Venise-Mer Noire: da Venezia al Mar Nero in barca a vela, dedicando un reportage ad ogni porto toccato. Questo il progetto di Jean-Arnault Dérens– già fondatore del “Courrier des Balkans” et corrispondente di “Le Monde Diplomatique”-, Laurent Geslin– fotografo, sempre di scuola “Le Monde Diplomatique”-, Alain Hugues– barbutissimo ed ancor più esperto marinaio bretone- e Joseph Megnegneau, proprietario dell’imbarcazione.
Il blog ufficiale del viaggio, in francese, si trova all’indirizzo www.venisemernoire.org, mentre è possibile ascoltare in podcast alcuni reportage sul sito di RFI.
La navigazione a bordo di Vetton 3, un 17 metri del 1994, è cominciata a metà febbraio, dal porto tunisino di Monastir. Qualche giorno sulla rotta dei migranti che attraversa il Mediterraneo, fino all’approdo nel vivo della prima tappa preliminare, Crotone. Un soggiorno di un paio di giorni, in cui i giornalisti francesi hanno approfondito la conoscenza della comunità arberesh e- soprattutto- raccontato le miserie delle nostre politiche migratorie. Un reportage d’altissimo livello, in cui- a mio parere- viene spiegato con una chiarezza rara il binomio mafia-intollerenza che sta alla base delle giornate di Rosarno.
Tappe successive: Monopoli (causa problemi al motore), Vis e Sibenik. Il Vetton 3 è appena entrato nel porto di Venezia. Prossimo approdo Trieste, in cui la spedizione francese ha programmato di passare tre giorni. Fra i vari temi in agenda, non dovrebbe mancare un approfondimento sul rigassificatore e sulle sue implicazioni per i rapporti italo-sloveni. Ovviamente, qualsiasi suggerimento per altri argomenti da affrontare sarebbe accolto più che volentieri.
Un primo assaggio di triestinità, però, i quattro avventurieri l’hanno già gustato a Crotone, nel cui porto hanno incontrato Franco Sedmak, marinaio della comunità slovena (alla faccia di Cicio no xé per barca): “La Bretagna è il posto più bello del mondo dopo Trieste”, e “Sono prima di tutto triestino e poi italiano” le frasi che dovrebbero far capire ai forestieri che vento tira da queste parti.
bello, e per tornare ? come un argonauta risalirà l’istro ?
“…marinaio della comunità slovena (alla faccia di Cicio no xé per barca)”
ma qua mi si confonde sloveni con cicci…
i cicci sono gli ISTRORUMENI… provenienti proprio dalla terra dell’ istro=danubio
Eh qua ga ragion effebi.
Comunque, son un gran estimator de sto tipo de reportage, che de solito i riesci sai ben.
Sarà che el mar da’ tempo de pensar per ben ale robe?
Comunque, per parlar a Trieste in Europa xe importante no sofermarse solo sul passato (esodi, persecuzioni, casini vari) ma zercar de capir “cossa che sarà de noi”: el FUTURO.
Non competo con effebi su qualunque cosa riguardi l’Istria e faccio pubblicamente ammenda
bravo Arlon: el futuro!