26 Febbraio 2010

Rigassificatore: WWF e Legambiente mandano anche a Bruxelles e Lubiana il proprio ricorso al TAR del Lazio

Comunicato stampa del WWF-FVG:

Il ricorso presentato da WWF e Legambiente al TAR del Lazio, nel quale si chiede l’annullamento del decreto VIA (Valutazione dell’impatto ambientale) favorevole alla realizzazione del rigassificatore di Trieste-Zaule – decreto firmato lo scorso luglio dai ministri dell’Ambiente, Prestigiacomo, e dei Beni culturali, Bondi –, è stato inviato dalle due associazioni anche a Bruxelles e a Lubiana “per opportuna documentazione e valutazione”.
Destinatari, in particolare, il nuovo Commissario europeo all’ambiente, lo sloveno Janež Potocnik, e il nuovo ministro dell’Ambiente del Governo di Lubiana, Roko Žarnic, ma anche altri indirizzi istituzionali europei e sloveni, nonché i sindaci di Muggia e S. Dorligo – Dolina.

Il ricorso, firmato dai presidenti nazionali delle due associazioni, Stefano Leoni e Vittorio Cogliati-Dezza, era stato depositato al TAR di Roma lo scorso novembre e poi integrato con vari “motivi aggiunti” nel dicembre successivo.
Vi sono elencate le numerose gravi irregolarità nella procedura VIA gestita dai ministeri italiani: tra le altre, l’anomala separazione della valutazione sul rigassificatore da quella sul gasdotto (benché i due impianti siano funzionalmente connessi ed indispensabili l’uno all’altro), la mancata valutazione di molte osservazioni degli ambientalisti (proprio quelle in cui venivano evidenziate le manipolazioni dei dati negli studi di Gas Natural), la totale “dimenticanza” del problema della risospensione dei sedimenti inquinati dai fondali marini, ecc.

“Il nostro ricorso – osservano WWF e Legambiente – evidenzia una lunga serie di gravi violazioni delle Direttive europee in materia di VIA, che ci auguriamo vengano debitamente sanzionate dai competenti organi comunitari. Nella valutazione del progetto del rigassificatore proposto da Gas Natural, infatti, sono stati sostanzialmente violati i principi di imparzialità e rigore tecnico che dovrebbero ispirare tutte le procedure di VIA. È venuta meno, così, la funzione di garanzia, per l’integrità dell’ambiente e la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, che è il fondamento stesso della valutazione di impatto ambientale.”

Il ricorso di WWF e Legambiente è stato inviato anche al Parlamento europeo, ai parlamentari italiani e ai consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia, affinché – ciascuno nel suo ambito – anche gli eletti in queste assemblee esercitino fino in fondo il ruolo di controllo sulle attività dell’esecutivo che spetta agli organi legislativi.
“Nulla ci si può attendere – concludono WWF e Legambiente – dal Governo italiano, dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Trieste, da anni vergognosamente schierati a sostegno degli interessi di Gas Natural e delle lobby sue alleate. Per fortuna, però, Italia e Slovenia fanno parte dell’Unione Europea, dove esistono istituzioni che controllano il rispetto delle Direttive e tutelano i diritti dei cittadini.”

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