carsonatura2000.it.

    Come concordato nell’ultimo incontro, per ciascuna azione proposta gli Uffici regionali hanno redatto una scheda descrittiva, sviluppata in base alle indicazioni emerse dal Tavolo ed integrando altre informazioni disponibili. Il risultato di questo lavoro è l’insieme di proposte d’intervento che trovate in allegato e che costituisce un’utile base per un approfondito e concreto dibattito nel prossimo incontro del Tavolo di lavoro. In quella sede si potrà verificare la possibilità di approvare una proposta condivisa sul tema, da presentare come contributo congiunto di tutti i partecipanti al Tavolo alla stesura del Piano di gestione.

    Per questo motivo, si invita a prendere visione della documentazione allegata e a partecipare all’incontro del Tavolo “Agricoltura e gestione del bosco” che si terrà al

    Centro Didattico Naturalistico, Loc. Basovizza – TS
    Giovedì 4 marzo 2010, dalle ore 16.00 alle 18.30 circa.

    Prossimi incontri, stesso luogo e stessa ora: giovedì 11 e giovedì 18

  5. Barbara Belluzzo ha detto:

    Renzo, il bilancio partecipativo non è una metodologia aziendale ma uno strumento di democrazia diretta già ampiamente diffuso e utilizzato in diverse città. Non confondiamo metodi seppur “di condivisione” che si possono applicare a realtà che hanno lo scopo di fare utili (le aziende)con strumenti che consentono al cittadino di ovviare ai difetti conclamati della democrazia rappresentativa. Per l’incontro più che volentieri.

    Dario, ecco un altro esempio che sembra muoversi in questa direzione (http://www.retecivica.trieste.it/new/default.asp?tabella_padre=dx&id_padre=95&tipo=blocchi_dx_95&pagina=-&ids=7). Speremo ben 😉

  6. Maurizio ha detto:

    Il miglior risultato di bilancio partecipativo finora realizzato è quello di Porto Alegre in Brasile. Nell’arco di quindici anni si è stabilita un’impressionante tradizione di deliberazione popolare, questa esperienza ha creato un controllo su una perte del bilancio cittadino e sull’equa distribuzione delle scarse risorse disponibili.Questo esempio di democrazia deliberativa a livello locale indica uno dei modi di coinvolgere componenti della popolazione altrimenti molto lontani dalla politica.

  7. jacum ha detto:

    Dario,

    ZPS= zone protezione speciale
    SIC= siti importanza comunitaria
    ZSC= zone speciali conservazione

    l’identificazione delle aree del carso triestino e goriziano con questa dicitura “Aree carsiche della Venezia Giulia” é assurda!!

    in piú se volete avere partecipazione slovena, il vostro sito é bilingue, dovete cambiare le parole per indicare tale zona.

    mandi

  8. Renzo Maggiore ha detto:

    In risposta a Barbara, non sono così ingenuo da non sapere che il modello sistemico che sto applicando nelle aziende sia la stessa cosa dello strumento chiamato “Bilancio partecipativo”, pur tuttavia il senso di quello che si sta facendo è lo stesso: democratizzare il Sistema. Peraltro, lo stesso modello sistemico lo propongo anche negli Enti Pubblici… Quindi credo che un incontro sarebbe opportuno, visto che – alla base – i Valori mi sembrano molto vicini.
    Ho apprezzato l’intervento di Arlon. Il fatto di usare metafore in comunicazione è certamente importante, ma presuppone che la gente sia idiota (il che non è!) e non capisca quello che si dice al pari degli analfabeti che secoli fa ascoltavano Gesù e gli altri profeti. Termini come Missione, Visione, Carta dei Valori stanno entrando nel linguaggio ed è nostro compito diffondere la cultura della Condivisione che, sono d’accordo, è molto difficile da applicare sul serio e non sarà di certo supportata da chi il suo potere lo vuole mantenere.

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