26 Febbraio 2010

Ricette domače: le fritole

Ingredienti:
2 cubetti di lievito
1 kg di farina
150 gr zucchero
2 limoni
1 cucchiaino di sale
Un bicchierino di grappa
100 gr pinoli
250 gr uvetta
Olio e.v. di oliva per la frittura

Sbriciolare il lievito in una terrina, aggiungere metà della farina e dell’acqua tiepida. Lavorate il tutto fino ad ottenere una pastella ben amalgamata, quindi lasciate lievitare questo primo composto per un’oretta scarsa. Ora versate il tutto in un’altra terrina più grande, aggiungete gradualmente lo zucchero, la buccia grattugiata dei limoni, il sale ed il resto della farina.

Lavorate a lungo il composto con un po’ di acqua tiepida fino a formare un impasto liscio e morbido. A questo punto potete mettere i pinoli, l’uvetta e la grappa, amalgamando il tutto. Ora dovete coprire la terrina e lasciarla a lievitare in un ambiente caldo, fino a che non raddoppia, circa, il suo volume.

A lievitazione avvenuta passare alla frittura intingendo un cucchiaio nell’olio bollente per prendere l’impasto.
State attenti a non cuocerle troppo e ricordatevi l’alcol nel composto, che impedisce che le fritole si inzuppino d’olio.

Una volta pronte passatele in carta assorbente (magari riciclate i sacchetti del pane) e poi spolveratele di zucchero.
Per l’intero procedimento calcolate una domenica mattina.

Normalmente le fritole si consumano da Natale a Carnevale, ma diciamo che durante tutto l’inverno fanno buona compagnia.

Questa ricetta è riuscita bene. L’ obiettivo era rivivere, omaggiare e ricercare con affetto un gusto e una sensazione che fa parte della nostra famiglia e legata a S. Stefano, ma che non avremo più modo di assaggiare nè fatto in tempo ad imparare.

Certamente delle classiche fritole triestine ne esistono versioni differenti, e in ogni famiglia esiste una variante e una tradizione.
Suggerimenti e testimonianze possono andare a completare e arricchire la nostra cultura, e ovviamente sono ben accette.

Per le altre ricette dell’Euroregione: https://bora.la/tag/ricette-delleuroregione

Foto e preparazione di Margherita Coslovich

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4 commenti a Ricette domače: le fritole

  1. Bibliotopa ha detto:

    Ci ho messo molto tempo per trovare una ricetta di frittole che mi riuscisse bene, avevo tanti dubbi, per esempio: farle lievitare a lungo, come nella ricetta suggerita, che sembra risentire di una tradizione veneziana, oppure quasi nulla, come mi hanno detto molte mie amiche, che sostengono che lievitano friggendo e assorbendo meno olio?
    dopo un paio di prove, con diverse ricette, mi son convertita alla variante lievitazione istantanea mentre friggono.
    Nel frattempo, ho ritrovato un foglietto manoscritto, di una trentina d’anni fa, lasciato da una zia in un vecchio libro di cucina, ed ho ritrovato le dosi delle frittole che mi piacevano tanto, e ve le riporto: sono un po’ diverse dalla ricetta postata perchè per mezzo chilo di farina sono suggeriti 5 deca di lievito (le mie vecchie ricette pesano tutto in deca, come nelle vecchie ricette austroungariche ed i pesetti pure austroungarici della mia bilancia), 2 uova, 6 deca di zucchero, rum, uvetta e pinoli..un po’ di latte tepido per sciogliere il lievito e il trucco: una mela grattugiata, il cui gusto non si sentirà ,ma renderà leggero l’impasto!
    Restano altre osservazioni: io non friggo mai in olio di oliva perchè trovo che il suo gusto è troppo deciso per i dolci, ed uso solo olio di arachide. Se bisogna star attenti a non cucinarle troppo, bisogna star attenti ancor più al viceversa, nulla di più sgradevole di frittole che sanno di lievito o appiccicose dentro perchè poco cotte! in genere, le vedo sempre di un colore più scuro di quello dei crostoli. Se si gonfiano cucinando, la forma la prendono da sole, possiamo discutere se prendere l’impasto con un cucchiaio o un cucchaino da tè, vengono più piccole e con meno rischio di averle cotte fuori e crude dentro.
    Poi, un dilemma che non ho ancora risolto: zucchero semolato o zucchero a velo, sopra? io in genere tendo per i dolci allo zucchero a velo, ma me le hanno offerte tante volte con lo zucchero semolato per non prendere in considerazione tale variante.
    Offerte ancora calde o riscaldate oppure fredde?
    Aggiungo di aver mangiato pure le frittole alla ricotta e non chiedetemi come, ma ce n’erano perfino di farcite alla panna montata!

  2. maja ha detto:

    Una variante molto apprezzata e tipica per Kontovel e i paesi limitrofi sono i “fanclji z dušo”, letteralmente frittole con l’anima, nelle quali “l’anima” è costituita da un “sardon”.

  3. Macia ha detto:

    Mio padre fa quelle istriane con, oltre al resto (ma senza limone), cacao e zucca.

  4. ariel ha detto:

    Non sapevo che si possono fare anche senza le uova

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